Libero arbitrio
(Risposta ad una lettera in cui si contesta questo soggetto)
NON sono d’accordo con gli articoli pubblicati ne La Torre di Guardia in data 15 novembre 1953. Un cosiddetto “libero” arbitrio non esiste; e l’unica libertà che gli esseri umani possano esercitare è quella conferita loro quando danno il loro cuore al nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo, e sono nati dallo spirito. — J.H.N., Inghilterra.
I summenzionati articoli de La Torre di Guardia trattavano il soggetto della predestinazione così come viene insegnata dai sistemi religiosi della cristianità, e dimostravano la falsità del loro insegnamento, mettendo invece in chiaro, con le Sacre Scritture, che a tutti gli uomini è concesso il libero esercizio della loro volontà per scegliere il destino della vita e la salvezza o il destino della morte e la distruzione. — Apoc. 22:17.
Dio non costringe un individuo ad accettare un destino o l’altro, e in tal senso egli permette l’esercizio del libero arbitrio ad ogni creatura intelligente. Qui sulla terra Dio concede a tutte le creature l’opportunità di scegliere un destino o l’altro; e ciò non potrebbe essere se non avessero la libertà di scelta, il potere e la possibilità del libero arbitrio. Tutti i discendenti di Adamo sono caduti in una condizione peccaminosa e degenerata, e ad essi viene fatta l’offerta della salvezza mediante la via di Dio e per il suo proposito. (Rom. 8:28) Se l’essere un membro imperfetto e peccatore della famiglia di Adamo significasse perdere il libero arbitrio, da parte di Dio sarebbe insensato concedere a una singola creatura umana l’opportunità di scegliere la vita eterna nel nuovo mondo di Dio, poiché in tal caso la creatura, dominata dal peccato, non avrebbe la facoltà del libero arbitrio onde scegliere qualcosa di meglio dalle mani di Dio, ma sarebbe tenuta schiava dal peccato e dal Diavolo senza nessuna speranza. E se alcuni ottenessero la salvezza mediante la via di Dio, ciò avverrebbe per averli egli costretti contro la loro volontà pervertita ad accettare la sua via di salvezza. — Giov. 10:14-16; 2 Piet. 3:13.
Servendo il peccato e ubbidendogli, servendo il Diavolo e ubbidendo al suo mondo o sistema di cose, gli uomini non sono liberi ma schiavi. Si ritengono liberi, ma in realtà non lo sono, proprio come dice la vostra lettera. Però anche uno schiavo può avere il libero arbitrio, e si sa che taluni schiavi si sono ribellati, rompendo i loro legami e perfino riuscendo a fuggire. Pertanto anche gli schiavi del peccato e di Satana il Diavolo hanno il libero arbitrio, e Dio si rivolge alla loro facoltà di esercitarlo inviando loro il messaggio di salvezza e liberazione per mezzo di Cristo. (2 Cor. 5:18-20) Se non fosse così, sarebbe molto ingiusto che Dio offrisse agli uomini qualche cosa che poi dovrebbe ammettere non siano liberi di accettare. D’altra parte, il Diavolo e la sua organizzazione (invisibile e visibile) cercano di controllare la mente del popolo, cercano di togliere agli uomini il libero arbitrio e di terrorizzarli, onde non usino questo libero arbitrio provveduto loro da Dio. Alcuni, inoltre, sprofondano talmente nel peccato e nella corruzione (e questo usando il loro libero arbitrio o volere), che resta loro pochissima forza di volontà per essere spinti a fare il bene e continuare a farlo. — Rom. 1:20-32.
Voi menzionate gli scribi e i Farisei che Gesù condannò come classe, e cui chiese come avrebbero potuto sfuggire al giudizio della Geenna, o distruzione. Nondimeno le Scritture dichiarano che numerosi scribi e Farisei e sacerdoti giudei accettarono il messaggio cristiano, fatto che prova che i singoli membri di quella classe avevano la facoltà, il diritto, l’opportunità e l’invito ad esercitare il libero arbitrio durante la predicazione di Gesù e dei suoi discepoli. Se alcuni possedevano il libero arbitrio necessario per accettare il messaggio di salvezza, allora anche tutti gli altri appartenenti a quella classe ne avevano la facoltà; ma gli altri fecero uso del loro libero arbitrio per scegliere le tradizioni della religione giudaica pervertita e quindi scelsero deliberatamente la distruzione nella Geenna dell’annientamento. Quindi cade il vostro argomento: che, lungi dal possedere un “libero” arbitrio, l’uomo nato nel peccato non possa far altro che seguire i progetti e i desideri del proprio cuore. — Rom. 12:1, 2.
