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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 285-288

Cronache, i libri delle

Due libri ispirati delle Scritture Ebraiche raggruppati evidentemente in un solo volume nel canone ebraico originale. I masoreti li consideravano un’opera unica, ed erano contati come uno solo dei ventidue o ventiquattro libri delle Scritture Ebraiche, e come due nel calcolo che porta i libri a trentanove. La divisione in due libri pare fosse adottata dai traduttori della Settanta. Nelle Bibbie ebraiche moderne la divisione non compare fino al XVI secolo. Nella Bibbia ebraica Cronache si trova alla fine della parte chiamata “Scritti”. Il nome ebraico, Divrèh Hayyamìm, significa “i fatti dei giorni”. Girolamo suggerì il nome “Chronicòn”, da cui deriva “Cronache” nella Bibbia italiana. Una cronaca è la narrazione storica dei fatti nell’ordine in cui sono avvenuti. Il titolo greco (nella LXX) è Paraleipomènon, che significa “delle cose trascurate, non dette od omesse” (dai libri di Samuele e Re); ma poiché non si trattava di una semplice aggiunta a quei libri, il termine non era esatto.

SCRITTORE, EPOCA

Per diverse ragioni il sacerdote ebreo Esdra ne è lo scrittore riconosciuto. La tradizione ebraica è da tempo di questo parere, parere avvalorato anche dalla straordinaria somiglianza fra lo stile di Cronache e lo stile del libro di Esdra. Inoltre alla conclusione di II Cronache e all’inizio di Esdra c’è una ripetizione quasi parola per parola. E il decreto di Ciro che si trova alla fine di II Cronache è citato per intero nel libro di Esdra, a indicare che lo scrittore terminò il libro di Cronache con l’intenzione di scrivere un altro libro (Esdra) che avrebbe parlato più estesamente del decreto e della sua esecuzione. Cronache fu completato verso il 460 a.E.V. Con la possibile eccezione dei Salmi, solo altri tre libri del canone ebraico furono completati in seguito, cioè Esdra, Neemia e Malachia.

A parte gli elenchi genealogici che risalgono fino ad Adamo, Cronache abbraccia il periodo dalla morte del re Saul alla deportazione in Babilonia, menzionando nella conclusione il decreto di Ciro al termine dei settant’anni di esilio.

FONTI

Esdra presumeva che i suoi lettori avessero familiarità coi libri dei Re e quindi non cercò di trattare gli stessi argomenti. A volte usò del materiale esattamente o quasi uguale a brani di Re, solo per ricordare quello che, nel contesto, spiega le ulteriori informazioni di Cronache. Può darsi che Esdra abbia consultato i libri di Samuele e dei Re come pure altre parti della Bibbia, ma sembra che quasi in ogni caso, se non sempre, abbia avuto accesso a scritti di cui ora non si conosce l’esistenza. Alcuni potevano essere documenti di stato sia di Israele che di Giuda, altri registrazioni genealogiche, e opere storiche scritte da profeti, come pure documenti in possesso di capifamiglia o capitribù. Parte delle fonti era senza dubbio opera di professionisti. (I Re 4:3) Negli Apocrifi, in II Maccabei 2:13, si legge che Neemia raccolse tanti libri da formare una biblioteca. Se è vero, questi libri potevano esser stati consultati da Esdra, che non solo “era un esperto copista della legge di Mosè”, ma anche uno straordinario ricercatore. — Esd. 7:6.

Molti documenti vengono citati da Esdra. Alcuni sono arrivati a contare venticinque fonti o più, fra cui senza dubbio Re e altri libri canonici. Esdra descrive o indica alcune fonti con le seguenti designazioni:

(1) Libro dei Re di Giuda e d’Israele (II Cron. 16:11; 25:26)

(2) Libro dei Re d’Israele e di Giuda (II Cron. 27:7; 35:27)

(3) Libro dei Re d’Israele (II Cron. 20:34)

(Le suddette fonti possono riferirsi alla stessa collezione di documenti di stato, dal titolo espresso in vari modi, oppure potrebbe trattarsi dei libri di Re della nostra Bibbia).

