Geova: Marito, Padre e Maestro
“Tutti i tuoi figli saranno ammaestrati da Geova; e grande sarà la pace dei tuoi figli. — Isa. 54:13, AS.
1. Chi può meglio mostrare la relazione che Geova ha con i suoi servitori, e come possiamo accrescerne la nostra comprensione?
NESSUNO comprende la relazione che esiste fra il vero Dio e le sue creature meglio di Geova stesso. Egli la può descrivere perfettamente, e fa questo con vari termini che noi possiamo capire. Studiando la Parola di Dio possiamo accrescere la nostra comprensione della relazione che Geova ha con quelli che lo servono. — Giov. 17:15-21.
2. Mostrate perché è corretto che Geova si definisca come un “marito” per la sua organizzazione.
2 Se un uomo forma un’organizzazione, è devoto ai suoi propositi, promuove i suoi interessi, le è fedele, cerca il benessere di tutti i suoi membri, le dedica tempo e attenzione, si rallegra nella sua produttività, e in tal modo le è intimamente unito, non si può forse dire con correttezza che questa persona è “sposata” con tale organizzazione? Sì, perché, figurativamente, “matrimonio” significa proprio una stretta unione. È appropriato ed accettevole che Geova Dio si designi come un marito per la sua organizzazione. Questo potrebbe sembrar strano a prima vista; ma come descriveremmo questa relazione di stretta unione in modo migliore? Noi pensiamo alla buona disposizione coniugale del matrimonio degli adoratori di Geova, mentre leggiamo i riferimenti che Dio fa a se stesso come a un marito, per esempio riguardo alla nazione dell’Israele naturale.
3, 4. Nel caso illustrativo della nazione d’Israele. come Geova era un marito?
3 Come fu Geova un marito per la nazione d’Israele? In quanto egli si comportò come l’uomo del caso illustrativo menzionato nel paragrafo precedente. Per una ragione, egli non fu un marito con molte mogli terrene rispetto ad Israele. No; al contrario, dichiarò a Israele: “Voi soli ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra”. (Amos 3:2) Geova fu fedele ad Israele, ma quella nazione trasgredì la legge di Dio e si allontanò da lui, e per questo leggiamo in Geremia 3:14: “Tornate a me, o figli ribelli — dice il Signore [Geova] — perché son io il vostro sposo”. (Ti) Volgendosi profeticamente agli anni futuri, dopo aver rigettato la “moglie” infedele, Israele: “Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che io farò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che fermai coi loro padri il giorno che li presi per mano per trarli fuori dal paese d’Egitto: patto ch’essi violarono, benché io fossi loro signore [marito, AS], dice l’Eterno”. — Ger. 31:31, 32.
4 Questa relazione, la costanza di Geova come un marito e le sue buone ragioni per rigettare la nazione che divenne empia, rivoltandosi contro di lui, son mostrate in maniera profetica da Osea: “Contendete con vostra madre, contendete! poich’essa non è mia moglie, né io son suo marito! Allontani dalla sua faccia le sue prostituzioni, e i suoi adulteri di fra le sue mammelle”. (Osea 2:2) Al settimo versetto il suo originale stato di marito è mostrato riguardo a questa espositrice denuncia dell’organizzazione infedele: “E correrà dietro ai suoi amanti, ma non li raggiungerà; li cercherà, ma non li troverà. Allora dirà: ‘Tornerò al mio primo marito, perché allora stavo meglio d’adesso.’”
5. Date la prova biblica che Geova è come un marito per la sua organizzazione universale.
5 La relazione di marito non è limitata all’organizzazione d’Israele. Quella nazione, rigettata molto tempo fa, fu profetica di cose più grandi e durevoli. “Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre”. (Gal. 4:26, NW; Rom. 15:4; 1 Cor. 10:11) Certo, Geova considera l’organizzazione universale delle sue creature come una moglie in amorevole relazione, e correttamente si designa come suo marito. Si identifica egli in qualche ulteriore capacità riguardo alla sua organizzazione e ai suoi membri? Sì.
