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  • Baal
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  • BAAL NELLA BIBBIA E IN FONTI NON BIBLICHE
  • Baal
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • L’adorazione di Baal: La battaglia per conquistare il cuore degli israeliti
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
  • Il Baalismo, antica religione materialistica di Canaan
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
  • Come i falsi dèi adescarono l’antico Israele
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 138-139

Baal

(Bàal) [padrone, proprietario].

Nelle Scritture la parola ebraica bà‘al è usata in riferimento a (1) un marito quale proprietario della moglie (Gen. 20:3), (2) proprietari terrieri (Gios. 24:11), (3) “proprietari delle nazioni” (Isa. 16:8), (4) confederati (letteralmente “proprietari di un patto”) (Gen. 14:13), (5) proprietari o possessori di beni tangibili (Eso. 21:28, 34; 22:8; II Re 1:8), (6) persone o cose aventi qualche caratteristica propria della loro natura, usanza, occupazione e simili; per esempio, arciere (letteralmente “proprietario di frecce”) (Gen. 49:23), ‘creditore di un debito’ (letteralmente “proprietario di un debito”) (Deut. 15:2), “chi si dà all’ira” (letteralmente “proprietario d’ira”) (Prov. 22:24), “mio avversario in giudizio” (letteralmente “proprietario del mio giudizio”) (Isa. 50:8), “aveva le due corna” (letteralmente “proprietario delle due corna”) (Dan. 8:6), (7) Geova (Osea 2:16), (8) falsi dèi. — Giud. 2:11, 13.

Quando il termine bà‘al si applica al falso dio Baal, in genere si distingue dal nome comune mediante l’articolo determinativo. Nelle Scritture l’espressione hab-Be‘alìm (“i Baal”) sembra riferirsi alle divinità locali ritenute proprietarie e protettrici di un certo luogo, mentre hab-Bà‘al (“il Baal”) designava un particolare dio cananeo. Originalmente il termine “baal” poteva essere un titolo che col tempo finì per essere usato quasi esclusivamente invece del nome proprio del dio.

Nella storia d’Israele Geova a volte fu chiamato “Baal”, nel senso di Signore o Marito della nazione. (Isa. 54:5) Quindi nella loro apostasia gli israeliti forse associarono erroneamente Geova a Baal. Questo sembra confermato dalla profezia di Osea che sarebbe giunto il tempo in cui la nazione d’Israele, dopo essere andata in prigionia ed esserne tornata, si sarebbe pentita e avrebbe chiamato Geova “Mio marito”, e non più “Mio proprietario” (“Mio Baal”, VR). Il contesto suggerisce che il nome “Baal” e ogni sua menzione in relazione al falso dio non si sarebbero più trovati sulle labbra degli israeliti. — Osea 2:9-17.

BAAL NELLA BIBBIA E IN FONTI NON BIBLICHE

Poco si sapeva dell’adorazione di Baal, a parte i molti riferimenti scritturali, finché gli scavi di Ugarit (la moderna Ras Shamra sulla costa della Siria di fronte all’estremità nordorientale dell’isola di Cipro) non portarono alla luce molti oggetti religiosi e centinaia di tavolette d’argilla. Molti di questi antichi documenti, ora noti come testi di Ras Shamra, si pensa contengano la liturgia o le parole pronunciate da coloro che partecipavano ai riti durante le feste religiose.

Nei testi di Ras Shamra, Baal (chiamato anche Aliyan [colui che prevale] Baal) è menzionato come “[Principe] Zabul, Signore della terra” e “Cavaliere delle nubi”. Ciò è in armonia con un bassorilievo in cui Baal figura con un bastone o mazza nella destra e una saetta stilizzata terminante con la punta di una lancia nella sinistra. A volte è raffigurato anche con un elmo con le corna, e questo suggerisce stretta attinenza col toro, simbolo di fertilità.

Normalmente dalla fine di aprile a settembre non piove mai in Palestina. In ottobre cominciano le piogge che continuano per tutto l’inverno fino ad aprile, favorendo un’abbondante vegetazione. I mutamenti delle stagioni e i relativi effetti si riteneva avvenissero in cicli a motivo degli interminabili conflitti tra gli dèi. La fine delle piogge e la morte della vegetazione erano attribuite al trionfo del dio Mot (morte e aridità) su Baal (pioggia e fertilità), che costringeva Baal a ritirarsi nelle profondità della terra. L’inizio della stagione delle piogge si credeva indicasse che Baal si era ridestato alla vita. Ciò, si pensava, era reso possibile dal trionfo di Anat, sorella di Baal, su Mot, che permetteva a suo fratello Baal di tornare sul trono. L’unione di Baal con sua moglie, presumibilmente Astoret, si credeva assicurasse la fertilità per l’anno successivo.

