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  • IL SEGRETO DI DIO BEN DIVERSO DALLE RELIGIONI MISTERICHE
  • S’IMPERNIA SU CRISTO
  • INCLUDE LA CONGREGAZIONE
  • GIUNGE A COMPIMENTO
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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 1103-1104

Sacro segreto

[gr. mystèrion, da myèo, iniziare, istruire in cose prima sconosciute; usato come termine tecnico per le antiche religioni misteriche. Quindi mystèrion significa primariamente ciò che è noto agli iniziati].

Nelle antiche religioni misteriche, che fiorivano all’epoca della primitiva congregazione cristiana, coloro che desideravano partecipare ai riti misterici dovevano sottoporsi a iniziazione; ai non iniziati era negata sia la partecipazione ai cosiddetti riti sacri che la conoscenza di questi. Gli iniziati erano vincolati da un voto di silenzio, non dovevano rivelare i segreti. Tuttavia esisteva anche un uso secolare, “normale” del termine, per indicare un segreto personale, un segreto fra amici, segreti di famiglia, ecc. L’apostolo Paolo usa il verbo myèo in questo senso quando dice: “Ho imparato il segreto [lett. “sono stato iniziato ai segreti”] sia d’esser sazio che d’aver fame, sia d’avere abbondanza che d’essere nel bisogno”. — Filip. 4:12.

IL SEGRETO DI DIO BEN DIVERSO DALLE RELIGIONI MISTERICHE

A proposito del vocabolo greco mystèrion, W. E. Vine (An Expository Dictionary of New Testament Words, Vol. III, p. 97) spiega: “Nel N.T. [Nuovo Testamento] denota non il misterioso... ma ciò che, essendo fuori della portata della normale comprensione senza aiuto, può essere reso noto solo mediante rivelazione divina, ed è reso noto nel modo e nel tempo stabilito da Dio, e solo a coloro che sono illuminati dal Suo Spirito. Nell’accezione comune un mistero implica conoscenza negata; il significato scritturale è verità rivelata. Quindi i termini collegati in modo particolare al soggetto sono ‘reso noto’, ‘manifestato’, ‘rivelato’, ‘predicato’, ‘comprendere’ e ‘dispensazione’”.

I sacri segreti di Dio, e altri “misteri” biblici, come quello di Babilonia la Grande, sono dunque cose non da tenere segrete per sempre, ma che devono essere rivelate a suo tempo da Geova Dio a coloro che si rivolgono a lui e ai quali egli decide di rivelarle. L’apostolo Paolo tratta questo argomento in I Corinti 2:6-16, dove parla del “sacro segreto” di Dio come di “sapienza nascosta”, rivelata per mezzo dello spirito di Dio ai suoi servitori cristiani; è qualche cosa che lo spirito del mondo o la sapienza umana di uomini carnali non può approfondire, ma ne parlano e la comprendono coloro che ‘associano a cose spirituali parole spirituali’. In precedenza Gesù Cristo aveva fatto notare ai discepoli: “A voi è stato dato il sacro segreto [gr. mystèrion] del regno di Dio, ma per quelli di fuori ogni cosa avviene in illustrazioni, affinché, benché guardino, guardino e non vedano, e, benché odano, odano e non ne capiscano il significato, né si convertano e sia loro concesso perdono”. — Mar. 4:11, 12; Matt. 13:11-13; Luca 8:10.

La grande differenza fra il sacro segreto di Dio e i segreti delle religioni misteriche sta prima di tutto nel contenuto: il segreto di Dio è una buona notizia, e non una menzogna o un inganno perpetrato da uomini. (Giov. 8:31, 32, 44; Col. 1:5; I Giov. 2:27) In secondo luogo, i prescelti a comprendere il sacro segreto di Dio hanno l’obbligo non di tenerlo segreto, ma di dargli la massima proclamazione e diffusione. Questo è evidente, come si è già notato, dall’uso biblico di termini come ‘predicato’, “reso noto”, “reso manifesto”, e anche ‘dichiarare’, ‘dire’, ecc., a proposito del “sacro segreto della buona notizia”. I cristiani si impegnavano con il massimo vigore nell’annunciare a “tutta la creazione che è sotto il cielo” la buona notizia che conteneva l’intendimento del sacro segreto. (Efes. 6:19; Col. 1:23; 4:3) Dio decide chi non lo merita e gli nega l’intendimento. Nel far questo Dio non è parziale: a motivo “dell’insensibilità dei loro cuori” egli non dà loro intendimento del suo sacro segreto. — Efes.4:17, 18.

S’IMPERNIA SU CRISTO

Dato che “il render testimonianza a Gesù è ciò che ispira la profezia”, il “sacro segreto di Dio” si deve imperniare su Cristo. (Riv. 19:10) Tutti i “sacri segreti” di Dio hanno a che fare col regno messianico. (Mar. 4:11) L’apostolo Paolo scrive ai cristiani: “Attentamente occultati in lui son tutti i tesori della sapienza e della conoscenza”, e “in lui dimora corporalmente tutta la pienezza della qualità divina”. — Col. 2:2, 3, 9.

