Riparatori e restauratori della vera religione
“I tuoi riedificheranno le antiche ruine, tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età, e sarai chiamato ‘il riparatore delle brecce’, ‘il restauratore de’ sentieri per rendere abitabile il paese’”. — Isa. 58:12.
1. Che cos’è la religione vera e che cos’è la religione falsa?
LA RELIGIONE vera è la giusta adorazione di Geova. La religione falsa comprende tutto ciò che è contro l’adorazione di Geova. La parola “religione” nel suo più semplice e comune significato vuol dire “una forma o sistema di adorazione”. Perciò la parola stessa non significa “verità”. Noi parliamo di religione pagana e di religione cristiana, in modo che ogni forma o sistema di adorazione, senza tener conto dello scopo o fine, è correttamente chiamata una religione. Indipendentemente dall’esistenza di molte migliaia di diverse religioni c’è una sola vera religione, e questa è l’adorazione dell’Iddio Altissimo, il cui nome è Geova. Questa vera religione è ora stata restaurata per il popolo.
2. Quali tentativi sono stati fatti contro la vera religione, e perché non sono riusciti?
2 La vera religione è eterna, e non potrà mai esser distrutta. Nel corso dei numerosi secoli i nemici han cercato di abbatterla e distruggerla, ma le loro empie opere sono state vane. Vi sono stati dei tempi nei quali la vera religione è stata quasi completamente nascosta. È stata diffamata e quelli che la osservavano sono stati accusati di sedizione. Infatti, nei 6.000 anni circa dell’esistenza dell’uomo su questa terra ci sono state molte occasioni nelle quali la vera religione è riuscita a superare con difficoltà i terrificanti attacchi che ha dovuto subire. Ma benché a volte fosse quasi in rovina, Geova ha sempre suscitato uomini fedeli che ne han difeso la causa combattendo per la sua esistenza, nonostante le perdite personali e perfino il pericolo di morte. Questi uomini ripararono le brecce e restaurarono i sentieri, affinché si adorasse ancora Geova in ispirito e verità. Oggi noi viviamo in un tempo così difficile.
3. In qual modo la pura religione esisté in Eden, e perché non durò?
3 La pura religione esisté in Eden prima della disubbidienza di Adamo, perché in quel tempo vi era l’adorazione di un solo Dio, Geova. Mentre era in quel puro stato l’uomo ricevette grandi benedizioni, poiché aveva ricevuto incarichi molto piacevoli rispetto alla creazione inferiore, sopra la quale Dio si proponeva di concedergli il dominio. Ivi erano pace e quiete e nulla turbava la serenità di quel giardino di delizia. L’uomo non aveva bisogno, di un mediatore presso Dio, perché Geova parlò all’uomo alla fine del giorno, forse di sera. Ma questo stato paradisiaco non durò molto tempo, poiché Adamo abbandonò la religione vera e seguì la falsa. Un volontario atto di disubbidienza fece perdere queste benedizioni, e la felice, beata parentela che egli godeva avrebbe potuto essere riparata e conferita alla sua progenie solo da chi ne possedeva la potenza e l’autorità. Il genere umano perdette queste benedizioni e la stessa vita, e si è tanto allontanato dalla vera religione che molti non sanno nemmeno che cos’è. Questi suppongono che la loro religione idolatra sia quella giusta, senza tener conto dei terribili frutti che ha prodotti distruggendo la somiglianza che vi era fra Creatore e creature.
