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  • w53 15/10 pp. 413-414
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  • Domande dai lettori (1)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
w53 15/10 pp. 413-414

Domande dai lettori

◆ 1 Corinzi 7:14 dice che il coniuge non credente è santificato dal coniuge credente, e così pure i figliuoli di questa unione. La Torre di Guardia ha dimostrato che tali figliuoli possono essere preservati attraverso Harmaghedon per il merito familiare proveniente dal genitore credente. Significa anche che il coniuge non credente in virtù di tale merito familiare sarà risparmiato ad Harmaghedon, oppure in che modo precisamente tale coniuge viene beneficiato? — L. R., Idaho, Stati Uniti.

Il matrimonio è un’istituzione divina, essendo stato costituito da Dio. Egli ha stabilito certe regole relative ai doveri di moglie e di marito, e il coniuge credente si applicherà diligentemente a considerare il matrimonio come cosa sacra vivendo in armonia con le divine esigenze. Il credente fa questo con diligenza come per il Signore Dio, che egli si è dedicato a servire. Quando uno dei due sposi si dedica a Dio, allora l’altro, essendo una sola carne con quello dedicato, ne risente gli effetti dato che il suo consorte agisce verso di lui secondo un nuovo punto di vista. Paolo scriveva ai Cristiani che Dio li aveva santificati come membri del corpo di Cristo. (1 Cor. 6:11; 12:27) Il santificato è certamente di beneficio per l’altro, poiché significherà per lui una speciale opportunità di acquistare conoscenza di Dio e di Cristo e pervenire egli stesso probabilmente in una condizione di santificazione. Intanto, egli è “santificato per rapporto” al suo consorte. — NW.

È come al tempo di Sodoma poco prima che fosse distrutta. Un riguardo speciale fu offerto al due pagani che avevano sposato le figlie di Lot. Essi avevano la possibilità di ottenere preservazione a causa del loro matrimonio con donne inclini alla giustizia. Ma si fecero beffe dell’avvertimento. (Gen. 19:14) Essi perirono. Il merito che dava loro speciale opportunità fu da essi rigettato; esso non effettuò la loro preservazione a causa del loro rifiuto di ascoltare l’avvertimento di Dio. Così sarà ora nel caso di un coniuge non credente. Ha speciali vantaggi, ma se questi sono respinti, egli morirà ad Harmaghedon. Egli è adulto e responsabile di sé, non come i figliuoli irresponsabili che sono considerati santi a causa dei genitori santificati che hanno insegnato loro la verità secondo la portata delle loro capacità mentali.

Pertanto il coniuge credente deve solo essere diligente nel conformarsi a tutti i doveri coniugali, testimoniare al consorte se vorrà ascoltare, condurre una vita cristiana e pura che mediante i fatti e una buona condotta raccomanderà la verità, e insegnerà ai figliuoli la verità. L’apostolo Pietro approvava questa condotta quando disse alle donne credenti maritate a uomini che “non ubbidiscono alla parola”, oppure che non sono nella verità, quanto segue: “In maniera, simile, voi mogli, siate soggette ai vostri propri mariti, affinché, se alcuni non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza una parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra casta condotta congiunta a profondo rispetto. E che il vostro ornamento non sia quello della esteriore acconciatura dei capelli e il vestirsi di ornamenti d’oro o l’indossare abiti esteriori, ma sia la segreta persona del cuore nell’abito incorruttibile di uno spirito mite e tranquillo, il che è di gran valore agli occhi di Dio”. — 1 Piet. 3:14, NW.

Noi otteniamo una veduta più chiara del punto trattato da Paolo in 1 Corinzi 7:14 se abbiamo il passo davanti a noi: “Se qualche fratello ha una moglie non credente, e tuttavia essa consente di abitare con lui, ch’egli non la lasci; e una donna che ha un marito non credente, e tuttavia egli consente di abitare con lei, ch’essa non lasci suo marito. Poiché il marito non credente è santificato in relazione alla sua moglie, e la moglie non credente è santificata in relazione al fratello; altrimenti, i vostri figli sarebbero realmente impuri, ma ora essi sono santi. Ma se il non credente procede alla separazione, si separi pure; un fratello o una sorella non è in servitù sotto tali circostanze, ma Dio vi ha chiamati alla pace. Poiché, moglie, come sai tu che non salverai tuo marito? Oppure, come sai tu, marito, che non salverai tua moglie?” — 1 Cor. 7:12-16, NW.

La relazione matrimoniale fra i due è valida alla vista di Dio, e il non credente non deve essere espulso come indegno di associarsi col credente. Il credente non vive in adulterio spirituale. Gli impegni nuziali sono validi e l’intima relazione e unità matrimoniale reca una speciale opportunità al non credente, ed il credente dovrebbe valersi diligentemente di questa opportunità. Il credente non divorzierà dal non credente a motivo della sua incredulità, poiché questo non è motivo scritturale per il divorzio. Se il non credente vuol lasciare il credente fedele per la sua fedeltà verso Dio, se ne vada pure il non credente. Sua è la decisione. Ma se egli vuole rimanere, il credente non scioglierà il matrimonio, ma approfitterà delle opportunità che conducono alla piena e diretta santificazione del non credente. L’essere semplicemente sposati con un credente non porta automaticamente la salvezza del non credente. Che questa non sia certa ma che debba essere determinata secondo la conversione o meno del non credente, é dimostrato dagli interrogativi di Paolo: “Moglie, come sai tu che non salverai tuo marito? Oppure, come sai tu, marito, che non salverai tua moglie?” Il non credente potrebbe o non potrebbe essere salvato, ma il credente può e dovrebbe operare per la salvezza del coniuge non credente finché la questione non è determinata.

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