(4) Libro dei Re d’Israele (evidentemente un’opera genealogica) (I Cron. 9:1)

(5) Esposizione del Libro dei Re (II Cron. 24:27) (per informazioni su Ioas di Giuda)

(6) I fatti dei re d’Israele (II Cron. 33:18) (per informazioni su Manasse)

(7) Le parole di Samuele il veggente e di Natan il profeta e di Gad il visionario (I Cron. 29:29) (per informazioni su Davide) (Poteva trattarsi di un’unica opera, oppure di due o tre; oppure poteva riferirsi ai libri di Giudici e Samuele)

(8) Le parole di Natan il profeta (II Cron. 9:29) (per informazioni su Salomone)

(9) La profezia di Ahia il Silonita (II Cron. 9:29) (su Salomone)

(10) Scritti di Semaia (I Cron. 24:6) (su Davide), e le parole di Semaia il profeta e di Iddo il visionario secondo la registrazione genealogica (II Cron. 12:15) (su Roboamo) (forse due o tre fonti)

(11) Le parole di Ieu figlio di Hanani, che sono inserite nel Libro dei Re d’Israele (II Cron. 20:34) (Giosafat)

(12) Il resto dei fatti di Uzzia, scritto da Isaia figlio di Amoz il profeta (II Cron. 26:22)

(13) Le parole dei visionari (di Manasse) (II Cron. 33:19)

(14) Canti funebri (di Geremia, e forse di altri cantori) (II Cron. 35:25) (su Giosia)

(15) Esposizione del profeta Iddo (II Cron. 13:22) (su Abia)

(16) Resoconto dei fatti dei giorni del re Davide (I Cron. 27:24)

(17) Il comandamento di Davide e di Gad e di Natan il profeta (II Cron. 29:25) (messo in vigore da Ezechia)

(18) Lo scritto di Davide e di Salomone suo figlio (II Cron. 35:4) (citato da Giosia)

(19) Il comandamento di Davide e di Asaf e di Eman e di Iedutun il visionario del re (II Cron. 35:15) (menzionato a proposito di Giosia)

(20) Lo scritto di Elia a Ieoram re di Giuda (II Cron. 21:12-15)

(Alcuni di questi possono essere riferimenti allo stesso libro o a libri della nostra Bibbia, specie alle opere profetiche. In Cronache ci sono anche riferimenti a scritti, particolarmente genealogie, che fanno presupporre l’esistenza di altre fonti consultate da Esdra).

È evidente che Esdra non era uno storico trascurato, anzi era estremamente attento, faceva ricerche meticolose, consultava tutti i documenti a cui aveva accesso, ed esaminava ogni documento che poteva far luce sul soggetto. Egli documenta i suoi scritti non semplicemente a riprova di ciò che ha scritto, ma anche per indicare al lettore di quel tempo altre fonti di ulteriori particolari. La coscienziosa accuratezza di Esdra dovrebbe raccomandarci Cronache come libri degni della massima fiducia per esattezza e autenticità storica. Ma soprattutto sapere che Esdra scrisse sotto ispirazione (II Tim. 3:16), e il fatto che siano inclusi nel canone ebraico, pienamente accettato da Gesù e dagli apostoli (Luca 24:27, 44) ne assicurano l’attendibilità. Inoltre fanno parte della completa Parola di Dio scritta, la cui purezza egli ha preservata per i seguaci di suo Figlio, Gesù Cristo. Tutto ciò raccomanda caldamente Cronache come fonte di fede.

