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  • Felicità degli Ambasciatori del Regno

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  • Felicità degli Ambasciatori del Regno
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
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  • LA RESPONSABILITÀ DI PARLARE
  • Cacciate lo spirito di lamento
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
  • Felicità nel dare
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
w53 15/4 pp. 118-121

Felicità degli Ambasciatori del Regno

1. Con quale incarico furono mandati gli apostoli di Gesù, e perché i giorni del loro ministero furono giorni felici?

GESÙ mandò dodici apostoli come ambasciatori a predicare. Egli “diede loro autorità sugli spiriti immondi, affinché li cacciassero e guarissero ogni specie di malattie e ogni specie d’infermità”. Disse loro di andare dalle pecore perdute e di predicare, “dicendo: “Il regno dei cieli si è avvicinato”. Il loro messaggio serviva a dimostrare agl’Israeliti come era necessario ch’essi si avvicinassero a Dio e si pentissero delle loro errate vie, ascoltando il Messia e riconoscendo il regno dei cieli ch’era vicino. Gli apostoli dovevano dare queste vivificanti verità ai loro ascoltatori, insegnando loro il superiore governo che avrebbe portato benedizioni e vita. Le cose che sarebbero state compiute da questo nuovo governo erano illustrate in miniatura; poiché gli apostoli avevano il potere di guarire i malati, risuscitare i morti, mondare i lebbrosi ed espellere i demoni. Tutte queste benedizioni essi le davano gratuitamente alle persone che ascoltavano. (Matt. 10:1-15, NW) I giorni del loro ministero devono essere stati per loro giorni felici. Essi diedero tanto. — Si veda Luca 10:17-21.

2. Come avevano ricevuto gli apostoli, e come diedero secondo le istruzioni ricevute?

2 Mentre Gesù continuava a dare le sue istruzioni ai suoi apostoli, mise in rilievo questo importante pensiero dicendo: “Avete ricevuto gratuitamente, gratuitamente date”. I poteri che Dio concesse agli apostoli mediante Cristo Gesù per lo spirito santo non dovevano essere usati per il loro proprio beneficio, ma per accrescere l’interesse del popolo nel regno di Geova. Dopo la Pentecoste meravigliosi segni furono compiuti per mezzo dei mirabili doni dello spirito che furono conferiti agli apostoli. Ma anche allora i doni dello spirito non dovevano essere usati dagli apostoli su loro stessi o sulla congregazione di Dio. Lo spirito santo o forza attiva era usata per guarire gl’infermi, per aprire occhi ciechi e per far camminare gli zoppi. Fu a causa di tali miracoli compiuti dagli apostoli che numerose folle di persone si radunavano intorno a loro e gli apostoli parlavano quindi al popolo intorno alla buona notizia del Regno. Questo era fatto senza denaro e senza prezzo.

3. Come disse Gesù che i suoi ambasciatori non dovevano permettere agli oppositori di disturbare la loro felicità nel dare?

3 Il Maestro fece notare che gli operai erano meritevoli del loro cibo in cambio di tali opere di amore. Se il popolo non apprezzava ciò che gli veniva dato e non ascoltava la Parola, gli apostoli avevano l’ordine di andare in un’altra città. Se un ministro di Dio non era desiderato in una casa, egli doveva lasciare quella casa; oppure se non era desiderato in una città, doveva scuotere la polvere dai suoi piedi e proseguire. Gesù non ordinò ai suoi apostoli d’imporre la buona notizia del Regno al popolo. Le persone che udivano il messaggio dovevano decidere se desideravano accettarlo o volevano ribellarsi contro di esso. Lo stesso avviene oggi, se essi si ribellano, perché privarvi della vostra felicità rimanendo? È meglio allontanarci dalle persone ostili. In questi giorni anche nei paesi democratici dove è libertà di parola e di adorazione troviamo persone, qualche volta gruppi di persone, interi paesi, che dicono: “Noi non vogliamo che rimaniate qui a fare quest’opera”. Essi istigano il sindaco o le autorità di polizia contro i testimoni di Geova, suscitano l’ira del popolo, e fanno cacciare dal paese questi ministri di Dio. Convenite voi che essi dovrebbero allora andar via? È giusto questo? Certo, essi se ne andranno; scuoteranno la polvere dai loro piedi, e resteranno felici perché hanno un buon messaggio da portare ad altre persone nel paese successivo. — Matt. 10:11-15.