PADRE
6. Qual è un’altra delle capacità nelle quali si rivela Geova?
6 Un riferimento al New International Dictionary di Webster, Seconda Edizione, conferma la nostra generale comprensione del significato di “genitore”. Come sostantivo si riferisce a “uno che genera, o dà alla luce, progenie; un padre o una madre [al femminile]; una fonte; un autore; anche, una causa”; e come aggettivo a ciò “che costituisce la fonte originale da cui sorge o emana qualche cosa; che sostiene, protegge, o controlla altri quali sussidiari; come, un’organizzazione paterna”. Possiamo dire noi che l’Iddio che fa l’organizzazione e ne è il marito sia anche il padre delle persone che tale organizzazione produce le quali ne divengono membri? Sì, e Geova si rivela come il grande Padre.
7, 8. Quali persone son comprese come figli di Geova?
7 Quelli ai quali egli dà la vita sono suoi figli. Un esempio di questo è il Logos. Il “Logos”, o la “Parola”, è indicato che sia la diretta creazione di Geova e il suo attivo strumento nella creazione di altri figli spirituali di Dio e di tutte le altre cose. “In origine la Parola era, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. Costui era in origine con Dio. Tutte le cose vennero all’esistenza mediante lui, e senza di lui nemmeno una cosa venne all’esistenza”. — Giov. 1:1-3, NW.
8 Quelle creature che son prodotte mediante l’opera della sua organizzazione e son rese membri della sua organizzazione sono similmente suoi figli. Esempi di queste sono i figli spirituali di Dio. Questi angeli, cherubini e serafini, furono compresi nelle creazioni di Dio per mezzo del Logos. La stessa cosa avvenne con Adamo. Luca fa notare questo nel Luca capitolo 3, versetto 38 (NW): “. . . Adamo, il figlio di Dio”. Il Logos non fu solo il Figlio unigenito, come è menzionato sopra, ma essendo stato inviato sulla terra come un bambino umano, Gesù, viene mostrato che egli è la “Progenie” dell’organizzazione di Dio, la quale organizzazione fu evidentemente sterile della promessa progenie finché nacque Gesù come un bambino. — Gal. 3:16.
9. In Israele, chi erano i figli di Dio?
9 La dichiarazione del capitolo trentuno di Geremia, al quale è stato fatto riferimento prima, conferma il fatto che i singoli membri, i singoli Giudei, nella nazione d’Israele, erano figli (in senso secondario o tipico) di Dio, essendo figli dell’organizzazione d’Israele. “Così parla l’Eterno: Se i cieli di sopra possono esser misurati, e le fondamenta della terra di sotto, scandagliate, allora anch’io rigetterò tutta la progenie d’Israele per tutto quello ch’essi hanno fatto, dice l’Eterno”. — Vers. 37 di Geremia 31.
10. (a) Come i membri del corpo di Cristo son figli del grande Padre? (b) Che cosa si può dire degli altri che adorano Geova?
10 Che possiamo dire dei Cristiani? Essi sono figli di Dio in maniera tutta particolare se son membri del corpo di Cristo, l’unta congregazione cristiana: “Iddio inviò il suo Figlio, che fu partorito da una donna e venne ad essere sotto la legge, perché liberasse mediante acquisto quelli sotto la legge, in modo che noi ricevessimo a nostra volta l’adozione come figli. Ora perché siete figli, Dio ha mandato lo spirito del suo Figlio nei nostri cuori che grida: ‘Abba, Padre!’ Quindi tu non sei più uno schiavo ma un figlio; e se figlio, anche un erede per mezzo di Dio”. (Gal. 4:4-7, NW) Questo non si riferisce all’invenzione della “universale paternità” di Dio rispetto a tutto il mondo del genere umano, ma riguarda persone, non più sotto la legge del patto dei Giudei che ebbe fine con la morte di Gesù come disposizione del patto della legge adoperata da Dio, ma che sono nel nuovo patto mediante Cristo Gesù come membri del corpo di Cristo. (Ebr. 8:7-13) Questi son generati dalla Parola di Geova, che li conduce perché divengano servitori di Dio, per mezzo del suo spirito, che è la potenza di Dio e comprende il suo messaggio come è rivelato nella sua Parola, e per mezzo della sua giusta organizzazione mediante Cristo Gesù, ed essi sono i suoi figli. Con tutte le prospettive di vita basate sulle provvisioni di Dio, altri Cristiani di buona volontà, associati con quelli che sono nel nuovo patto, si rivolgono correttamente a lui come al loro Padre, poiché egli sarà il loro Nonno mediante il Padre Eterno, Cristo Gesù. — Giov. 10:16; Isa. 9:5.
11. Quale osservazione viene fatta riguardo alla sterilità?
11 Ai giorni della nazione d’Israele sotto la legge di Mosè, era un motivo di dolore per una donna non aver figli. La sterilità recava riprovazione e afflizione. Questa figura contenuta nei fatti relativi alle mogli letterali in Israele si applica anche alle “mogli” simboliche, le organizzazioni, quando sono in realtà o in apparenza non prolifiche, incapaci di produrre figli, senza incremento e in realtà o in apparenza non adempiono il loro scopo.
ORA, IL MAESTRO!
12, 13. (a) Che cos’altro è Geova per Il suo popolo? (b) Quali sono le sue qualità, e in chi sono riflesse?
12 In questo numero de La Torre di Guardia abbiamo considerato l’esclusività di Geova, che egli ha un nome, che ci sono creature che sostengono questo nome. Abbiamo fatto la sua distinzione come quella di un grande Fattore, che, fra le altre cose, crea organizzazioni, e che alla sua organizzazione a volte si rappresenta come un Marito essendo anche un grande Padre dei figli della sua giusta organizzazione. Ora prendiamo in esame un’altra capacità nella quale Geova mostra la sua relazione col suo popolo: egli è il grande Maestro.
13 L’educazione esclusiva appartiene a lui. Egli ha le qualità del miglior maestro. Ha tutta la conoscenza, conosce i suoi propositi, ha a cuore l’interesse delle sue creature, ha completa pazienza ed ogni capacità per insegnare, e riflette queste qualità per mezzo di colui che ha stabilito come suo grande rappresentante, il glorificato Cristo Gesù. — Ebr. 1:1-3.
14, 15. A chi ha dato istruzioni Geova?
14 Egli non ha trattenuto giuste informazioni per le sue creature in nessun periodo di tempo. Al primo uomo Dio diede la sua parola. Egli parlò ad Adamo. (Gen. 1:28, 29; 2:16, 17) “Non si trattenne dal punire un mondo antico, ma preservò Noè, un predicatore di giustizia, con sette altri quando portò un diluvio su un mondo di empi”. (2 Piet. 2:5, NW) Fu per mezzo di Noè che Geova compì in quel tempo la predicazione della giustizia. La parola, lo spirito, l’organizzazione di Geova furon trovati sulla terra in Noè e nella sua famiglia, e Geova era il maestro. — Gen. 6:8-9:29.
15 Alla sua nazione d’Israele Dio diede la sua parola e la sua legge, pose su di loro il suo spirito, diede loro l’organizzazione insegnante del sacerdozio e dei profeti per aver cura del benessere dell’intera organizzazione della nazione. Jethro disse a Mosè: “Or ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia teco: Sii tu il rappresentante del popolo dinanzi a Dio, e porta a Dio le loro cause. Insegna loro gli ordini e le leggi, e mostra loro la via per la quale han da camminare e quello che devon fare”. (Eso. 18:19, 20) Inoltre: “Allora Iddio pronunziò tutte queste parole, dicendo”. — Eso. 20:1.
16. Come è mostrato questo nel caso di Gesù Cristo?
16 Il suo insegnamento è pure mostrato nelle sue relazioni con o mediante Cristo Gesù. Egli diede a Cristo Gesù la sua parola. Geova pose su di lui il suo spirito, e in Giovanni, capitolo 12, leggiamo: “Ma, Gesù gridò e disse: ‘Chi ripone fede in me ripone fede, non solo in me, ma anche in colui che mi ha mandato; e chi contempla me contempla anche colui che mi ha mandato. Io son venuto come una luce nel mondo, onde chiunque ripone fede in me non resti nelle tenebre. Ma se alcuno ode i miei detti e non li conserva, io non lo giudico, poiché io son venuto, non per giudicare il mondo, ma per salvare il mondo. Colui che disprezza me e non riceve i miei detti ha chi lo giudica. La parola che ho pronunziata è ciò che lo giudicherà nell’ultimo giorno; perché io non ho parlato di mio proprio impulso, ma il Padre stesso che mi ha mandato mi ha dato un comandamento riguardo a ciò che devo dire e a ciò che devo dichiarare. Inoltre so che il suo comandamento significa vita eterna. Perciò le cose che io dichiaro, come il Padre me le ha dette, così le dichiaro.’” — Versetti 44-50 di Giovanni 12, NW.
