L’amore di Dio libera il genere umano dall’afflizione
Qualsiasi tempo critico è cagione di ansietà. Durante una malattia che potrebbe essere fatale il medico segue attentamente lo sviluppo della malattia fino alla crisi, cercando poi un decisivo cambiamento dei sintomi per determinare in tal modo se la morte verrà di certo o se vi sarà una guarigione. Egli è grato se le manifestazioni esteriori della malattia indicano un ricupero della salute ed un’estensione della vita preziosa. Potreste non essere malati fisicamente, ma siete voi malati spiritualmente? Siete arrivati voi alla crisi, e indicano forse i segni nella vostra vita che siete destinati ad una morte disperata ed eterna? Essendo gli sviluppi nella storia del genere umano quelli che sono, voi, sì, noi tutti, siamo giunti al punto decisivo. Quale via prenderemo? Questo articolo ha un messaggio che aiuterà tutti i suoi lettori a superare l’afflizione felicemente in modo da ottenere le più vivide speranze di un beato futuro in un mondo migliore. Questa buona notizia è stata udita da più di 427.000 persone in circa 80 assemblee di distretto tenute dai testimoni di Geova in tutto il mondo durante l’estate e l’autunno del 1954.
1. Per l’esistenza di che cosa l’uomo può esser lieto, e perché specialmente ora?
L’UOMO può esser lieto poiché esiste l’amore divino, l’amore di Dio. Specialmente ora, che l’uomo è nell’afflizione, ossia in un tempo e in una situazione difficili. Il mondo o sistema di cose segue la sua via e dove andrà a finire è certo. Non avrà via di scampo. Quindi l’afflizione non concerne questo mondo. Non si tratta di vedere se cambierà in meglio o in peggio. Gli uomini che ignorano il proposito di Dio e ciò che egli ha predetto sperano ansiosamente che il mondo migliori, ma le persone che conoscono il proposito di Dio e credono a ciò ch’egli ha predetto sanno che non c’è speranza di miglioramento per questo mondo. La sua prossima distruzione è certa; la violenta fine che subirà nella peggiore calamità immaginabile è stata decretata dalla suprema Potenza dell’universo ed è irrevocabile. Soltanto l’amore divino può salvare il genere umano dalla distruzione.
2. Chi si trova ora nell’afflizione, e perché, e che cosa è ormai tempo di fare?
2 L’afflizione concerne l’uomo o genere umano. Si tratta di determinare: Quale via prenderà ciascun uomo? Quindi voi dovete decidere, poiché vi trovate in un periodo di giudizio o decisione, ed ora è tempo che ogni persona prenda la propria decisione. Tutto il genere umano è ad un bivio. Farà esso la scelta giusta? Né tutto il genere umano né la maggioranza del genere umano sceglierà la via giusta. Per questa ragione non potete permettervi di seguirli, sebbene ci voglia una grave decisione. Eppure siete giunti al tempo in cui dovete decidere se il vostro personale stato di cose e la vostra condotta devono continuare ad essere quello che sono o se devono subire qualche mutamento o se devono finire e dovete intraprendere qualche cosa di nuovo, con una mira e un risultato diversi. Tanto i tempi che le circostanze vi costringono ad agire. Ecco perché siete nell’afflizione. Il periodo dell’afflizione non continuerà indefinitamente. Avrà fine dando luogo a conseguenze di qual genere per voi? È ormai tempo di prendere una decisione e agire, se non si vuole andare dove finirà il mondo.
3, 4. Perché l’afflizione si è abbattuta su di noi, e con quale afflizione di molto tempo fa corrisponde essa?
3 Perché l’afflizione si è abbattuta su di noi? Forse perché siamo stati improvvisamente portati nell’“Èra dell’Idrogeno” con la recente esplosione di terrificanti bombe all’idrogeno, e perché si pensa di far bombe peggiori, la bomba al cobalto e quella al nitrogeno? O forse perché la guerra atomica, che sarebbe la forma della terza guerra mondiale, significa la distruzione della civiltà e mette in pericolo la stessa esistenza del genere umano, secondo la parola di capi militari e politici? No; poiché la sola paura di quei terribili strumenti non basta per far prendere all’uomo la decisione giusta.
4 L’afflizione esisteva prima che fossimo proiettati nell’èra dell’idrogeno. L’afflizione è su di noi perché siamo giunti a ciò che la Parola di Dio chiama il “tempo della fine”. È il “tempo della fine” di questo vecchio mondo ed abbraccia tanto le cose invisibili che le cose visibili della terra. (Dan. 11:35; 12:4) Quindi corrisponde all’afflizione che vi fu oltre quattromila anni fa ai giorni dell’antenato dell’attuale razza umana, Noè, uomo fedele che, con la sua condotta, “camminò con Dio”. Ai suoi giorni vi fu una catastrofe mondiale peggiore dello scoppio d’innumerevoli bombe all’idrogeno. Fu un diluvio che inondò tutto il globo e distrusse interamente la civiltà di quel tempo, perché era degradata e corrotta. L’umanità era sempre più contaminata dall’invasione di disubbidienti persone spirituali provenienti dai cieli invisibili; la violenza riempiva la terra; l’empietà umana era diventata grande; tutte le inclinazioni dei pensieri dei cuori umani non erano che cattive in ogni tempo; e gli uomini ipocritamente “invocavano il nome di Geova”, disprezzando così il nome del solo, vero e vivente Iddio. (Gen. 4:26, NW) Per correggere le idee errate intorno al vero Dio e per dare alla razza umana un nuovo e giusto inizio, Geova Dio fece venire il diluvio universale, di cui abbiamo tuttora le prove sulla terra. Per preservare un nucleo o progenie da cui il genere umano avrebbe avuto un nuovo inizio, Geova Dio ordinò a Noè di costruire un’immensa arca o cassa. In essa Egli preservò Noè e i sette membri della sua famiglia e centinaia di esemplari della vita animale della terra, affinché riempissero con la loro progenie la terra quando il diluvio sarebbe cessato. — 1 Piet. 3:20.