Faraone d’Egitto, Hitler della Germania e Napoleone della Francia, che voi citate come uomini “incapaci di fare ciò che era giusto”, avevano tutti il libero arbitrio di seguire la condotta che tennero. Faraone non era, come dite voi, “senza forza per allontanare la sua rovina”, poiché in dieci occasioni dimostrò di avere il potere di piegarsi o pentirsi. Ogni volta che si piegò Geova Dio allontanò la piaga da Faraone e dall’Egitto. Egli era libero di perseverare nel suo pentimento, ma, invece, preferì di non sottomettersi. Dopo la decima piaga sull’Egitto egli permise che gl’Israeliti, sotto la guida di Mosè, lasciassero il paese della loro schiavitù; Faraone li spinse letteralmente fuori dell’Egitto e chiese la loro benedizione. Se avesse perseverato in tal pentimento e sottomissione gli sarebbe stata risparmiata la distruzione nel Mar Rosso insieme alle sue schiere militari. Ma, come nei precedenti nove casi, si lasciò vincere dall’egoismo e dall’orgoglio, ed esercitò il suo libero arbitrio per indurare il proprio cuore e approfittare dell’apparente condizione d’impotenza degli Israeliti sulla sponda del Mar Rosso. Quindi senza alcuna pressione da parte di Geova Dio, ma respingendo tutte le lezioni che avrebbe dovuto imparare dalle sue precedenti e arroganti sfide verso l’Onnipotente Dio, Faraone decise, scelse liberamente di inseguire gl’Israeliti fuggiaschi per trascinarli di nuovo nella schiavitù in Egitto. Sì, come dite voi, “il libero arbitrio implica responsabilità morale”, e Faraone fu moralmente responsabile verso l’Onnipotente Dio per la propria distruzione nel Mar Rosso come pure per tutte e dieci le piaghe ch’egli e il suo popolo avevano in precedenza sofferto.
È vero pure, come voi aggiungete, che oggi le condizioni del mondo “sembrerebbero indicare l’impossibilità della sua redenzione”. Ma, come ai giorni di Noè, anche oggi c’è una “piccola minoranza degli abitanti del mondo” che “sfuggiranno alla distruzione finale”, perché sono usciti da questo mondo e non ne fanno parte. Come è stato possibile ciò? Per il fatto che possiedono il libero arbitrio, benché un tempo facessero parte peccaminosamente di questo mondo corrotto, e perché esercitarono il libero arbitrio in risposta al messaggio di avvertimento e d’invito alla salvezza da parte di Dio. D’altro lato, la grande maggioranza della generazione d’oggi (per usare gli stessi termini di Gesù in Matteo 24:32-39 e in Luca 21:29-32) perirà con questo mondo o sistema di cose (su questo pianeta), che ora ha percorso completamente la sua corsa tollerata da Dio; non perché tali vittime non abbiano il libero arbitrio ma perché, per propria scelta, preferiscono e amano questo mondo e scelgono e preferiscono di rimanere in esso; e si sottomettono ai loro governanti mondani che cercano incessantemente di privarli dell’esercizio del loro libero arbitrio.
Dobbiamo pertanto distinguere fra libero arbitrio e libertà cristiana. L’unica libertà è, come voi stesso giustamente rimarcate, la libertà cristiana. Gesù sostenne questo dicendo: “Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. “Ogni operatore di peccato è schiavo del peccato. Se dunque il Figlio [di Dio, cioè Cristo Gesù] vi rende liberi, sarete veramente liberi”. (Giov. 8:31, 32, 34, 36, NW) È a causa del possesso e dell’esercizio del libero arbitrio che molti schiavi del peccato e del Diavolo entrano nella libertà cristiana, sottomettendosi alla forza della verità e, sotto il suo potere di trasformazione, divengono operatori della parola di comando e consiglio dell’Onnipotente Dio, non soltanto uditori, non semplicemente imbevendosi di quella parola per scopi diversivi o ricreativi personali e senza il dovuto e sano riguardo per lo scopo del grande Donatore. (Giov. 15:8) Questi operatori della parola dell’Onnipotente Dio scelgono di ubbidire ad altre forze della mente (Sal. 118:17; 139:17, 18; Isa. 55:8, 9) e non a quelle dei loro precedenti e mondani padroni schiavisti. — Giov. 13:17.