17. Quali domande vengono fatte, e qual è il riassunto delle loro risposte?
17 Ora siamo nel 1953, e i giorni di Adamo, di Noè, il tempo della nazione d’Israele e del ministero terreno di Gesù di molti anni fa son tutti passati. Che cosa si può dire dell’insegnamento di Geova, il grande Maestro, in questi giorni? C’è qualche cosa nelle attuali circostanze riguardo alle istruzioni di Dio per noi? In questa moderna, arrogante, empia civiltà, che cosa si può dire degli insegnamenti di Geova Dio? Molto! Ed è riassunto nel fatto che Geova insegna ai figli della sua organizzazione.
18. Quale conferma dà Isaia 54:13?
18 Il profeta Isaia lo esprime in questo modo: “Tutti i tuoi figliuoli saran discepoli dell’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figliuoli”. (Isa. 54:13) La lettura del contesto relativo a questo versetto mostra che è rivolto a Sion (Gerusalemme). Isaia parlò sia della desolazione d’Israele che della sua restaurazione. Ma, si capisce facilmente che queste parole del 54º capitolo della profezia d’Isaia trovano la loro applicazione e il loro avveramento non solo negli avvenimenti in piccola scala del passato, ma ancor più nell’opera di Geova Dio in un tempo molto lontano da quello in cui fu data la profezia. — Rom. 15:4; 1 Cor. 10:11.
19. Quando e come Gesù applicò Isaia 54:13?
19 Gesù stesso fece un’applicazione di Isaia 54:13, e perciò lo toglie dal suo quadro nazionalistico dei Giudei per ciò che riguarda il suo adempimento. Nel sesto capitolo di Giovanni il racconto mostra Gesù identificandolo come la provvisione di Dio per benedire quelli che avrebbero servito Geova, e la necessità di esercitare fede nel Figlio per avere la vita eterna. “Perciò i Giudei cominciarono a mormorare riguardo a lui perché disse: ‘Io sono il pane che è disceso dal cielo,’ e cominciarono a dire: ‘Non è questo Gesù il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come fa ora a dire: “Io son disceso dal cielo?”’ Rispondendo Gesù disse loro: ‘Smettete di mormorare fra di voi. Nessun uomo può venire a me a meno che il Padre, il quale mi ha mandato, non Io attiri, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. È scritto nei Profeti: [Isa. 54:13] “Ed essi saranno tutti ammaestrati da Geova”. Chiunque ha udito gli insegnamenti del Padre ed ha imparato viene a me. Non che qualche uomo abbia visto il Padre, eccetto colui che è da Dio; costui ha visto il Padre. Veracissimamente vi dico Chi crede ha vita eterna.’” — Giov. 6:41-47, NW.
20. Accettarono tutti l’insegnamento di Geova per mezzo di Cristo Gesù?
20 Questo fu un messaggio sorprendente per quei Giudei che avevano fatto della loro professione d’adorazione di Geova Dio per lungo tempo una pratica nazionalistica. Benché fossero Giudei naturali, se si fossero lasciati ammaestrare da Dio per mezzo di Cristo Gesù, essi sarebbero rimasti suoi discepoli, o seguaci, come egli stesso dichiarò, in Giovanni 8:31, 32 (NW), ai Giudei che avevan creduto in lui: “Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. Quindi, applicando Isaia 54:13, “queste cose le disse insegnando in una sinagoga a Capernaum. Per questo motivo molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non camminavano più con lui”. — Giov. 6:59, 66, NW.
21. Come è mostrato l’esclusivo insegnamento da Geova per mezzo di Cristo Gesù e della congregazione cristiana?
21 Fra le altre cose, questo mostra l’allontanamento dell’infedele organizzazione giudaica della quale Geova fu una volta il marito, e l’esclusivo insegnamento di Geova mediante la congregazione cristiana di cui Cristo Gesù era il capo. Così l’evidenza interna del 54º capitolo d’Isaia è convincentemente sostenuta dall’applicazione che fece Gesù mostrando che la profezia va oltre i limiti dell’Israele naturale soltanto e che Israele stesso fu solo una rappresentazione di cose avvenire. Non c’è da meravigliarsi quindi se la congregazione cristiana, sin dal suo primo inizio, accettò senza alcun dubbio le Scritture Ebraiche riponendovi piena fiducia, vedendo poi l’adempimento di molte profezie in Gesù Cristo, nella congregazione cristiana e nelle relazioni che vi ebbe Geova Dio. — 1 Piet. 1:10-12; 2 Piet. 1:19-21.
