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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 521-525

Geremia, libro di

Geremia ricevette l’incarico di profeta nel tredicesimo anno del re Giosia (647 a.E.V.) per avvertire il regno meridionale, Giuda, dell’incombente distruzione. Questo meno di un secolo dopo l’attività del profeta Isaia e la caduta di Israele, il regno settentrionale, invaso dagli assiri.

QUANDO FU SCRITTO

La maggior parte del libro non fu scritta quando Geremia pronunciò le profezie. Anzi, evidentemente Geremia non mise per iscritto nessuna delle sue dichiarazioni finché, nel quarto anno del re Ioiachim (625 a.E.V.), non ricevette da Geova il comando di dettare tutte le parole che gli aveva proferite fino a quel momento. Quindi non solo le parole rivolte a Giuda all’epoca di Giosia, ma anche le dichiarazioni di giudizio per tutte le nazioni. (Ger. 36:1, 2) Il rotolo venne bruciato da Ioiachim quando Ieudi glielo lesse. Ma Geremia ebbe ordine di riscriverlo, cosa che fece fare al suo segretario Baruc, aggiungendovi molte altre parole. — Ger. 36:21-23, 28, 32.

Il resto del libro, incluse l’introduzione che menziona l’undicesimo anno di Sedechia (Ger. 1:3), altre profezie che Geremia mise per iscritto quando le pronunciò (Ger. 30:2; 51:60) e la lettera inviata agli esiliati in Babilonia, fu evidentemente aggiunto in seguito. (Ger. 29:1) Inoltre le dichiarazioni pronunciate durante il regno di Sedechia, e il resoconto degli avvenimenti che seguirono la caduta di Gerusalemme, fin verso il 580 a.E.V., furono aggiunti più tardi. Può darsi che, anche se il rotolo scritto da Baruc era la base di gran parte del libro, Geremia poi ne abbia curato la stesura definitiva quando vi aggiunse scritti successivi.

ORDINE

Il libro non è disposto in ordine cronologico, ma piuttosto per argomenti. Le date sono indicate dove è necessario, ma la maggior parte delle profezie si potevano applicare alla nazione di Giuda durante l’intero periodo in cui regnarono Giosia, Ioacaz, Ioiachim, Ioiachin e Sedechia. Più volte Dio disse a Geremia che la nazione era incorreggibile nella sua malvagità. Eppure quelli di cuore retto ebbero ogni opportunità di ravvedersi ed essere liberati. In quanto alle profezie che ci riguardano, l’ordine non influisce sull’intendimento e l’applicazione degli scritti di Geremia.

AUTENTICITÀ

L’autenticità del libro di Geremia è generalmente riconosciuta. Solo pochi critici l’hanno messa in dubbio sulla base delle differenze che si riscontrano fra il testo masoretico ebraico e la Settanta greca secondo il Manoscritto Alessandrino. Ci sono più cambiamenti fra il testo ebraico e quello greco del libro di Geremia che in qualsiasi altro libro delle Scritture Ebraiche. Si dice che la Settanta sia più breve del testo ebraico di circa 2.700 vocaboli, cioè un ottavo del libro. La maggioranza degli studiosi conviene che la traduzione greca di questo libro è poco accurata, ma questo non rende meno attendibile il testo ebraico. È stata avanzata l’ipotesi che il traduttore avesse a disposizione un manoscritto ebraico di una diversa “famiglia”, una recensione particolare, ma uno studio critico rivela che non fu così.

L’adempimento delle profezie messe per iscritto da Geremia, insieme al loro contenuto, attesta decisamente l’autenticità del libro. Fra le numerose profezie di Geremia, alcune delle quali vide personalmente adempiersi, sono le seguenti:

Prigionia di Sedechia e distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, re di Babilonia (Ger. 20:3-6; 21:3-10; 39:6-9)

Deposizione e morte in prigionia del re Sallum (Ioacaz) (Ger. 22:11, 12; II Re 23:30-34; II Cron. 36:1-4)

Il re Conia (Ioiachin) portato prigioniero a Babilonia (Ger. 22:24-27; II Re 24:15, 16)

La morte entro l’anno del falso profeta Hanania (Ger. 28:16, 17)

Alcuni recabiti e l’etiope Ebed-Melec sopravvivono alla distruzione di Gerusalemme (Ger. 35:19; 39:15-18)

Altri adempimenti delle profezie di Geremia sono:

