Domande dai lettori
◆ Nell’edizione de La Torre di Guardia del 15 settembre 1954 fu pubblicata la risposta alla domanda dall’Etiopia: “Dovremmo noi adorare Gesù?”. Nel quinto paragrafo fu citato Ebrei 1:6 riguardo agli angeli di Dio che adorano Gesù, ma nell’ultimo paragrafo fu detto: “La risposta alla suddetta domanda dev’essere che nessuna distinta adorazione deve rendersi a Cristo Gesù ora glorificato in cielo. La nostra adorazione dev’essere rivolta a Geova”. Non contraddice questo la dichiarazione di Ebrei 1:6? — T. P., Stati Uniti.
Rispondendo alle diverse domande fatte su questo argomento in alcune lettere che abbiamo ricevute, noi chiediamo: Siete voi un angelo di Dio nel cielo? Se lo siete, Ebrei 1:6 si applica a voi. Se voi non siete uno degli angeli di Dio nel cielo, Ebrei 1:6 non è rivolto a voi, poiché in Ebrei 1:6 e nei suoi due precedenti versetti lo scrittore dice riguardo al glorificato Gesù: “Quindi è divenuto migliore degli angeli in quanto ha ereditato un nome più eccellente del loro. Per esempio, a quale degli angeli ha egli mai detto: ‘Tu sei mio Figlio; oggi io son divenuto tuo Padre’? Ed ancora: ‘Io gli sarò Padre, ed egli mi sarà Figlio’? [6] Ma quando introduce di nuovo il suo Primogenito nella terra abitata, egli dice: ‘E tutti gli angeli di Dio l’adorino’”. (Ebr. 1:4-6, NW) Qui l’apostolo Paolo cita Salmo 97:7, che, secondo Una Traduzione Americana, dice: “Tutti quelli che servono immagini scolpite sono svergognati, essi che si gloriano delle loro nullità. Adoratelo, voi dèi tutti!” Nella versione greca dei Settanta (LXX) queste parole in corsivo dicono: “Adoratelo [proskynèo], voi tutti, angeli suoi”. (Edizione di Bagster; e di Thomson) L’apostolo può anche aver citato la versione dei Settanta di Deuteronomio 32:43, di cui la parte introduttiva dice: “Rallegratevi, o cieli, con lui, e tutti gli angeli di Dio lo adorino; rallegratevi, o Gentili, col suo popolo, e tutti i figli di Dio si rinforzino in lui; . . ”. (Bagster; e anche Thomson) Esaminando il contesto del Salmo 97:7 e di Deuteronomio 32:43 notiamo che Geova Dio è indicato come colui che dev’essere adorato. Significa forse ciò che Gesù è uguale a Geova per il modo in cui lo scrittore di Ebrei 1:6 applica la citazione?
Nel tradurre Ebrei 1:6 Una Traduzione Americana non si conforma alla traduzione di Salmo 97:7 usando la parola “adorare” ma dice: “E tutti gli angeli di Dio si prostrino dinanzi a lui”. La Traduzione del Nuovo Mondo dice: “E tutti gli angeli di Dio lo adorino”. In questo caso è la Traduzione del Nuovo Mondo inferiore, o ha violato la sua norma generale di fare tutto il possibile per tradurre ogni parola greca delle Scritture Greche Cristiane con una sola parola equivalente? La risposta a queste domande è: No! Qual è dunque la ragione per dire “adorino” invece di “si prostrino” o “s’inchinino”?
Come è stato già spiegato nel summenzionato articolo de La Torre di Guardia la parola greca qui tradotta “adorino” è proskynèo. Sebbene possa sembrare strano, questa parola deriva dalla parola greca kyon, per “cane”, e quindi significa giustamente “accucciarsi, strisciare, accarezzare”, come farebbe un cane ai piedi del suo padrone. Applicata in modo pratico, pertanto, la parola significa in fondo “prostrarsi, inchinarsi, adulare”. E nei paesi biblici questa era la dovuta attitudine tanto nella venerazione e nell’omaggio civile quanto nell’adorazione religiosa. Ciò risulta dalla Bibbia, sia dal testo originale ebraico che da quello greco.