22. Indebolisce forse il passar del tempo la parola della profezia?
22 La profezia del 54º capitolo d’Isaia fu scritta molto tempo prima che l’apostolo Paolo si rivolgesse alla congregazione cristiana di Roma, ma, invece d’indebolire il valore delle profezie del passato, il passar del tempo diede testimonianza della loro preservazione per opera del loro grande Autore. Dichiarandosi apertamente per la rivelata parola di Dio, riconoscendo lo stesso Israele come profetico, Paolo dice con gratitudine “Poiché tutte le cose che furono scritte per l’addietro furono scritte per nostra istruzione, affinché mediante la nostra perseveranza e mediante la consolazione delle Scritture noi abbiamo speranza. Ora l’Iddio che dà perseveranza e conforto vi conceda di avere fra voi la stessa attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù, affinché di comune accordo glorifichiate con una sola bocca l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo”. (Rom. 15:4-6, NW) Noi non siamo lasciati in dubbio riguardo al tempo e alla maniera dell’applicazione e dell’adempimento della profezia dei 54º capitolo d’Isaia. Il Maestro provvede a tutti i bisogni; la sua organizzazione produce nel tempo dovuto!
IL GOVERNO È NECESSARIO
23. Quale grande bisogno è riconosciuto nelle antiche profezie e nelle speranze cristiane?
23 “La storia e gli avvenimenti di oggi rendono ovvio il fatto che la santificazione del nome di Geova, l’operazione delle sue giuste leggi reali, e il compimento della sua perfetta e santa volontà, non sono stati all’ordine del giorno sulla terra e non lo sono ora. No, l’adorazione di Geova non è il prodotto di questo vecchio sistema di cose, eppure non è qualche cosa di poca importanza che egli sia stato trascurato dagli uomini in genere. La rivendicazione del nome di Geova è di tale capitale importanza, con il suo conseguente giusto governo e la benedizione di quelli che lo adorano sulla terra, che è adoperata ripetutamente e continuamente come soggetto delle profezie bibliche. Non solo le profezie bibliche mostrano il proposito di Geova di adempiere la sua volontà in queste cose, ma i Cristiani ne han sempre fatto un soggetto di preghiera, col desiderio e la brama dei loro cuori volti con sincerità all’avveramento della volontà di Geova. Queste cose sono così fondamentali nella vita e nelle speranze di un Cristiano che Cristo Gesù le considerò dicendo: “Voi, dunque, dovete pregare in questo modo: ‘Padre nostro nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra.’ (Matt. 6:9, 10, NW) Quando Gesù diede questo consiglio sulla preghiera più di 630 anni eran passati dal tempo in cui c’era stato sulla terra un governo in miniatura o in piccola scala di Geova Dio mediante l’organizzazione teocratica d’Israele, che fu rovesciata nel 607 a.C. a causa dell’infedeltà verso Dio.
24. In che modo il governo è compreso nell’adorazione di Geova?
24 In ogni tempo nelle relazioni di Geova con gli uomini è mostrato il fatto che la sua adorazione e il suo governo sono inseparabili. Cioè, quelli che adorano Dio sono i suoi sudditi; come loro Dio egli è il loro Governatore. Gesù riconobbe questo, e Gesù lo predicò, agendo sul fondamento dei profeti. Credendo ciò che essi avevan compreso della legge e dei profeti circa la restaurazione del governo del Regno sulla terra, gli associati personali di Gesù attesero che egli dimostrasse in qualche modo il potere reale. “Mentre ascoltavano queste cose egli fece un’altra illustrazione perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio si sarebbe manifestato istantaneamente. Perciò egli disse: ‘Un certo uomo di nobile nascita andò in un paese lontano per ricevere per se stesso il potere reale e poi tornare.’ — Luca 19:11, 12, NW.