SCOPO

L’opera di Esdra non doveva semplicemente colmare le lacune dei libri di Samuele e Re; piuttosto egli si accorse che fra gli esuli tornati c’era la necessità di tale riepilogo della loro storia nazionale. L’opera fu redatta senza dubbio per coloro che erano tornati di recente dall’esilio, dato che non dovevano avere molta conoscenza circa le usanze e la storia sacra. Dovevano essere messi al corrente dell’adorazione nel tempio e dei doveri dei leviti, ed Esdra provvide queste informazioni. Inoltre per gli esuli rimpatriati poche cose sarebbero state più interessanti della genealogia dei loro antenati a cui Esdra dedicò molto spazio. Israele era di nuovo una nazione: erano nel loro paese, avevano un tempio, un sacerdozio e un governatore, pur non avendo un re. Avrebbero continuato a essere una nazione fino alla venuta del Messia. Per rimanere uniti e praticare la vera adorazione avevano bisogno delle informazioni di Cronache.

Sia Samuele che Geremia scrissero libri storici, ma erano anche leviti. Geremia era profeta e sacerdote. Esdra era sacerdote. Ma è un errore dire che Geremia s’interessava particolarmente dell’adempimento delle profezie e non tanto di ciò che riguardava l’adorazione nel tempio, e che Esdra s’interessava particolarmente dell’opera dei leviti e non tanto delle profezie, perché entrambi erano servitori di Dio, cui stava a cuore quello che Dio diceva e faceva per il suo popolo e ogni aspetto della sua adorazione. Fatto è che Esdra aveva uno scopo ben preciso mentre scriveva e non era affatto prevenuto, anzi fu ispirato da Geova a compilare i libri di Cronache ed Esdra. Come scrive Willis J. Beecher in The International Standard Bible Encyclopædia:

“Lo scopo [di Esdra] fu di preservare del materiale storico che rischiava di andare perduto, materiale relativo ad adorazione–tempio, ma anche relativo a una gran varietà di altri argomenti. Aveva l’istinto dello storico nel cogliere ogni specie di particolari, e nel dar loro forma permanente. Essendo ispirato da Dio . . . fu guidato in tal senso. Voleva preservare per il futuro ciò che considerava realtà storica”. — Vol I, p. 632.

C. F. Keil, nel suo Biblical Commentary on the Old Testament (Cronache, p. 19), dice: “Si vede chiaramente che lo scrittore di Cronache aveva in mente non solo l’adorazione levitica, ma anche e soprattutto l’atteggiamento del popolo e dei principi verso il Signore e la Sua legge; e che da questo punto di vista considerò e scrisse la storia del suo popolo prima dell’esilio. Ma inoltre non è meno chiaro, dalle citazioni fatte, in quanto contengono osservazioni pratiche dello storico, che era suo scopo offrire ai contemporanei la storia del passato, come uno specchio in cui potevano vedere le conseguenze del loro stesso comportamento verso l’Iddio dei loro padri. Egli non vuole, come vuole invece l’autore dei libri di Re, scrivere obiettivamente avvenimenti e fatti, seguendo il corso della storia; ma collega fatti e avvenimenti al comportamento dei re e del popolo verso il Signore, e si sforza di porre i fatti storici in luce tale da insegnare che Dio premia la fedeltà al Suo patto concedendo felicità e benedizioni, e punisce l’infedele defezione con giudizi avversi”.

Gli ebrei che tornarono da Babilonia nel 537 a.E.V. non lo fecero per affermare l’indipendenza politica, ma per ripristinare la vera adorazione, infatti il primo lavoro fu quello di erigere l’altare e poi di ricostruire il tempio. Era dunque appropriato che Esdra parlasse diffusamente dell’adorazione e del servizio di sacerdoti e leviti. Anche le genealogie erano importanti. Esdra 2:59-63 spiega che alcuni, anche fra i figli dei sacerdoti, non erano in grado di trovare la registrazione per stabilire pubblicamente la loro genealogia. Mentre a Babilonia tali genealogie potevano non avere tanta importanza, ora servivano per ritornare in possesso dell’eredità dei padri. Questa è una delle ragioni degli elenchi genealogici compilati da Esdra, che sono molto importanti anche per gli studiosi biblici d’oggi.

Esdra nello scrivere Cronache fu evidentemente più soggettivo di Geremia nello scrivere Re, perché voleva incoraggiare i suoi contemporanei a essere fedeli a Geova. Li incoraggiava ad adempiere i doveri del patto dando risalto all’antica storia di Israele e, specie ricorrendo a effettivi esempi storici, mise in evidenza da una parte i risultati della fedele aderenza alla vera adorazione, e dall’altra la calamità dell’abbandonare l’adorazione di Geova Dio.