4. Siamo costretti noi ad imporre il dono ad altri, e quali persone lo accetteranno quindi e con quale risultato per loro stesse?

4 Gesù avvertì che tali condizioni di opposizione sarebbero esistite, poiché disse: “Ecco! io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; perciò dimostratevi cauti come serpenti e innocenti come colombe”. (Matt. 10:16, NW) Non cercate d’imporre la verità ad altre persone. Geova Dio non cerca d’imporre il suo Figlio o l’accettazione del suo Figlio al mondo del genere umano. Egli afferma con chiarezza che chiunque volontariamente crede in lui avrà la vita eterna, ma quelli che non credono non saranno costretti a vivere nel nuovo mondo sotto Cristo Gesù. Né egli li minaccia con teorie d’inferni di fuoco e zolfo o purgatori per farli conformare alla sua disposizione del Regno. Egli non segue i metodi dell’inquisizione come alcune organizzazioni religiose han fatto e fanno ancora per costringere il popolo ad entrare nella loro congregazione. Geova Dio ha qualche cosa da dare al mondo del genere umano. Egli è felice di darla loro, ed essi possono accettarla se vogliono. È un dono di verità vivificante che i testimoni di Geova portano ad ogni nazione, popolo, tribù e lingua. Queste parole della Bibbia sono le parole della vita. Quelli che hanno orecchie per udire accetteranno con gioia e gratitudine la verità ringraziando Geova per la conoscenza che porta loro. Essi proveranno una grande allegrezza, poiché in breve tempo essi pure parteciperanno al servizio di elargizione di questa parola di verità ad altri. Nonostante tutte le difficoltà dell’opera di casa in casa che un Cristiano potrebbe trovare nella predicazione di questo evangelo del Regno, c’è dunque più felicità nel dare che nell’essere il padrone di casa dall’altra parte della soglia, il quale solo ascolta ciò che vien detto.

5. Indipendentemente da quanto ne diamo, perché non resteremo mai senza verità e di conseguenza senza felicità?

5 Tutti gli apostoli e i discepoli della chiesa primitiva ebbero molto da dare al popolo, ed essi lo diedero con felicità; lo diedero gratuitamente. C’è una cosa di cui noi siamo certi: Indipendentemente dalla misura di verità che si potrebbe dare, non se ne resterebbe mai senza. Non c’è limite nella dichiarazione della verità. Essa è come un fiume che scende dai monti, con una sorgente molto lontana sulle dominanti, nevose cime. Questo fiume scorrerà sempre, e così scorrerà sempre la verità della Parola di Dio. Essa viene per mezzo della sua organizzazione a tutte le nazioni della terra. Noi non rimarremo mai senza verità o felicità finché continueremo a ricevere e a dare ciò che riceviamo. Infatti, più verità diamo, più felicità proveremo. Nello stesso tempo la verità ci edificherà e continuerà a renderci più forti per portare la buona notizia di casa in casa. Se il nostro cuore e la nostra mente son pieni di questo buon messaggio dell’abbondanza di Dio, non potremo trattenerci dal dirlo ad altri. Voi tutti che componete il popolo di Dio, dunque, avanzate, ‘adorando Geova con abiti santi.’ — Sal. 29:2, AS.

AMATO IL DONATORE ALLEGRO

6, 7. (a) Come mieteremo felicità abbondantemente? (b) Come dovremmo condurre in servizio le persone che non vanno a predicare?

