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Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 841

Mizpa

(Mizpa) [torre di guardia].

Città del territorio di Beniamino. (Gios. 18:26, 28) Nabi Samwil (ca. 8 km a N-NO di Gerusalemme) e Tell en-Nasbeh (ca. 13 km a N di Gerusalemme) sono le località spesso indicate come possibile ubicazione dell’antica città.

A Mizpa tutti i combattenti di Israele si radunarono e decisero di agire contro il gruppo di responsabili di un crimine di natura sessuale commesso a Ghibea di Beniamino. Quando i beniaminiti rifiutarono di consegnare i colpevoli di quella città, scoppiò un aperto conflitto. La tribù di Beniamino fu quasi sterminata, dato che scamparono solo seicento uomini validi. (Giud. 20:1-48) Precedentemente, a Mizpa, gli israeliti avevano giurato di non far sposare le loro figlie con beniaminiti. (Giud. 21:1) Dopo il combattimento si dovettero perciò prendere provvedimenti per preservare la tribù di Beniamino. Uno fu quello di dare ai beniaminiti quattrocento vergini di Iabes-Galaad. Il resto della popolazione di quella città era stato sterminato, perché nessuno dei suoi abitanti era venuto a Mizpa e aveva preso parte al combattimento contro Beniamino. — Giud. 21:5-12.

In seguito il profeta Samuele congregò tutto Israele a Mizpa e pregò per loro. In quell’occasione gli israeliti digiunarono e confessarono i loro peccati. Quando ebbero notizia dell’assemblea di Mizpa, i filistei ne approfittarono per sferrare un attacco. Ma Geova gettò il nemico nella confusione, permettendo agli israeliti di sconfiggerlo. Evidentemente per commemorare la vittoria data loro da Dio, Samuele eresse una pietra fra Mizpa e Iesana, e la chiamò Ebenezer (“pietra dell’aiuto”). Dopo di che Samuele continuò a giudicare Israele e, per far questo, si recava ogni anno a Betel, Ghilgal e Mizpa. (I Sam. 7:5-16) Poi, nel 1117 a.E.V., durante un’altra assemblea tenuta a Mizpa, Samuele presentò pubblicamente Saul, il primo re di Israele. — I Sam. 10:17-25.

Nel X secolo a.E.V. Mizpa fu ampliata da Asa re di Giuda con materiali presi da Rama, città che Baasa re di Israele era stato costretto ad abbandonare. (I Re 15:2022; II Cron. 16:4-6) Circa tre secoli più tardi, nel 607 a.E.V., il vittorioso Nabucodonosor, re di Babilonia, nominò Ghedalia governatore della popolazione rimasta nel paese di Giuda. Ghedalia amministrava la cosa pubblica da Mizpa. Ivi si stabilì il profeta Geremia. Anche i superstiti capi dell’esercito e altri ebrei che erano stati dispersi convennero a Mizpa. Il governatore Ghedalia, benché preavvertito, non prese precauzioni e fu assassinato in quella città. Anche i caldei e gli ebrei che erano con lui vennero uccisi. Furono poi messi a morte anche sessanta uomini che erano lì in visita. Il drappello di sicari capeggiato da Ismaele figlio di Netania prese prigionieri gli altri abitanti. Sopraffatto da Ioanan figlio di Carea, Ismaele fuggì con otto uomini, i prigionieri furono liberati, per essere poi portati in Egitto. — II Re 25:23-26; Ger. 40:5-41:18.

Dopo l’esilio in Babilonia, uomini di Mizpa e i principi Sallum e Ezer parteciparono ai lavori per riparare le mura di Gerusalemme. — Nee. 3:7, 15, 19.

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