4. Dite brevemente che cosa accade quando si perde la vera religione.
4 Poiché l’uomo fu fatto a “immagine di Dio” egli avrebbe dovuto attenersi alla pura adorazione di Geova. Avrebbe dovuto operare secondo gli stessi princìpi e le stesse regole di condotta che eran seguiti dal suo Creatore. Quando l’uomo smette di adorare Geova, immediatamente cessa di riconoscere la sua responsabilità verso Dio. Perde l’intendimento e precipita a capofitto nella stoltezza e nella follia spirituale, poiché in seguito egli va in cerca di legno, di pietra o di metallo, gli dà la forma di un’immagine, gli dipinge un viso, e poi gli si prostra davanti. Alcune creature provano soddisfazione adorando altre creazioni, animate o inanimate. La religione falsa rivela ignoranza, paura, superstizione, odio, fanatismo e follia. La religione vera reca bontà, gioia, pace, amore e vita. La speranza e la salvezza del genere umano dipende dalla restaurazione della religione vera.
5. Chi è il creatore della falsa religione, e quale fu il suo disegno di aprire una breccia fra Dio e l’uomo?
5 Il creatore della religione falsa è Satana, poiché fece volontariamente ribellare l’uomo in Eden per aprire una breccia fra Dio e l’uomo, e in questo ebbe successo. Quindi Satana cominciò ad organizzare il genere umano nel suo sistema di adorazione. Egli ha sempre fatto il possibile per impedire all’umanità di acquistare conoscenza di Geova. Per riuscire in questo intento indusse gli uomini ad iniziare l’adorazione della creazione di Dio, invece di quella del Creatore, e durante i secoli gli uomini han fatto quindi religione di ogni cosa, dal sole alle cose che strisciano sulla terra. Ne è risultata una confusione mondiale. Paolo scrive: “Se ora la buona notizia che noi dichiariamo è realmente velata, è velata per quelli che periscono, fra i quali l’iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degl’increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia riguardo al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”. (2 Cor. 4:3, 4, NW) Verrà il tempo in cui Satana non potrà ingannare il genere umano con la falsa religione, poiché Gesù predisse: “E prese il dragone, l’originale serpente, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni. E lo scagliò nell’abisso che chiuse e suggellò su di lui, onde non traviasse più le nazioni finché i mille anni fossero finiti”. — Apoc. 20:2, 3, NW.
6. Spiegate la condizione dei giorni di Noè e di Paolo. e come deriva questo dalla falsa religione?
6 Le corrotte condizioni nelle quali si trova il genere umano quando è perduta la vera religione sono chiaramente dimostrate dal terribile stato nel quale il popolo cadde ai giorni di Noè: “E Dio vide la terra, ed ecco! era corrotta, perché ogni carne aveva corrotto la sua via sulla terra. Allora Dio disse a Noè: ‘La fine di ogni carne è venuta dinanzi a me, perché la terra è piena di violenza per opera loro, ed io sto per distruggerli insieme con la terra.’” (Gen. 6:12, 13, NW) Di nuovo 2.000 anni dopo vi erano le stesse condizioni, poiché Paolo dichiara: “Poiché, sebbene conoscessero Dio, non lo glorificarono come Dio né lo ringraziarono, ma vaneggiarono nei loro ragionamenti . . . Benché affermassero d’esser savi, divennero stolti e mutarono la gloria dell’incorruttibile Iddio in qualche cosa simile all’immagine dell’uomo corruttibile, di uccelli, di creature quadrupedi e di cose che strisciano. . .. E siccome non acconsentirono di ritenere Dio nell’accurata conoscenza, Dio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale, perché facciano le cose sconvenienti, essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, dannosità, essendo pieni d’invidia, di omicidio, di contesa, d’inganno, di maligna disposizione, essendo mormoratori, maldicenti, odiatori di Dio”. (Rom. 1:21-31, NW) Paolo dichiarò anche che le stesse empie condizioni sarebbero esistite negli ultimi giorni di questo empio sistema di cose. — 2 Tim. 3:1-7.
