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  • Perché le preghiere non sono esaudite
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 1/9 pp. 529-533

Perché le preghiere non sono esaudite

LA PREGHIERA è divenuta popolare. Ci sono ore, giorni, settimane, mesi ed anni di preghiera. Estesamente acclamati sono i cosiddetti “Anni Santi”, quando un intero anno, come il 1950, è scelto per compiere “speciali devozioni e preghiere, soprattutto per la pace del mondo”. Anche il giorno della preghiere mondiale ottiene grandi applausi, quando il popolo in più di cento Paesi si unisce in preghiera per la pace. Le preghiere per il mondo e per i suoi governanti si odono in occasione di inaugurazioni, incoronazioni, nelle sessioni dei corpi legislativi e nelle assemblee politiche. Ecclesiastici, politicanti, presidenti e il papa non soltanto raccomandano di pregare ma essi stessi pregano a favore delle Nazioni Unite e del mondo. Tante preghiere vengono innalzate per il mondo. Malgrado ciò la triste realtà è chiara: il mondo si trova in una situazione peggiore di prima. Le preghiere a favore del mondo non sono dunque esaudite e sembra perfino che abbiano il risultato opposto. Che cosa dobbiamo pensare di tale confusa situazione?

Una delle cose principali che le persone ragionevoli comprendono è che, anziché esserci qualche cosa di sbagliato intorno a Dio, ci dev’essere qualche cosa di sbagliato intorno alle preghiere. Infatti, un difetto è chiaro: l’inconsistenza delle preghiere. Sì, le preghiere recitate dai predicatori di una fede religiosa spesso contrastano con quelle recitate da altri predicatori della stessa fede. Pertanto durante le due guerre mondiali gli ecclesiastici protestanti e cattolici, sia in Germania che in America, pregarono per la vittoria delle loro rispettive parti. Si trovavano ministri religiosi della stessa fede i quali pregavano apparentemente allo stesso Dio, eppure le loro preghiere non erano in armonia! Erano orribilmente in contrasto! In realtà gli ecclesiastici pregavano per la distruzione dei loro fratelli spirituali. Però, l’apostolo di Cristo dichiarò: “Vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo che parliate tutti concordemente, e che non ci siano fra voi divisioni, ma che siate perfettamente uniti in una stessa mente e in uno stesso pensiero”. Pertanto quando le guerre finirono, che cosa dovevano pensare quelli che appartenevano alla parte sconfitta e avevano sperato nelle preghiere dei loro ministri? Non sarà stata infranta la loro fede nella preghiera e in Dio? O perlomeno non avranno pensato che Dio fosse parziale? Eppure l’apostolo Pietro disse: “Di certo io comprendo che Dio non è parziale”. Ci dev’essere dunque qualche cosa di sbagliato, non in Dio, ma nelle preghiere. — 1 Cor. 1:10; Atti 10:34, NM.

Per capire precisamente che cosa ci sia di sbagliato e perché le preghiere non sono esaudite dobbiamo rivolgerci alla Parola di Dio, la Bibbia. In essa troviamo tre ragioni: (1) Mancanza di pregare l’unico Giusto, (2) mancanza di pregare nel modo giusto e (3) mancanza di pregare per le cose giuste.

GEOVA È L’UNICO GIUSTO

Perché la preghiera sia esaudita dev’essere rivolta all’unico Giusto. Quell’unico Giusto è l’Iddio del cielo e della terra. Il suo nome è Geova: “Io sono Geova; tale è il mio nome”. Di Geova è scritto nei Salmi: “O tu ch’esaudisci la preghiera, ogni carne verrà a te”. Soltanto Lui può udire le preghiere, ed ogni carne che desidera siano esaudite deve rivolgerle a Geova. — Isa. 42:8; Sal. 65:2, VR e AS.