Invasione dell’Egitto conquistato da Nabucodonosor (Ger. 43:8-13; 46:13-26)

Ritorno degli ebrei e ricostruzione del tempio e della città dopo settant’anni di desolazione (Ger. 24:1-7; 25:11, 12; 29:10; 30:11, 18, 19; confronta II Cronache 36:20, 21; Esdra 1:1; Daniele 9:2)

Desolazione di Ammon (Ger. 49:2)

Fine di Edom come nazione (Ger. 49:17, 18) (Con la morte dell’ultimo Erode, la nazione di Edom scompare)

Permanente desolazione di Babilonia (Ger. 25:12-14; 50:35, 38-40)

Le Scritture Greche Cristiane indicano che alcune profezie di Geremia, fra cui le seguenti, hanno un adempimento maggiore, spirituale:

Nuovo patto con la casa d’Israele e la casa di Giuda (Ger. 31:31-34; Ebr. 8:8-13)

Alla casa di Davide non sarebbe mancato un uomo sul trono del regno per sempre (Ger. 33:17-21; Luca 1:32, 33)

La caduta di Babilonia la Grande è un’estensione e un’applicazione simbolica delle parole di Geremia contro l’antica Babilonia, come risulta dal seguente raffronto:

In Geremia In Rivelazione

50:2 Riv. 14:8

50:8; 51:6, 45 Riv. 18:4

50:15, 29 Riv. 18:6, 7

50:23 Riv. 18:8, 15-17

50:38 Riv. 16:12

50:39, 40; 51:37 Riv. 18:2

51:8 Riv. 18:8-10, 15, 19

51:9, 49, 56 Riv. 18:5

51:12 Riv. 17:16, 17

51:13 Riv. 17:1, 15

51:48 Riv. 18:20

51:55 Riv. 18:22, 23

51:63, 64 Riv. 18:21

PRINCIPI E QUALITÀ DI DIO

Oltre ai suddetti adempimenti, il libro contiene molti principi e molte illustrazioni che rivelano le qualità di Dio e il suo operato. Il libro sottolinea il fatto che la forma esteriore non ha alcun valore agli occhi di Dio, ma che invece egli desidera essere adorato e ubbidito di cuore. Agli abitanti di Giuda viene detto di non confidare nel tempio e nei suoi edifici circostanti, e sono invece esortati: “Circoncidetevi a Geova, e togliete i prepuzi dei vostri cuori”. (Ger. 4:4; 7:3-7; 9:25, 26) La grande amorevole benignità e misericordia di Geova si manifestano nel liberare un rimanente del suo popolo e poi nel ricondurlo a Gerusalemme, come era stato profetizzato da Geremia. La riconoscenza e sollecitudine di Dio verso chi mostra benignità ai suoi servitori e il fatto che è il Rimuneratore di coloro che lo cercano e gli ubbidiscono sono messi in risalto dalle sue cure per i recabiti, Ebed-Melec e Baruc. — Ger. 35:18, 19; 39:16-18; 45:1-5.

Geova è vivacemente descritto quale Creatore di tutte le cose, il Re a tempo indefinito, l’unico vero Dio. Si deve temere Lui solo, Colui che corregge e guida chi invoca il suo nome, e il solo alla cui denuncia nessuna nazione può resistere. Egli è il grande Vasaio, nella cui mano individui e nazioni sono come vasi d’argilla, da modellare o distruggere come preferisce. — Ger. cap. 10; 18:1-10; Rom. 9:19-24.

Il libro di Geremia rivela che Dio si aspetta che il popolo che porta il suo nome sia una gloria e una lode a lui, ed egli se lo tiene vicino. (Ger. 13:11) Coloro che profetizzano falsamente nel suo nome, dicendo “pace” a quelli con cui Dio non è in pace, devono rendere conto a lui delle loro parole, inciamperanno e cadranno. (Ger. 6:13-15; 8:10-12; 23:16-20) Essendo preposti al popolo i sacerdoti e i profeti hanno una grande responsabilità di fronte a Dio; infatti a quelli di Giuda Dio disse: “Io non mandai i profeti, eppure essi stessi corsero. Non parlai loro, eppure essi stessi profetizzarono. Ma se fossero stati nel mio intimo gruppo, avrebbero fatto udire al mio popolo le mie proprie parole, e li avrebbero fatti volgere dalla loro cattiva via e dalla malizia delle loro azioni”. — Ger. 23:21, 22.