7. Che cosa è necessario ora per la salvezza di molte persone, ed è in corso oggi tale lavoro?
7 Queste scritture che abbiamo citate descrivono chiaramente la desolazione, lo stato decaduto e la bassa condizione del genere umano. È più che necessario intraprendere ora un grande lavoro di riparazione e restauro affinché una parte del morente popolo del mondo sia redento e salvato dal completo disastro. Tale lavoro di ricostruzione mondiale è in corso, e oggi centinaia di migliaia di uomini ne hanno ricevuto grandi benefici. Queste persone non hanno trovato una nuova religione, anzi sono state guidate di nuovo nei vecchi sentieri, perché sono state condotte alla religione degli apostoli e dei fedeli uomini dell’antichità come Noè, Abrahamo ed altri. Il bene ricevuto da quelli che sono stati ripristinati nel fedele servizio di Geova è stato incommensurabile. Essi hanno appreso che Geova è l’Iddio Altissimo, e l’amore di Dio acceso nel loro cuore e nella loro vita ha portato all’ubbidienza facendo compiere la sua volontà. La vera religione ha suscitato in queste sincere ed oneste creature riverenza, onore, gratitudine, speranza, e timor di Dio. Le ha strettamente legate all’Altissimo, inducendole a cedere volontariamente tutto a Geova.
8. Possiamo noi limitare le benedizioni della vera religione, e perché date tale risposta?
8 Si tratta di relazione personale, poiché richiede la decisione della creatura onde si sottometta al Creatore. Tale atto è virtuoso, perché significa che si è continuamente spinti a rendere a Dio l’adorazione e la riverenza che gli appartengono per diritto. Allora quelli che sono veri adoratori trovano amorevole comunione col Creatore e lo conoscono ed onorano come loro supremo Signore, lo amano come un Padre, trovando nella sua famiglia e nel suo sacro servizio completo riposo, felicità e pace. Le benedizioni della vera religione sono così estese che non possono esser limitate, poiché è sorta la speranza e le prospettive di pervenire alla vita eterna divengono parte della propria vita, tanto più quando s’impara a credere e a confidare nelle promesse di Geova e di Cristo Gesù nostro Signore.
9. Come dà speranza la vera religione, e con quali risultati?
9 La speranza prodotta dalla vera religione trasforma la vita. Annulla le delusioni, le prove e le sofferenze dell’esistenza presente in questo empio sistema di cose, mentre quando non c’è speranza la mente e il cuore s’intorpidiscono. La _speranza della vita ci può esser data per sempre solo da Geova Dio per mezzo di Suo Figlio. “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giov. 17:3, NW) “Godiamo dunque la pace con Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale abbiamo pure ottenuto per fede il nostro avvicinamento a questa immeritata benignità nella quale ora ci troviamo, ed esultiamo, fondati sulla speranza della gloria di Dio. E non solo questo, ma esultiamo mentre siamo in tribolazioni, poiché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non porta alla delusione; perché l’amore di Dio è stato versato nel nostri cuori mediante lo spirito santo che ci è stato dato”. (Rom. 5:1-5, NW) Questa è la vera religione.
10. Quali sono i segni di identificazione di quelli che hanno la vera religione?
10 Qualcuno potrebbe domandare: Come potete esser certi che è la vera religione? La risposta è che ogni cosa relativa ad essa deve rendere onore e lode a Geova. Deve allargare il cuore e la mente verso di Lui. Vi dev’essere il desiderio e si deve creare la speranza di vedere il suo nome esaltato al disopra di ogni altro nome nell’universo. Sì, vedere il suo nome GEOVA che risplenda di luce, con fulgida gloria, mostrando preminentemente la sua grandezza e maestà alla meraviglia di tutta la creazione. Questi sono alcuni dei segni della vera religione. Non è formalismo, né rito, né una funzione sociale. No, non è qualche cosa che ci faccia sembrare rispettabili, ma uno zelo vivente e consumante nell’adorazione di Geova con spirito e verità. Ci dev’essere un vincolo col Creatore e ci deve legare con legami che non si possono rompere. Paolo fu un vero adoratore, ed egli disse: “Poiché io sono convinto che né morte, né vita, né angeli, né governi, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creazione potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore”. — Rom. 8:38, 39, NW.
