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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 1226-1227

Tafnes

(Tàfnes) [forse, palazzo del nubiano].

Toponimo, che nel testo ebraico ricorre anche con vocalizzazione diversa, di una città dell’Egitto menzionata sempre insieme ad altre città del Basso Egitto (settentrionale), come Nof (Menfi), On (Eliopoli) e Pibeset (Bubasti).

Reso Tàphnas nella Settanta, si ritiene generalmente che il nome corrisponda a quello di un’importante città fortificata al confine orientale dell’Egitto, chiamata Dàphnai dagli scrittori greci del periodo classico. Per questa ragione molti geografi identificano Tafnes col Tell Defennah, che si trova quasi 50 km a S-SO di Porto Said e circa 35 km a SO di Pelusio, la probabile ubicazione di Sin.

Negli ultimi anni del regno di Giuda, il profeta Geremia mise continuamente in guardia dalle alleanze politiche con l’Egitto o dal confidare nell’Egitto per avere aiuto contro la crescente potenza di Babilonia. Di Nof (Menfi), capitale egiziana, e di Tafnes viene detto che dovevano ‘pascersi di Giuda e di Gerusalemme alla sommità del capo’, a motivo dell’apostasia degli ebrei. Ogni aiuto dall’Egitto veniva senza dubbio ottenuto a caro prezzo dai sovrani di Giuda; ma essi si sarebbero vergognati dell’Egitto come si erano vergognati dell’Assiria. — Ger. 2:1, 2, 14-19, 36.

Nel 607 a.E.V., dopo la conquista di Giuda da parte dei babilonesi e il successivo assassinio di Ghedalia, il rimanente ebraico scese in Egitto, portando con sé il profeta Geremia. Il primo luogo menzionato dove giunsero (o si stabilirono) in Egitto è Tafnes. (Ger. 43:5-7) Questo collocherebbe Tafnes nella regione orientale del delta, vale a dire nella parte NE del Basso Egitto. Alcuni rifugiati si stabilirono a Tafnes. (Ger. 44:1, 7, 8) Quando vi giunse, Geremia rappresentò una scena profetica diretta da Geova, collocando in presenza degli altri ebrei alcune pietre nella malta ‘del terrazzo di mattoni all’ingresso della casa di Faraone a Tafnes’. Quindi annunciò che Nabucodonosor sarebbe venuto e avrebbe collocato il suo trono ed esteso la sua tenda regale proprio su quelle pietre. — Ger. 43:8-13; confronta 46:13, 14.

Nella lontana Babilonia (nel ventisettesimo anno del primo esilio, cioè nel 591 a.E.V.) anche il profeta Ezechiele predisse che Nabucodonosor avrebbe conquistato l’Egitto e che ‘a Tafnes il giorno effettivamente si sarebbe oscurato’, perché là Geova avrebbe spezzato il giogo e l’orgoglio della forza egiziana. Questa dichiarazione e l’accenno di Ezechiele alle “borgate dipendenti” di Tafnes indicano che si trattava di una città grande e importante. — Ezec. 29:19; 30:1, 2, 10-18.

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