La nuova “Bibbia” omette Dio
● Un insegnante israelita, M. Segal, si assunse il compito di riscrivere le Scritture Ebraiche, perché, egli disse, qualche cosa dovrebbe esser fatto per rendere popolare il buon libro, che correva il pericolo di essere dimenticato in Israele. Nel riscrivere la Bibbia, però, egli ci lasciò pochissimo intorno a Dio, affermando che la Bibbia è soltanto storia. Infatti eliminò quattro dei Dieci Comandamenti, quelli che trattano sulle relazioni fra Dio e l’uomo. Omise la danza idolatra davanti al vitello d’oro e la rottura delle tavole sul Sinai. Sono menzionate le piaghe contro l’Egitto ma vi introduce l’idea che Dio non abbia nulla a che vedere con esse. Egli ha accettato la stessa mancanza di apprezzamento della pura adorazione che causò la disfatta di Israele nel 607 a.C., quando la nazione fu distrutta “per mancanza di conoscenza”. (Osea 4:6) Ciò è indicato nell’articolo della Associated Press, che diceva: “In certe parti dell’opera di Segal, Dio appare per poco, ma evidentemente soltanto per amore dell’arte”.