5. A causa di quale fatto nuovo la situazione oggi è anche peggiore di quella antica?
5 Oggi, dopo quattromila anni di vita dei discendenti di Noè, la situazione è peggiore. Le condizioni della terra sono conosciute troppo bene perché ora ci sia bisogno di descriverle. L’umanità in genere può misconoscerle, non ponderarle o accettarle, ma ora si è aggiunto un fatto nuovo che ci aiuta a spiegare la causa di tutto questo continuo peggiorare delle condizioni del mondo nonostante la Lega delle Nazioni, le Nazioni Unite e tutti gli altri rimedi che oggi la società umana propone e adopera. Il fatto nuovo che si è aggiunto è questo: Il grande promotore del male è stato gettato giù, insieme a tutti i demoni o persone spirituali che ha spinte all’empietà. Tutti questi sono stati gettati da un alto e potente luogo dei cieli invisibili alle vicinanze della nostra terra, dove sono custoditi per la distruzione a suo tempo. Questo ha avuto luogo dal 1914 d.C., anno in cui cominciò la prima guerra mondiale. Per nostro avvertimento il grido che risuonò nel cielo è stato scritto nella Sacra Scrittura: “Per questo siate lieti, cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è disceso a voi, con gran furore, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Apoc. 12:12, NW) Il nostro è il tempo della sua grande ira, data la brevità del periodo di tempo che rimane prima che egli e i suoi demoni siano resi del tutto impotenti. È deciso quindi a fare agli abitanti della terra in questo breve periodo ogni male e rovina che può. Sa che il suo tempo diviene sempre più breve, ma cerca di tenere l’umanità nell’ignoranza di questo, poiché trama che la sua distruzione avvenga al tempo stesso in cui egli è schiacciato nella guerra universale di Harmaghedon. Perciò “guai alla terra e al mare”.
6. A causa di quale pazza ambizione e di quale potere del Diavolo il genere umano è in pericolo di essere completamente annientato?
6 Non questo mondo o sistema di cose, dunque, ma l’umanità, gli uomini, sono nell’afflizione. Essi potrebbero facilmente essere tutti annientati a motivo delle terribili cose avvenire. Per quanto concerne il Diavolo o Satana, se potesse averne la facoltà, essi sarebbero tutti annientati con lui e con i suoi demoni. Nella sua folle pazzia cerca di “dominare o distruggere”. Se non può dominare il genere umano, lo distruggerà. Egli non è umano. Non ha amore per l’umanità. Col potere che esercita sulle aperte menti degli uomini mondani li induce segretamente a progettare la loro propria distruzione, non soltanto col perfezionamento della bomba all’idrogeno e di altre mortali armi per la distruzione in massa, ma in ispecial modo col loro rifiuto di seguire l’unica via della salvezza umana, sia che le bombe all’idrogeno vengano gettate direttamente su obiettivi umani o no. Le bombe che son fatte dall’uomo possono solo distruggere la vita presente degli uomini, ma se l’uomo rifiuta l’offerta dell’amore di Dio per la salvezza umana perde la vita eterna nella felicità del nuovo mondo di giustizia.
7. Da chi specialmente fu predetta diciannove secoli fa la distruzione di questo mondo, e quale profezia egli stesso citò?
7 Le persone dovutamente istruite nelle Sacre Scritture, “La Sacra Bibbia”, sanno che la distruzione di questo mondo o sistema di cose fu predetta diciannove secoli fa dal più grande profeta che sia mai esistito sulla terra, Gesù, il Figlio di Dio. Le numerose profezie che disse in proposito toccarono il punto culminante quando affermò: “Allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. (Matt. 24:21, 22, NW) Questo era stato predetto secoli prima dal profeta di Geova, Daniele, e Gesù citò la profezia di Daniele nella quale era stato detto riguardo al “tempo della fine”: “In quel tempo sorgerà Michele, il gran principe che sta a guardia dei figli del tuo popolo. Quello sarà un tempo quale non fu mai da quando ci fu della gente fino ad allora. . . . Or tu, o Daniele, chiudi queste parole, e sigilla il libro fino al tempo stabilito: molti lo scorreranno e ne troveranno molta sapienza”. Nell’adempimento di questa profezia noi comprendiamo di più il “tempo della fine” e il suo significato. — Dan. 12:1, 4, Ti.
8. Come era stata predetta la fine di questo mondo, anche molto prima di questo?
8 Ma anche molto prima di Daniele, sì, anche prima del diluvio del giorno di Noè, la fine di questo mondo o sistema di cose era stata predetta, per esempio da Enoc, altro uomo che “camminò con Dio”. Nella Sacra Scrittura si legge: “Sì, il settimo da Adamo, Enoc, pure profetizzò riguardo a loro, quando disse: ‘Ecco! Geova è venuto con le sue sante miriadi, per eseguire giudizio contro tutti e per condannare tutti gli empi di tutte le empie opere che hanno empiamente commesse e di tutte le cose offensive che gli empi peccatori han dette contro di lui’”. (Giuda 14, 15, NW; Gen. 5:21-24; Ebr. 11:5, 6) Ma Geova Dio fu il primo a parlare anticamente della fine del mondo, nel paradiso di Eden, quando il primo uomo ebbe una condotta condannata e il suo Creatore pronunciò contro di lui il giudizio di sofferenze e morte. Ivi, parlando allo spirito ribelle, che come serpente aveva progettato di fare tutto questo, Geova Dio disse: “E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra la tua progenie e la progenie di lei. Questa progenie ti ferirà la testa e tu le ferirai il calcagno”. (Gen. 3:15, NW) Che il capo del grande Serpente di malvagità sarebbe stato schiacciato significa pure la distruzione nei nostri giorni del suo mondo o sistema di cose mediante il diletto Figlio di Dio, che è in ispecial modo la progenie della donna di Dio. Nessuna speranza esiste quindi per questo mondo di cui Satana è dio.
9. Come risponde Dio alla domanda sulla possibilità che alcuni della razza umana avranno, per salvarsi e perpetuare il genere umano?
9 Il mondo no, ma possono alcuni della razza umana esser risparmiati e salvati? Questo è il problema che dev’essere risolto nell’attuale afflizione. Precipiterà forse tutto il genere umano con Satana e i suoi demoni nella distruzione di questo mondo? Hanno alcuni della razza umana l’opportunità di sopravvivere, di perpetuare la nostra razza su questa terra? Sì! dice Dio stesso con queste parole: “Io feci la terra, e sopra di essa creai l’uomo, le mie mani distesero i cieli, io diedi gli ordini a tutto il loro esercito. Perché così dice il Signore [Geova], creatore del cielo, lo stesso Dio che ha formata la terra, l’ha fatta, l’ha plasmata, non invano l’ha creata, l’ha formata perché fosse abitata: ‘Io sono il Signore [Geova], e non ve n’è altri’”. (Isa. 45:12, 18, Ti) Geova Dio non permetterà che la terra sia lasciata desolata senza abitante umano durante la guerra universale di Harmaghedon.