6 Paolo disse ai Corinzi: “Ma in quanto a questo, chi semina scarsamente mieterà pure scarsamente, e chi semina liberalmente pure liberalmente mieterà. Faccia ciascuno come ha determinato nel suo cuore, non di mala voglia o per costrizione, poiché Dio ama un donatore allegro”. (2 Cor. 9:6, 7, NW) Se voi conoscete la verità, perché la dareste di mala voglia ad altri? Perché vi privereste in tal modo della vostra felicità? D’altra parte, Iddio non v’imporrà di predicarla, perché egli non ama colui che è un donatore di mala voglia; piuttosto egli ama colui che è allegro nella sua elargizione. Siete voi tanto pieni della verità che essa trabocca, tanto pieni da non poterla proprio trattenere in voi? Se non siete così, non avete preso bastante verità per voi stessi. Perché dunque non vi siete cibati e dissetati col popolo di Geova alle sue adunanze di studio della congregazione? Ricordate, “dall’abbondanza del cuore la bocca parla”. (Matt. 12:34, NW) Siate donatori allegri e mietete abbondantemente felicità.

7 Qualche volta troviamo nell’organizzazione dei testimoni di Geova delle persone che non vanno nel servizio di predicazione. Come assisteremo tali persone? Sgridandole non facciamo loro nessun bene. Sarebbe molto meglio parlare a una tale persona mostrandole le meravigliose benedizioni che le sono riservate, rammentandole le cose che ha ricevute da Dio mediante la sua Parola. Ciascuno deve determinare nel suo cuore che cosa vuol fare, se vuole andare nel servizio di Geova praticando la vera adorazione, o no. Nessuno dovrebbe servire per forza. La lode forzata non è accettevole all’Iddio Altissimo; la lode allegra lo è. Come la vostra conoscenza e il vostro intendimento della Parola sono determinati dal tempo e dallo sforzo che impiegate nello studio, in modo simile i vostri frutti e la vostra raccolta nel servizio di campo saranno conformi allo sforzo che avrete compiuto. Se seminate scarsamente, se non volete spargere il seme della verità predicando la buona notizia del Regno nel vostro territorio, non mieterete quindi con abbondanza. Se voi seminate liberalmente compiendo molta predicazione nel vostro paese natìo o in un territorio isolato che vi potrebbe essere assegnato, mieterete quindi abbondantemente.

8. Perché alcuni non hanno buone esperienze di campo, e quale esame dovremmo fare perciò di noi stessi?

8 C’è un certo numero di persone che vanno nel servizio di campo e si domandano perché non hanno mai nessuna buona esperienza. Di solito trovate che esse lavorano solo una o due ore al mese. Non danno abbastanza per ricevere felicità dal servizio. Riescono appena a cominciare il lavoro prima di smettere, e poi si chiedono perché le persone non apprendono la verità a causa dei loro sforzi. Come vi comportate voi? Prestate attenzione a voi stessi e alla vostra vita? Voi pure ne avete bisogno! Esaminatevi: Seminate forse scarsamente, un pochino di tanto in tanto non innaffiando mai ciò che seminate, non avendone mai cura? Avete paura di uscire per spargere il seme con abbondanza in un territorio vicino alla vostra casa o in qualsiasi altro luogo? Come vi sentite circa il vostro servizio a Dio? È esso soddisfacente? Lo fate di mala voglia o per forza, oppure siete felici quando altri vi aiutano? Se fate il vostro servizio, cioè, se ne fate abbastanza, come a Dio, voi riceverete una grande benedizione. Date della vostra conoscenza ad altri. Seminate e mietete.

