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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 1275-1276

Uzzia

(Uzzìa) [Geova è forza].

Re di Giuda, chiamato anche Azaria. Figlio di Amazia e di sua moglie Iecolia, a Uzzia sono attribuiti cinquantadue anni di regno (829-777 a.E.V.). In quello stesso periodo nel regno settentrionale regnarono uno dopo l’altro Geroboamo (II), Zaccaria, Sallum, Menaem, Pecachia e Peca. (II Re 15:1, 2, 8, 10, 13, 14, 17, 23, 25, 27; II Cron. 26:3) I profeti Isaia (1:1; 6:1), Osea (1:1) e Amos (1:1) erano contemporanei di Uzzia. Durante il regno di questo re ci fu un terremoto insolitamente forte. — Zacc. 14:5.

Dopo la morte del padre, il sedicenne Uzzia fu acclamato re dalla popolazione di Giuda. (II Re 14:21; II Cron. 26:1) Tuttavia in II Re 15:1 si legge che Uzzia diventò re nel ventisettesimo anno di Geroboamo (II) re di Israele. Poiché questo collocherebbe l’inizio del regno di Uzzia circa dodici anni dopo la morte di suo padre, si deve intendere che “divenne re” in senso speciale. Può darsi che nel ventisettesimo anno del re Geroboamo il regno delle due tribù di Giuda sia stato liberato dalla sottomissione al regno settentrionale, sottomissione iniziata forse quando Ioas re di Israele aveva sconfitto Amazia padre di Uzzia. (II Cron. 25:22-24) Quindi pub darsi che Uzzia sia diventato re una seconda volta nel senso di essere libero dalla dominazione di Geroboamo (II) re di Israele.

Uzzia fece “ciò che era retto agli occhi di Geova”. Questo era dovuto in gran parte al fatto che seguiva il buon insegnamento di un certo Zaccaria (non il profeta omonimo vissuto in epoca successiva). Ma i suoi sudditi continuarono impropriamente a fare sacrifici presso gli alti luoghi. — II Re 15:3, 4; II Cron. 26:4, S.

Uzzia diventò famoso per le sue vittorie militari, conseguite con l’aiuto di Geova. Restituì Elat (Elot) al regno di Giuda e ricostruì quella città nella parte settentrionale del Golfo di ‘Agaba. Combatté con successo contro i filistei, facendo breccia nelle mura di Gat, Iabne e Asdod, quindi costruì città nel territorio di Asdod. Uzzia riportò vittorie sugli arabi e i meunim, e rese tributari di Giuda gli ammoniti. Il suo potente esercito ben armato consisteva di 307.500 uomini al comando di 2.600 capi delle case paterne. Uzzia rafforzò le fortificazioni di Gerusalemme e vi costruì macchine da guerra. — II Re 14:22; II Cron. 26:2, 6-9, 11-15.

Sembra che le brillanti vittorie riportate abbiano fatto insuperbire Uzzia al punto di penetrare nel Santo del tempio per bruciare incenso. Il sommo sacerdote Azaria, accompagnato da ottanta sottosacerdoti, seguì immediatamente il re nel tempio e lo rimproverò per questa azione illegale, esortandolo a uscire dal santuario. Mentre aveva in mano l’incensiere per bruciare l’incenso e infieriva contro i sacerdoti, Uzzia fu miracolosamente colpito da lebbra sulla fronte, al che i sacerdoti eccitati lo fecero uscire dal tempio. Come impuro lebbroso fu escluso da ogni adorazione presso il santuario e non poteva svolgere mansioni regali. Perciò, per tutto il tempo che Uzzia rimase in una certa casa fino al giorno della sua morte, suo figlio Iotan si occupava degli affari di stato. — II Cron. 26:16-21.

A proposito della sua morte e sepoltura, II Cronache 26:23 riferisce: “Infine Uzzia giacque con i suoi antenati; e lo seppellirono dunque con i suoi antenati, ma nel campo di sepoltura che apparteneva al re, poiché dissero: ‘Egli è lebbroso’”. Questo può significare che, a motivo della lebbra, Uzzia sia stato sepolto in un campo annesso al cimitero regale invece di essere messo in una tomba scavata nella roccia.

Una lapide di calcare, rinvenuta a Gerusalemme e ritenuta del I secolo E.V., porta la seguente iscrizione: “Qui furono portate le ossa di Uzzia, re di Giuda. Non aprire”.

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