Come in altri libri della Bibbia, la nazione santa di Dio è considerata in relazione a lui come una moglie, e l’infedeltà a lui è “prostituzione”. (Ger. 3:1-3, 6-10; confronta Giacomo 4:4). Ma la lealtà di Geova ai suoi patti è inamovibile. — Ger. 31:37; 33:20-22, 25, 26.

Molti sono gli ottimi principi e le illustrazioni dai quali hanno attinto altri scrittori biblici. Il libro contiene inoltre molti modelli profetici e figurativi che hanno importanza determinante e si applicano al cristiano odierno e al suo ministero.

SCHEMA DEL CONTENUTO

I Introduzione; Geremia nominato profeta nel tredicesimo anno di Giosia (1:1-19)

II Dichiarazioni pronunciate, in massima parte, durante il regno del re Giosia (2:1–20:18)

A. Prima dichiarazione (2:1–3:5)

1. Iniziale amore di Gerusalemme quale ‘moglie’, attenzioni di Geova; ma lei lo abbandona, contamina il paese, diventa peggiore delle altre nazioni, finisce in schiavitù (2:1-17)

2. La buona vite si corrompe; Gerusalemme si prostituisce; adora i Baal; rifiuta la disciplina; è infedele; si macchia di sangue innocente (2:18-35a)

3. Dio ha una controversia con Gerusalemme (2:35b-3:5)

B. Seconda dichiarazione (3:6–6:30)

1. Israele divorziata, esiliata; Giuda più corrotta; ma Dio richiama amorevolmente Israele, promette risanamento e unità fra Giuda e Israele (3:6–4:2)

2. Circoncisione del cuore (4:3, 4; confronta 9:26)

3. Annuncio del crollo di Giuda (4:5-18)

4. Geremia è molto addolorato, scosso per la calamità che vede arrivare (4:19-31)

5. La popolazione è infedele e ha rinnegato Geova (5:1-13)

6. Distruzione ma non completo annientamento; invasione straniera, prigionia (5:14-19)

7. Dio chiede conto a Gerusalemme, perché profeti, sacerdoti e popolo sono spiritualmente ciechi, di cuore ostinato, corrotti (5:20-31)

8. Per Gerusalemme la notte d’afflizione è vicina; preannunciato assedio (6:1-9)

9. Nessuno presta ascolto; perciò il furore sarà riversato su vecchi, donne e bambini (6:10-12)

10. Grandi e piccoli agiscono slealmente; dicono “pace” mentre Geova non è in pace con loro; i loro sacrifici non sono graditi a Dio; egli li consegna a una nazione crudele proveniente dal nord (6:13-26; vedi 8:10, 11; 23:17)

11. Geremia saggiatore di metalli; il popolo, metallo di scarto (6:27-30)

C. Terza dichiarazione, pronunciata alla porta del tempio (7:1–10:25)

1. Ci vogliono azioni giuste non adorazione formale (7:1-28)

2. Giuda colpevole di cose detestabili (7:29–8:12)

3. Vergogna, terrore avvenire (8:13-22)

4. Geremia molto addolorato per il suo popolo; ma desidera lasciarlo per la sua slealtà (9:1-3a)

5. Giudizio per l’infedeltà e falsità, conseguente desolazione di Gerusalemme e dispersione della popolazione (9:3b-24)

6. Dio giudica Egitto, Giuda, Edom, Ammon e Moab (9:25, 26)

7. Dèi delle nazioni non resistono al confronto con Geova (10:1-18)

8. Crollo di Giuda; invocazione a Geova perché guidi, corregga il suo popolo con giudizio, riversi il furore sulle nazioni nemiche (10:19-25)

D. Quarta dichiarazione, a Giuda e Gerusalemme (11:1–12:17)

1. Maledizione per la disubbidienza; dèi di Giuda “son divenuti tanti quante le [sue] città”; Geremia non deve pregare per il popolo (11:1-15)

2. Giuda simile a olivo dai rami rotti (11:16, 17; confronta Romani 11:17)

3. Geremia simile ad agnello portato allo scannatoio; si trama contro di lui (11:18-20)

4. Uomini di Anatot, città di Geremia, si oppongono a lui; la calamità li spazzerà via (11:21-23)

5. Geremia chiede perché malvagi continuano ad avere successo (12:1-4)

6. Vedrà malvagità e opposizione ancora peggiori; gli stessi parenti prossimi sono contro di lui (12:5, 6)

7. Giudizio contro la nazione ribellatasi a Dio (12:7-13)

8. Futura restaurazione; anche per altre nazioni, ma devono essere ubbidienti in mezzo al popolo di Dio (12:14-17)

E. Quinta dichiarazione (13:1-27)

1. Geremia nasconde cintura presso l’Eufrate; cintura rovinata simile a Giuda; aderisce ai fianchi, ma non è buona a nulla (13:1-11)