9. Come dovremmo accettare l’aiuto nel servizio di campo, e come dovremmo renderlo?

9 I vostri fratelli vogliono assistervi, come Paolo volle aiutare gli Efesini e i Corinzi e tutte le altre congregazioni che aveva organizzate. I servitori di gruppo, i servitori di circoscrizione ed altri servitori nominati dalla Watch Tower Society vogliono quindi aiutarvi, o proclamatori del Regno, a divenire più efficaci nella predicazione della buona notizia. Accettate il loro aiuto con amorevole apprezzamento. E qualunque cosa facciate nel servizio di campo, dovreste farla perché amate Geova. Fatela perché sapete che è la cosa giusta da fare, perché essa è la vostra adorazione dell’Altissimo. Fatela perché volete la “gioia di Geova”. Fatela perché volete la felicità che si prova nel dare. Se date gratuitamente la verità ad altri, voi troverete la felicità. Gesù non fu certo infelice nel suo servizio, e fu lui che disse: “Felici son quelli che sono consci della loro necessità spirituale, perché il regno dei cieli appartiene a loro”. (Matt. 5:3, NW) Guardate come possono esser felici tutti quelli che cercano il regno di Geova, come affermò Gesù nel suo discorso del monte, riportato in Matteo 5:1-13.

LA RESPONSABILITÀ DI PARLARE

10. Dobbiamo lasciare noi che Gesù stesso parli, e che cosa disse Paolo su questo argomento?

10 Pensate alla responsabilità che grava sui Cristiani oggi. Alcuni preferiscono pensare che l’intero peso della responsabilità sia su Gesù Cristo e che egli compisse tutta la predicazione necessaria oltre alla redenzione. Alcuni oggi considerano Cristo come colui che avrebbe dovuto fare tutta la predicazione di casa in casa, ed ora tutto quello che occorre loro non sarebbe altro che mettersi a sedere e ascoltare le sue parole come sono riportate nella Bibbia osservando ciò che accade. Credete voi, come tanti: “Ora noi aspettiamo finché Dio faccia qualche cosa”? I primi discepoli non la pensavano così e nemmeno la pensano così i fedeli seguaci di Cristo Gesù ora. Essi comprendono e fanno ciò che disse Paolo: “Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi”. In altre parole, noi siamo ambasciatori di Dio invece di Cristo; ovvero, noi possiamo essere ambasciatori nel nome di Cristo. Ma non importa come voi interpretate ciò che Paolo disse, noi siamo quelli che devono parlare, rappresentando Dio. Ecco perché Paolo supplicò con tutti quelli che avrebbero udito le sue parole: “Siate riconciliati con Dio”. (2 Cor. 5:20, NW) Egli si rese conto della sua responsabilità; assolse il suo compito di ambasciatore.

11. Quindi noi dobbiamo agire come chi, e in che modo quindi sono felici quelli che fanno cordoglio?

11 Se le cose stanno così, per essere ambasciatori noi dobbiamo fare quello che fece Gesù quando fu sulla terra ‘consolando tutti quelli che fanno cordoglio’. Certo Gesù adempì Isaia 61:1, 2, perché egli predicò davvero buone notizie; fasciò i cuori rotti; proclamò libertà ai prigionieri, e aprì la prigione a quelli che vi eran legati. Confortò tutti quelli che facevano cordoglio. Mentre Gesù sedeva sul monte, disse: “Felici sono quelli che fanno cordoglio, perché saranno confortati”. (Matt. 5:4, NW) C’è molto conforto da dare ancora, e questo può esser fatto solo da ambasciatori che sostituiscono Cristo. Il conforto è recato dalla loro elargizione della buona notizia ad altri.

12, 13. In che modo i mansueti o benevoli, quelli che sono affamati di giustizia e i misericordiosi sono felici?

