BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • ad pp. 830-831
  • Miele

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Miele
  • Ausiliario per capire la Bibbia
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • IL FAVO
  • IL MIELE
  • Valore nutritivo
  • Proprietà terapeutiche
  • Detti o parole eccellenti
  • Esortazione a non cercare la propria gloria
  • Esortazione a fuggire l’immoralità
  • SUCCO DI FRUTTA
  • UN PAESE DOVE SCORRE LATTE E MIELE
  • Miele
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
  • Miele: il dono dell’ape all’uomo
    Svegliatevi! 2005
  • Perché le offerte di miele non erano accettate
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
  • Miele, dolce medicinale
    Svegliatevi! 2002
Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 830-831

Miele

Nelle Scritture Ebraiche il termine “miele” traduce i termini yà‛ar, nòpheth e devàsh. Quest’ultimo si può riferire non solo al miele delle api ma anche al succo di certi frutti. Nelle Scritture Greche ricorre il termine mèli accompagnato dall’aggettivo àgrios, “selvatico”, a indicare il miele di api selvatiche.

IL FAVO

Il favo è una meraviglia di ingegneria e rivela l’ineguagliata sapienza e abilità del Creatore che ha dotato le api di tale istinto. La forma esagonale delle celle è ideale per permettere al favo di contenere la massima quantità di miele col minimo impiego di cera, di cui sono fatte le pareti della cella. Quando viene costruito un favo, speciali ghiandole del corpo dell’ape secernono cera. Questa fuoriesce dai pori e forma minuscole squame bianche che le zampine dell’ape raccolgono e portano alla bocca, dove la cera viene masticata e poi deposta nella parte del favo in costruzione. Le pareti del favo hanno uno spessore di mm 0,3 ma possono sostenere un peso trenta volte maggiore del loro.

IL MIELE

Quasi tutti i riferimenti biblici al miele delle api riguardano il miele selvatico, come quello che mangiava Giovanni il Battezzatore nel deserto. (Matt. 3:1, 4) Le api costruiscono favi nei luoghi più diversi: sugli alberi, fra le rocce e, in un caso, persino nella carcassa di un animale, che evidentemente non era più una carogna essendo seccata al sole. Tale era la carcassa del leone dalla quale Sansone prese del miele che mangiò. — Giud. 14:8, 9.

Valore nutritivo

La proprietà energetica del miele è illustrata dal caso di Gionatan, figlio del re Saul, che, esausto per il combattimento, assaggiò del miele: immediatamente i suoi occhi “brillavano”. (I Sam. 14:25-30) Questo alimento energetico è elencato fra i cibi che Dio provvide al suo popolo nel deserto. Là, dove c’erano pochi alberi, il popolo poté mangiare miele raccolto “dalla rupe”, cioè da favi costruiti dalle api in luoghi rocciosi. — Deut. 32:13.

Proprietà terapeutiche

Il miele ha inoltre proprietà terapeutiche. Viene paragonato a piacevoli detti e alla sapienza, non solo perché dolce e gradevole al gusto, ma anche per le sue proprietà risanatrici. I piacevoli detti sono salutari, proprio come il miele giova al corpo fisico. Lo scrittore di Proverbi dice: “I detti piacevoli sono un favo di miele, dolci all’anima e salute alle ossa”. — Prov. 16:24; 24:13, 14.

Detti o parole eccellenti

La dolcezza e il piacevole sapore del miele sono ripetutamente menzionati nelle Scritture in senso illustrativo. Ne sono un esempio Ezechiele 3:2, 3 e Rivelazione 10:9. Più volte troviamo l’espressione “miele di favo”; questo è ritenuto più saporito, dolce e ricco del miele che è stato esposto all’aria per qualche tempo. Per sottolineare la bontà e piacevolezza delle parole pronunciate dalla Sulammita, il pastore innamorato ne parla come di “miele di favo” che continua a stillare dalle sue labbra. (Cant. 4:11, NW) Le decisioni giudiziarie di Geova sono così eccellenti, salutari e benefiche che sono ancor “più dolci del miele e del miele che fluisce dai favi”. (Sal. 19:9, 10) I suoi detti sono ‘più dolci al palato del miele alla bocca’. — Sal. 119:103.

Esortazione a non cercare la propria gloria

Anche se il miele è buono, mangiarne troppo può nauseare (Prov. 25:16); il mangiare troppo miele è paragonato al ricercare la propria gloria. — Prov. 25:27.

Esortazione a fuggire l’immoralità

La tentazione a commettere immoralità sessuale che, col suo fascino e le sue parole dolci come il miele, la “donna estranea” può esercitare su un uomo è descritta nei capitoli 5 e 7 di Proverbi. Questo è tuttora un ottimo esempio ammonitore per i cristiani. — Prov. 5:3-5; 7:21, 22.

SUCCO DI FRUTTA

Il termine ebraico devàsh può riferirsi anche al succo sciropposo di alcuni frutti, come fichi, datteri, ecc. Spesso il contesto permette al lettore di determinare se si tratta di miele vero e proprio o no. Evidentemente ciò che era vietato offrire sull’altare in Levitico 2:11 era succo di frutta, per la sua tendenza alla fermentazione, e non miele di api; questo è indicato dal versetto successivo che includeva il “miele” fra le primizie. Quasi sempre il miele usato dagli israeliti era miele selvatico, non era frutto del loro lavoro come l’uva, i fichi, i datteri, ecc. Per la stessa ragione il “miele” offerto come primizia quando Ezechia incoraggiò il popolo a sostenere il sacerdozio era senza dubbio succo di frutta. — II Cron. 31:5.

UN PAESE DOVE SCORRE LATTE E MIELE

La descrizione della Palestina come “un paese dove scorre latte e miele”, che ricorre spesso nelle Scritture, è molto appropriata perché vi abbondava non solo il prodotto delle api, ma anche il succo della frutta. (Eso. 3:8; Lev. 20:24; Deut. 11:9; Gios. 5:6 e altri). Il miele era evidentemente oggetto di scambi commerciali per i mercanti di Tiro. — Ezec. 27:2, 17; vedi APE.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi