Debora
(Dèbora) [ape].
1. Nutrice di Rebecca. Quando, nel 1878 a.E.V., Rebecca lasciò la casa di suo padre Betuel per andare in Palestina a sposare Isacco, Debora l’accompagnò. (Gen. 24:59) Dopo anni di servizio in casa di Isacco, forse dopo la morte di Rebecca, Debora visse in casa di Giacobbe. Circa 125 anni dopo il matrimonio di Isacco e Rebecca, Debora morì e fu sepolta a Betel sotto un grosso albero. Il nome dato all’imponente albero (Allon-Bacut, che significa “grosso albero del pianto”) indica quanto fosse cara a Giacobbe e alla sua famiglia. — Gen. 35:8.
2. Profetessa e giudice d’Israele; moglie di Lappidot. (Giud. 4:4) Non c’è alcuna prova che Lappidot e Barac fossero la stessa persona, come ritengono alcuni. Debora e Barac erano uniti unicamente dal comune interesse di liberare Israele dall’oppressione cananea. Debora dimorava sotto una palma nella regione montuosa di Efraim, fra Rama e Betel, e “i figli d’Israele salivano a lei per il giudizio”. — Giud. 4:5.
Geova si servì di Debora per mandare a chiamare Barac da Chedes-Neftali e informarlo del proposito di Dio di sconfiggere con mille uomini l’immenso esercito del re cananeo Iabin al comando di Sisera. Nonostante la promessa di Geova di dare il nemico nelle sue mani, Barac insisté che Debora, pur essendo una donna, fosse presente come rappresentante di Dio mentre radunava le truppe e le conduceva sul monte Tabor. Debora si mostrò pronta a lasciare un luogo più sicuro per unirsi a Barac, ma predisse che la “bellezza” della vittoria sarebbe andata a una donna. Queste parole si avverarono quando una donna, lael, mise a morte Sisera. — Giud. 4:6-10, 17-22.
Il giorno della vittoria Debora e Barac cantarono insieme un cantico. Parte del cantico è in prima persona, segno che l’aveva composto Debora almeno in parte, se non tutto. Le donne erano solite celebrare le vittorie con canti e danze. (Eso. 15:20, 21; Giud. 11:34; I Sam. 18:6, 7; Sal. 68:11) Il cantico attribuisce a Geova tutto il merito e la lode per la vittoria concessa al suo popolo; arricchisce notevolmente la narrazione che lo precede, e per avere un quadro completo bisogna considerarli uno accanto all’altra. Dopo aver descritto la potenza e la maestà di Geova e aver ricordato la condizione di Israele prima dell’intervento di Barac, il cantico loda le tribù che risposero alla chiamata e fa delle domande indagatrici sulle altre che non lo fecero. Aggiunge particolari geografici relativi alla battaglia e alla disfatta dei cananei, al coraggio di Iael nell’uccidere Sisera e alla delusione della madre di Sisera che attese invano spoglie e schiavi d’Israele, frutto della sperata vittoria di suo figlio Sisera. — Giud. cap. 5.