2. Giuda sarà ebbra e verrà frantumata (13:12-14)

3. Superbi saranno abbassati; vergogna della nazione incorreggibile (13:15-27)

F. Sesta dichiarazione (14:1–17:18)

1. Siccità causa lutto in Giuda; Geremia invoca aiuto di Dio (14:1-10)

2. Geova non li aiuterà, perché i profeti hanno mentito; essi e chi li ascolta periranno (14:11-18)

3. Geremia riconosce peccati della nazione; prega per amore del nome, del trono e del patto di Geova (14:19-22)

4. Invocazioni a Dio non possono più salvare il popolo; Manasse ha fatto peccare la nazione oltre la possibilità di risanamento (15:1-9)

5. Geremia grida a motivo dei nemici; Geova lo conforta, ma lascerà spogliare Giuda per i suoi peccati (15:10-14)

6. Geremia nega di esser stato con gli schernitori, eppure soffre (15:15-18)

7. Geova rafforza Geremia; lo libererà (15:19-21)

8. Geremia ha ordine di non sposarsi, poiché ci sarà grande afflizione per tutti, bambini inclusi; non deve fare cordoglio, simpatizzare o banchettare con la popolazione, il cui peccato la porterà in schiavitù (16:1-13)

9. Israele tornerà, ma prima sarà punita per l’errore e i peccati (16:14-21)

10. Peccato di Giuda inciso profondamente, ma l’uomo che confida in Geova prospererà; Dio scruta i cuori (17:1-11)

11. Geremia riconosce Speranza d’Israele, prega per avere l’aiuto di Geova (17:12-18)

G. Settima dichiarazione, pronunciata alla porta di Gerusalemme (17:19-27)

1. Avvertimento di osservare il sabato, trascurato dai loro antenati (17:19-23)

2. Solo ubbidendo Gerusalemme rimarrà, altrimenti sarà distrutta (17:24-27)

H. Ottava dichiarazione (18:1-23)

1. Geova è il Vasaio; disubbidiente Giuda è un vaso destinato alla distruzione (18:1-17)

2. Geremia prega Dio di giudicare i suoi oppositori (18:18-23)

I. Nona dichiarazione (19:1–20:18)

1. Geremia rompe fiasca alla Porta dei Cocci, come Geova ridurrà Gerusalemme, facendo di Innom una valle di massacro (19:1-13)

2. Va al tempio, annuncia calamità (19:14, 15)

3. Pasur colpisce Geremia, gli fa passare la notte nei ceppi (20:1-3a)

4. Il re di Babilonia prenderà Gerusalemme; Pasur morirà a Babilonia (20:3b-6)

L. Geova e la sua parola costringono Geremia a continuare il servizio nonostante le difficoltà (20:7-18)

1. Geremia, liberato dai ceppi, parla del permesso di Geova di biasimarlo; vuole smettere di parlare, ma, come fuoco, la parola di Dio lo costringe; Geova è con lui “come un terribile potente” (20:7-13)

2. Geremia grida per la fatica e il dolore (20:14-18; confronta Giobbe, capitolo 3)

III Speciali profezie di giudizio (21:1–32:44)

A. Giudizio contro la casa reale (21:1–22:30)

1. Viene detto al re Sedechia che Gerusalemme sarà consegnata a Nabucodonosor; quelli che si arrenderanno ai caldei vivranno (21:1-14)