Francamente, e a causa della vostra difficoltà nel discernere che il libero arbitrio degli uomini, tuttora nel peccato, è un fatto dimostrato da centinaia di migliaia di persone che hanno intrapreso la via di verità di Dio sin dal tempo di Gesù, che sentite il bisogno di cercare qualche cosa al di fuori della Bibbia. Questa è la vostra difficoltà: che non accettate pienamente quello, e tutto quello, che la Bibbia dice; ma, invece, accogliete seriamente idee preconcette di altri uomini e di voi stesso. Per esempio, ci citate Jonathan Edwards del 18º secolo, il quale, come voi osservate, “non si rivolse mai all’autorità scritturale salvo che per illustrazioni”. Perché mai persone che temono Dio dovrebbero scegliere di leggere seriamente le opere di questo filosofo americano con la speranza di acquistare la sana dottrina, quando tali persone timorose di Dio, come noi stessi, credono fermamente nell’“autorità scritturale” (Giov. 14:10-17) e con gratitudine e costanza si rivolgono ad essa come l’unica guida e vera conoscenza, scegliendo con la loro libera volontà di lasciare che ‘Dio sia trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo’? (Rom. 3:4, NW; Luca 24:25-27, 32) Cercando il modo di uscire dalla vostra perplessità e difficoltà, scrivete: “Potremmo ragionevolmente ritenere, senza offendere alcun sincero teologo, che ci possano essere state omissioni nella Bibbia, la quale ha subìto molte volte rimaneggiamenti di traduttori; e che dopo la morte il periodo di probazione possa estendersi all’eterno mondo spirituale, e che i poveri esseri umani sofferenti, con le loro debolezze e aspirazioni di felicità e pace, possano essere liberi di espiare più completamente il peccato che li avvolge, e che Colui che ‘venne non per chiamare i giusti, ma i peccatori al pentimento’, possa avere altri luoghi di rifugio per i traviati, non indicati nelle Scritture”.
E ancora, con una procedura totalmente diversa da quella seguita da Cristo Gesù stesso (Luca 24:25-27, 32), vi rivolgete disperatamente a qualche cosa fuori delle Sacre Scritture. Oggi non dobbiamo accontentarci, né basarci su svisate traduzioni del sacro Libro dell’Onnipotente Dio. Noi abbiamo disponibili per la consultazione i testi originali della Bibbia: testi originali ebraici, aramaici e greci; e la Traduzione del Nuovo Mondo pubblicata dalla Torre di Guardia è stata scrupolosamente provveduta agli studiosi che la desiderano, per dar loro una traduzione il più possibile fedele di questi testi originali, in modo che i lettori possano pervenire ad un’accurata conoscenza della verità. Non ci sono “omissioni” che diano adito a quello che voi desiderosamente suggerite. Infatti tali omissioni non potrebbero esservi, perché le cose che voi suggerite come eventuali omissioni sono contrarie agli insegnamenti delle Scritture chiaramente e letteralmente indicati nel Libro sacro. Le scoperte, accumulate fino ad oggi, dei paleografi forniscono la prova inconfutabile e indubitabile che noi abbiamo ricevuto gli originali racconti scritturali sostanzialmente immutati, come dalle mani degli scrittori originali.