I cananei agricoltori e allevatori di bestiame probabilmente ritenevano che partecipando a un rituale prescritto, una sorta di magia propiziatoria, contribuivano a stimolare i loro dèi ad agire secondo il modello rappresentato nelle feste religiose e che ciò fosse necessario per assicurare bestiame e raccolti abbondanti l’anno successivo e per scongiurare siccità, piaghe di locuste, ecc. Quindi il ritorno di Baal alla vita per essere intronizzato e unito alla sua consorte pare fosse celebrato con licenziosi riti della fertilità, contrassegnati da orge sessuali di sfrenata dissolutezza.

Senza dubbio ogni città cananea aveva il suo tempio di Baal in onore del Baal patrono locale. Venivano nominati sacerdoti per dirigere l’adorazione in tali templi e nei molti santuari sulle colline circostanti noti come “alti luoghi”. (Confronta II Re 17:32). All’interno dei santuari ci potevano essere statue o immagini di Baal, mentre presso gli altari all’esterno si trovavano pilastri di pietra (probabilmente simboli fallici di Baal), pali sacri che rappresentavano la dea Asheràh, e incensieri. (Confronta II Cronache 34:4-7). Uomini e donne si prostituivano sugli alti luoghi e, oltre alla prostituzione cerimoniale, si compivano anche sacrifici di bambini. (Confronta I Re 14:23, 24; Osea 4:13, 14; Isaia 57:5; Geremia 7:31; 19:5). L’adorazione di Baal era praticata anche sui tetti delle case, di dove spesso si vedeva elevarsi il fumo dei sacrifici offerti al loro dio. — Ger. 32:29; vedi PALO SACRO.

Vi sono indicazioni che Baal e altri dèi e dee del pantheon cananeo fossero associati nella mente degli adoratori con certi corpi celesti. Per esempio, uno dei testi di Ras Shamra menziona un’offerta alla “regina Shapash (il Sole) e alle stelle”, e un altro allude a “l’esercito del sole e l’esercito del giorno”. Baal inoltre è stato considerato un dio–sole, come nota The International Standard Bible Encyclopædia (Vol. 1, p. 345): “Il Bel-Merodac babilonese era un dio–sole, e lo era anche il Baal cananeo il cui titolo per intero era Baal-Shemaim, ‘signore del cielo’”.

È dunque degno di nota che la Bibbia faccia parecchi riferimenti ai corpi celesti in relazione all’adorazione di Baal. Descrivendo la condotta ribelle del regno d’Israele, le Scritture affermano: “Lasciavano tutti i comandamenti di Geova . . . , e si inchinavano a tutto l’esercito dei cieli e servivano Baal”. (II Re 17:16) Riguardo al regno di Giuda, si legge che perfino nel tempio di Geova si trovarono “utensili fatti per Baal e per il palo sacro e per tutto l’esercito dei cieli”. Inoltre in tutto il paese la popolazione di Giuda faceva “fumo di sacrificio a Baal, al sole e alla luna e alle costellazioni dello zodiaco e a tutto l’esercito dei cieli”. — II Re 23:4, 5; II Cron. 33:3; vedi anche Sofonia 1:4, 5.

Ogni località aveva il proprio Baal o “signore” divino, e al Baal locale spesso si dava un nome che indicava la sua relazione con una particolare località. Per esempio, il Baal di Peor (Baal-Peor), adorato da moabiti e madianiti, prese nome dal monte Peor. (Num. 25:1-3, 6) I nomi di questi Baal locali furono poi trasferiti per traslato (metonimia) alle località stesse, per esempio, Baal-Ermon, Baal-Hazor, Baal-Zefon, Bamot-Baal. Ma anche se c’erano molti Baal locali, ufficialmente, presso i cananei, era beninteso che in effetti c’era un unico Baal.

[Figura a pagina 138]

Stele del dio cananeo Baal rinvenuta nel 1932 a Ras Shamra

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