10. Con quali parole Pietro ci ricorda che l’amore di Dio preserverà i superstiti?
10 Lo scrittore ispirato, Pietro, ci ricorda che Dio Onnipotente può mantenere in vita gli uomini alla fine di questo mondo o sistema di cose, dicendo: “Non si trattenne dal punire un mondo antico, ma preservò Noè, un predicatore di giustizia, con sette altri quando portò un diluvio su un mondo di empi; Geova certamente sa come liberare le persone di sincera devozione dalla prova, e riservare gl’ingiusti per il giorno del giudizio perché siano annientati. Poiché tutte queste cose stanno dunque per essere dissolte, quali persone dovete essere voi in santità di condotta e atti di santa devozione, aspettando e tenendo a mente la presenza del giorno di Geova, nel quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi intensamente caldi si fonderanno. Ma ci sono nuovi cieli e nuova terra che noi aspettiamo secondo la sua promessa, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 2:5, 9; 3:11-13, NW) L’amore di Dio preserverà i superstiti per questo nuovo mondo.
UN DIO AMOREVOLE
11. Perché l’espressione “l’amore di Dio” potrebbe sembrare strana alla maggioranza dell’umanità, ma è il suo amore una realtà?
11 “L’amore di Dio” può sembrare un’espressione strana alla grande maggioranza degli uomini. Perché? Perché non conoscono questo Essere quale Dio amorevole, l’Iddio supremo e onnipotente che nutre amore per le sue creature viventi, e in ispecial modo per l’uomo. Il fatto che c’è il male ed è permessa la crescente malvagità li ha resi perplessi e li ha indotti a concepire idee errate intorno a Dio, cioè se debbano credere che esiste una Persona come Dio. Le disonoranti dottrine degli egoisti e intriganti capi religiosi han dipinto Dio con colori falsi e lo hanno rappresentato come un Dio privo d’amore, ingiusto, che prova crudele piacere nella morte dell’uomo e vendicativamente dispone che l’uomo peccatore subisca indicibili agonie di sofferenza eterna dopo la morte del corpo. Fino ad oggi le organizzazioni religiose della cristianità non hanno pubblicamente rinunciato alle loro dottrine anticristiane del purgatorio ardente e del fiammeggiante inferno di tormento eterno per le anime umane dopo la morte del corpo. E per coloro che credono soltanto all’esistenza di invisibili demoni pronti a nuocere alla persona se non sono placati, l’idea di un Dio amorevole e supremo è qualche cosa di cui non hanno mai sentito prima il conforto. Ciò nonostante, l’amore di Dio è una dimostrabile realtà.
12. Perché non si deve incolpare il nostro Creatore per la nostra attuale condizione peccaminosa, e come la nostra esistenza oggi è un segno del suo amore?
12 Tutte le cose create provengono da questo solo, vivente e vero Dio, che è come una rocca di fondamento su cui poggia tutta la creazione. Il profeta Mosè cantò riguardo a lui, dicendo: “Io dichiarerò il nome di Geova. Attribuite la grandezza al nostro Dio! La Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. Uno Dio di fedeltà, presso il quale non è ingiustizia; egli è giusto e retto. Da parte loro hanno agito male; essi non sono suoi figli, la colpa ce l’hanno loro”. (Deut. 32:3-5, NW) Se il Creatore fosse privo di amore, il genere umano oggi non esisterebbe dopo che per queste migliaia d’anni si è comportato male e non come suoi figli. Seimila anni fa egli creò il primo uomo e la prima donna nella perfezione umana e li mise nel paradiso di delizie, nel perfetto giardino della terra. Quando disubbidirono al loro amorevole Creatore e caddero sotto la condanna di morte, Geova Dio avrebbe potuto annientarli istantaneamente prima che avessero figli. In tal modo avrebbe evitato la nascita di una razza peccatrice come siamo noi oggi; ma in tal caso, dove saremmo noi ora? La colpa dell’attuale genere umano non dev’essere attribuita a un Creatore privo d’amore, ma, come la Parola scritta di Dio ce ne rivela il mistero, “per mezzo di un sol uomo il peccato entrò nel mondo e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché essi ebbero tutti peccato”. Noi siamo tutti nati dal peccatore Adamo in questa imperfetta, peccaminosa condizione. — Rom. 5:12, NW; Genesi, capitoli 2 e 3.
13. (a) In quale altra occasione Dio avrebbe potuto annientare tutto il genere umano, ma come mostrò egli amore? (b) Perché ha mandato egli un messaggio di riconciliazione, e che cosa significa l’essere riconciliati?
13 Dio Onnipotente il Creatore ebbe un’altra occasione in cui avrebbe potuto annientare tutto il genere umano. Questa occasione fu il diluvio dei giorni di Noè. Il diluvio fu universale, totale, e coprì anche le montagne di molti cubiti, accumulandosi sopra la terra per quaranta giorni, senza scendere in bacini per lasciare asciutte le superfici che ci sono oggi finché non fu trascorso un intero anno solare. Ma Dio risparmiò otto anime umane e molte coppie di inferiori anime animali, in modo che oggi vi sono conseguentemente oltre 2.300.000.000 di anime del genere umano e molta vita animale sulla terra. Benché, in schiacciante maggioranza, gli uomini non lo conoscano, non lo amino, non lo adorino e non gli ubbidiscano ma perfino vivano come suoi nemici, tuttavia l’amorevole Dio Geova ha fatto splendere il sole e ha fatto cadere la pioggia e la neve su queste imperfette creature umane. Se vi è qualcuno che ha il diritto di comandarci: “Continuate ad amare i vostri nemici, a far del bene a quelli che vi odiano, a benedire quelli che vi maledicono”, egli è Geova Dio; ed egli fece dire questo dal suo diletto Figlio, Gesù Cristo, nel sermone che pronunciò su un monte della Palestina. (Luca 6:27, 28, NW; Matt. 5:1, 2, 44) Diciannove secoli fa Dio pose il fondamento perché questi ex nemici fossero riconciliati con lui o perché fossero portati di nuovo in amichevoli rapporti con lui, e inviò i suoi ambasciatori, veri seguaci di Gesù Cristo, perché dicessero: “Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi. Come sostituti di Cristo noi imploriamo: ‘Siate riconciliati con Dio’”. (2 Cor. 5:20, NW) Quando siamo riconciliati con Geova Dio riceviamo ora più che le semplici benedizioni naturali del sole, della pioggia e delle cose che crescono sulla terra, insieme al resto del genere umano; noi otteniamo la salvezza per la vita eterna nel nuovo mondo di Dio.
