Ioas
(Iòas) [ebr. Yehoàsh, Geova è forte o Geova ha concesso] o JOAS (Jòas) [in ebraico quest’ultimo nome si trova scritto in due modi: il primo e più comune, Yoh’àsh, è una forma abbreviata di Yehoàsh, che significa “Geova è forte” o “Geova ha concesso”; il secondo, Yoh’àsh, significa “Geova è venuto in aiuto”].
1. Re di Giuda per quarant’anni, dall’898 all’858 a.E.V. Era il figlio minore di Acazia re di Giuda; sua madre era Zibia di Beer-Seba. (II Re 12:1; I Cron. 3:11) Nel testo masoretico il nome ricorre spesso nella forma abbreviata Yoh’àsh.
La morte di Acazia aveva dato alla malvagia Atalia, nonna di Ioas, un pretesto per insediarsi come regina. Ma per impedire che qualcuno in futuro le rimproverasse di aver usurpato il trono, essa fece uccidere tutti i figli di Acazia. Solo il piccolo Ioas, che allora non aveva neanche un anno, sfuggì al massacro perché la zia Ieoseba, moglie del sommo sacerdote Ieoiada, prese il piccino e la sua nutrice e li tenne nascosti nel tempio per sei anni. — II Re 11:1-3; II Cron. 22:10-12.
Il bambino aveva sette anni, quando Ieoiada si confidò con cinque capitribù ai quali mostrò per la prima volta il legittimo erede al trono. Poi con armi e scudi presi dal tempio armò cinquecento uomini al comando di quei capitribù e ordinò loro di fare la guardia intorno a Ioas durante la cerimonia di incoronazione nel cortile del tempio. Chiunque cercasse di interferire doveva essere ucciso. (II Re 11:4-12, 21; II Cron. 23:1-11) Udite le grida del popolo Atalia accorse gridando: “Cospirazione! Cospirazione!” Fattala prontamente uscire, la misero a morte all’ingresso della porta dei cavalli. Ieoiada stipulò quindi un patto di fedeltà fra Geova, il re appena insediato e il popolo, dopo di che abbatterono la casa di Baal, ne distrussero gli altari e le immagini e uccisero Mattan, il sacerdote di Baal. — II Re 11:13-20; II Cron. 23:12-21.
D’allora in poi, finché visse il sommo sacerdote Ieoiada che fece da padre e consigliere a Ioas, il giovane monarca prosperò. Già sposato a ventun anni, ebbe due mogli, una delle quali si chiamava Ieoaddan, che gli diedero figli e figlie. In tal modo fu nuovamente rafforzata la discendenza davidica che doveva portare al Messia, che aveva rischiato di essere completamente interrotta. — II Re 12:1-3; II Cron. 24:1-3; 25:1.
La casa di Geova aveva estremo bisogno di essere riparata, non solo a causa del tempo (era stata costruita più di 150 anni prima), ma anche a motivo dell’incuria e dei saccheggi avvenuti durante il regno di Atalia. Perciò Ioas esortò i leviti ad andare di città in città in tutto Giuda per raccogliere il denaro per i restauri, ma i leviti non si impegnarono con tutto il cuore, e i lavori non procedevano. (II Re 12:4-8; II Cron. 24:4-7) Col tempo furono modificate le disposizioni per la raccolta e l’amministrazione dei fondi. La reazione del popolo fu positiva e i lavori proseguirono fino al completamento. — II Re 12:9-16; II Cron. 24:8-14.
Dopo la morte del fedele sommo sacerdote Ieoiada all’età di 130 anni, i principi di Giuda un po’ alla volta allontanarono il re Ioas e il popolo da Geova inducendoli ad adorare idoli e “pali sacri” d’origine fallica. E quando Geova suscitava profeti per ammonirli rifiutavano di prestare ascolto. (II Cron. 24:15-19) Ioas arrivò al punto di uccidere Zaccaria, figlio dello stesso Ieoiada, perché per mezzo suo Dio gli aveva chiesto in tono di rimprovero: “Perché trasgredite i comandamenti di Geova . . .?” In punto di morte Zaccaria disse: “Geova faccia in modo di richiederlo”. — II Cron. 24:20-22.
Il meritato castigo non tardò. Ora che i giudei non avevano più la protezione di Geova, un piccolo contingente di siri guidati da Azael riuscì a invadere il territorio di Giuda, costringendo Ioas a consegnare l’oro e i tesori del santuario, e anche i suoi possedimenti, lasciandolo sul lastrico e infermo. (II Re 12:17, 18; II Cron. 24:23-25) Non molto tempo dopo due suoi servitori cospirarono e lo misero a morte all’età relativamente giovane di quarantasette anni. Ioas fu sepolto coi suoi antenati nella città di Davide, e al suo posto salì al trono suo figlio Amazia. — II Re 12:19-21; II Cron. 24:25-27.
2. Re di Israele, figlio di Ioacaz e nipote di Ieu. Nel testo masoretico ricorre spesso la forma abbreviata Yoh’àsh, come indica l’edizione inglese della Traduzione del Nuovo Mondo (vedi per esempio Osea 1:1; Amos 1:1 e note in calce a II Re 13:9, 12-14, 25, NW). Questo Ioas (figlio di Ioacaz) regnò per sedici anni verso la metà del IX secolo a.E.V. Nei primi anni del suo regno su Israele, Ioas figlio di Acazia era re del regno di Giuda. — II Re 13:10.
Per lo più Ioas fece ciò che era male agli occhi di Geova e permise che l’adorazione dei vitelli continuasse in tutto il paese. Tuttavia, quando il profeta Eliseo si ammalò e stava per morire Ioas andò a trovarlo e piangendo disse: “Padre mio, padre mio, carro da guerra d’Israele e suoi cavalieri!” (II Re 13:11, 14) In risposta alla richiesta del profeta, Ioas tirò una freccia dalla finestra verso la Siria, e poi batté le sue frecce per terra. Ma batté solo tre volte. Eliseo si indignò per questo perché, disse, se avesse continuato a colpire la terra cinque o sei volte Ioas avrebbe riportato una completa vittoria sui siri; ma, dichiarò il profeta, ora avrebbe avuto solo tre vittorie parziali. (II Re 13:15-19) Nelle tre campagne contro i siri Ioas ebbe un certo successo e riconquistò alcune città del regno settentrionale che Azael padre di Ben-Adad aveva conquistato. — II Re 13:24, 25.
Centomila uomini dell’esercito di Ioas furono assoldati dal re di Giuda per combattere gli edomiti. Ma per consiglio di un “uomo del vero Dio” furono rimandati a casa e, benché fossero stati pagati in anticipo cento talenti d’argento, si adirarono probabilmente perché non avrebbero avuto la sperata parte di bottino. Perciò dopo essere tornati a N saccheggiarono villaggi del regno meridionale, da Samaria (forse base delle loro operazioni) fino a Bet-Oron. — II Cron. 25:6-10, 13.
Probabilmente per vendicarsi di questo il re di Giuda incitò Ioas a combattere. Nella battaglia che seguì Amazia re di Giuda fu catturato a Bet-Semes, e in seguito a ciò le truppe di Ioas aprirono una breccia nelle mura di Gerusalemme, saccheggiarono l’oro e l’argento del tempio e della casa del re e riportarono ostaggi a Samaria. (II Re 14:8-14; II Cron. 25:17-24) Infine Ioas morì e fu sepolto a Samaria e al suo posto salì al trono suo figlio Geroboamo II. — II Re 13:12, 13; 14:15, 16.