Paolo dice che gli sono stati affidati, come a un economo, i “sacri segreti di Dio”. (I Cor. 4:1) Parla della “comprensione [che ha] del sacro segreto del Cristo”. (Efes. 3:1-4) Spiega che questo sacro segreto è sapienza nascosta preordinata da Dio prima dei sistemi di cose. (I Cor. 2:7) La proclamazione del mistero o “sacro segreto di Dio” ebbe inizio con la profezia pronunciata da Geova stesso in Genesi 3:15. Per secoli gli uomini di fede hanno atteso il “seme” promesso che avrebbe liberato il genere umano dal peccato e dalla morte, ma non si comprendeva chiaramente chi sarebbe stato il “seme” e come questo “seme” sarebbe venuto e avrebbe portato liberazione. Si è cominciato a comprenderlo solo da che Cristo è venuto e “ha sparso la luce sulla vita e sull’incorruzione per mezzo della buona notizia”. (II Tim. 1:10) Allora si cominciò a comprendere il mistero del ‘seme della donna’.

INCLUDE LA CONGREGAZIONE

La conoscenza del sacro segreto ha molti aspetti. L’apostolo fornì altri particolari spiegando che il sacro segreto include la congregazione, di cui Cristo è Capo (Efes. 5:32; Col. 1:18; Riv. 1:20), costituita dai suoi coeredi, coi quali egli divide il Regno. (Luca 22:29, 30) Essi sono presi sia di fra gli ebrei che di fra i gentili. (Rom. 11:25; Efes. 3:3-6; Col. 1:26, 27) Questo aspetto del “sacro segreto” non poteva essere spiegato in modo chiaro finché Pietro nel 36 E.V. non ebbe ordine di recarsi dal gentile Cornelio e vide quella famiglia gentile ricevere i doni dello spirito santo. (Atti 10:34, 44-48) Scrivendo a cristiani gentili, Paolo disse loro: “Eravate senza Cristo, . . . estranei ai patti della promessa, e non avevate nessuna speranza ed eravate senza Dio nel mondo. Ma ora unitamente a Cristo Gesù, voi che una volta eravate lontani, vi siete avvicinati mediante il sangue del Cristo”. (Efes. 2:11-13) Da ciò che Dio fa per la congregazione ‘i governi e le autorità nei luoghi celesti’ sarebbero venuti a conoscenza della “grandemente varia sapienza di Dio”. — Efes. 3:10.

Nella Rivelazione a Giovanni viene mostrato in visione che questa congregazione è composta di 144.000 “comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. Essi sono insieme all’Agnello, Gesù Cristo, sul monte Sion, dov’è situata ‘la città dell’Iddio vivente, la Gerusalemme celeste’. Nell’antica Gerusalemme terrestre c’era il “trono di Geova”, su cui sedevano i re della discendenza di Davide; e c’era anche il tempio di Geova. Nella Gerusalemme celeste è intronizzato Gesù Cristo, e quelli che costituiscono il suo tempio, fatto di “pietre viventi”, regnano con lui. (Riv. 14:1, 4; Ebr. 12:22; I Cron. 29:23; I Piet. 2:4-6) La loro risurrezione all’immortalità e incorruzione al tempo della presenza di Cristo è uno degli aspetti di ciò che Dio fa per la congregazione, in se stesso un “sacro segreto”. — I Cor. 15:51-54.

“La congregazione dell’Iddio vivente” aveva la verità e l’accurata conoscenza del mistero o “sacro segreto” della vera santa devozione, e non aveva solo una forma di tale santa devozione, ma anche la sua potenza. (I Tim. 3:14-16; paragona II Timoteo 3:5). Perciò poteva essere “colonna e sostegno della verità” in mezzo a un mondo di errore e falsa religione, in mezzo ai sacri ‘misteri’ di Satana e a quelli che sono da lui accecati. — II Cor. 4;4; vedi SANTA DEVOZIONE.

GIUNGE A COMPIMENTO

Nella visione fu detto all’apostolo Giovanni: “Nei giorni del suono del settimo angelo, quando egli starà per suonare la sua tromba, si compirà veramente il sacro segreto di Dio secondo la buona notizia che egli dichiarò ai suoi schiavi, i profeti”. (Riv. 10:7) Il compimento del sacro segreto ha stretta relazione col fatto che il settimo angelo suoni la sua tromba, al suono della quale viene fatto in cielo l’annuncio: “Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”. (Riv. 11:15) Quindi il sacro segreto giunge a compimento quando inizia il regno di Geova retto dal suo Messia o Cristo. Gesù Cristo parlò molto del regno di Dio ai suoi discepoli, gli “schiavi” di Dio, e disse che si sarebbe continuato a predicare la “buona notizia del regno” sino alla fine (gr. tèlos) “del sistema di cose”. Una volta ‘compiuto il sacro segreto di Dio’, la “buona notizia” da predicare avrebbe dunque incluso ciò che è stato annunciato dalle voci in cielo: “Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo”. — Matt. 24:3, 14.

Per il ‘mistero dell’illegalità’ (II Tess. 2:7) vedi UOMO DELL’ILLEGALITÀ. Per il “mistero: ‘Babilonia la Grande’ Riv. 17:5) vedi BABILONIA LA GRANDE.

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