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  • L’ADORAZIONE IN CERTI ALTI LUOGHI NON ERA DISAPPROVATA DA GEOVA
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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 49-50

Alti luoghi

Anche se il termine ebraico bamòhth, il cui plurale viene generalmente tradotto “alti luoghi”, di solito ha attinenza con l’adorazione, può riferirsi pure ad alture, colline e montagne (II Sam. 1:19, 25 [confronta I Samuele 31:8]; Amos 4:13; Mic. 1:3), alle “alte onde del mare” (letteralmente, “alti luoghi del mare”) (Giob. 9:8), e all’altezza o agli “alti luoghi delle nubi”. (Isa. 14:14) Le espressioni “cavalcare gli alti luoghi della terra” e ‘calpestare gli alti luoghi’ rendono l’idea di conquistare vittoriosamente un paese, poiché chi controlla tutti gli alti luoghi, cioè le colline e le montagne di una regione, è in effetti il signore del paese. — Deut. 32:13; 33:29.

CENTRI DI FALSA ADORAZIONE

Gli alti luoghi, vale a dire le località o i santuari dove si praticava l’idolatria, non si trovavano solo su colli e montagne, ma anche nelle valli, nel letto dei fiumi, nelle città e sotto gli alberi. (Deut. 12:2; I Re 14:23; II Re 17:29; Ezec. 6:3) Contenevano altari per i sacrifici, incensieri, pali sacri, colonne sacre e immagini scolpite. (Lev. 26:30; Num. 33:52; Deut. 12:2, 3; Ezec. 6:6) In molti alti luoghi prestavano servizio prostituendosi uomini e donne. (I Re 14:23, 24; Osea 4:13, 14) Spesso gli alti luoghi erano teatro di riti licenziosi, che includevano prostituzione cerimoniale e sacrifici di bambini. — Isa. 57:5; Ger. 7:31; 19:5.

C’erano anche case o santuari degli alti luoghi dove officiavano sacerdoti e dove si conservavano le statue delle divinità. (I Re 12:31; 13:32; II Re 17:29, 32; 23:19, 20; Isa. 16:12) Quindi il termine ‘alto luogo’ a volte poteva riferirsi a un santuario del genere più che a un luogo elevato adibito all’adorazione, come un colle, un monte o una collina artificiale. Ciò è suggerito dal riferimento di Ezechiele ad alti luoghi dai vari colori, per fare i quali erano state usate vesti. (Ezec. 16:16) Forse questi alti luoghi erano tende adibite a santuari.

Prima di entrare nella Terra Promessa gli israeliti ricevettero il comando di distruggere gli alti luoghi sacri dei cananei e tutto ciò che aveva a che fare con la falsa adorazione che vi era praticata. (Num. 33:51, 52) Ma gli israeliti non li distrussero e dopo la morte di Giosuè e della generazione più anziana subentrò in pieno l’apostasia. — Giud. 2:2, 8-13; Sal. 78:58.

L’ADORAZIONE IN CERTI ALTI LUOGHI NON ERA DISAPPROVATA DA GEOVA

Secondo la legge di Geova si dovevano offrire sacrifici solo nei luoghi da lui indicati. All’epoca di Giosuè gli israeliti riconobbero che la costruzione non autorizzata di un altare per olocausti era, in effetti, una ribellione contro Geova. (Deut. 12:1-14; Gios. 22:29) Comunque pare che, dopo la rimozione della sacra arca dal tabernacolo (I Sam. 4:10, 11; 6:1, 10-14; 7:1, 2), si offrivano sacrifici approvati in luoghi diversi dalla tenda di adunanza, non solo in circostanze speciali, ma, in alcuni casi, anche in modo abbastanza regolare. (I Sam. 7:7-9; 10:8; 11:14, 15; 16:4, 5; I Re 3:3; I Cron. 21:26-30) Questo è suggerito dal fatto che sull’alto luogo di una città del paese di Zuf di cui non si conosce il nome era stato eretto un edificio in cui, pare, si potevano consumare i sacrifici di comunione, e la cui sala da pranzo poteva accogliere una trentina di uomini, se non di più. Anche le ragazze della città erano al corrente dei sacrifici che vi si facevano. (I Sam. 9:5, 11-13, 22-25) Può darsi che le famiglie avessero anche l’usanza di tenere un sacrificio annuale non presso il tabernacolo, ma nella propria città. — I Sam. 20:6, 29.

Il fatto di offrire sacrifici sugli alti luoghi era scusato dal momento che non c’era una casa edificata al nome di Geova. Perciò Salomone offriva sacrifici sul grande alto luogo di Gabaon, dove in quel tempo si trovava il tabernacolo. — I Re 3:2-4; I Cron. 16:37-40, 43; 21:29; II Cron. 1:3, 13.

FRA GLI ISRAELITI

Verso la fine del suo regno il re Salomone costruì alti luoghi per i falsi dèi adorati dalle sue mogli straniere. Questo indusse gli israeliti ad abbandonare la vera adorazione di Geova e servire falsi dèi. Perciò Geova, per mezzo del profeta Ahia, dichiarò che al figlio di Salomone sarebbero state tolte dieci tribù e su queste avrebbe regnato Geroboamo. (I Re 11:7, 8, 30-35) Con poche eccezioni, i re davidici praticarono l’adorazione presso gli alti luoghi.

Sotto ispirazione, il profeta Amos predisse che gli “alti luoghi di Isacco” sarebbero stati desolati. Gli “alti luoghi di Isacco” evidentemente si riferiscono agli alti luoghi sacri dove gli israeliti del regno delle dieci tribù, discendenti di Isacco per mezzo di Giacobbe o Israele, praticavano un’adorazione apostata. Questo è indicato anche dal fatto che l’espressione “alti luoghi di Isacco” corrisponde a quella simile, “santuari d’Israele”. — Amos 7:9; vedi anche Osea 10:2-10.

Dopo che il re d’Assiria ebbe portato in esilio gli abitanti del regno delle dieci tribù, gli alti luoghi continuarono a esistere per qualche tempo, perché le popolazioni straniere trasferite nella Samaria dal re d’Assiria continuarono a usare gli alti luoghi per la loro adorazione. (II Re 17:24, 29-32) Circa cent’anni dopo, Giosia, fedele re di Giuda, abbatté l’altare e l’alto luogo di Betel e sconsacrò l’altare bruciandovi ossa umane. Eliminò pure tutte le case degli alti luoghi nelle città della Samaria, sacrificò (uccise) tutti i sacerdoti degli alti luoghi e bruciò ossa umane sopra gli altari. (II Re 23:15-20) Questo adempì una profezia pronunciata oltre trecento anni prima da un “uomo di Dio” non meglio identificato. — I Re 13:1, 2.

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