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  • È il compromesso scusabile?

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  • È il compromesso scusabile?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 1/6 pp. 323-325

È il compromesso scusabile?

UNA caratteristica di questo ventesimo secolo è lo spirito di compromesso. L’egoismo, sempre pronto a seguire la via più agevole, ha reso l’integrità personale una qualità rara. La seduzione del facile guadagno ha corrotto gli uomini politici ed ha indotto i professionisti e i commercianti a lasciar da parte ogni onestà. La tendenza popolare ha colpito pure la gran maggioranza dei cosiddetti Cristiani. Negli stati totalitari quelli che professano di essere seguaci di Cristo sono spesso oggetto di forte pressione che cerca di indurli a compromettersi o ad apostatare.

Riferendosi a questo fatto, un certo dott. Chas. W. Ranson, eminente ecclesiastico presbiteriano, in occasione di un banchetto offerto dal Consiglio delle Chiese di North Idaho-Washington, dichiarò: “Vi è una chiesa cristiana in Cina benché non ci sia mai la garanzia che la chiesa non possa essere distrutta. Vi può essere apostasia nella chiesa in Cina, ma quale diritto di giudicare abbiamo noi che non abbiamo mai conosciuto la persecuzione?” — Daily Chronicle di Spokane, 24 febbraio 1953.

Prima di tutto ci sia concesso di chiedere: Come mai il dott. Ranson e i suoi ascoltatori del Consiglio delle Chiese di North Idaho-Washington non hanno “mai conosciuto la persecuzione”? Non dichiarò Gesù chiaramente ai suoi seguaci: “Sarete odiati da tutto il popolo a causa del mio nome”? Non li avvertì egli ch’essi avrebbero ricevuto lo stesso trattamento ch’egli aveva ricevuto? che come il mondo odiò lui così avrebbe odiato anche loro? (Matt. 10:22-25; Giov. 15:17-21, NW). E non disse Paolo al Cristiani ch’essi sarebbero entrati nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni, e che “tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione con Cristo Gesù saranno pure perseguitati”? (Atti 14:22; 2 Tim. 3:12, NW) Qui c’è qualche sbaglio. O Cristo e Paolo si sono sbagliati circa quello che un Cristiano deve aspettarsi, oppure alcuni professano d’essere dei Cristiani senza avere il marchio di identificazione del vero Cristianesimo.

Non c’è dubbio al riguardo, la mostruosità totalitaria esercita una forte pressione contro coloro che vorrebbero mantenere i loro princìpi cristiani. Ma, si possono essi veramente chiamare Cristiani se non seguono Cristo Gesù? Egli non fece compromessi. Malgrado la gravità della prova che stava per subire — e doveva essere stata grave altrimenti non avrebbe pregato: “Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice” — egli non pensò di cedere ma espresse la sua decisione di rimanere fedele anche se suo Padre avesse richiesto ch’egli bevesse quel calice: “Padre mio, se non è possibile che questo si allontani senza che lo beva, si compia la tua volontà”. — Matt. 26:39, 42, NW.

Invece di pensare ad un compromesso, egli invocò il Padre perché l’aiutasse a mantenere la sua integrità: “Nei giorni della sua carne Cristo offrì supplicazioni ed anche invocazioni a colui che poteva salvarlo dalla morte, con gran grida e lagrime, e fu favorevolmente esaudito per il suo devoto timore. Benché fosse un Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”. (Ebr. 5:7, 8, NW) Questo è il modello che i Cristiani devono seguire!

E gli apostoli seguirono questo modello. Né essi cedettero alle pressioni o apostatarono. Quando degli ufficiali ordinarono loro di cessar di predicare, risposero semplicemente: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltar voi piuttosto che Dio, prendete la vostra decisione. Ma in quanto a noi, non possiamo cessare di parlare intorno alle cose che abbiamo vedute e udite”. E di nuovo: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governatore piuttosto che agli uomini -Atti 4:19, 20; 5:29, Nw.

Il compromesso è compromesso, sia esso fatto da noi o da altri, e non dobbiamo mai considerarlo con indulgenza come se alle volte ci fossero circostanze attenuanti. Se ammettiamo che sia scusabile che altri facciano compromesso è come preparare una giustificazione per il nostro stesso tentennare e apostatare in tempi di distretta. Non possiamo lasciar sussistere tale punto vulnerabile nella nostra armatura spirituale. Come gli apostoli dobbiamo essere decisi a ubbidire a Geova piuttosto che agli uomini; e possiamo far ciò se ci rivolgiamo a Geova per aiuto e temiamo lui invece dell’uomo.

L’integrità del Cristiano può esser mantenuta malgrado la pressione totalitaria, e viene mantenuta dai servitori di Geova in tutto il mondo. Guardate i servitori di Geova della Germania Orientale. Benché continuamente spiati e minacciati benché non possano visitarsi a vicenda senza prima accertarsi di non essere seguiti, benché l’essere trovati in possesso di pubblicazioni della Watch Tower significhi due o tre anni di prigione per “distribuzione di letteratura istigatrice”, e benché centinaia di fratelli più maturi, quelli che avevano la direttiva, siano in prigione, tuttavia i servitori di Geova della Germania Orientale continuano a predicare.

Come risultato i fratelli sono qui nella più stretta e reciproca unità, sempre pronti ad accorrere in aiuto di chi si trova in circostanze difficili; l’impurità è stata rimossa, e la loro opera di predicazione ha prosperato. E ha Geova benedetto i loro sforzi? Sì, certo. L’annuario 1953 dei testimoni di Geova dice che malgrado tutti gli ostacoli, il numero dei ministri di Geova nella Germania Orientale durante il 1952 aumentò del 33 per cento rispetto all’anno precedente.

Né questo accade soltanto nella Germania Orientale. L’opera nella Repubblica Dominicana vide un tale incremento nonostante la grave persecuzione che una volta più di un terzo dei servitori di Geova furono in prigione durante l’anno scorso. Anche in Jugoslavia c’è stato un incremento malgrado la persecuzione, le interdizioni e gl’imprigionamenti. E in Polonia, entro la Cortina di Ferro, lo scorso anno vide un meraviglioso incremento, sebbene nessuna attività pubblica sia permessa e molti testimoni siano in prigione. Poiché i funerali sono permessi, vengono usati per dare testimonianza e assistono fino a 500 persone ad ogni funerale. Numerosi altri esempi potrebbero essere citati.

Il gran Giudice, Cristo Gesù, invece di scusare quelli che si compromettono, li ’vomiterà dalla sua bocca’. (Apoc. 3:16) Paolo dà buoni consigli a tutti i Cristiani desiderosi di mantenere l’integrità, in Ebrei 13:5, 6 (NW): Il vostro modo di vivere sia libero dall’amore del denaro, mentre vi accontentate delle cose presenti. Poiché egli ha detto: ’Io non ti lascerò in alcun modo né in alcun modo ti abbandonerò.’ Perciò possiamo aver coraggio e dire: ‘Geova è il mio aiuto; io non temerò. Che cosa può farmi l’uomo?’” Il compromesso non è scusabile!

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