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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 760-761

Lot

[copertura].

Nipote di Tera e figlio di Haran, fratello di Abraamo (Abramo); Abraamo era perciò suo zio. — Gen. 11:27.

Haran padre di Lot era morto a Ur dei Caldei, e quindi Lot accompagnò Tera, Abramo e Sarai da Ur a Haran, dove suo nonno Tera morì. (Gen. 11:28, 31, 32) Lot giunse poi in Canaan insieme ad Abramo e Sarai, e in seguito andò e tornò con loro dall’Egitto. (Gen. 12:4, 5; 13:1) Poiché i possedimenti di Lot e Abramo si erano moltiplicati, quando tornarono in Canaan il paese non era più in grado di sostenerli tutti. Inoltre erano sorte liti fra i loro mandriani. (Gen. 13:5-7) Abramo, non volendo perpetuare tale stato di cose, suggerì che si separassero lasciando la scelta del paese al nipote. Lot scelse una zona ricca di acqua, l’intero distretto del Giordano inferiore. Si trasferì a E e infine si accampò vicino a Sodoma. (Gen. 13:8-12) Lot non diventò tuttavia come i sodomiti. Dimostrò di essere un uomo “giusto” che “per ciò che vedeva e udiva mentre dimorava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. — II Piet. 2:8.

Quando quattro re invasori alleati sconfissero cinque re locali, incluso il re di Sodoma, i vincitori saccheggiarono la città e presero prigioniero Lot. Informato dell’accaduto, Abramo radunò 318 schiavi, sconfisse gli invasori, ricuperò tutto il bottino e liberò Lot. — Gen. 14:1-16.

VISITA DEGLI ANGELI

In seguito, quando fu visitato da due angeli in occasione dell’imminente distruzione di Sodoma, Lot li accolse con ospitalità. Ma gli uomini della città circondarono la casa esigendo che i visitatori fossero consegnati loro per scopi immorali. Lot cercò di proteggere gli ospiti al punto di offrire alla turba le sue due figlie vergini. La turba infuriata incalzava, al che i visitatori angelici tirarono dentro Lot e accecarono i malvagi sodomiti. — Gen. 19:1-11.

Liberato da Sodoma

Gli angeli informarono Lot che il grido contro gli abitanti di Sodoma era diventato sempre più forte dinanzi a Geova ed essi erano stati mandati a distruggere la città. Come gli fu ordinato, Lot avvertì i suoi futuri generi, che evidentemente intendevano prendere in moglie le sue figlie, ma non l’avevano ancora fatto. (Confronta Genesi 19:8, 14). Tuttavia i generi non prestarono ascolto alle sue parole. (Gen. 19:12-14) All’alba i due angeli sollecitarono l’immediata partenza, e l’affrettarono prendendo per mano Lot, sua moglie e le sue due figlie. Secondo la richiesta di Lot, gli angeli gli permisero di fuggire nella vicina città di Zoar. Dopo che Lot vi era giunto, Geova fece distruggere Sodoma e Gomorra dal fuoco. Tuttavia la moglie di Lot (che non è menzionata per nome nelle Scritture), disubbidendo, “di dietro a lui guardava intorno”, forse con rimpianto per quello che aveva lasciato. Perciò “divenne una colonna di sale”. — Gen. 19:15-26.

Lot se ne andò poi da Zoar e prese dimora in una caverna fra i monti. I futuri generi di Lot erano evidentemente morti a Sodoma, e le due figlie di Lot che non avevano marito fecero sì che il padre avesse inconsapevolmente rapporti sessuali con loro mentre era sotto l’influsso del vino. Fecero questo per preservare la discendenza paterna. Il risultato fu che ebbero un figlio ciascuna, da cui discesero moabiti e ammoniti. — Gen. 19:30-38; Deut. 2:9, 19.

ESEMPIO AMMONITORE

L’autenticità di ciò che le Scritture dicono di Lot è confermata da Gesù Cristo. Egli spiegò che “ai giorni del Figlio dell’uomo”, cioè durante la sua presenza, ci sarebbero state circostanze analoghe a quelle dei giorni di Lot quando le persone continuavano indifferenti a mangiare, bere, comprare, vendere, piantare e costruire finché piovvero dal cielo fuoco e zolfo e li distrussero tutti. Cristo spiegò che in quel tempo futuro nessuno avrebbe dovuto tornare alle cose lasciate indietro, e fece un esempio molto chiaro delle terribili conseguenze di un comportamento del genere, dicendo: “Ricordate la moglie di Lot”. — Luca 17:26-32.

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