25. Quale fiducia e quale domanda manifestarono i primi Cristiani. e come è rivelato questo?
25 Dopo la sua morte al palo e la sua risurrezione dai morti, Gesù per un certo tempo fu associato coi suoi seguaci: “E a questi con molte positive prove egli si mostrò vivente dopo aver sofferto, essendo veduto da essi durante quaranta giorni e dicendo le cose del regno di Dio”. (Atti 1:3, NW) Non c’era dubbio che infine l’adorazione di Geova in tutta la terra, e inseparabilmente con essa il suo governo mediante la sua organizzazione del Regno, sarebbe stata stabilita, ma sorgeva la domanda: Quando? “Or quando si furono radunati, gli domandarono: ‘Signore, restaurerai il regno d’Israele in questo tempo?’ Egli disse loro: ‘Non appartiene a voi d’acquistar conoscenza dei tempi o delle epoche che il Padre ha stabiliti nella sua propria autorità’”. (Atti 1:6, 7, NW) Che i suoi associati e seguaci sarebbero giunti a una più chiara comprensione dei propositi di Dio a questo riguardo è assicurato dalle sue parole: “Ma riceverete potenza quando lo spirito santo sarà venuto su di voi, e mi sarete testimoni a Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alle più lontane parti della terra”. (Atti 1:8, NW) In seguito Gesù ascese al cielo, e alla chiesa primitiva fu lasciata la promessa della sua futura venuta. — Atti 1:11.
26. Come la predicazione e i segni operarono in modo che venisse data una risposta alla domanda relativa a quando l’adorazione e il governo di Geova sarebbero stati pienamente restaurati?
26 Dopo l’ascensione di Gesù al cielo lo spirito di potenza divina venne sui membri della chiesa primitiva, ed essi identificarono l’organizzazione cristiana che formavano come lo strumento che Geova impiegava. Questa identificazione fu fatta di certo per mezzo della loro predicazione delle verità del Regno e mediante i segni che compivano col potere di Dio. Il terzo capitolo di Atti fa il racconto di un mendicante zoppo che chiede a Pietro e a Giovanni dell’aiuto materiale, e Pietro risponde: “Io non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!” (Atti 3:6, NW) Lo zoppo fu guarito col potere di Dio, con sorpresa e meraviglia delle persone che vennero a sapere della miracolosa guarigione. Pietro diede quindi una potente testimonianza circa Cristo Gesù come il divino strumento della vita, e circa l’adempimento delle profezie in lui, e disse ulteriormente a quelle persone: “Ravvedetevi, dunque, e rivoltatevi in modo che i vostri peccati siano cancellati, onde vengano tempi di refrigerio dalla persona di Geova e che egli mandi il Cristo designato per voi, Gesù, che il cielo, invero, deve tenere in sé fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose delle quali Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità. Infatti, Mosè disse: ‘Geova Dio produrrà per voi tra i vostri fratelli un profeta come me. Dovete ascoltarlo secondo tutte le cose che vi dice. Veramente, ogni anima che non ascolta questo Profeta sarà completamente distrutta di mezzo al popolo.’ E tutti i profeti, difatti, da Samuele in poi e quelli che seguirono, quanti hanno parlato, han pure annunciato con chiarezza questi giorni. Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio stipulò coi vostri antenati, dicendo ad Abrahamo: ‘E nella tua progenie saranno benedette tutte le famiglie della terra.’ A voi per primi, dopo aver suscitato il suo Servitore, Iddio lo ha mandato per benedirvi distogliendo ciascuno di voi dalle sue opere malvage”. (Atti 3:19-26, NW) Come progenie del serpente o figli del Diavolo, il che essi erano, e, come era loro abitudine in ogni tempo, i falsi sacerdoti religiosi furono “infastiditi” dagli insegnamenti di Pietro e Giovanni e li fecero arrestare. — Atti 4:1-3, NW.
27. Come il tempo è un fattore importante circa la fruttuosità della “moglie” di Geova?
27 Questa potente supplica al ravvedimento fatta da Pietro addita Cristo Gesù come l’incaricato di Geova, mostra che il cielo deve tenerlo fino a un certo tempo da allora in poi, il tempo della restaurazione, e che di queste cose Dio parlò per bocca dei suoi profeti, tutti i profeti, infatti, compreso Isaia. Essendo Gesù un re celeste, naturalmente, non avrebbe stabilito un regno terrestre come non lo ha stabilito. Il tempo è un fattore importante, e questo è vero riguardo all’adempimento del cinquantaquattresimo capitolo d’Isaia. Il tempo del governo di Geova è il tempo della fruttuosità della sua organizzazione e dell’ammaestramento dei figli di Sion; ma quando? come? per opera di chi? Considerate quanto sopra, entrambi gli articoli, come una base per l’ulteriore trattazione di questo soggetto nella nostra prossima edizione.