AUTENTICITÀ

Quanto si è detto non fa che sottolineare l’autenticità di Cronache. Coloro che hanno messo in dubbio l’attendibilità della narrazione storica sono, in gran parte, gli stessi che negano praticamente la fedeltà storica di tutta la Bibbia. Da un punto di vista archeologico il professor W. F. Albright dice: “Cronache contiene una notevole quantità di materiale originale relativo alla storia di Giuda che non si trova in Re e . . . il valore storico di questo materiale originale è confermato dalle scoperte archeologiche”. — Bulletin of the American Schools of Oriental Research n. 100, 1945, p. 18.

IMPORTANZA

Per la nostra fede e comprensione della Bibbia è una bella cosa che i libri di Cronache siano stati scritti. Esdra ha scritto molto circa l’adorazione nel tempio e le disposizioni dei sacerdoti, dei leviti, dei portinai, dei cantori e dei musicisti. Ci ha fornito molti particolari relativi alla vera adorazione: il trasferimento dell’Arca a Gerusalemme da parte di Davide (I Cron. capp. 15, 16); i preparativi di Davide per il tempio e il suo servizio (I Cron. capp. 22-29); il fatto che i sacerdoti erano rimasti con Roboamo all’epoca della secessione delle dieci tribù (II Cron. 11:13-17); la guerra fra Abia e Geroboamo (II Cron. cap. 13); le riforme a favore della vera adorazione all’epoca di Asa (II Cron. capp. 14, 15), di Giosafat (II Cron. capp. 17, 19, 20), di Ezechia (II Cron. capp. 29-31) e di Giosia (II Cron. capp. 34, 35); il fatto che Uzzia fu colpito dalla lebbra per la sua presunzione (II Cron. 26:16-21) e il pentimento di Manasse. — II Cron. 33:10-20.

Esdra dimostra di non interessarsi solo di ciò che riguarda i sacerdoti, ma anche dei profeti. (II Cron. 20:20; 36:12, 16) Usa almeno quarantacinque volte le parole profeta, veggente o visionario e fornisce ulteriori informazioni su molti profeti e personaggi i cui nomi non sono altrimenti menzionati nelle Scritture. Alcuni di questi sono Iddo, Eliezer figlio di Dodavau, Iahaziel figlio di Zaccaria, diversi Zaccaria e Oded dell’epoca di Acaz re di Giuda.

Molti particolari contenuti in Cronache contribuiscono a rendere più completa la nostra conoscenza della storia d’Israele, per esempio, la descrizione della malattia e sepoltura di Asa e del cattivo comportamento di Ioas dopo la morte del sommo sacerdote Ieoiada. Poi ci sono le genealogie, essenziali per stabilire la discendenza di Cristo e altri argomenti importanti. Questi libri sono utili anche per stabilire un’accurata cronologia. Qui possiamo vedere la sapienza di Geova, l’Autore della Bibbia, nel far scrivere queste cose al suo servitore Esdra per fornire il materiale necessario affinché chi crede nella Bibbia avesse a disposizione il più completo e armonioso documento di storia umana. — Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 74-84.

SCHEMA DEL CONTENUTO

I CRONACHE

I Genealogie da Adamo (1:1–9:44)

A. Da Adamo ai dodici figli di Giacobbe (1:1–2:2)

B. Posterità di Giacobbe (2:3–9:44)

1. Posterità di Giuda (2:3–4:23). Nel capitolo 3, discendenza di Davide da Salomone a Ioiachin (Ieconia), rimasto in vita a Babilonia per avere figli; quindi a Zorobabele e alla sua progenie

2. Simeone, Ruben, Gad, mezza tribù di Manasse al di là del Giordano (4:24–5:26)

3. Posterità di Levi, inclusa la discendenza sacerdotale da Aaronne a Iozadac, padre del sommo sacerdote Giosuè tornato dall’esilio con Zorobabele (6:1-81)