Molti sedicenti cristiani rivolgono le loro preghiere a qualche “santo” oppure a Maria, la madre di Gesù. Non esiste alcuna prova nella Bibbia per tale pratica. Significa pregare ad una persona sbagliata. Quando il Figlio di Dio diede istruzioni sul modo di pregare, soltanto la preghiera rivolta a Geova fu approvata: “Voi, dunque, dovete pregare in questo modo: ‘Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome’”. È chiaro quindi che pregare a statue o ad immagini non fa parte del vero Cristianesimo. La Bibbia dice: “I loro idoli sono argento e oro, opera di mano d’uomo. Hanno orecchi e non odono”. “Non hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno, e pregano un dio che non può salvare”. Pertanto la preghiera indirizzata a qualsiasi altro fuori di Geova è vana: “Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma Geova ha fatto i cieli”. — Matt. 6:9, NM; Sal. 115:4, 6; Isa. 45:20; Sal. 96:5, VR e AS.

Non soltanto la preghiera dev’essere rivolta all’unico Giusto ma colui che prega dev’essere giusto, cioè, deve essere retto, e vivere in armonia con la Parola scritta di Geova. In 1 Pietro 3:12 l’apostolo spiega: “Perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro supplicazioni; ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male”. I governanti di questo mondo e gli ecclesiastici che hanno benedetto le loro guerre, hanno le mani macchiate di sangue. Eppure continuano a pregare Dio con le braccia protese perché Egli benedica i loro eserciti e le loro flotte. Geova dice: “Quando stendete le mani, io rifiuto di vederlo; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani son piene di sangue”. — Isa. 1:15.

IL MODO GIUSTO

Che vuol dire pregare nel modo giusto? Prima di tutto vuol dire accostarsi a Geova nel nome di Cristo Gesù, che la Bibbia nomina il “solo mediatore fra Dio e gli uomini”. Può quindi una persona attendersi l’esaudimento della sua preghiera se non chiede nel nome di Gesù? Lo stesso Figlio di Dio disse: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Dato che Gesù è il “solo mediatore”, l’unico mediatore, non vi possono essere altri mediatori fra Dio e gli uomini. Pertanto, pregare a Geova nel nome di qualche “santo” o nel nome della madre di Gesù è antiscritturale. Significa pregare in modo sbagliato. Il modo giusto è spiegato da Gesù: “Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”. — 1 Tim. 2:5; Giov. 14:6, 14.

Pregare nel modo giusto vuol dire pure pregare con fede. Vi sono i cosiddetti “illuminati” ecclesiastici di oggi i quali non credono che la Parola di Dio sia ispirata. Questi predicatori ritengono che la preghiera sia un tonico psicologico, che faccia conservare serenità e fiducia. Tali persone sono assolutamente prive di fede. Le loro preghiere non ottengono risposta da Dio: “Senza fede è impossibile ottenere il suo beneplacito, poiché chi si avvicina a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che sinceramente lo cercano”. E molti sono i frequentatori delle chiese che si chiamano “cristiani” ma in fondo al loro cuore mancano di fede in Dio e nella sua Parola, la Bibbia. Di tali persone la scrittura dice: “Non supponga quell’uomo che riceverà alcuna cosa da Geova”. Dunque la fede è realmente vitale. “Tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede”, disse Gesù, “le otterrete”. — Ebr. 11:6; Giac. 1:7, NM; Matt. 21:22.

