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Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 409

Esattore di tasse

Nell’impero romano le tasse pro capite e sui terreni venivano riscosse da funzionari imperiali che avevano tale incarico ufficiale. Ma l’autorità di riscuotere le tasse sulle merci importate, esportate e trasportate attraverso un paese dai mercanti si acquistava con un’asta pubblica. Perciò il diritto di riscuotere tali tasse andava ai migliori offerenti, i quali, nel riscuotere le tasse, traevano un guadagno che superava la somma sborsata. Questi uomini, noti come publicani, concedevano in subappalto il diritto di riscuotere le tasse in determinate parti del loro territorio. I subappaltatori a loro volta avevano dei subalterni che riscuotevano personalmente le tasse. Zaccheo, per esempio, pare fosse il capo degli esattori di tasse di Gerico e dintorni. (Luca 19:1, 2) Mentre Matteo, che Gesù invitò a essere un apostolo, era incaricato dell’effettiva riscossione delle tasse, e aveva evidentemente la sua esattoria a Capernaum o nelle vicinanze. — Matt. 10:3; Mar. 2:1, 14.

In Palestina c’erano dunque molti ebrei che facevano gli esattori di tasse. Erano malvisti dai loro connazionali perché spesso esigevano più del dovuto. (Matt. 5:46; Luca 3:12, 13; 19:7, 8) Gli altri ebrei di solito evitavano di stare volontariamente in compagnia degli esattori di tasse e li consideravano dei peccatori alla pari delle meretrici. (Matt. 9:11; 11:19; 21:32; Mar. 2:15; Luca 5:30; 7:34) Inoltre disprezzavano gli esattori di tasse perché erano al servizio di una potenza straniera, Roma, e in stretto contatto con gentili “impuri”. Quindi trattare un “fratello” come un “esattore di tasse” significava evitarne volutamente la compagnia. — Matt. 18:15-17.

Cristo Gesù non approvava la corruzione prevalente fra gli esattori di tasse. Fu però pronto ad aiutarli spiritualmente anche se veniva criticato per questo. (Matt. 9:9-13; Luca 15:1-7) In un’illustrazione Gesù spiegò che l’esattore di tasse che riconosceva umilmente di essere peccatore e si pentiva era più giusto del fariseo che si vantava di essere giusto. (Luca 18:9-14) Ed esattori di tasse umili e pentiti (come Matteo e Zaccheo) ebbero la possibilità di entrare a far parte del regno dei cieli. — Matt. 21:31, 32.

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