IL NOME DI GEOVA E LA VERA RELIGIONE
11. Spiegate il modo in cui Satana mise in dubbio la veracità della parola di Dio, e che cosa ne derivò?
11 Sostituendo la falsa religione alla vera adorazione Satana ha recato molto biasimo sul nome di Geova. In Eden, Satana mise in dubbio la veracità della parola di Dio, le sue opere e i suoi buoni propositi rispetto alla coppia umana. È narrato: “Ora il serpente mostrò di essere il più cauto di tutte le bestie selvagge dei campi che Geova Dio aveva fatte. Ed esso cominciò a dire alla donna: ‘È vero che Dio v’ha detto di non mangiare di ogni albero del giardino?’ Allora la donna disse al serpente: ‘Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare. Ma in quanto al mangiare del frutto dell’albero che è nel mezzo del giardino, Dio ha detto: “Non ne dovete mangiare, no, non lo dovete toccare nel timore che possiate morire.”’ E il serpente disse alla donna: ‘Voi certamente non morrete. Anzi Dio sa che nel giorno stesso che ne mangerete i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male.’ (Gen. 3:1-5, NW) Queste poche parole rivelano molte cose. Satana mise in dubbio la giustezza dei comandi di Geova. L’enormità di questo delitto può comprendersi soltanto quando consideriamo i 6.000 anni circa di peccato, malvagità, malattie, afflizione, sofferenza e morte inflitti alla razza umana. Come è riprovevolmente egoistico e ribelle fino all’eccesso avere sia pure un dubbio sulla parola del Creatore! Le sinistre parole “È vero che Dio v’ha detto”, le quali erano in parte interrogative e in parte simulavano sorpresa, avevano lo scopo di suscitare sospetto e sfiducia verso il Creatore. Sì, qui sono rivelate le profondità della malvagia intenzione di Satana. La sua ribellione contro la legge e l’ordine divino è dimostrata dalla sua diffamazione del nome dell’Altissimo. Qui il nome di Geova fu per la prima volta profanato e diffamato. Il piano d’azione di Satana fu il proposito di tagliare il legame d’unione che esisteva fra la coppia umana e Geova, l’idea di aprire una breccia che non avrebbe potuto ripararsi e restaurarsi stabilendo di nuovo la perfezione originale.
12. Che cosa significa la scrittura: “A quel tempo si cominciò a invocare il nome di Geova?
12 Nel terzo secolo della storia umana, durante la vita di Enosh, figlio di Seth, l’uomo cominciò a profanare apertamente il nome di Geova. È Scritto: “A quel tempo si cominciò a invocare il nome di Geova”. (Gen. 4:26, NW) Gli uomini non si pentirono e non cercarono di servire umilmente Geova. Conoscitori di ebraico hanno sostenuto che questo versetto dovrebbe leggersi “cominciarono profanamente”, o “allora cominciò la profanazione”. In realtà lo stesso verbo ebraico nella Versione Riveduta è tradotto “profaneranno” in Levitico 21:6, ma qui il verbo è coniugato o formato in maniera diversa. Questo tempo era tuttavia il tempo dell’adorazione esteriore. A questo proposito notate i relativi commenti: “Ai giorni di Enos i figli di Adamo fecero grandi errori, e i consigli dei saggi di quell’epoca furono brutali, e lo stesso Enos fu (uno) di quelli che errarono; e il loro errore fu questo: essi dissero: Poiché Dio ha creato queste stelle e sfere per governare il mondo, e le ha poste in alto; e ha dato loro onore, ed esse sono ministri che servono dinanzi a lui, è bene che gli uomini le lodino, e glorifichino, ed onorino. . . . cominciarono a costruire templi alle stelle, e ad offrir loro sacrificio . . . affinché secondo la loro empia opinione ottenessero il favore del Creatore; e questa fu la radice dell’idolatria, ecc. . . . Quindi, nel corso del tempo, il glorioso e pauroso nome (di Dio) non fu più nella bocca di tutti i viventi, e nella loro conoscenza, ed essi non lo riconobbero”. (Dal Treatise on Idolatry di Maimonides) Questo indica il punto di vista giudaico intorno a Genesi 4:26 circa l’astuto disegno di Satana.