14. A causa della nostra attuale esistenza penosa che cosa molti pensano erratamente debba essere la vera salvezza, ma qual è il proposito di Dio circa il dolore e la sofferenza?
14 Nel nuovo mondo di giustizia la vita delle creature umane non avrà più dolore. L’ispirato scrittore cristiano, Giovanni, che ebbe una gloriosa visione di quel nuovo mondo di nuovi cieli e nuova terra, disse: “Ed io vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, e il mare non è più. . . . E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né ci sarà più lutto, né grido, né dolore. Le cose di prima sono passate”. (Apoc. 21:1-4, NW) Poiché la vita umana è ora piena di afflizione e sofferenza, molti pensano che la vera salvezza si ottenga con la liberazione dall’esistenza. Hanno l’idea errata che per sbarazzarsi del dolore, delle pene e delle sofferenze debbano sbarazzarsi della vita. Molte persone sofferenti attendono la morte che ponga fine ad ogni cosa, e quelli che credono nella trasmigrazione dell’anima attendono che il ciclo delle trasmigrazioni dell’anima termini con un nirvana di inesistenza, nell’inconscia nullità. La peccaminosa vita dell’uomo può ora essere infelice e penosa, ma non è infelice e penosa ogni vita. Il solo, vivente e vero Dio, Geova, è chiamato il “Dio felice”. (1 Tim. 1:11, NW) Quelli che ora vengono riconciliati con lui sono le sole persone oggi veramente felici sulla terra, e sono un’illustrazione del proposito di Dio che tutte le creature alle quali nel nuovo mondo darà la vita eterna saranno perfettamente felici, senza mai una puntura di sofferenza, dolore o morte.
15. Perché lo stato d’inesistenza o annientamento non costituisce un atto di salvezza, e che cosa è quindi la salvezza proveniente da Dio?
15 La salvezza che viene da Dio non è l’evasione dalla vita, ma è il riscatto dalla morte o inesistenza. Il passaggio all’inesistenza è la punizione per le azioni empie commesse contro Dio, poiché la Parola di Dio dice: “Il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore”. (Rom. 6:23, NW) Quelli che passano allo stato d’inesistenza non dovrebbero illudersi pensando di ottenere la salvezza dalla vita o esistenza. Essi subiscono una punizione e perdono la felicità eterna della perfetta vita nel nuovo mondo di Dio. Qualsiasi animale o bestia selvaggia può morire; quindi la morte del genere umano non ha nulla di superiore al destino delle bestie o animali. Per citare il sapiente ispirato: “La sorte de’ figliuoli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; . . . Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengon dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere”. (Eccl. 3:19, 20) Quindi la salvezza di Dio è un riscatto o liberazione da questo destino simile a quello delle bestie, un riscatto dall’inesistenza o annientamento. Iddio non preserva la vita dei suoi nemici o peccatori allo scopo di mantenerli infelici e nella sofferenza. Egli preserva la vita di quelli che lo amano per far godere loro la completa felicità per sempre. È scritto: “Geova preserva tutti quelli che l’amano; ma distruggerà tutti gli empi”. — Sal. 145:20, AS.
16. Da chi proviene l’insegnamento che l’uomo può salvarsi da sé, qual è il suo scopo d’insegnare questo, e perché possiamo giustamente nutrire il desiderio di vita?
16 Il grande avversario dell’uomo è Satana il Diavolo, e da lui ha origine la dottrina che la nostra salvezza non venga dal di fuori, da Dio, ma dipenda dal dominio che abbiamo sulla nostra mente e quindi dalla nostra stessa forza che controlla il nostro corpo per mezzo della mente. Con tale insegnamento l’avversario ha lo scopo d’indurre gli uomini a rifiutare la sola salvezza che viene da Geova Dio. Non spetta all’uomo di salvarsi in questa afflizione o in qualsiasi altro tempo. “La salvezza appartiene a Geova”, dice il Salmo 3:8 (AS). La vita eterna nella felicità è qualche cosa che nessun animale inferiore può ottenere. È qualche cosa che l’uomo può ottenere ma non da se stesso. La possibilità viene dal di fuori, da Geova Dio. Noi possiamo giustamente bramare o desiderare questa salvezza da Dio, e lo possiamo senza soffrire e senza disilluderci a causa di tale brama o desiderio. Seguendo la via di Dio, che egli ci ha rivelata mediante suo Figlio Gesù Cristo, possiamo soddisfare questa brama di salvezza sfuggendo infine ad ogni sofferenza, vecchiaia e dolore ed ottenendo una vita eterna, senza sofferenze, imperfezione, povertà, ignoranza e confusione mentale, ed allontanamento dall’amorevole e felice Dio. Pertanto non inganniamo noi stessi riguardo alla provenienza della vita, o a quale ne è lo scopo e alla ragione per cui è ora contrassegnata da sofferenza e miseria. I concetti errati intorno alla vita e al suo scopo vengono dal fatto che l’uomo non conosce il solo, vivente e vero Dio, in cui è la fonte o sorgente della vita. Solo l’avversario Satana il Diavolo vuole che gli uomini desiderino e scelgano con ignoranza il destino degli empi e dei malvagi. Dio invita: “Tu devi scegliere la vita onde ti mantenga in vita, tu e la tua progenie, amando Geova il tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni”. — Deut. 30:19, 20, NW.
17, 18. (a) Che cosa si deve fare per scegliere la vita? (b) Per quale motivo vitale Dio ha offerto il dono della vita eterna “per mezzo di Gesù Cristo”?