Una preghiera fatta in modo giusto è quella che proviene dalla sincerità. “Parliamo mossi da sincerità”, disse l’apostolo Paolo. (2 Cor. 2:17, NM) Ma sono le altisonanti preghiere frequentemente udite veramente “mosse da sincerità”? Un articolo del Times di S. Petersburg del 27 luglio 1952 dal titolo “Il vagabondo” dà una risposta rivelatrice: “Spesso i ministri ed altri che pregano davanti a un uditorio radunato nella sala parlano piuttosto al popolo radunato che a Dio. Questo si verificò specialmente in occasione dei grandi congressi politici tenuti a Chicago. Al congresso repubblicano un ministro fece un buon discorso politico sotto forma di preghiera. Al congresso democratico un altro ministro fece un discorso invece che una preghiera”. Sì, assai spesso il ministro che pronuncia una magniloquente preghiera in chiesa lo fa per guadagnarsi la lode degli uomini! Le parole non vengono dal cuore; ma da un manoscritto. Questo modo di pregare per ottenere l’applauso degli uomini fu popolare anche al tempo di Gesù. La sua condanna di questa pratica fu decisa: “E quando pregate, non siate come gl’ipocriti; poiché essi amano di fare orazione stando in piè nelle sinagoghe e ai canti delle piazze per esser veduti dagli uomini. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno”. — Matt. 6:5.

Molte preghiere mirano non soltanto alla lode ma anche al portafoglio! L’uso della preghiera come mezzo per spogliare il gregge non era insolito nemmeno al tempo di Gesù: “Essi che divorano le case delle vedove, e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno una maggiore condanna”. (Mar. 12:40) Perciò tutti quelli che pregano per un secondo fine non pregano “mossi da sincerità”, ma in modo ingiusto.

Consente il giusto modo di pregare l’uso di “mezzi” ausiliari quali libri di preghiere e rosari? La preghiera mediante libri di preghiere e rosari è meccanica, monotona, inutile. Tende ad annullare la sincerità. Non solo, ma nessun passo della Bibbia dice che i servitori di Dio usassero mezzi ausiliari per pregare. Certamente essi non hanno mai usato il rosario! Al contrario, la storia indica che fu la religione pagana ad usarlo. Ancora oggi i Tibetani si servono di ruote per le preghiere e di rosari. Credono di essere esauditi per la loro enorme quantità di preghiere. Lo stesso avviene per molti sedicenti cristiani di oggi; essi usano il rosario ed altri espedienti per contare le preghiere. Un apparecchio speciale, che ha avuto otto brevetti, è stato inventato recentemente da un uomo di nome Doherty. Egli lo escogitò perché gli era difficile dire il rosario mentre lavorava o guidava l’automobile, e se fosse stato interrotto avrebbe perduto il segno nel giro dei grani. Come funziona questo apparecchio? Ecco, al termine di ogni preghiera la persona che l’adopera preme un bottone a scatto posto sulla punta del registratore e quindi un indicatore che gira su un disco indica il grano successivo. L’inventore Doherty avrebbe potuto evitare tanti fastidi e imparare a pregare nel modo giusto se solo avesse letto la Bibbia, specialmente il comando di Gesù in Matteo 6:7, 8:

“E nel pregare non usate soverchie dicerie come fanno i pagani, i quali pensano d’essere esauditi per la moltitudine delle loro parole. Non li rassomigliate dunque”.

LE COSE GIUSTE

Benché una persona preghi all’unico Giusto e anche nel modo giusto, la sua preghiera potrebbe non essere esaudita! Perché? Perché si deve anche pregare per le cose giuste. Per essere esauditi la preghiera dev’essere fatta in armonia con la volontà divina. Tutte le preghiere che non sono in armonia con i propositi di Geova, rivelati nella sua Parola, la Bibbia, non saranno esaudite. Prendete, per esempio, un soggetto a favore del quale le persone spesso pregano: il mondo. Durante l’“Anno Santo” 1950 circa 3.000.000 di pellegrini pregarono a Roma per la pace. Altri milioni di persone pregarono col Papa. Ma l’“Anno Santo” apportò invece la guerra in Corea e circa altre dieci insurrezioni. Dato che queste preghiere falliscono così miseramente, benché siano pronunciate da dignitari come il Papa e il presidente Eisenhower, ci dev’essere qualche cosa di errato nel pregare per il mondo. Tali preghiere sono chiaramente in contrasto col proposito di Geova: “Io supplico per loro; non supplico per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati”. — Giov. 17:9, NM.

