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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 1181-1282

Vento

Il sostantivo ebraico rùahh, spesso reso “spirito”, può indicare anche aria in movimento, vento. (Eccl. 1:6) Altre espressioni e termini ebraici possono essere tradotti “uragano” (Osea 8:7), “tempesta”, “tempesta turbinosa” (Ger. 25:32; 23:19), “vento tempestoso” e “turbine”. (Sal. 148:8; II Re 2:11) In Giovanni 3:8 pnèuma (generalmente tradotto “spirito”) significa “vento”, tuttavia per indicare il vento viene usato più spesso il termine greco ànemos. (Matt. 7:25, 27; 11:7; Giov. 6:18) “L’ora del giorno in cui soffiava la brezza [ebr. rùahh]” si riferiva pare al tardo pomeriggio prima del tramonto, quando nella regione in cui si ritiene fosse localizzato il giardino di Eden di solito spirano fresche brezze ristoratrici. — Gen. 3:8; vedi SPIRITO.

Geova Dio è il Creatore del vento. (Amos 4:13) Benché non si trovi letteralmente “nel vento” (I Re 19:11; confronta Giobbe 38:1; 40:6; Salmo 104:3), Dio può controllare il vento e usarlo per i suoi fini, come quando se ne servì per far calare le acque del Diluvio. (Gen. 8:1; Eso. 14:21; Num. 11:31; Sal. 78:26; 107:25, 29; 135:7; 147:18; Ger. 10:13; Giona 1:4) Anche suo Figlio, quando era sulla terra, dimostrò di poter controllare i venti, facendoli calmare. (Matt. 8:23, 27; 14:24-32; Mar. 4:36-41; 6:48, 51; Luca 8:22-25) A quanto pare, solo perché Geova glielo concesse, Satana fu in grado di produrre o controllare un “gran vento” che provocò la morte dei figli di Giobbe. — Giob. 1:11, 12, 18, 19.

Di solito i venti prendevano nome dalla direzione da cui provenivano, come il “vento orientale” che soffiava da E verso O. (Eso. 10:13, 19; Sal. 78:26; Cant. 4:16) I quattro punti cardinali, N, S, E e O, sono inclusi nell’espressione “quattro venti” del cielo o della terra. (Ger. 49:36; Ezec. 37:9; Dan. 8:8; Matt. 24:31) In Rivelazione 7:1 sono descritti “quattro angeli in piedi ai quattro angoli della terra, che trattenevano i quattro venti della terra”. Stando in piedi agli “angoli” gli “angeli” avrebbero scatenato i venti obliquamente, in diagonale, in modo che nessun angolo della terra venisse risparmiato dai venti micidiali.

I venti da N erano freddi e portavano forti piogge. (Giob. 37:9; Prov. 25:23) I venti da S soffiavano da torride zone desertiche verso la Palestina e perciò potevano produrre un’ondata di caldo (Luca 12:55); anche i venti tempestosi potevano provenire da S. (Isa. 21:1; Zacc. 9:14) Nella stagione asciutta, il vento orientale, in movimento verso l’Egitto e la Palestina, attraversava vaste zone desertiche ed era perciò caldo e asciutto, e bruciava o seccava la vegetazione. (Gen. 41:6, 23, 27; Ezec. 17:7-10; confronta Osea 13:15; Giona 4:8). Durante la stagione delle piogge, i venti che soffiavano da 0 trasportavano umidità dal Mediterraneo verso la Palestina e portavano la pioggia. (I Re 18:42-45) Vedendo una nuvola provenire da O, gli osservatori potevano aspettarsi un temporale. (Luca 12:54) Durante l’estate asciutta, le brezze provenienti dal Mediterraneo rendevano più tollerabile la calura. — Vedi EURAQUILONE.

USO FIGURATIVO

I venti possono iniziare all’improvviso e altrettanto improvvisamente cessare, perciò ben rappresentano la transitorietà della vita umana. (Giob. 7:7; Sal. 103:15, 6) Non avendo sostanza solida, il vento può indicare conoscenza e fatica vana e parole e speranze vuote Giob. 15:1, 2; 16:3; Eccl. 5:16; Osea 12:1) e anche il nulla. (Isa. 26:18; 41:29; Ger. 5:13) Poiché le opere vane finiscono in nulla, perseguirle è come “correr dietro al vento”. (Eccl. 1:14; 2:11) E l’uomo che reca ostracismo sulla sua casa prende “possesso del vento”. Non ottiene nulla che abbia valore o vera sostanza. — Prov. 11:29.

I venti disperdono e sollevano in aria oggetti e perciò essere ‘sparsi a tutti i venti’ o ‘divisi verso i quattro venti’ significa dispersione o divisione totale. (Ger. 49:36; Ezec. 5:10; 12:14; 17:21; Dan. 11:4) Come una nave senza rotta stabilita, sbattuta dai venti, coloro che non hanno maturità cristiana sono facilmente “portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’artificio dell’errore”. — Efes. 4:13, 14.

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