4.Issacar, Beniamino, Neftali, mezza tribù di Manasse evidentemente a O del Giordano, Efraim e Aser (7:1–8:40)

5. Abitanti di Gerusalemme, e famiglia di Saul (9:1-44)

II Storia di Davide (40 anni di regno) (10:1–29:30)

A. Rovina di Saul e della sua casa (10:1-14)

B. Davide confermato nel regno; conquista Sion (11:1–12:40)

1. Unto da tutto Israele a Ebron; prende Sion (11:1-9)

2. I suoi uomini potenti (11:10–12:40)

C. Davide e l’Arca di Geova (13:1–16:43)

1. L’Arca trasportata sul carro; Uzza muore per aver toccato l’Arca; l’Arca rimane in casa di Obed–Edom (13:1-14)

2. Hiram invia legname, lavoratori per costruire casa di Davide; due sconfitte filistee (14:1-17)

3. Leviti organizzati; l’Arca portata a Sion (15:1–16:43)

D. Davide e la casa di Geova; patto del regno (17:1-27)

E. Conquiste di Davide (18:1–20:8)

1. Sconfigge filistei, moabiti, siri, edomiti (18:1-17)

2. Anun re di Ammon insulta Davide; Davide sconfigge i figli di Ammon e i siri (19:1-20:3)

3. Filistei (coi giganteschi refaim) sconfitti di nuovo in tre battaglie (20:4-8)

F. Preparativi di Davide per il tempio (21:1–22:19)

1. Davide pecca contando la popolazione; 70.000 muoiono (21:1-17)

2. Acquista l’aia di Ornan per erigere altare (21:18-30)

3. Ordina a Salomone di costruire la casa di Geova (22:1-19)

G. Davide organizza l’adorazione di Geova (23:1–29:30)

1. Disposizione di sacerdoti, leviti, funzionari governativi (23:1–27:34)

a. Ventiquattro divisioni di sacerdoti (24:1-19)

b. Leviti e funzionari (24:20–27:34)

2. Davide dà istruzioni ai capi della nazione (28:1–29:30)

a. Ispirati piani architettonici del tempio consegnati a Salomone (28:11-21)

b. Davide benedice Geova, offre sacrifici; Salomone unto per la seconda volta; sale sul “trono di Geova” (29:1-15)

3. Morte di Davide (29:26-30)

II CRONACHE

I Gloria del regno di Salomone (40 anni) (1:1–9:31)

A. Sapienza, prosperità di Salomone (1:1-17)

B. Erezione, inaugurazione del tempio (2:1–7:22)

C. Altre costruzioni; visita della regina di Saba; ricchezza; morte di Salomone (8:1–9:31)

II Storia dei re di Giuda (10:1–36:23)

