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  • Biasimo
  • Ausiliario per capire la Bibbia
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  • GEOVA METTE A TACERE CHI BIASIMA IL SUO POPOLO
  • SOPPORTARE IL BIASIMO PER AMORE DI CRISTO
  • EVITARE IL BIASIMO DELLA TRASGRESSIONE
  • Biasimo
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Come reagiscono i cristiani alle critiche pubbliche
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  • Odiati senza ragione
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  • Circoncisi di cuore e d’orecchio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 176-177

Biasimo

Questo termine traduce comunemente i sostantivi greci oneidismòs e òneidos e il sostantivo ebraico hherpàh, che danno l’idea di biasimo, diffamazione, vergogna o disprezzo. — Confronta Genesi 30:23; Salmo 69:9; Luca 1:25; Romani 15:3.

I motivi di biasimo possono variare secondo le circostanze. Finché era in vigore il patto della Legge, per un uomo israelita essere incirconciso sarebbe stato motivo di biasimo. (Confronta Giudici 14:3). Infatti quando tutti i maschi nati durante il viaggio nel deserto furono finalmente circoncisi appena attraversato il Giordano, Geova dichiarò: “Oggi vi ho tolto di dosso il biasimo dell’Egitto”. (Gios. 5:2-9) Poiché risulta che gli egiziani praticavano la circoncisione, questo poteva significare che ora gli egiziani non avevano più ragione di biasimare Israele per il fatto che tanti uomini erano incirconcisi.

Per le donne ebree era motivo di biasimo rimanere nubili o vedove (Isa. 4:1; 54:4), e anche essere sterili (Gen. 30:23; Luca 1:25); a questo contribuì senz’altro la promessa di Dio relativa al seme di Abraamo che sarebbe diventato come “i granelli di sabbia che sono sul lido del mare”. (Gen. 22:15-18; confronta 24:59, 60). Invece l’apostolo Paolo raccomandò il celibato sia agli uomini che alle donne per poter rendere servizio a Dio con attenzione indivisa, e disse che la vedova “è più felice se rimane com’è, secondo la mia opinione”. — 1 Cor. 7:25-28, 32-40; confronta Matteo 19:10-12.

Peccati come idolatria, adulterio, furto e ogni specie d’immoralità sono sempre stati motivo di biasimo, come pure ogni slealtà verso Dio. — II Sam. 13:13; Prov. 6:32, 33; Rom. 1:18-32; 2:17-24.

Chi vuole avere l’approvazione di Dio non può diffamare altri. Di colui che sarebbe stato ospite nella tenda di Dio, il salmista dichiarò: “Al suo compagno non ha fatto nulla di male, e non ha levato nessun biasimo contro il suo intimo conoscente”, vale a dire non diffonde informazioni diffamatorie sul suo conto. (Sal. 15:1, 3) Chi defrauda o deride gli umili in effetti biasima Dio (Prov. 14:31; 17:5), come fanno pure coloro che lanciano critiche contro i servitori di Dio. (Sal. 74:18-23) Alla fine chi biasima altri vedrà la propria calamità. — Sof. 2:8-10.

GEOVA METTE A TACERE CHI BIASIMA IL SUO POPOLO

Quando gli israeliti si davano alla falsa adorazione o a pratiche peccaminose, recavano biasimo a Geova Dio perché facevano apparire la sua adorazione non migliore di quella delle nazioni circostanti. (Isa. 65:7) Per la loro infedeltà Dio permise che la calamità si abbattesse su di loro, rendendoli oggetto di biasimo fra le nazioni. (Ezec. 5:14, 15) Non rendendosi conto che il castigo veniva da Dio, altre nazioni lo attribuivano alla sua incapacità di salvare Israele e quindi ulteriore biasimo ricadeva su Geova. Perciò, ristabilendo gli israeliti a motivo del loro pentimento, Geova liberò il suo nome da tale biasimo. — Ezec. 36:15, 20, 21, 30-36.