17 Nell’attuale afflizione la persona sana e ragionevole, che ama ciò ch’è giusto, sceglierà la vita, il che vuol dire scegliere la via che conduce ad essa. Ricordate: “Il dono che dà Dio è la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore”. La vita merita d’essere accettata, non importa mediante chi Dio voglia offrirla. Perché dunque sentirsi offesi se viene offerta mediante Cristo Gesù? C’è una ragione vitale perché sia offerta mediante lui. La caduta dell’intera razza umana ebbe luogo col peccato del nostro primo genitore Adamo. Il salario che fu guadagnato dall’odioso peccato commesso contro Dio suo Padre fu la morte, con imperfezione, dolore, sofferenza, regno diabolico e allontanamento da Dio finché con la morte tornò nella polvere della terra da cui Dio l’aveva formato in principio nella perfezione umana. La sua disubbidiente moglie lo condusse al peccato ed egli trasmise per mezzo di lei a tutta la razza umana la condanna del peccato e della morte, con tutto il suo seguito di paura, sofferenza, infelicità, guerra e lotta, vecchiaia, rovina e delusione. Poiché fu creato da Dio e da Dio ricevette la vita, le Sacre Scritture parlano del perfetto Adamo in Eden come del “figlio di Dio”. (Luca 3:38) La caduta di tutti i discendenti di Adamo avvenne per mezzo di questo uomo, allorché si allontanò dalla via della perfezione e della santa devozione. Quindi il riscatto o liberazione di tutti i volenterosi discendenti di Adamo può compiersi per mezzo di un altro “figlio di Dio”, col sacrificio della sua vita di uomo perfetto a favore dei discendenti di Adamo. Poiché nessuno che riceve da Adamo la breve vita umana può fare il sacrificio di una vita perfetta per la famiglia umana, Iddio inviò dal cielo il suo unigenito Figlio onde divenisse un uomo perfetto nella carne sulla terra.
18 Per prendere la natura umana e divenire un vero uomo di carne e sangue nella perfezione umana, questo celeste Figlio di Dio si assoggettò a nascere da una donna virtuosa, da una vergine giudea, e poi crebbe fino alla completa maturità raggiungendo l’età di trent’anni. Allora intraprese la carriera di sacrificio che Dio suo Padre gli aveva tracciata, predicando che il regno di Dio è la sola speranza del genere umano. Questa fedele predicazione lo condusse alla morte da martire o testimone di Geova Dio, ma egli morì innocente, senza essersi allontanato dalla via di Dio come aveva fatto in Eden il progenitore dell’uomo, Adamo. Pertanto Iddio accettò la vita umana che suo Figlio depose in sacrificio a favore della morente umanità. Egli premiò inoltre il suo fedele, sacrificato Figlio, risuscitandolo dai morti alla vita immortale dei cieli affinché divenisse il Re del promesso regno di Dio sopra il genere umano. Ecco perché Gesù Cristo è tanto importante nelle disposizioni di Dio. Ecco perché dobbiamo rivolgerci a Dio mediante lui quale principale Agente di Dio. Ecco perché Dio offre al genere umano il dono della vita eterna “per mezzo di Cristo Gesù nostro Signore”.
19. (a) Perché c’è perfetta giustizia, e anche economia, in questa disposizione? (b) Che cosa manifesta Dio scegliendo il suo unigenito Figlio per questo proposito?
19 In questa disposizione di Dio c’è perfetta giustizia, una perfetta vita umana viene data in cambio della vita umana perfetta che fu perduta col peccato in Eden. In questa disposizione c’è anche economia o mancanza di sperpero, in quanto morte, condanna, imperfezione e sofferenza vennero dal solo uomo Adamo su tutta la famiglia umana ed ora l’opportunità della vita eterna viene a tutti i volenterosi della famiglia di Adamo mediante il perfetto, immolato Gesù Cristo. Perciò Dio dice riguardo a lui: “Questo è il mio Figlio, il Diletto, che io ho approvato; ascoltatelo”. (Matt. 17:5, NW; 1 Piet. 1:17) Dopo aver quindi ragionevolmente considerato la questione, nessuno dovrebbe sentirsi offeso sapendo che Dio ha fatto dipendere l’eterno benessere di tutta l’umanità da questo solo individuo e ha posto ogni cosa in questo fedele e degno Figlio. Che cosa c’è di male in questa disposizione divina? Dove non può essa produrre i risultati desiderati? Perché dovrebbe l’Iddio Onnipotente chiedere l’aiuto di molti, per far mettere in campo il vostro personale favorito religioso? Le numerose religioni possono avere ognuna il proprio favorito religioso, in modo che per accontentarle tutte si dovrebbe istituire un pantheon o tempio di tutti gli dèi. Ma il solo, vivente e vero Dio ha il suo eletto, ed è quello giusto, il suo unigenito Figlio, ch’egli offrì in sacrificio. Questo atto manifesta amore, il più alto grado dell’amore divino, far morire il suo dilettissimo Figlio per mano di peccatori, a favore di quelli che non lo meritano affatto ma erano condannati peccatori.
20. Invece di offenderci, come dovrebbe farci sentire tale amore, e che cosa significa respingerlo?
20 È forse questo insolito amore qualche cosa che debba offendere? L’altruismo di questo amore ci si raccomanda. Come uno che ricevette questo amore divino lo definisce: “Mentre eravamo ancora deboli, Cristo morì per uomini empi. Perché a mala pena alcuno morrà per un uomo giusto; infatti, per l’uomo buono forse qualcuno ardirebbe morire. Ma Dio raccomanda il suo amore per noi in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi”. (Rom. 5:6-11, NW) È veramente il colmo dell’ingratitudine disprezzare e respingere un amore che ci si raccomanda in tal modo.
21. Perché questo atto di Dio dovrebbe spingerci ad amarlo?
21 Quale uomo sulla terra consegna un figlio diletto perché soffra ignominiosamente e muoia nel modo più atroce onde coloro ai quali non deve nulla ma che meritano la distruzione ne ricevano il beneficio? Dio manifestò questo meraviglioso grado di amore per noi umani. Per questo è scritto: “Dio è amore. Con questo l’amore di Dio è stato manifestato nel nostro caso, perché Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo affinché noi ottenessimo la vita per mezzo di lui. L’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli amò noi e mandò suo Figlio come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati”. (1 Giov. 4:8-10, NW) Come potremmo noi astenerci dall’amare un Dio come questo? Quando impariamo ad amare questo altruistico Dio, siamo costretti a dire, come l’apostolo cristiano Giovanni: “Quanto a noi, amiamo, perché egli ci amò per primo”. — 1 Giov. 4:19, NW.