13. Come Nimrod sfidò Geova e promosse una falsa religione?
13 Il ribelle Nimrod disprezzò gli adoratori di Geova, poiché senza dubbio Noè e Sem avevano predicato al genere umano i comandamenti di Geova compresa la proibizione contro il vandalico spargimento di sangue. Nimrod sfidò Geova, e si costituì governatore del popolo. “Egli si mostrò come un potente cacciatore contro Geova. Per questo c’è un detto: ’Come Nimrod potente cacciatore contro Geova.’ (Gen. 10:9, NW) Il Targum di Gerusalemme dice: “Egli fu un potente cacciatore [o, potente nella preda] e nel peccato dinanzi a Dio perché fu un cacciatore dei figli degli uomini nelle loro lingue, ed egli disse loro: ‘Allontanatevi dalla religione di Sem ed attenetevi agli istituti di Nimrod”. Aveva lo scopo di distruggere la vera religione. Il principio del suo regno fu Babele. (Gen. 10:10) Quando si costruirono la grande torre e la città di Babele ciò dispiacque a Geova. Il racconto dice: “Quindi Geova disse: ‘Ecco! Essi sono un solo popolo e hanno tutti una sola lingua e questo è ciò che cominciano a fare. . . .’ Così Geova li disperse di là sulla superficie di tutta la terra, ed essi smisero gradualmente di costruire la città”. (Gen. 11:5-8, NW) Questa torre e questa città furono costruite per cancellare il nome di Geova, e perché in atto di sfida si facessero un nome per se stessi.
14, 15. (a) A quale lode di Geova portò la sfida di Faraone? (b) Spiegate la breccia minacciata ai giorni di Mosè e di Elia.
14 Ai giorni di Mosè, Faraone sfidò Geova, esaltandosi dinanzi al mondo come il più grande. Geova distrusse la potenza di questo forte governante del mondo, abbatté i suoi idoli e si stabilì quale Altissimo. A Faraone fu dato l’avvertimento: “Ma proprio per questa ragione io ti ho mantenuto all’esistenza, per mostrarti la mia potenza e per far proclamare il mio nome in tutta la terra”. (Eso. 9:16, NW) Durante tutta la vita di Mosè e del suo successore Giosuè fu necessario mostrare con chiarezza al popolo la scelta di attenersi alla religione vera o di perdere il favore divino adottando la religione falsa. Il popolo d’Israele fu più volte salvato dalla distruzione. In un’occasione Mosè invocò Geova affinché li salvasse per amor del Suo nome; Dio ascoltò, e quella breccia fu riparata. “Ond’egli parlò di sterminarli; ma Mosè, suo eletto, stette sulla breccia dinanzi a lui per stornar l’ira sua onde non li distruggesse”. — Sal. 106:23.
15 Un’altra seria breccia fu riparata ai giorni di Ella. Questo accadde perché Geova odiava l’apostasia del re Achab il quale sosteneva la religione pagana. Izebel, sua regina, era la figlia di un ex sacerdote di Astarte e di Baal da Sidone della nazione fenicia, dove vivevano i discendenti di Canaan. Achab non avrebbe dovuto sposare questa infedele nemica della pura religione. Ella organizzò un suo sacerdozio, del quale si narra che 450 mangiavano alla sua tavola, il che vuol dire, naturalmente, a spese della nazione. Alcuni anni prima Samuele aveva abolito la falsa religione, ma lzebel la ristabilì. Era venuto il tempo in cui il popolo d’Israele doveva decidere chi avrebbe servito, Geova o Baal.