Il motivo per cui Gesù non pregò per questo mondo è che esso è controllato dall’“iddio di questo sistema di cose”, Satana il Diavolo, ed è condannato alla distruzione. Da un capitolo all’altro la Bibbia predice il giorno della vendetta di Geova, in cui egli eserciterà il giudizio contro questo empio mondo. Più volte il libro d’Isaia descrive la distruzione di questo mondo. Un esempio ne è Isaia 28:22 (Ti): “La distruzione è risoluta — e l’ho sentita — dal Signore Dio degli eserciti contro tutta la terra”. Quanto è vano quindi pregare per questo mondo allorché Geova, l’Onnipotente Dio, ha decretato la sua totale distruzione! Geova non si mette ad accomodare questo mondo. Esso è marcio fino alle radici. È ipocrita. Non osserva i comandamenti di Dio. Pertanto il mezzo di Dio per la pace del mondo non è qualche regno o lega di regni di questo mondo, ma un nuovo mondo: “Ecco, io creo de’ nuovi cieli e una nuova terra”. — 2 Cor. 4:4, NM; Isa. 65:17.

Invece di commuoversi per la presente angoscia delle nazioni e pregare perché cessi, i veri Cristiani comprendono che questi tempi burrascosi, cioè le calamità, le carestie, i terremoti e le guerre, sono l’adempimento delle profezie bibliche relative al segno degli “ultimi giorni”, perciò si rallegrano, come furono comandati da Gesù. (Luca 21:28) Si rallegrano perché sanno che la liberazione in un nuovo mondo è vicina e che il presente mondo malvagio deve finire in quella “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà mai più”, cioè, la guerra di Harmaghedon. Questo è il decreto di Geova. Quando Geova decretò la caduta di Gerusalemme per l’infedeltà degli Israeliti, egli disse a Geremia di non pregare per il popolo: “E tu non intercedere per questo popolo, non innalzare per essi supplicazioni o preghiere, e non insistere presso di me, perché non t’esaudirò”. Parimenti inutile è pregare per questo mondo destinato alla distruzione; sarebbe in contrasto a questo esplicito comando del diletto apostolo di Cristo: “Non amate né il mondo né le cose del mondo”. — Matt. 24:21, NM; Ger. 7:16; 1 Giov. 2:15, NM.

Eppure le persone continuano a pregare per “le cose del mondo”; poi si meravigliano che le loro preghiere non siano esaudite. Le preghiere per uomini politici, governi, competizioni sportive, eserciti, flotte o per le Nazioni Unite sono preghiere per “le cose del mondo”. Ci sono alcuni che pregano per ottenere grande ricchezza, prosperità e potenza. Queste persone chiedono male. I loro motivi sono tutti sbagliati. “Chiedete, e non ricevete, perché chiedete per un cattivo scopo, per spendere nelle vostre concupiscenze per piacere sensuale”. — Giac. 4:3, NM.

Quelli che desiderano che le loro preghiere siano esaudite devono essere ora diligenti per imparare la preghiera giusta. Come? Studiate e ascoltate la Parola di Dio. Mostrate amore per Geova ubbidendo ai suoi comandamenti. Innalzate supplicazioni che siano in armonia con i suoi propositi di un pacifico nuovo mondo. Pregate per ricevere le cose autorizzate da Geova. Per esempio, la Parola di Dio autorizza a pregare per ricevere cibo, per ottenere perdono, per vincere la tentazione, per conoscere la volontà di Geova, per acquistare conoscenza, per la propria famiglia e per la distruzione degli empi. Pregate dunque l’unico Giusto, nel modo giusto e per le cose giuste, e troverete che Dio esaudisce effettivamente le preghiere e che può “fare più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose che chiediamo o concepiamo”. — Efes. 3:20, NM.

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