LIBERAZIONE MEDIANTE UN BUON GOVERNO
22. Nell’amore per un buon governo a chi rassomigliamo, e che cosa ha fatto egli per tale buon governo?
22 Quando persone ben disposte conoscono ed amano il solo, vivente e vero Dio, si rendono conto con gioia che il suo amore e il loro amore sotto uno speciale aspetto sono simili, e cioè nell’amore per un buon governo del genere umano. L’amore per tale giusto, perfetto governo ce lo ha fatto desiderare vivamente ma non abbiamo potuto far nulla per esso. Le forze del governo malvagio, egoistico, oppressivo sono state e sono tuttora troppo potenti per noi. Da soli non possiamo combattere il Diavolo e la sua turba. Però, Geova Dio è la fonte d’ogni governo giusto, poiché egli è il Sovrano Superiore di tutto l’universo. Egli non ha approvato gli ingiusti governi politici di questo mondo, e non si propone di farli governare sopra il genere umano per un tempo indefinito. Nel suo amore per un buon governo di ogni parte dell’universo egli ha promesso e disposto un buon governo sopra il genere umano, col migliore governatore possibile, il suo unigenito Figlio. Dato che il governo viene da lui e sarà esercitato dal suo intronizzato Figlio nel cielo, si chiama “il regno di Dio” o “regno dei cieli”. In questo governo l’unto Re Gesù Cristo servirà Dio, e Geova lo indica nelle sue profezie dicendo: “Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace l’anima mia; io ho messo il mio spirito su lui, egli insegnerà la giustizia alle nazioni. . . . Egli non verrà meno e non s’abbatterà finché abbia stabilita la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge”. — Isa. 42:1-4.
23. Che cosa fece sulla terra l’eletto Servitore di Dio per promuovere quel governo?
23 Quando questo eletto Servitore fu sulla terra nella forma dell’uomo Gesù Cristo mostrò la sua devozione a tale governo predicando il regno di Dio e invitando ogni volenteroso a dargli il primo posto nella sua vita. Egli compì molte miracolose opere di guarigione su persone malate, perfino risuscitando alla vita dei morti, per mostrare d’essere colui che Dio ha scelto per questo regno e anche per mostrare le potenti opere che il regno avrebbe fatte per i suoi ubbidienti sudditi. “Affinché si adempisse ciò che fu dichiarato da Isaia il profeta, che disse: ‘Ecco! il mio servitore che ho scelto, il mio diletto, che l’anima mia ha approvato! Io porrò il mio spirito sopra di lui, ed egli farà capire alle nazioni ciò che è il giudizio. . . . Veramente nel suo nome spereranno le nazioni’”. — Matt. 12:17-21, NW.
24, 25. (a) Che specie di sorvegliante Dio vuole che sia il suo unto Re, e come mostrò Gesù di esserlo? (b) Con quale forma di governo dunque l’amore di Dio provvede ora liberazione per l’uomo?
24 Geova Dio, a favore del buon governo, vuole che il Re da lui unto a tale incarico con lo spirito santo sia per i suoi sudditi umani ciò che un tenero pastore è per le proprie pecore. Gesù Cristo dimostrò di possedere queste qualità pastorali. Il giusto pastore darà la vita per le pecore. Proprio così, Gesù come uomo perfetto depose la sua vita umana per le pecore, i suoi seguaci. Egli sapeva che cosa doveva fare come Re Pastore, poiché disse: “Io sono il giusto pastore, e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me ed io conosco il Padre; e io cedo la mia anima per le pecore. E ho altre pecore, che non sono di questo ovile; quelle pure io devo addurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama, perché cedo la mia anima, . . . Questo comandamento ho ricevuto dal Padre mio”. (Giov. 10:14-18, NW) E Gesù cedette la sua anima o vita di uomo perfetto per amore delle sue pecore, non soltanto per quel piccolo gregge di pecore che sarebbero state risuscitate dai morti perché regnassero con lui nel regno celeste, ma anche per le “altre pecore” che diventeranno leali e ubbidienti sudditi del suo regno sulla terra.
25 Egli non poteva avere amore più grande per le pecore. Per citare le sue stesse parole: “Nessuno ha amore più grande di questo, che alcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici”. (Giov. 15:13, NW) Se siete suoi amici, potete dire con l’apostolo Paolo: “Il Figlio di Dio che mi ha amato ha dato se stesso per me”. (Gal. 2:20, NW) Geova Dio ama questo governatore. Perciò la profezia rivolta a questo Figlio di Dio diceva: “Lo scettro del tuo regno è uno scettro di giusti princìpi. Tu hai amato la giustizia e hai odiato l’illegalità. Ecco perché Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di grande gioia assai più dei tuoi compagni”. (Ebr. 1:8, 9, NW) Con questo regno retto dal Figlio, con questo governo teocratico che ama la giustizia e la verità, l’amore di Dio provvede ora liberazione per il genere umano. Questo è il solo governo a cui Dio dà ora l’approvazione e l’autorità di governare il genere umano.
26. Come si può dire che l’amore è una ragione per cui Dio distruggerà questo vecchio mondo?
26 L’amore di Dio verso il giusto governo e il fedele governatore è una delle ragioni per cui Geova Dio distruggerà questo vecchio mondo con i suoi empi governi. La distruzione dei malfattori è un’espressione del suo amore: amore per i giusti princìpi, amore per quelli che sono degni di vivere sulla terra nella pace e nella prosperità senza oppressione. Ci sono cose che Dio odia, e l’esistenza di tali cose in questo vecchio mondo dà la certezza che esso deve scomparire. Si legge: “Sei cose odia Geova, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spandono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimonio che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli”. (Prov. 6:16-19, VR e AS) Dio non ci approva se amiamo ciò ch’egli odia, e il suo comandamento c’impone: “Non amate né il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di vita — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa e anche i suoi desideri, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — 1 Giov. 2:15-17, NW.
27. Perché l’amore porterà la più severa di tutte le afflizioni ad Harmaghedon, e che cosa provvederà allora per gli altruistici amanti del nuovo mondo?