Nella Versione del re Giacomo, la Bibbia autorizzata inglese, nelle sue 60 ricorrenze, proskynèo è, senza eccezione, tradotto “adorare”. Però, nella Traduzione del Nuovo Mondo proskynèo è tradotto “inchinarsi” e “adorare”. Per esempio, i magi dell’oriente e il re Erode dissero che volevano “inchinarsi” (proskynèo) al neonato re dei Giudei. In questo caso è preferibile usare “inchinarsi” perché né i magi né il re Erode intendevano adorare il neonato come Dio. (Matt. 2:2, 8, 11) A volte proskynèo viene appropriatamente tradotto “inchinarsi”, perché spesso nella versione greca dei Settanta l’azione di questo verbo è diretta ad uomini; per esempio, dove il patriarca Abrahamo s’inchinò (proskynèo) ai nativi pagani del paese di Canaan, gli Hittei, i figli di Heth. (Gen. 23:7, 12, LXX) Oppure, come quando il patriarca Giacobbe e le sue mogli e i suoi figli s’inchinarono tutti ripetutamente (proskynèo) davanti al suo fratello gemello Esaù, che Geova Dio disse di odiare. (Gen. 33:3, 6, 7, LXX) Oppure, come quando l’imperatore Nabucadonosor s’inchinò (proskynèo) davanti al profeta Daniele. (Dan. 2:46, LXX) Si potrebbero menzionare altri esempi, come Apocalisse 3:9, in cui proskynèo non è dovutamente tradotto “adorare” ma dovrebbe essere tradotto “prostrarsi” o “inchinarsi”.
Nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane quando questa parola proskynèo è rivolta a Dio, essa viene giustamente tradotta “adorare”, come quando Gesù rispose al Tentatore e disse: “Va’ via, Satana! Poiché è scritto: ‘È Geova il tuo Dio che devi adorare [proskynèo], ed è a lui solo che devi rendere sacro servizio’”. (Matt. 4:10, NW) Alla donna samaritana Gesù disse: “I veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tale specie di persone che lo adorino. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo [proskynèo] con spirito e verità”. (Giov. 4:23, 24, NW) In ciascuno di questi casi proskynèo avrebbe potuto esser tradotto “prostrarsi” o “inchinarsi”, ma certamente quando ci prostriamo o inchiniamo a Geova Dio non lo facciamo nello stesso senso in cui Abrahamo, Giacobbe ed altri si prostrarono o s’inchinarono ad uomini. In Giovanni 4:23, 24, sopraccitato, anche la traduzione letterale della Bibbia del dottor Young cambia da “prostrarsi” in “adorare”. Dunque la Traduzione del Nuovo Mondo è tanto consistente quanto la traduzione letterale della Bibbia del dottor Young. Inchinarsi agli uomini non significa necessariamente adorarli.
Nella Traduzione del Nuovo Mondo notiamo che quando questo verbo greco proskynèo è applicato a Gesù, uomo sulla terra oppure materializzato in forma umana dopo la sua risurrezione, viene tradotto “inchinarsi”. Però, quando si riferisce al glorificato Gesù nei cieli invisibili in presenza dei santi angeli, la Traduzione del Nuovo Mondo fa un cambiamento e traduce proskynèo con la parola “adorare”. (Ebr. 1:6) Questo è appropriato e consistente. Tale verbo greco occorre due volte soltanto nel libro di Ebrei, in Ebrei 1:6 ed in Ebrei 11:21 dove dice che Giacobbe adorava Geova Dio: “Per fede Giacobbe, quando stava per morire, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò [proskynèo] appoggiandosi sul suo bastone”. (NW; riferendosi a Genesi 47:31, dove la LXX usa pure proskynèo) Quindi nel libro di Ebrei proskynèo è tradotto entrambe le volte “adorare” e gli angeli di Dio sono esortati ad “adorare” il glorificato Gesù. Perché questo? Perché Gesù è stato innalzato molto al disopra degli angeli, più di quanto lo fosse prima di divenire uomo sulla terra. (Filip. 2:5-11) È Dio che comanda ch’essi adorino suo Figlio. Che cosa significa questo? Vuol dire che anche gli angeli devono prestare adorazione a Geova Dio mediante Gesù Cristo, che Geova Dio ha costituito Capo della sua organizzazione universale. Per tale ragione a pagina 85 del libro inglese “Accertatevi di ogni cosa”, prima colonna, è dichiarato: “Cristo dev’essere adorato come glorioso spirito, vincitore della morte sul palo di tortura”, con la citazione di tre scritture per provare ch’egli è ora uno spirito glorificato, e non più un uomo carnale.
