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  • Vedi anche
  • Tutore
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
  • “La Legge è divenuta il nostro tutore”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2008
  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 1263

Tutore

[gr. paìdagogòs, servitore che accompagnava il ragazzo a scuola, istitutore o guida del ragazzo].

In tempi biblici il tutore generalmente non era l’effettivo insegnante, ma colui che accompagnava il ragazzo quando andava e tornava da scuola e forse anche in altre attività. Egli affidava il ragazzo al maestro. Questo continuava dall’infanzia forse fino alla pubertà o più a lungo. Doveva tener lontano il ragazzo da pericoli morali o fisici. (Anche l’antico termine francese tuteur e il latino tutor significano letteralmente protettore o custode). Tuttavia i doveri del pedagogo includevano anche la disciplina, e poteva avere l’incarico di insegnare al ragazzo come comportarsi. I tutori a volte erano schiavi, o erano pagati per questo, e la loro disciplina poteva essere severa.

Perciò Galati 3:24, 25 fa notare che “la Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede. Ma ora che la fede è arrivata, non siamo più sotto il tutore”. La Legge era rigida. Rivelava che gli ebrei erano trasgressori e li condannava. (Gal. 3:10, 11, 19) In effetti consegnò gli ebrei dovutamente disciplinati al loro Maestro, Gesù Cristo. L’apostolo Paolo dice: “Prima che arrivasse la fede, eravamo custoditi sotto la legge, tenuti insieme sotto custodia, aspettando la fede che era destinata ad essere rivelata”. — Gal. 3:23, NW.

E ai corinti disse: “Sebbene abbiate diecimila tutori in Cristo, certamente non avete molti padri; poiché in Cristo Gesù io vi ho generati per mezzo della buona notizia”. (I Cor. 4:14, 15) Paolo per primo aveva portato il messaggio di vita a Corinto e quindi era come un padre per quella congregazione di cristiani credenti. Anche se in seguito altri poterono occuparsi dei loro interessi, come tutori a cui sono affidati i figli, questo non cambiava il rapporto di Paolo con i corinti. I “tutori”, come Apollo, potevano interessarsi sinceramente della congregazione, ma l’interessamento di Paolo era diverso poiché aveva provato nei loro confronti il travaglio della paternità spirituale. — Confronta Galati 4:11, 19, 20.

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