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  • Domande dai lettori (1)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 15/1 pp. 61-62

Domande dai lettori

◆ Che cosa significa Genesi 6:6 dove si legge: “L’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra”? — Y. J., Nigeria.

Il termine “si pentì” è tradotto dalla radice della parola ebraica nahhàm, che ha diversi significati. Com’è riferito da parecchi dizionari, alcuni di tali significati sono: respirare con affanno, sospirare, sentir rincrescimento, pentirsi, addolorarsi o sentir pietà o compassione, consolare o confortare, liberarsi o sbarazzarsi (di nemici). La parola è adoperata in diversi passi con questi vari significati, e il modo nel quale viene usata indica il significato che si deve applicare. Il caso qui considerato è quello in cui Geova, avendo notato la malvagità dell’uomo, aveva determinato di distruggere i malfattori mediante un diluvio globale. Un’accurata traduzione moderna rende il testo, nel relativo racconto, come segue: “E Geova vide che la malvagità dell’uomo era divenuta grande sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo. E Geova si pentì di aver fatto gli uomini sulla terra e se ne addolorò nel suo cuore. Quindi Geova disse: ‘Io annienterò dalla superficie della terra gli uomini che ho creati, dall’uomo all’animale domestico, all’animale che striscia e alla creatura che vola nei cieli, perché mi pento di averli fatti’. Ma Noè trovò favore agli occhi di Geova”. — Gen. 6:5-8, NW.

Geova non ha mai motivo di pentirsi come si pentono gli uomini, per palesare dolore per gli errori commessi e per indicare che vogliono mutare la loro cattiva condotta. Le vie di Geova sono giuste e la sua perfezione elimina qualsiasi possibilità di errori. A differenza degli uomini, egli non manca mai di parola o di adempiere il suo proposito o di attenersi ai suoi princìpi. Riguardo a questo egli non muta. (Num. 23:19; 1 Sam. 15:29; Isa. 14:24; 46:11; Ezech. 24:14; Mal. 3:6; Giac. 1:17) Egli potrebbe alterare o mutare la sua condotta verso gli uomini o le nazioni se questi a loro volta mutassero a tal punto da non rendere più tale condotta necessaria o appropriata; oppure potrebbe mutare la sua condotta per esercitare misericordia. (1 Sam. 15:11; Sal. 106:44, 45; Ger. 18:7-10; Giona 3:10) Egli potrebbe “pentirsi” secondo il significato originale ebraico di sentire pietà o compassione; ma non secondo il significato umano di pentirsi di un errore o di una cattiva azione.

In Genesi 6:6 la traduzione accurata indica ch’egli “si pentì [ebbe rincrescimento] di aver fatto gli uomini sulla terra”. Spesso Geova rappresenta se stesso come se provasse emozioni umane, per far intendere più facilmente agli uomini le sue reazioni. Egli può provare rincrescimento, proprio come può anche sentir dolore, ira, provocazione, indignazione, gioia, stanchezza a causa dei malvagi ed altre reazioni umane, come molte scritture dimostrano. Nel caso di Genesi 6:6, Geova si pentì perché gli uomini avevano preso una cattiva strada e perché ogni inclinazione dei loro pensieri era solo male. Dava dolore al suo cuore vedere che uomini venuti all’esistenza per la sua opera creativa si volgessero continuamente al male, ed egli rimpiangeva che tali uomini fossero venuti all’esistenza sulla terra, e per liberarsi o sbarazzarsi di questo profondo dolore Geova determinò di spazzare questi malfattori dalla faccia della terra. Come uomini fedeli possono recar gioia al cuore di Geova, questi empi potevano recargli dolore, e infatti così fu. (Prov. 27:11; Luca 15:7) Come i malvagi prima del Diluvio potevano dar motivo a Geova di pentirsi, così anche le abominevoli azioni compiute ora prima di Harmaghedon danno motivo agli uomini di buona volontà di gemere e sospirare, perché essi sostengono la causa di Dio e hanno rispetto per il suo nome. — Gen. 6:6; Ezech. 9:4.

Geova non prova piacere per la morte degli empi, e così si pentì quando vide la necessità di giustiziarli, e dover mandare il Diluvio gli recò dolore. Ma egli non si pentì di aver formato la terra ed aver fatto il proposito di popolarla. Non gli rincrebbe di aver creato l’uomo affinché si moltiplicasse e la riempisse. Il fatto che Noè trovò favore agli occhi di Geova mostra che il suo rincrescimento era limitato a quelli che, venuti all’esistenza mediante la sua creazione, erano divenuti incorreggibilmente malvagi. Noè camminò con Dio. Geova non si pentì di averlo fatto, e quando preservò Noè e la sua fedele famiglia e comandò loro di riempire la terra, questo dimostrò che Geova non si era pentito di aver formato la terra e l’uomo su di essa, ma manteneva il suo proposito di popolare la terra di persone giuste. Se Geova avesse rimpianto di aver formato l’uomo da principio, e avesse voluto servirsi del Diluvio per liberarsi di questo rimpianto, egli avrebbe eliminato dalla terra tutti gli uomini. Ma il fatto stesso che ne preservò alcuni mostra che il suo rincrescimento si limitava soltanto a quelli che erano divenuti malvagi nel pensare e nell’agire, poiché solo costoro furono eliminati dal Diluvio.

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