2. Se non si pente, Giuda sarà devastata; l’esiliato re Sallum (Ioacaz) non tornerà (22:1-12)

3. Il re Ioiachim condannato per la sua ingiustizia; ne è predetta la morte senza sepoltura (22:13-23)

4. Il re Ieconia (Conia) e sua madre andranno in esilio, e nessuno dei suoi figli salirà al trono (22:24-30)

B. Giudizio contro sacerdoti, profeti, pastori (23:1-40)

1. Pecore disperse, saranno radunate (23:1-8)

2. Condanna dei profeti che Geova non ha mandato; contaminati anche i sacerdoti (23:9-40)

C. Popolazione, paragonata a fichi buoni e cattivi, sarà giudicata (24:1-10)

1. Alcuni esiliati torneranno (24:1-7)

2. Altri, incluso Sedechia, saranno eliminati dalla terra (24:8-10)

D. Controversia di Geova con le nazioni (25:1-38; vedi anche capitoli 46-49)

1. Nabucodonosor devasterà Giuda; questa e le nazioni circostanti serviranno Babilonia per settant’anni (25:1-11)

2. Babilonia a sua volta sarà resa desolata per sempre (25:12-14)

3. Geremia deve far bere alle nazioni il calice del furore; gli uccisi saranno da un’estremità all’altra della terra, non si farà lamento per loro (25:15-38)

E. Annuncio di calamità, pronunciato alla porta del tempio (26:1-24)

1. Sacerdoti e profeti vogliono condannare a morte Geremia; egli si difende (26:1-15)

2. Principi e altri intervengono, salvano Geremia (26:16-24)

F. Giudizi contro Edom, Moab, Ammon, Tiro e Sidone (27:1-22)

1. Nabucodonosor li dominerà (27:1-10)

2. I popoli, giudei inclusi, che si sottometteranno a Babilonia vivranno (27:11-14)

3. Falsi profeti ingannano; utensili del tempio andranno tutti a Babilonia (27:15-22)

G. Giudizio contro falso profeta Hanania (28:1-17)

1. Hanania rompe giogo di legno; predice che il giogo del re di Babilonia sarà spezzato entro due anni (28:1-11)

2. Geremia predice giogo di ferro e morte di Hanania, che avviene entro l’anno (28:12-17)

H. Lettera di Geremia agli esiliati in Babilonia (29:1-32)

1. Esiliati devono costruire case, avere figli, promuovere la pace di Babilonia (29:1-9)

2. Ritorno dall’esilio dopo settant’anni (29:10-14)

3. Giudizio contro i falsi profeti in Babilonia (29:15-32)

IV Profezie di restaurazione (30:1–33:26)

A. Israele e Giuda torneranno nel paese (30:1-10)

B. Nazioni che opprimono Gerusalemme saranno distrutte; Gerusalemme soffrirà, poi sarà ricostruita (30:11-24)

C. Geova condurrà e pianterà il suo popolo disperso; allora ciascuno risponderà solo dei propri peccati (31:1-30)

D. Il nuovo patto; seme d’Israele mai interamente rigettato (31:31-40)

E. Durante l’assedio, un cugino fa visita a Geremia imprigionato nel Cortile della Guardia; Geremia, quale ricompratore, acquista il campo dello zio paterno in Anatot; simbolo di sicura restaurazione (32:1-44)

F. Gerusalemme sarà sanata ed esulterà; giusto germoglio della discendenza di Davide farà giustizia al seme di Abraamo (33:1-26)

V Altre profezie durante il regno di Ioiachim e di Sedechia (34:1–36:32)

A. Viene detto a Sedechia che sarà catturato, morirà in pace a Babilonia (34:1-7)

B. Quando Nabucodonosor assedia Gerusalemme, Sedechia e principi, secondo la Legge, mettono in libertà i servitori ebrei (34:8-10)

C. Principi tornano e riducono di nuovo schiavi i loro fratelli; perciò Geova dà libertà a spada, pestilenza e carestia (34:11-22)

D. Recabiti fedeli nella prova; esempio per l’infedele Gerusalemme; Geova promette che avranno sempre un uomo davanti a lui (35:1-19)

E. Secondo il comando ricevuto nel quarto anno di Ioiachim, Geremia detta a Baruc, che scrive due volte il libro con tutte le parole avute finora da Geova (36:1-32)

1. Baruc legge il rotolo presso il tempio durante giorno di digiuno tenuto nel nono mese del quinto anno (36:4-10)

2. Parole riferite a Ioiachim; principi s’incontrano in privato con Baruc; Geremia e Baruc si nascondono poiché il re li fa cercare (36:11-19, 26)

3. Ieudi legge il rotolo, Ioiachim lo brucia (36:20-25)

4. Ioiachim condannato; Geremia riscrive rotolo, con aggiunte (36:27-32)

VI Avvenimenti degli ultimi giorni di Gerusalemme (37:1–45:5)

A. Durante temporanea ritirata dei babilonesi, Geremia è arrestato mentre cerca di andare ad Anatot; messo nella casa dei ceppi, trasferito da Sedechia al Cortile della Guardia (37:1-21)

