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  • Porco
  • Ausiliario per capire la Bibbia
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  • I DEMONI SCACCIATI CHE ENTRARONO NEI PORCI
  • USO ILLUSTRATIVO
  • Porco
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
  • Maiale
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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    Ausiliario per capire la Bibbia
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 995

Porco

Altro nome del maiale domestico; mammifero di media corporatura, dalle gambe corte e dallo zoccolo diviso, che ha pelle spessa e corpo tarchiato coperto di solito da ruvide setole. Il maiale ha muso tozzo, collo e coda corti. Non essendo un ruminante, ai termini della legge mosaica il maiale non era commestibile né poteva essere usato per i sacrifici. — Lev. 11:7; Deut. 14:8.

Anche se il divieto di mangiare porco dato da Geova non era necessariamente dovuto a ragioni sanitarie, l’uso di questa carne nell’alimentazione comportava e comporta tuttora dei rischi. Poiché i maiali mangiano di tutto, anche carogne ed escrementi, tendono a essere infestati da vari parassiti, fra cui quelli che provocano malattie come la trichinosi e l’ascaridiasi.

Sembra che gli israeliti in generale considerassero il porco particolarmente ripugnante. Quindi le parole “Chi offre un dono, sangue di porco!” esprimono l’estrema ripugnanza per una forma di adorazione. (Isa. 66:3) Per gli israeliti poche cose potevano essere meno appropriate di un maiale con un anello d’oro sul grugno. A questo Proverbi 11:22 paragona la bellezza esteriore di una donna insensata.

Mentre anche altre nazioni non mangiavano porco, i greci ne erano ghiotti. Quindi probabilmente a motivo dell’influenza ellenistica, all’epoca del ministero terreno di Gesù Cristo in Palestina c’erano un bel numero di suini, specie nella Decapoli. Nel paese dei Gadareni c’era almeno un branco di circa 2.000 maiali. Quando Gesù permise ai demoni che aveva espulsi di entrare in quel grosso branco, gli animali, dal primo all’ultimo, si lanciarono oltre un precipizio e annegarono nel mare. — Matt. 8:28-32; Mar. 5:11-13.

I DEMONI SCACCIATI CHE ENTRARONO NEI PORCI

Non si può far colpa a Gesù di aver permesso che i demoni entrassero nei porci, specie dal momento che potevano benissimo esservi implicati certi fattori non specificati; è possibile per esempio che i proprietari dei porci fossero ebrei, e quindi colpevoli di inosservanza della Legge. Naturalmente non era necessario che Gesù esercitasse la preconoscenza a proposito di quello che i demoni avrebbero fatto una volta entrati negli animali impuri. E può darsi che i demoni volessero impossessarsi dei porci per trarne qualche innaturale piacere sadico. Sarebbe pure ragionevole pensare che un uomo valga molto più di un branco di porci. (Matt. 12:12) Inoltre tutti gli animali in effetti appartengono a Geova che ne è il Creatore, e perciò Gesù quale rappresentante di Dio aveva ogni diritto di permettere che i demoni si impossessassero del branco di porci. (Sal. 50:10; Giov. 7:29) Il fatto che entrassero nei maiali dimostrava in modo molto vigoroso che i demoni erano stati espulsi dagli uomini e rendeva ben evidente agli osservatori il danno che subiscono le creature carnali quando sono preda dei demoni. Dimostrava agli osservatori umani sia il potere di Gesù sui demoni che il potere demonico sulle creature carnali. Tutto questo poteva secondare l’intento di Gesù e spiegare perché permise che gli spiriti impuri entrassero nei porci.

USO ILLUSTRATIVO

L’incapacità del porco di riconoscere il valore delle perle servì a Gesù per illustrare come non sia saggio condividere cose spirituali con chi non ha alcun apprezzamento per pensieri e insegnamenti spirituali. (Matt. 7:6) Anche nell’illustrazione di Gesù del figlio prodigo, la degradazione del giovane era accentuata dal fatto che aveva accettato di fare il guardiano di porci, occupazione veramente spregevole per un ebreo, e che era arrivato al punto di desiderare il miserabile pasto di quegli animali. — Luca 15:15, 16.

L’apostolo Pietro paragonò i cristiani che tornano alla loro condotta di un tempo a una scrofa che torna a rotolarsi nel fango dopo esser stata lavata. (II Piet. 2:22) È però evidente che, in quanto al maiale, questa illustrazione non intendeva andare oltre l’aspetto esteriore delle cose. In effetti il maiale, in condizioni naturali, non è più sporco di altri animali, anche se a volte si rotola nel fango per rinfrescarsi durante la calura estiva e per eliminare parassiti esterni dalla pelle.

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