16. Dite che cosa avvenne in questa contesa fra la religione vera e la religione falsa.
16 La vera religione in questo periodo era in una condizione desolata. Ma Geova si servì di Elia per edificare ciò che era abbattuto e per restaurare la vera religione, poiché egli esaltò il nome di Geova. Il re Achab accusò Elia di mettere sossopra Israele, ma la coraggiosa risposta del profeta fu: “Non io metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonati i comandamenti dell’Eterno [Geova], e tu sei andato dietro ai Baali”. Elia comandò ad Israele di radunarsi sul Monte Carmelo, e invitò anche i 450 falsi sacerdoti di Baal. Quindi Elia disse: “Fino a quando zoppicherete voi dai due lati? Se l’Eterno [Geova] è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal’ seguite lui”. Poi vi fu la prova, che è descritta in 1 Re 18:17-40. Notate come Baal era impotente e inanimato mentre i fanatici gridavano e compivano atti disgustanti e immorali conforme ai loro riti pagani, nella speranza di rappacificare il loro dio. Leggete il racconto e cercate di immaginare tutta l’eccitazione, la pazza frenesia. Indi, poiché non vi era nessuna risposta, i loro riti religiosi divennero più insensati e vergognosi (perché l’adorazione di Baal era molto oscena), e questi pazzi adoratori di demoni cominciarono ad accoltellarsi, facendosi liberamente uscire il sangue. Questo durò per tutto il giorno finché furono esausti. Quale esibizione di religione demonica per quelli che stavano a guardarli i quali avrebbero dovuto adorare Geova con abiti santi!
17. Come differì il comportamento di Elia da quello dei profeti di Baal?
17 Ora osservate Elia. Calmo, riverente, senza far mostra di finta emozione, egli prega, in maniera degna e solenne, in contrasto con la corrotta pazzia del falsi profeti: “O Eterno [Geova], Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele fa’ che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatte tutte queste cose per ordine tuo. Rispondimi, o Eterno [Geova], rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno [Geova], sei Dio, e che tu sei quegli che converte il cuor loro!” Con quanta chiarezza si può capire questa preghiera, e come rivela il profondo amore che Elia nutriva verso Geova e verso Israele, poiché egli apriva tutto il suo cuore a Geova in questa preghiera! Egli aveva una forte fede, e non voleva che la maledizione di Geova cadesse su queste persone. Dunque pregò che il cuore di questo popolo si convertisse per seguire i sicuri ed antichi sentieri, abbandonando l’egoistica, passionale, devastante falsa religione di Baal.
18, 19. (a) Come fu riparata e restaurata da Elia la vera religione? (b) Mostrate come Geova esaudì la preghiera, e il risultato. (e) Perché fu da Geova aperta una breccia ai giorni di Geremia?
18 Elia onorò ed esaltò Geova, rifiutando di servirsi dell’altare di Baal, ma riparando piuttosto egli stesso l’altare di Geova che era caduto al suolo poiché era stato abbandonato e disprezzato. Prese le dodici pietre, riedificò l’altare. In anticipo Elia aveva annunciato ciò che si sarebbe adempiuto, e la sua fede era completa. Egli difendeva il nome di Geova e ristabiliva in Israele la vera religione, riparando ciò che era abbattuto della vera adorazione. Forse la sua preghiera durò solo pochi minuti, ma immediatamente dopo venne da Geova la risposta. Vedendo questo fuoco che veniva istantaneamente dal cielo consumando il sacrificio, gli osservatori non poterono più aver dubbio circa chi era Dio. “Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: ‘L’Eterno [Geova] è Dio! L’Eterno [Geova] è Dio!’ Ed Elia disse loro: ’Pigliate i profeti di Baal; neppur uno ne scampi!’ Quegli li pigliarono, ed Ella li fece scendere al torrente Kison, e quivi li scannò”. — 1 Re 18:39, 40.