B. Geremia gettato nella cisterna, liberato da Ebed-Melec; portato nel Cortile della Guardia; consiglia a Sedechia di arrendersi a Babilonia (38:1-28)

C. Caduta di Gerusalemme; il re Sedechia accecato; città incendiata (39:1–40:12)

1. Scampo promesso a Ebed-Melec (39:15-18)

2. Geremia liberato per ordine di Nabucodonosor; rimane sotto Ghedalia (39:11-14; 40:1-10)

3. Giudei tornano da molti paesi (40:11, 12)

D. Baalis, re di Ammon, manda Ismaele a uccidere il governatore Ghedalia; Ismaele esegue l’ordine e uccide anche uomini di Ghedalia, ma viene messo in fuga da Ioanan; il popolo si prepara ad andare in Egitto (40:13–41:18)

E. Geremia consiglia di non andare in Egitto, ma il popolo ci va, portando Geremia a viva forza (42:1–43:7)

F. A Tafnes, in Egitto, Geremia predice la sconfitta dell’Egitto ad opera di Nabucodonosor e calamità per i giudei che vi si trovano; il popolo dichiara che continuerà a far sacrifici alla “regina dei cieli”; predetta sconfitta del faraone Ofra (43:8–44:30)

G. Geova consiglia a Baruc di non continuare a cercare grandi cose per se stesso, e lo conforta promettendogli liberazione (45:1-5)

VII Profezie contro le nazioni (46:1–51:64)

A. Faraone Neco sconfitto a Carchemis; Egitto occupato da Nabucodonosor (46:1-28)

B. Filistei si arrendono al faraone (47:1-7)

C. Moab si è inorgoglito contro Geova e ha schernito; il suo dio Chemos, i sacerdoti e i principi andranno in esilio; ma i prigionieri di Moab saranno poi radunati (48:1-47)

D. Ammon che aveva occupato città israelite, sarà desolato; il suo dio Malcam andrà in esilio; ma i prigionieri di Ammon saranno poi radunati (49:1-6)

E. Edom diventerà come Sodoma e Gomorra (49:7-22)

F. Damasco sarà sconfitta (49:23-27)

G. Chedar e Hazor si arrenderanno a Nabucodonosor (49:28-33)

H. Elam sarà frantumato, ma i prigionieri saranno poi radunati (49:34-39)

I. Babilonia e i suoi dèi andranno in cattività (50:1–51:64)

1. Figli d’Israele liberi di tornare a Sion (50:1-9, 19, 20)

2. La Caldea sarà un deserto desolato mai più abitato perché ha esultato nel saccheggiare Israele, non ha voluto lasciar andare i prigionieri (50:1-13, 33-39)

3. Un popolo dal nord, abile con arco e giavellotto, renderà Babilonia come Sodoma e Gomorra (50:14-32, 50:40–51:5)

4. Comando di uscire da Babilonia; essa ha ubriacato altre nazioni; non sarà più sanata (51:6-10)

5. I medi, i regni di Ararat, Minni e Aschenaz radunati contro Babilonia (51:11-29)

6. Le sbarre di Babilonia saranno infrante, la città conquistata (51:30-33)

7. Dio dirige la causa di Sion perché Babilonia è colpevole di averne sparso il sangue (51:34-58)

8. Geremia scrive le calamità di Babilonia in un libro, che viene portato a Babilonia, letto e gettato nell’Eufrate da Seraia (51:59-64)

VIII Epilogo (52:1-34)

A. Assedio di Gerusalemme, dal decimo mese del nono anno di Sedechia al nono giorno del quarto mese dell’undicesimo anno; caduta di Gerusalemme (52:1-7)

B. Il tempio è incendiato, le mura abbattute nel decimo giorno del quinto mese del diciannovesimo anno di Nabucodonosor; Sedechia viene accecato, portato a Babilonia, popolazione esiliata, lasciati i miseri (52:8-16)

C. Inventario degli oggetti preziosi del tempio portati a Babilonia (52:17-23)

D. Capo sacerdote e altri uomini preminenti giustiziati a Ribla (52:24-27)

E. Ricapitolazione di tutti gli esiliati da Nabucodonosor nel settimo, dodicesimo e ventitreesimo anno del suo regno (52:28-34)

F. Nel trentasettesimo anno del suo esilio, Ioiachin liberato di prigione, ma tenuto a Babilonia (52:31-34)

Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 123-128.

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