Poiché dunque il glorificato Gesù è costituito rappresentante di Geova Dio, l’adorazione dev’essere resa a Dio per mezzo di lui, anche da parte degli angeli. Questo spiega perché Salmo 97:7 e Deuteronomio 32:43, che, secondo il loro contesto, si riferiscono evidentemente a Geova Dio, sono dallo scrittore di Ebrei applicati al Figlio di Geova, Gesù Cristo. Il Figlio di Dio è Sommo Sacerdote di Geova, subordinato quindi a Geova Dio; ma come Sommo Sacerdote a somiglianza di Melchisedec il glorificato Gesù Cristo è il primo fra tutta la creazione nell’adorazione di Geova Dio. Perciò l’adorazione da parte di tutta la creazione dev’essere rivolta all’unico vivente e vero Dio Geova per mezzo di lui. Nell’attuale adempimento di Deuteronomio 32:43 e di Salmo 97:7, il Sommo Sacerdote Gesù Cristo ha l’incarico di speciale rappresentante di suo Padre Geova e, pertanto, Ebrei 1:6 include giustamente il glorificato Gesù Cristo nell’applicazione di queste scritture. Ebbene, poiché gli angeli hanno il comando di adorare il glorificato Gesù alla sua seconda venuta, non dovremmo anche noi umani, che siamo tanto inferiori agli angeli, adorarlo? Rispondiamo: dobbiamo rendere a lui quello che la Parola di Dio ci dice di fare.
In Apocalisse 19:10 e 22:9 l’angelo che il glorificato Gesù mandò all’apostolo Giovanni disse a Giovanni: “Adora [proskynèo] Iddio”, intendendo Geova Dio. L’angelo di Gesù (Apoc. 1:1, 2; 22:16) disse a Giovanni, che era uomo sulla terra, di non adorare Gesù ma Dio, Geova Dio Padre di Gesù. Ecco Colui che i testimoni di Geova adorano. Ma ricordiamoci che tale adorazione dev’essere resa a Geova Dio mediante il suo Sommo Sacerdote Gesù Cristo. Per questa ragione i testimoni di Geova seguono l’istruzione di Filippesi 2:10, 11: “Affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono nel cielo [angeli] e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto la terra, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è il Signore [non Dio Onnipotente, ma Signore] alla gloria di Dio Padre”. (NW) I testimoni di Geova ‘onorano il Figlio come onorano il Padre’, poiché “chi non onora il Figlio non onora il Padre che l’ha mandato”. (Giov. 5:23, NW) I testimoni di Geova rendono a Gesù l’onore, il rispetto, la considerazione, l’ubbidienza, il servizio, l’amore e la fedeltà, tutto ciò che Geova Dio li invita a rendere a suo Figlio Gesù Cristo. Nel nome di Gesù essi rivolgono le loro preghiere e la loro adorazione a Geova Dio. E gli angeli del cielo ubbidiscono al comando di Dio e “adorano” suo Figlio solo in quanto la loro adorazione del Figlio è associata all’adorazione di suo Padre Geova Dio. Però, considerando le cose secondo le loro relative posizioni, gli angeli e i testimoni di Geova adorano Geova Dio, l’unico Dio Onnipotente, increato, senza principio, “dall’eternità all’eternità”. — Sal. 90:2, Co.
Alla luce di quanto precede sarà utile rileggere l’articolo de La Torre di Guardia summenzionata, pagine 574 e 575, che risponde alla domanda “Dovremmo noi adorare Gesù?”