19 “Fu un giorno di trionfo per Elia, allorché fu impiegato per riparare la breccia e restaurare la vera religione esaltando il nome di Geova. Aveva messo in pericolo la sua vita protestando contro tutta questa profanazione, contro questa religione falsa e bestiale che disonorava Dio, ma Elia era geloso di Geova. Geova stesso è un Dio geloso, e per questo non poteva tollerare nessun rivale. La concezione che Elia aveva dell’Iddio Altissimo era così alta che non riconosceva assolutamente altri dèi o oggetti di adorazione. Questa prova del Carmelo è una delle più belle che siano mai state raccontate. Ma, quella decisione non mise fine alla contesa per sempre, perché l’invisibile Satana subito si diede da fare di nuovo per abbattere il lavoro che Elia aveva compiuto e per togliere ad Israele la vera religione. In seguito vi fu una breccia che durò settant’anni, nei quali Gerusalemme e le città della Giudea furono in rovina. Geremia aveva avvertito ripetutamente Israele in quanto alla sua falsa religione, ed uno dei suoi messaggi diceva: “Ascoltate ora questo, o popolo stolto e senza cuore, che ha occhi e non vede, che ha orecchi e non ode. Non mi temerete voi? dice l’Eterno [Geova]: non temerete voi dinanzi a me? . . . Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno. Non dicono in cuor loro: ‘Temiamo l’Eterno [Geova] il nostro Dio, che dà la pioggia . . . Cose spaventevoli e orride si fanno nel paese: i profeti profetano bugiardamente; i sacerdoti governano agli ordini de’ profeti; e il mio popolo ha piacere che sia così. E che farete voi quando verrà la fine?” — Ger. 5:21-31.
20. Perché gridavano “Pace” i falsi religionisti, e perché dispiacque a Geova?
20 Geova disse: “Son tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: ‘Pace, pace,’ mentre pace non v’è”. L’ira di Geova sarebbe venuta e nessuna rappacificazione di falsi profeti avrebbe potuto fermarla. Questi falsi religionisti agivano a tradimento dinanzi a Geova, opponendosi e revocando gli ordini dell’Altissimo Geova, il vero re d’Israele. Essi cercavano di minare la leale ubbidienza del fedele ambasciatore di Geova. “Così dice l’Eterno [Geova]: Fermatevi sulle vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri antichi dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: ‘Non c’incammineremo per essa?’” Ed ancora: “Struggansi gli occhi miei in lacrime giorno e notte, senza posa; poiché la vergine figliuola del mio popolo è stata fiaccata in modo straziante, ha ricevuto un colpo tremendo”. Questa breccia fu così grande che portò il popolo di Dio in cattività per più di settant’anni. Essi dovevano imparare che c’è una sola maniera di adorare e che questa è la sola maniera giusta. “L’uomo si farebbe egli degli dèi? Ma già cotesti non sono dèi. Perciò, ecco, io farò loro conoscere, questa volta farò loro conoscere la mia mano e la mia potenza; e sapranno che il mio nome è l’Eterno [Geova]”. — Ger. 6:13-19; 14:17; 16:20, 21.
21. Come aveva predetto Isaia che questa grande breccia vi sarebbe stata?
21 Il profeta Isaia, molti anni prima dei giorni di Geremia, aveva avvertito Israele intorno alla futura breccia che li avrebbe separati da Geova, ma essi non vollero ascoltare. “Giacché questo è un popolo ribelle, son de’ figliuoli bugiardi, de’ figliuoli che non vogliono ascoltare la legge dell’Eterno, che dicono ai veggenti: ‘Non vedete!’ e a quelli che han delle visioni: ‘Non ci annunziate visioni di cose vere! Diteci delle cose piacevoli, profetateci delle chimere! Uscite fuor di strada, abbandonate il sentiero retto, toglieteci d’innanzi agli occhi il Santo d’Israele!’ Perciò così dice il Santo d’Israele: Giacché voi disprezzate questa parola e confidate nell’oppressione e nelle vie oblique, e ne fate il vostro appoggio, questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia rovina”. — Isa. 30:9-14,