Ogni volta che si presentano situazioni in cui sembra che Dio abbia abbandonato il suo popolo, altri concludono che non lo protegge o non lo benedice e perciò riversano il biasimo su di esso. (Sal. 31:9-11; 42:10; 74:10, 11; 79:4, 5; 102:8, 9; Gioe. 2:17-19) Ma alla fine Geova manifesta i suoi atti salvifici e così mette a tacere quelli che biasimano. — Nee. 1:3; 2:17; 4:4; 6:16.

SOPPORTARE IL BIASIMO PER AMORE DI CRISTO

Anche nell’adempiere il loro incarico i servitori di Geova sono stati oggetto di biasimo da parte di coloro ai quali erano stati mandati. Questa fu l’esperienza di Geremia (Ger. 6:10; 15:15-18; 20:8), di Cristo Gesù (Matt. 27:44; Mar. 15:32; Rom. 15:3) e dei suoi seguaci. (Ebr. 10:33) È motivo di gioia essere biasimati per amore di Cristo, perché si avrà una grande ricompensa nei cieli (Matt. 5:11; Luca 6:22, 23) ed è una prova che si ha lo spirito di Dio. (I Piet. 4:14) Perciò non si dovrebbe temere il biasimo. A coloro che conoscono la giustizia Geova dice: “Non abbiate timore del biasimo degli uomini mortali, e non siate colpiti da terrore proprio a causa delle loro parole oltraggiose”. — Isa. 51:7.

Pur sapendo che grande biasimo sarebbe ricaduto su di lui, Gesù si assoggettò volontariamente alla volontà del Padre suo fino al punto di morire di una morte vergognosa su un palo di tortura. (Isa. 53:3-7; Giov. 10:17, 18; Ebr. 12:2; 13:12, 13) Per fare il bene ad altri, non cercò di compiacere se stesso ma fu pronto a subire il biasimo da parte di coloro che a parole e con le azioni biasimavano Geova Dio. L’apostolo Paolo lo sottolineò mettendo in risalto il giusto atteggiamento da avere verso chi è spiritualmente debole: “Noi che siamo forti dobbiamo portare però le debolezze di quelli che non sono forti, e non piacere a noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo in ciò che è bene per la sua edificazione. Poiché anche Cristo non fece piacere a se stesso; ma come è scritto: ‘I biasimi di quelli che ti biasimavano son caduti su di me’”. (Rom. 15:1-3) Nel capitolo precedente (Rom. 15:14), Paolo aveva considerato le debolezze di alcuni che avevano scrupoli di coscienza a proposito di certi cibi o dell’osservanza di un certo giorno; aveva spiegato che bisognava evitare di essere causa d’inciampo per costoro, e che bisognava rafforzarli. Questo significa che chi è forte in quanto a intendimento, fede e coscienza deve limitarsi nell’esercizio dei propri diritti, e ciò può essere alquanto spiacevole. Ciò nonostante deve “portare” (verbo che qui ha sia il senso di addossarsi che di sopportare [confronta Galati 6:2; Rivelazione 2:21) qualunque peso tali debolezze possano costituire, imitando Cristo. (Confronta Matteo 17:17-20; come pure le parole di Mosè in Numeri 11:10-15). Inoltre non devono limitarsi a cercare personalmente il favore, le benedizioni e le ricompense di Dio, schivando come un ostacolo quelli spiritualmente deboli o permettendo che siano preda dell’avversario per mancanza di comprensione e aiuto da parte di chi è forte. — Confronta I Corinti 9:19-23; 10:23-33.

EVITARE IL BIASIMO DELLA TRASGRESSIONE

Pur aspettandosi di essere oggetto di biasimo per amore della giustizia, il cristiano non dovrebbe mai ‘soffrire quale assassino, ladro, malfattore, o per essersi intromesso negli affari altrui’. (I Piet. 4:15, 16) Uno dei requisiti di un sorvegliante nella congregazione cristiana è quello di “avere un’eccellente testimonianza da persone di fuori, onde non cada nel biasimo”. Ciò impedirebbe di recare disonore all’incarico che ricopre ed eviterebbe il diffondersi di voci sfavorevoli sui veri cristiani a motivo della condotta di uno degli uomini più in vista della congregazione. — I Tim. 3:7.

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