Debir
(Debìr) [stanza più interna o santuario più interno].
Città e residenza reale cananea (Gios. 10:38, 39), chiamata anche Chiriat-Sefer e Chiriat-Sanna. (Gios. 15:15, 49; Giud. 1:11) Faceva parte dell’eredità di Giuda ma divenne una città levitica dei cheatiti. (Gios. 21:9, 15; I Cron. 6:54, 58) Gran parte degli studiosi biblici identificano l’antica Debir con Tell Beit Mirsim, circa 21 km a O–SO di Ebron.
Esistono evidentemente due versioni della prima conquista di Debir da parte di Israele al comando di Giosuè. La prima si riferisce unicamente all’annientamento della popolazione di Debir. (Gios. 10:38, 39) La seconda, Giosuè 11:21-23, è una ricapitolazione della stessa conquista (dato che il versetto 18 menziona che “Giosuè fece guerra a tutti questi re per molti giorni”), con l’inclusione del particolare che “Giosuè andò a stroncare gli Anachim . . . da Debir” e da altre città. Questo materiale supplementare potrebbe esser stato aggiunto per dimostrare che anche i giganteschi anachim, che più di quarant’anni prima avevano riempito di terrore il cuore degli esploratori israeliti (Num. 13:28, 31-33; Deut. 9:2), non erano invulnerabili.
Comunque sembra che gli anachim, forse provenienti dalla costa palestinese (Gios. 11:22) si fossero ristabiliti a Debir mentre Israele era momentaneamente accampato a Ghilgal o faceva guerra più a N. (Gios. 10:43–11:15) Anche se nelle campagne iniziali Giosuè era riuscito a infrangere la resistenza compatta delle forze nemiche nel paese di Canaan, demolendo rapidamente tutte le principali roccheforti, questo tipo di guerra non aveva consentito di stabilire guarnigioni per presidiare tutte le città distrutte. Perciò una seconda conquista di Debir o un’operazione di “rastrellamento” fu compiuta da Otniel, il quale, essendosi distinto nella conquista della città, ebbe in moglie Acsa, la figlia di quell’esperto guerriero che era Caleb. — Gios. 15:13-19; Giud. 1:11-15.
Non si può accertare con precisione quando nella storia di Israele ebbe luogo questa seconda conquista. Il libro di Giudici inizia con la frase “dopo la morte di Giosuè” seguita dal resoconto della conquista di Debir da parte di Caleb. (Giud. 1:11-15) Questo, secondo alcuni, indicherebbe che Giuda s’impadronì di Debir dopo la morte di Giosuè e perciò l’analogo resoconto che si trova in Giosuè 15:13-19 sarebbe un’aggiunta posteriore al libro che porta il nome di Giosuè. Secondo altri invece quella di Giudici 1:1 sarebbe solo un’introduzione formale per collegarsi col libro di Giosuè, e sostengono che Caleb non avrebbe certo atteso per anni fino alla morte di Giosuè prima di scacciare gli anachim dal possedimento che gli era stato promesso. Perciò ritengono che la storia di Giudici sia una ripetizione di quella di Giosuè.