27 Considerata da un giusto punto di vista la scomparsa di questo mondo o sistema di cose ad Harmaghedon nel tempo della più grande afflizione di tutta la storia è un’espressione dell’amore di Dio, per quanto terribile sia l’afflizione con la quale egli lo distruggerà. Ci vorrà tutta quell’afflizione per annientare non soltanto tutti gli empi e malvagi sistemi della terra ma anche le invisibili potenze diaboliche di questo visibile sistema di cose; vale a dire Satana e i suoi demoni che sono stati gettati nelle vicinanze della nostra terra e stanno ora recando calamità alla terra e al mare. Coloro che soffriranno in quelle tribolazioni che sono le peggiori avranno scelto da sé tale sofferenza disprezzando e respingendo ora la via della protezione e della fuga che Dio ora amorevolmente tiene aperta per loro. Gli egoisti che amano il vecchio mondo egli li distruggerà ad Harmaghedon. Gli altruisti che amano il giusto nuovo mondo li preserverà durante quella guerra universale portandoli nel puro nuovo mondo, con i suoi nuovi cieli e nuova terra, e questi, continuando a fare la volontà di Dio, rimarranno per sempre nel nuovo mondo di giustizia.
28. Qual era il mondo che Dio amava tanto, e come e perché manifestò egli il suo amore per esso?
28 Il provvedimento del giusto nuovo mondo e la sua istituzione dopo la guerra universale di Harmaghedon sono un’espressione dell’amore di Dio. Questo è il mondo che Geova Dio ha amato tanto da fare per esso il più grande sacrificio. Per questa ragione Gesù Cristo, il Figlio di Dio, parlando del regno di Dio disse: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. (Giov. 3:3, 5, 16, NW) Per quelli che costituiranno il nuovo mondo Dio ha nutrito un amore tale da esser disposto a inviare il suo diletto Figlio sulla terra affinché morisse di una morte di sacrificio. La sua morte provvide il mezzo della loro salvezza per la vita in questo prezioso nuovo mondo. Ma per ottenere i benefici di tale sacrificio essi devono aver fede nel suo valore e potere. Operando conformemente a questa fede evitano d’esser distrutti con quelli che amano il vecchio mondo, e sono benedetti con la vita eterna nel nuovo mondo. Quelli che saranno col diletto Re del nuovo mondo sono essi stessi credenti nel sacrificio ch’egli fece, e a causa della loro fede Dio li adotta come figli spirituali, generandoli col suo spirito. Quando li risuscita dai morti dà loro la vita spirituale, rendendoli parte spirituale del nuovo mondo affinché siano con Cristo Gesù nel regno celeste. Tutti quelli che divengono amati sudditi di questo regno sulla terra devono parimenti esercitare fede nel sacrificio del loro Re. Questo farà ricevere loro il dono della vita eterna nella perfetta felicità del paradiso restaurato su questa terra.
29. Sin dal suo inizio, perché sarà esso un mondo diverso?
29 Sin dall’inizio quel nuovo mondo sarà pieno del frutto dello spirito di Dio che opererà nella vita dei suoi abitanti. Ci è detto che “il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, dolcezza, padronanza di sé. Contro tali cose non v’è legge”. (Gal. 5:22, 23, NW) Non c’è da meravigliarsi se sarà un mondo tanto diverso!
30. In vista dello stesso amore di Dio, quale verità diventa chiara per noi, e, a causa della crescente illegalità, in quale pericolo ci troviamo?
30 Poiché Dio è venuto con amore a liberare l’uomo dall’afflizione, noi vediamo l’importanza di questa qualità. Una grande verità ci è dunque chiara: Per vivere, dobbiamo amare. Questo accade personalmente a ciascuno di noi. Considerando l’argomento in più vaste proporzioni: Per vivere, la razza umana deve amare. Adamo ed Eva nel giardino di Eden se ne resero conto quando ebbero empiamente peccato contro il loro Dio e Creatore e dovettero morire per non averlo amato. Il genere umano deve rendersene conto oggi, ma non quando è troppo tardi come fecero Adamo ed Eva. Noi tutti proviamo oggi le amare conseguenze della loro mancanza di amore: amore verso Dio e amore dell’uno per l’altro. Ma un crescente numero di persone se ne sta ora rendendo conto prima che il violento scatenarsi di Harmaghedon dia il segnale che è troppo tardi, e sta imparando a mostrare e a nutrire il necessario amore. Vivendo oggi nel terribile “tempo della fine” ora così prossima alla sua completezza ci troviamo nel grande pericolo di soccombere all’egoismo e al folle odio. Nella profezia sulla fine del mondo Gesù avvertì di questo, dicendo: “A causa dell’aumento dell’iniquità l’amore della maggioranza si raffredderà”. (Matt. 24:12, NW) Cessar di amare significa morte. Se non vogliamo morire, noi dobbiamo amare.
31. A quali comandamenti il genere umano oggi disubbidisce empiamente, e cercando di osservare soltanto il secondo comandamento che cosa avviene infine?
31 Oggi il male del genere umano è la disubbidienza ai due grandi comandamenti. E quali sono questi due grandi comandamenti? Gesù Cristo ci risponde. Quando gli fu rivolta la domanda: “Qual è il più grande comandamento nella Legge?” egli rispose: “‘Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la mente tua’. Questo è il più grande e primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’. Da questi due comandamenti dipende l’intera Legge e i Profeti”. (Matt. 22:35-40, NW) Questi due principali comandamenti sono positivi. Richiedono amore; anzitutto, amore verso Dio, poi, amore verso il nostro simile tanto quanto per noi stessi. Senza l’amore di Dio, e questo in primo luogo, l’apparente amore del nostro simile, l’apparente umanitarismo, sarebbe infine deluso, frustrato.
32. A causa dell’adempimento di quale profezia la vita è assai vuota per la grande maggioranza dell’umanità in questi ultimi giorni, e perché questo vecchio mondo rimane nella morte?
32 Secondo le profezie della Sacra Scrittura noi viviamo negli “ultimi giorni” nei quali ci sono “tempi molto difficili”. In questi giorni difficili, in questi giorni di afflizione, la vita è assai vuota per la maggior parte dell’umanità. Qual è la causa della vanità della loro vita? La profezia risponde: “Gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, . . . senza affezione naturale, . . . senza amore per il bene, . . . gonfi di se stessi, amanti dei piaceri più che di Dio, avendo una forma di devozione di Dio ma dimostrandosi falsi alla sua potenza”. (2 Tim. 3:1-5, NW) L’umanità si priva della sua stessa vita per non amare. L’umanità si priva della vita perché si priva di amore. È proprio vero che: “Chi non ama [secondo questi due grandi comandamenti] rimane nella morte”. E questo mondo vecchio, assassino, privo di amore, rimanendo nella morte fino ad Harmaghedon, sarà quindi distrutto per sempre. — 1 Giov. 3:14, NW.