A. Cattivo regno di Roboamo (17 anni) (10:1–12:16)

1. Scisma; Geroboamo si ribella (10:1–11:12)

2. Geroboamo istituisce adorazione dei vitelli in Israele (11:13-15)

3. Roboamo infedele dopo tre anni di regno; l’Egitto invade Giuda (11:16–12:16)

B. Regno di Abia (3 anni) (13:1-22)

C. Buon regno di Asa (41 anni) (14:1–16:14)

1. Sconfigge Zera l’Etiope e suo esercito di un milione di uomini (14:1-15)

2. Riforma religiosa (15:1-19)

3. Sbaglia alleandosi con la Siria (16:1-11)

4. Malato, si rivolge ai guaritori non a Geova; muore (16:12-14)

D. Buon regno di Giosafat (25 anni) (17:1–20:37)

1. Programma d’insegnamento in Giuda (17:1-19)

2. Sbaglia facendo alleanza matrimoniale con Acab e unendosi a lui contro la Siria; Acab ucciso (18:1–19:3)

3. Organizza giudici in Giuda (19:4-11)

4. Geova combatte per Giuda; Moab, Ammon e Seir si annientano a vicenda (20:1-33)

5. Fallita alleanza con Acazia d’Israele; naufragio delle navi destinate a Tarsis (20:34-37)

E. Cattivo regno di Ieoram (8 anni) (21:1-20)

1. Uccide i suoi fratelli; rivolta di Edom (21:1-11)

2. Ammonito da scritto di Elia (21:12-15)

3. Geova lo punisce; colpito da malattia intestinale, muore due anni dopo (21:16-20)

F. Cattivo regno di Acazia (1 anno) (22:1-9)

G. Atalia usurpa il trono (6 anni) (22:10–23:21)

1. Ioas nascosto dalla moglie del sacerdote Ieoiada (22:10–12)

2. Ieoiada unge re Ioas; fa uccidere Atalia (23:1-21)

H. Cattivo regno di Ioas (40 anni) (24:1-27)

1. Agisce bene fino alla morte di Ieoiada, restaura il tempio (24:1-16)

2. Diviene idolatra; Zaccaria figlio di Ieoiada lapidato; invasione sira; Ioas, gravemente ammalato, viene assassinato (24:17-27)

I. Cattivo regno di Amazia (29 anni) (25:1-28)

1. Comincia bene; sconfigge i figli di Seir (25:1-13)

2. Adora idoli di Seir; sconfitto da Ioas di Israele; viene assassinato (25:14-28)

L. Regno di Uzzia (52 anni) (26:1-23)

1. Comincia bene; successo militare (26:1-15)

2. S’insuperbisce; tentativo di offrire incenso nel tempio; diviene lebbroso fino alla morte (26:16-23)

M. Buon regno di Iotam (16 anni) (27:1-9)

N. Cattivo regno di Acaz (16 anni) (28:1-27)

O. Buon regno di Ezechia (29 anni) (29:1–32:33)

1. Purifica il tempio; indice festa di pasqua nel secondo mese; partecipano alcuni da tutto Israele; festa dei pani non fermentati prolungata di altri sette giorni (29:1–30:27)

2. Sacerdoti e leviti ben provveduti grazie alla decima (31:1-21)

3. Sennacherib invade Giuda, schernisce Geova; angelo distrugge tutti gli uomini potenti e i capi nel campo assiro (32:1-23)

4. Malattia di Ezechia; sue costruzioni, incluso acquedotto da Ghihon fino a O della città di Davide (32:24-33)

P. Cattivo regno di Manasse (55 anni) (33:1-20)

1. Grave idolatria; corrompe Giuda (33:1-9)

2. Catturato dal re d’Assiria, portato a Babilonia (33:10, 11)

3. Si pente, invoca Geova; ritorna sul trono; lavori di costruzione (33:12-20)

Q. Cattivo regno di Amon (2 anni) (33:21-25)

R. Buon regno di Giosia (31 anni) (34:1–35:27)

1. Grande riforma religiosa; ripara il tempio (34:1-13)

2. Libro della legge trovato dal sacerdote Ilchia; Giosia, molto commosso, interroga Geova (34:14-33)

3. Celebrazione di pasqua come non c’era stata dal tempo di Samuele (35:1-19)

4. Ucciso nella poco saggia battaglia con Neco re d’Egitto (35:20-27)

S. Cattivo regno di Ioacaz (3 mesi); portato in Egitto da Neco (36:1-4)

T. Cattivo regno di Ioiachim (11 anni); Nabucodonosor muove contro di lui; muore (36:5-8)

U. Cattivo regno di Ioiachin (Ieconia) (3 mesi e dieci giorni); portato prigioniero a Babilonia (36:9, 10)

V. Cattivo regno di Sedechia (11 anni) (36:11-23)

1. Si ribella a Nabucodonosor; insieme ai sacerdoti e al popolo, disprezza Dio e i suoi profeti; Gerusalemme e il tempio distrutti (36:11-19)

2. Popolazione portata in esilio; paese desolato per settant’anni (36:20, 21)

3. Ciro re di Persia, nel primo anno di regno, decreta la liberazione degli ebrei perché tornino a Gerusalemme a riedificare il tempio (36:22, 23)

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