È antiscritturale e illogico sperare in un futuro mondo spirituale ove gli umani ma onesti peccatori possano sperare di espiare il peccato che li avvince e di avere un periodo prolungato di prova. Ciò è simile alla dottrina cattolica romana del “purgatorio”, luogo spirituale intermedio fra il cielo e la terra, ma di cui non c’è una briciola di evidenza o di prova nella Parola scritta di Dio. Quando le creature umane muoiono, esse muoiono veramente e non entrano nel reame spirituale. (Vedere Ezechiele 18:4, 20; Giov. 11:14). Soltanto i 144.000 membri della congregazione di Dio sotto il loro capo Cristo Gesù otterranno la vita nel reame spirituale; e questo avviene mediante la speciale disposizione di Dio per mezzo di Cristo e mediante una meravigliosa risurrezione da morte quando solo tali persone subiscono un mutamento dalla loro esistenza umana originale e, mediante la potenza dell’Onnipotente Dio, sono risuscitate come creature spirituali immortali, alla vita e attività eterna nell’invisibile reame celeste col loro Sposo Cristo Gesù; questo alla sua seconda venuta e all’istituzione, in tutta la terra, del regno di Dio sotto di lui, il regno per il quale egli insegnò ai suoi discepoli a pregare. — Matt. 6:9-13; Giov. 14:1-3; 1 Tess. 4:15-18; Apoc. 14:1-5.
Le altre persone del genere umano, che volontariamente scelgono di ubbidire alle giuste e perfette esigenze dell’Onnipotente Dio, non possono sobriamente serbare alcun’altra speranza di vita eccetto quella della vita su questo pianeta letterale nella perfezione umana, nel nuovo mondo di Dio sulla sua terra paradisiaca. Non temete né considerate l’“orrore dell’idea della creazione d’esseri senzienti, precoscienti d’essere condannati a un’eternità di pene”; per citare le vostre parole. Gesù Cristo, in Matteo 25:41-46, non si riferiva a una tale “eternità di pene”, ma ad un’eternità di assoluta distruzione, di annientamento dei “capri” ch’egli qui descrisse. Il fuoco eterno riservato al Diavolo ed ai suoi angeli è la distruzione eterna che attende loro e tutti quelli che usano il loro libero arbitrio per seguire tali demonici avversari dell’Onnipotente Dio. In questo insegnamento, Gesù era in armonia col Dio delle antiche Scritture Ebraiche, “il cui nome è JEHOVA”. (Sal. 83:18, Cocorda). Lo stesso nome di Gesù, come viene tradotto dal testo originale fondamentale, significa “Geova è salvezza”. Gesù non rivelò un Essere Supremo diverso da quello descritto nelle Scritture Ebraiche. (Vedere, di nuovo, Luca 24:25-27, 32; e anche Isaia 53 e Atti 8:26-39). No, Gesù non rivelò un Dio differente, “migliore”; ciò non era possibile, poiché il suo celeste Padre Geova è effettivamente l’unico vivente e vero Dio, come Gesù ricordò a Pietro. — Matt. 16:13-17; Giov. 20:17.
Nelle antiche Scritture Ebraiche (ora comunemente ma inadeguatamente designate “Vecchio Testamento” della Bibbia) sono conservate da Geova le dichiarazioni dei suoi giudizi contro gli empi. Gesù fu in completa armonia con questi annunciati giudizi del suo eterno Padre, Geova; e Gesù citò con approvazione tali giudizi scritti e vi aggiunse il suo autorevole avvertimento, riferendosi come fece al diluvio dei giorni di Noè, all’ardente distruzione eseguita da Geova contro Sodoma e Gomorra, alla prima distruzione di Gerusalemme, che prefigurò inoltre la seconda distruzione di quella città nel 70 d.C., ecc. (Luca 17:20-32; 21:20-22) Gli apostoli di Gesù ed altri suoi fedeli discepoli furono pure in completo accordo con quei dichiarati giudizi i quali furono successivamente, nel tempo antico, eseguiti dal vivente Dio, Geova; e quei fedeli seguaci di Gesù si riferirono ripetutamente a quei rimarchevoli avvenimenti antichi quali avvertimenti ai peccatori che vivono sulla terra durante questa èra cristiana. — Vedere 2 Tessalonicesi 1:6-10; 2 Pietro 2:4-22; Giuda 5-16.