22. Quale fu la ragione per la quale i falsi religionisti allontanavano il nome di Geova?
22 Israele non voleva la verità e la pura religione. Essi si appellarono ai profeti inducendoli a dir loro soltanto le “cose piacevoli”. Poiché la verità li colpiva duramente, non era tollerata dalle loro menti colpevoli e timorose. Vollero che i propri profeti assicurassero che questi giudizi di Geova non sarebbero venuti. Chiesero che Isaia smettesse perfino di menzionare il nome di Geova. Essi dissero: “Toglieteci dinnanzi agli occhi il Santo d’Israele”. La loro sfida contro il loro Creatore era completa. Erano tanto indurati che cercarono di mordere la mano che li nutriva. Si rivoltarono con rabbiosa ira alla madre che li aveva generati. In quale condizione terribile si trovavano essi, mostrando ancora una volta come le persone divengono pazze e brutali a causa della falsa religione! Essi vollero allontanare dalla loro memoria il nome di Geova. ‘Non lo vogliamo!’ dissero. Ma il fedele profeta non avrebbe nemmeno pensato di cessar di parlare in nome di Geova. Il servitore fedele non esiterà mai predicando il nome e dichiarando il messaggio di Geova, e i veri adoratori non saranno mai trovati colpevoli di aver nascosto il nome di Geova con generici titoli come “Signore” o “Dio” per rendere la sua Parola più accettevole al popolo delle diverse parti del mondo. Quelli che lo nascondono se ne vergognano e temono i suoi giudizi.
23, 24. Quando si segue sentieri proibiti che cosa accade? Quando fu fatta adempiere da Geova la profezia di Amos?
23 Per mezzo di Geremia fu dato il seguente messaggio: “Eppure il mio popolo m’ha dimenticato, offre profumi agl’idoli vani; l’han tratto a inciampare nelle sue vie, ch’erano i sentieri antichi, per seguire sentieri laterali, una via non appianata”. (Ger. 18:15) Allontanarsi da Geova significò abbandonare senz’altro il sentiero antico. Israele si allontanò dall’infinita gloria di Geova per seguire idoli inutili, insensibili, muti, facendo così inciampare il suo popolo. Essi passarono illegalmente a sentieri proibiti e sconosciuti. Furono allora alla mercé dei seduttori, e si trovarono senza dubbio in molte difficoltà perché avevano abbandonato la strada maestra del Re. Disprezzarono l’avvertimento di Geova e non vollero neanche udire il pauroso nome di Geova. No, non potevano tenersi dinanzi alla sua infinita santità.
24 Dopo i settant’anni di desolazione fu mostrata ad Israele immeritata benignità, ed essi furono ricondotti al loro paese e alla pura adorazione di Geova. Quindi ricostruirono il tempio al comando di Zorobabele, e poi si costruirono le mura e fu promosso un grande programma di ricostruzione in tutto il paese. Il profeta Amos aveva profetizzato queste cose quando scrisse: “In quel giorno, io rialzerò la capanna di Davide ch’è caduta, ne riparerò le rotture, ne rileverò le rovine, la ricostruirò com’era ai giorni antichi, . . . E io trarrò dalla cattività il mio popolo d’Israele; ed essi riedificheranno le città desolate, e le abiteranno”. (Amos 9:11-15) Non soltanto questa profezia ebbe un adempimento letterale, ma fu destinata ad avere un adempimento ulteriore in più grandi e vaste proporzioni. Il prossimo articolo tratterà l’ulteriore adempimento di questa profezia.