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  • La Bibbia, la tradizione e la vostra adorazione
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 1256

Tradizione

Informazioni, dottrine o consuetudini tramandate di padre in figlio o diventate un radicato modo di pensare o di agire. Il sostantivo greco paràdosis significa fondamentalmente “trasmissione, consegna” e quindi tradizione nel senso di qualcosa “trasmesso a voce o per iscritto”. Il termine come viene usato nelle Scritture Greche Cristiane si riferisce a tradizioni che erano aspetti particolari della vera adorazione, e anche altre che erano errate oppure seguite o considerate in modo da renderle nocive e riprovevoli.

Nel corso dei secoli gli ebrei adottarono molte tradizioni. Alcune riguardavano l’abbigliamento e usanze relative a matrimoni e funerali. (Giov. 2:1, 2; 19:40) Nel I secolo E.V. anche alcuni aspetti dell’adorazione erano dettati da consuetudini o tradizioni, come l’uso di vino nel pasto pasquale e la celebrazione della ridedicazione del tempio. (Luca 22:14-18; Giov. 10:22) Gesù e gli apostoli non le disapprovavano, pur sapendo che quelle cose non erano richieste dalla Legge. Quando la sinagoga diventò il luogo dove gli ebrei si radunavano comunemente per adorare invalse la consuetudine o tradizione di andarvi ogni sabato. Luca dice che anche Gesù vi andava “secondo la sua abitudine”. — Luca 4:16.

TRADIZIONI DISAPPROVATE

I capi religiosi ebrei però avevano aggiunto alla Parola scritta molte tradizioni orali che ritenevano indispensabili alla vera adorazione. Paolo (Saulo), fariseo prima di convertirsi al cristianesimo, era stato insolitamente zelante nel seguire le tradizioni del giudaismo. Fra queste naturalmente ce n’erano sia di ineccepibili che di cattive. Seguendo i “comandi di uomini come dottrine”, fu indotto a perseguitare i cristiani. (Matt. 15:9) Per esempio gli ebrei ‘non mangiavano se prima non si erano lavati le mani fino al gomito, osservando la tradizione degli uomini dei tempi passati’. (Mar. 7:3) Non lo facevano per motivi igienici, ma era una cerimonia rituale che secondo loro aveva un significato religioso. (Vedi LAVARSI LE MANI). Cristo spiegò che non avevano alcuna ragione di criticare i discepoli perché non osservavano questo e altri inutili “comandi di uomini”. (Matt. 15:1, 2, 7-11; Mar. 7:4-8; Isa. 29:13) Inoltre a motivo della tradizione relativa a ciò che era “corban” (un dono dedicato a Dio) i capi religiosi avevano invalidato la Parola di Dio, trascurando il comandamento di Dio. — Eso. 20:12; 21:17; Matt. 15:3-6; Mar. 7:9-15; vedi CORBAN.

TRADIZIONI CRISTIANE

Considerando le tradizioni nel senso di informazioni tramandate oralmente o con l’esempio, le informazioni che l’apostolo Paolo ricevette direttamente da Gesù potevano giustamente essere tramandate alle congregazioni cristiane come corretta tradizione cristiana. Questo avvenne per esempio riguardo alla celebrazione del Pasto Serale del Signore. (I Cor. 11:2, 23) Gli insegnamenti e l’esempio degli apostoli costituivano una tradizione valida. Perciò Paolo, che aveva personalmente lavorato con le proprie mani per non essere finanziariamente di peso ai fratelli (Atti 18:3; 20:34; I Cor. 9:15; I Tess. 2:9), poté esortare i cristiani di Tessalonica a evitare “ogni fratello che cammina disordinatamente e non secondo la tradizione [paràdosis]” tramandata loro. Chi non lavorava chiaramente non seguiva l’ottimo esempio o la tradizione degli apostoli. — II Tess. 3:6-11.

Le “tradizioni” necessarie all’adorazione di Dio che è pura e incontaminata furono col tempo incluse nelle Scritture ispirate. Quindi le tradizioni o i precetti trasmessi da Gesù e dagli apostoli e che avevano importanza vitale non furono lasciati in forma orale per essere distorti col passare del tempo, ma furono accuratamente messi per iscritto nella Bibbia per il bene dei cristiani che sarebbero vissuti in epoche successive. — Giov. 20:30, 31; Riv. 22:18.

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