Tali giudizi eseguiti tipicamente saranno realmente e completamente adempiuti, in tutta la terra, da Geova nella battaglia di Harmaghedon anticamente predetta ed ora imminente: Apocalisse 16:13-16. Dopo questa battaglia verrà il permanente nuovo mondo di Dio sotto Gesù Cristo. (2 Piet. 3:13) A questa battaglia senza precedenti (pure predetta anticamente in Geremia 25:32-38, in Daniele 12:1, ed in altre profezie citate da Gesù), una minoranza di uomini aventi libero arbitrio e ora viventi sulla terra sopravvivranno, secondo la promessa di Dio. (Sof. 2:1-3; Luca 21:28) Poi Cristo Gesù regnerà per mille anni. Egli ne darà l’ordine, e vi sarà una risurrezione dei morti, non dalla Geenna o annientamento, in cui molti saranno già scesi, ma dalle tombe commemorative, la comune tomba del genere umano, l’“inferno” della Bibbia o Scéol o Ades. (Giov. 5:28, 29; Apoc. 20:11-15) Questa risurrezione, o ritorno in vita su questo nostro pianeta, includerà anche i molti ingiusti e iniqui di molte età passate, che siano ancora in grado di apprezzare la bontà di Geova. Essi usciranno dallo stato di morte come creature umane, non avendo subìto alcun cambiamento di personalità durante il periodo di inconscia e totale inattività simile al sonno nelle tombe commemorative. — Eccl. 9:5-10; Atti 24:15.
Quindi il celeste governo di Geova sotto Cristo, anticamente predetto in Isaia 9:5, 6, avrà il compito di assistere gli abitanti della terra aiutandoli a liberarsi completamente dal peccato. Allora non vi saranno attorno il Diavolo ed i suoi angeli per impedire e ostacolare i nobili sforzi degli abitanti della terra di agire in senso favorevole alle influenze sollevatrici ed alle perfette disposizioni del regno di Geova sotto Cristo Gesù, poiché tutti gli incorreggibili avversari dell’Altissimo Dio e del suo permanente governo di tutta la terra saranno stati ridotti al silenzio; sì, legati per il periodo di mille anni del regno inostacolato di Cristo. Gli abitanti della terra saranno liberi di usare il loro libero arbitrio per agire spontaneamente, per conformarsi allegramente e con gratitudine alle perfette esigenze di Geova. Quelli che allora agiranno in tal modo saranno benedetti e privilegiati con il raggiungimento dell’umana perfezione. D’altra parte, quelli che sceglieranno di servirsi del loro libero arbitrio per ribellarsi contro l’unico governo mondiale dell’Altissimo Dio e che preferiranno agire secondo il vecchio mondo o sistema di cose distrutto subiranno anch’essi l’eterno annientamento nella Geenna che Gesù autorevolmente disse che suo Padre, Geova, aveva “preparato pel diavolo e per i suoi angeli”. (Matt. 25:41) Gli uomini gioiosamente ubbidienti che allora continueranno a vivere sulla terra fino alla fine stessa del regno millenario di Cristo saranno stati, durante quel tempo, elevati alla perfezione umana.
Poi, al termine di quel regno millenario, avrà luogo una grande prova finale per il libero arbitrio di ogni singolo individuo allora vivente sulla terra paradisiaca. Satana e i suoi demoni saranno sciolti dall’abisso del loro inattivo stato di morte, ma soltanto per un breve periodo di tempo. Così liberati, questi irriducibili ribelli combatteranno nuovamente con la loro empia astuzia ingannatrice per traviare il genere umano e provocare la sua distruzione. Quelli che allora eserciteranno il libero arbitrio per resistere a queste empie orde, restando fedeli all’Onnipotente Dio, saranno da Dio preservati e giustificati per vivere eternamente sulla eterna terra paradisiaca. Gli altri, invece, che, dopo tutta l’istruzione ed elevazione avuta, in quella prova finale sceglieranno di cedere all’egoismo e di loro libera volontà seguiranno Satana e i suoi demoni saranno distrutti e gettati da Dio nella Geenna dell’irrevocabile distruzione, “la morte seconda”. A questo riguardo leggete nell’Apocalisse il capitolo ventesimo.
Quanto sopra è la descrizione biblica della condizione e delle prospettive dell’uomo. Tutto ciò è in armonia con l’argomento trattato ne La Torre di Guardia, e cioè che gli uomini hanno adesso il libero arbitrio. Essi sono quindi moralmente responsabili di usarlo secondo la loro opportunità per l’immeritata benignità di Dio. Felici sono ora quelli che, consapevoli della loro necessità spirituale, esercitano il loro libero arbitrio per entrare nella libertà cristiana della presente società del Nuovo Mondo.
Cordialmente
SOCIETÀ TORRE DI GUARDIA DI BIBBIE E TRATTATI