33. Come il nostro sforzo di ottenere la vita non è soltanto egoistico, e quindi perché la grande massa del genere umano perirà ad Harmaghedon?
33 Non solo quando si è amati, ma anche quando si ama, sì, specialmente quando si ama, si provano sentimenti benefici, edificanti, confortanti, ispiratori. L’amore di Dio è la manifestazione più sublime. È questo che principalmente ci induce ad accettare e seguire le condizioni divine per ottenere la salvezza eterna in questo tempo dell’afflizione dell’uomo, poiché allora lo sforzo che facciamo per ottenere la vita nel nuovo mondo non è soltanto uno sforzo egoistico. Veramente, per recare beneficio a noi stessi e per glorificare Dio in questa afflizione dell’umanità, dobbiamo rispondere all’amore di Dio e ubbidire ai suoi due grandi comandamenti. La grande massa degli uomini si rifiuterà di far questo e resterà sotto la condanna di Dio senza vera, divina speranza di vita e semplicemente perirà ad Harmaghedon. Essi non hanno amore né per i “fratelli di Cristo” né per le sue altre pecore. E non avendo amore per questi non hanno in realtà amore per Cristo e per il suo Dio, Geova. Quindi, preferendo rimanere nella morte fino all’ora fatale, essi determinano il loro destino o fine ad Harmaghedon.
34. A causa di quale tempo delle nazioni tutto il genere umano è ora nell’afflizione, e perché?
34 Tutti gli uomini sono ora nell’afflizione, perché sono nel tempo del giudizio delle nazioni. Secondo le profezie della Bibbia e il loro adempimento nella storia moderna, sì, secondo la cronologia di Dio indicata nella Bibbia, nel 1914 d.C. cominciò per le nazioni di questo mondo il “tempo della fine” e giunse il tempo fissato perché il regno di Dio fosse istituito nei cieli. Lo scoppio della prima guerra mondiale in quell’anno fu solo una delle predette evidenze che dimostrano quel fatto. Conformemente all’invito di Dio, Gesù Cristo assunse il potere del Regno e si insediò sul celeste trono, governando per distruggere questo vecchio mondo e per stabilire pienamente il nuovo mondo.
35. (a) Quale opera di separazione viene ora svolta dal Re sul suo trono, e perché alcuni sono condannati ed altri approvati? (b) Come gli approvati sono già passati ad uno stato di vita?
35 In questa stessa profezia sulla fine del mondo Gesù disse che sarebbe venuto nella sua gloria e con lui tutti i santi angeli, allora si sarebbe messo a sedere sul suo glorioso trono, avrebbe radunato tutte le nazioni della terra davanti a sé e avrebbe cominciato un’opera di separazione. Non avrebbe separato le nazioni politiche, ma le persone l’una dall’altra, come un pastore separa le pecore dai capri. Alla sua destra di favore avrebbe messo le persone mansuete, alla sua sinistra di sfavore quelle ostinate. Egli biasima la classe dei capri perché non ha mostrato amore ai fratelli spirituali di Cristo e li condanna all’eterna distruzione raffigurata dal “fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli”. Approva la classe delle pecore per l’amore che nutre verso i fratelli spirituali di Cristo e introduce questi giusti nella vita eterna del nuovo mondo. (Matt. 25:31-46, NW; Matt. 24:7) Essi hanno la speranza di esser protetti dalla potenza di Dio mediante Cristo contro le forze distruttive di Harmaghedon, e di esser mantenuti in vita durante la terribile fine di questo vecchio mondo, per entrare nel nuovo mondo che ha gloriosamente inizio. Perché? Perché sin d’ora, imparando ad amare Dio e il suo Cristo e imparando ad amare il loro prossimo come se stessi, passano da uno stato di morte ad uno stato di vita, avviandosi per la via della vita eterna. Ci odii il mondo per questo. L’apostolo cristiano Giovanni dice: “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli”. — 1 Giov. 3:14, NW.
36. Che cosa potrebbe fare la mano aperta di Dio per noi creature viventi, ma perché alcuni periranno ad Harmaghedon nella loro insoddisfazione?
36 Eccoci, dunque, nella più grande afflizione che ci sia mai stata. Invece di esser preoccupati, siamo felici, se ci rendiamo conto del fatto che Geova Dio nel suo meraviglioso amore è venuto a liberarci, e noi vogliamo esser liberati in questo modo. Possiamo appagare il desiderio del nostro amorevole cuore se accettiamo la mano che Dio ci apre. Descrivendo l’amorevole benignità di Dio il bel salmo del Regno si rivolge a Dio con queste parole: “Tu apri la tua mano, e sazi il desiderio di tutto ciò che vive”. Ma ci vogliono due persone per fare un dono. Ci vuole chi riceve e chi dona. Tutto il genere umano è disposto ad accettare e a godere egoisticamente le buone cose materiali che la sua mano aperta ha provvedute. Non tutti però apprezzano la più grande offerta della sua mano aperta, l’offerta spirituale. Essi disprezzano l’offerta del divino dono della vita eterna perché viene fatta per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, e mordono la mano che offre loro provvisioni sia di vivificante cibo spirituale che di cibo materiale. Quindi restano del tutto insoddisfatti e nella loro insoddisfazione periranno ad Harmaghedon.
37. (a) Quindi come possiamo trovare soddisfazione per sempre? (b) Che cosa dobbiamo fare per prendere e adempiere la vivificante decisione, e in rivendicazione di che cosa?
37 Ma il salmo dice: “Egli adempie il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido e li salva. L’Eterno guarda tutti quelli che l’amano, ma distruggerà tutti gli empi”. (Sal. 145:16, 19, 20) Da parte nostra, dunque, noi troveremo per sempre soddisfazione accettando ora l’amorevole dono della sua mano aperta. Con amorevole apprezzamento accetteremo il grande mezzo della nostra salvezza, il suo regno mediante Gesù Cristo, che ora è stabilito nei cieli, e noi lo predicheremo in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, finché non giunga la fine. (Matt. 24:14) Ci uniremo insieme e ci raduneremo regolarmente come una società del Nuovo Mondo, facendo questo senza fallo, per incoraggiarci e incitarci reciprocamente all’amore e alle giuste opere, ‘tanto più mentre vediamo avvicinarsi il gran giorno’. (Ebr. 10:24, 25) Facendo questo, prendiamo e adempiamo la vivificante decisione in questo tempo di afflizione del genere umano, e l’amore di Dio, liberandoci, sarà rivendicato.