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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 1111-1112

Salome

(Salòme o Salomè) [pace].

1. Confrontando Matteo 27:56 e Marco 15:40 risulterebbe che Salome era la madre dei figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, apostoli di Gesù Cristo. Il primo versetto menziona due Marie, cioè Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo (il Minore) e di Iose; insieme a queste menziona anche la madre dei figli di Zebedeo, anch’essa presente quando Gesù venne messo al palo. Il secondo versetto invece chiama Salome la donna insieme alle due Marie.

Sulla base di argomenti simili si pensa che Salome fosse anche sorella carnale di Maria, madre di Gesù. Questa ipotesi è suggerita dal fatto che in Giovanni 19:25 (NW) siano menzionate le stesse due Marie, Maria Maddalena e “la moglie di Clopa” (ritenuta in genere la madre di Giacomo il Minore e di Iose), e venga anche detto: “Presso il palo di tortura di Gesù stavano comunque sua madre e la sorella di sua madre”. Se questo versetto (a parte la madre di Gesù) parla delle stesse tre persone menzionate da Matteo e Marco (vedi il paragrafo precedente), Salome sarebbe la sorella della madre di Gesù. D’altra parte Matteo 27:55 e Marco 15:40, 41 dicono che erano presenti molte altre donne, che avevano accompagnato Gesù, e perciò Salome poteva essere una di loro.

Salome era discepola del Signore Gesù Cristo, una delle donne che lo accompagnavano e lo servivano coi loro averi, come Matteo e Marco, e anche Luca (8:3) indicano. Se si tratta veramente della madre dei figli di Zebedeo, fu lei che si rivolse a Gesù per chiedere che ai suoi figli fosse concesso di sedere alla destra e alla sinistra di Gesù nel suo regno. Matteo riferisce che fu la madre a fare la richiesta, mentre Marco spiega che furono Giacomo e Giovanni. Tale a quanto pare era il loro desiderio, ed essi indussero la madre a fare la richiesta. Questo è sostenuto dal fatto che Matteo riferisce che, udendo la richiesta, gli altri discepoli non si indignarono con la madre, ma con i due fratelli. — Matt. 20:20-23; Mar. 10:35-40.

All’alba del terzo giorno dopo la morte di Gesù, Salome era fra le donne che andarono alla tomba per spalmare il suo corpo con aromi, ma che trovarono la pietra rotolata via e, all’interno della tomba, un angelo che annunciò loro: “Egli è stato destato, non è qui. Ecco il luogo dove lo posero”. — Mar. 16:1-8.

2. Salomè, figlia di Erode Filippo e unica figlia di Erodiade. Erode Antipa aveva sposato poi la madre di Salomè, portata via con l’adulterio al proprio fratellastro Filippo. Poco prima della Pasqua del 32 E.V., Antipa tenne un pasto serale a Tiberiade per festeggiare il suo compleanno. Invitò la principessa Salomè, ora sua figliastra, a danzare davanti ai convitati, ‘uomini preminenti, comandanti militari e personaggi principali della Galilea’. L’esibizione di Salomè piacque tanto a Erode che le promise qualunque cosa avesse chiesto, fino a metà del suo regno. Per consiglio della sua malvagia madre, Salomè chiese la testa di Giovanni il Battezzatore. Erode, benché addolorato, “per riguardo verso i suoi giuramenti e verso quelli che giacevano con lui, comandò che fosse data; e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. E la sua testa fu portata su un piatto e data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre”. — Matt. 14:1-13; Mar. 6:17-29.

Anche se non è menzionato nelle Scritture, il suo nome è preservato negli scritti di Giuseppe Flavio. Egli parla anche del suo matrimonio col governatore distrettuale Filippo, altro fratellastro di Antipa, da cui non ebbe figli. Dopo la morte di Filippo, secondo Giuseppe Flavio, essa sposò il cugino Aristobulo ed ebbe tre figli.

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