12 Non si deve essere spietati o tirannici per ottenere un posto nel nuovo mondo giusto di Geova. Il contrario è essenziale; poiché Gesù disse nello stesso tempo: “Felici sono i benevoli, poiché erediteranno la terra”. (Matt. 5:5, NW) Lo studio della Parola di Geova renderà benevolo. Quelli del mondo che non sono di disposizione burbera ma pacifica sono le persone che cercano la verità e la giustizia. Esse sono la specie di persone che vogliono vivere, e Gesù disse che erediteranno la terra. Chiunque è affamato e in cerca di giustizia sarà saziato, e tali persone saranno anche rese felici. Potete pensare voi a una gioia più grande di quella che prova la persona che acquista conoscenza della verità e stabilisce la sua fede tanto fermamente da andare a predicare la buona notizia che avrebbe imparata? Pensate come sarebbe piena di verità una tale persona, fino al punto di traboccare! Sì, essa rende quelli che hanno studiato la Parola di Dio e che si rallegrano nella sapienza e conoscenza che ne han ricevuta misericordiosi verso altri coi quali condividono la verità. La conoscenza della verità muta la loro vita, ed essi divengono benevoli e generosi. Questa qualità è espressa dunque col loro dare, ed essi son felici.

13 Molte persone del vecchio mondo mostrano misericordia, e la verità troverà anche queste. Mentre i testimoni di Geova vanno per il mondo proclamando la buona notizia del Regno e cercando di cibare le altre pecore, i misericordiosi ascolteranno con apprezzamento. Certo, “felici sono i misericordiosi, dato che a loro sarà mostrata misericordia”. (Matt. 5:7, NW) Geova Dio mostrerà misericordia a questi misericordiosi e non li lascerà perire nella distruzione eterna di Harmaghedon, perché sono giusti di cuore. Questi Cristo li raduna ora come sue altre pecore e moltissimi sopravvivranno ad Harmaghedon. Essi son puri di cuore, felici e pacifici.

14. Perché, come la moltitudine sul monte, noi siamo stupiti dell’insegnamento di Gesù?

14 Fu per tutte queste persone che il Maestro “aprì la bocca e cominciò a insegnare” mentre sedeva sul monte. Le cose che egli insegnò recherebbero felicità a qualsiasi persona retta di cuore che ascoltasse e credesse. Circa i saggi consigli inerenti alla giusta condotta che si deve tenere come Cristiani, molto può essere appreso leggendo Matteo, capitoli cinque, sei e sette, che contengono il sermone del monte. La gran folla che udì quel discorso fu stupita dal modo in cui insegnava Gesù. Egli parlò al popolo in maniera molto diversa da quella degli scribi e dei Farisei che erano i capi religiosi di quel tempo. Voi troverete, anche, leggendo questo discorso di Gesù che egli parlò in modo del tutto diverso da quello del clero della Cristianità d’oggi. Anche voi sarete come la moltitudine; poiché “quando Gesù finì questi detti, l’effetto fu che le folle erano stupite per il suo modo d’insegnare; poiché egli insegnava loro come una persona che aveva autorità, e non come i loro scribi”. — Matt. 7:28, 29, NW.

15. (a) Considerando la nostra felicità, quale responsabilità ci viene data ora? (b) Che cosa ha reso possibile ai testimoni di Geova di predicare la buona notizia fino ai termini della terra?

15 I membri del clero della Cristianità non sono sostituti di Cristo come ambasciatori. Quindi è posta ora su noi individualmente la responsabilità di dare ad altri la conoscenza che abbiamo; perché da questo verrà la nostra felicità. Cristo Gesù come Figlio di Dio ebbe dal Padre suo l’autorità di predicare questa buona notizia del Regno. Il comando di predicare questo stesso messaggio fu trasmesso agli apostoli e ai Cristiani che li seguirono. Perciò oggi noi siamo ambasciatori in sostituzione di Cristo. I testimoni di Geova hanno accolto quel comando di predicare, e in tutto il inondo si possono trovare ad ‘adorare Geova con abiti santi’. Ciascuno di loro prende il suo posto nell’organizzazione di Geova, facendo con la sua forza ciò che le sue mani trovano da fare, cercando le opportunità di aiutare altri a fare lo stesso. Essi hanno la gioia del loro Signore Gesù Cristo. È la loro gioia nel dare che li ha resi ministri di Geova Dio così zelanti. È la loro felicità nel dare sapendo di aver ragione e d’essere sostenuti da Geova che ha permesso loro di predicare questa buona notizia del Regno fino ai termini della terra.

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