Mantenete l’integrità
“La Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. Un Dio di fedeltà, presso il quale non è ingiustizia; egli è giusto e retto”. — Deut. 32:4, NM.
1. Perché sono felici coloro che conoscono Geova, e che cosa fanno?
QUANTO sono felici quelle creature che vengono a conoscere chi veramente è Geova, il Supremo Sovrano di tutto l’universo, la cui perfetta direzione dovrebbe suscitare l’illimitata lode di ogni creatura vivente! Tali persone sono spronate a cantare come cantò il salmista dell’antichità: “Cantategli un cantico nuovo, accompagnate dolcemente le gioiose voci! Poiché la parola di Jahveh è giusta, e tutta l’opera sua è compiuta con fedeltà. Egli ama la giustizia e la rettitudine; la terra è piena della bontà di Jahveh”. (Sal. 33:3-5, Lu) Quelli che l’apprezzano si rallegrano di “proclamare che Jahveh è giusto”, affinché moltitudini di altri uomini siano spinti a servire e adorare il suo santo nome per il proprio eterno benessere. — Sal. 92:15, Lu.
2. Quali sono le qualità di Geova, e perché le creature intelligenti sono attratte verso lui?
2 In altro luogo Davide testificò: “Jahveh è buono e retto”. (Sal. 25:8, Lu) I suoi scritti ispirati, insieme a tutte le altre Scritture, ci riflettono meravigliosamente la purezza e le perfezioni di Geova. Egli ci viene rivelato un Dio santo, assolutamente puro, limpido, incorruttibile, impeccabile, fedele, costante e completamente dedicato alla giustizia. Espressioni umane non sono in grado di descrivere adeguatamente la Sua eccellenza. Non è strano quindi che uomini pieni di umiltà restino sbalorditi davanti alla sua gloriosa e invisibile maestà. Non ci meraviglia che siano ispirati ad avvicinarsi alla sua presenza cercando di conformare la loro vita ai suoi mirabili princìpi e alle leggi da lui istituite per l’attività di tutta la sua famiglia universale. Egli è come un’enorme calamita verso la quale le creature inclinate ad assomigliarlo sono irresistibilmente attratte.
3. Per quale importante riguardo è egli diverso da altri cosiddetti “dèi”?
3 E come è diverso Geova da tutti gli altri dèi, i quali vengono dipinti dai loro umani adoratori, come desiderosi di conservare una specie di maestà isolata, distante ed egoistica, nascondendosi nel mistero e tenendo i loro adoratori a rispettosa distanza per timore che la loro impostura venga scoperta e smascherata! Invece, Geova si compiace di quelli che compiono sforzi diligenti per conoscerlo e modellare i loro pensieri e le loro azioni secondo il suo esempio. A tutti quelli che vorrebbero essere suoi figli egli comanda: “Santificatevi dunque e siate santi, perché io son santo”. (Lev. 11:44) Questo significa che i suoi veri adoratori devono cercare di emulare la sua rettitudine e devono manifestare integrità in tutte le loro relazioni con lui e con i loro simili.
4. Spiegate l’espressione “integrità” e dimostrate come si applica a Geova e ai suoi figli.
4 Ma che cosa è integrità? E come possiamo raggiungere e conservare questa essenziale qualità della famiglia universale di creature di Dio? L’International Dictionary di Webster la descrive come rettitudine di condotta; correttezza di princìpi morali; onestà, probità, condizione di interezza; essere inalterati, incorrotti; completezza. Approfondendo di più la composizione della parola troviamo che deriva da in, prefisso che dà un significato opposto, e tegrità, forma del verbo latino tangere, che significa “toccare”. Ci risulta quindi che integrità significa essere non toccati, incorrotti, inalterati da influenze divisive e corrotte. Quindi il nostro Dio Geova si distingue in modo meraviglioso come l’Iddio d’integrità! Quanto è necessario che noi coltiviamo questa qualità se vogliamo essere come lui, mostrandoci degni d’essere suoi figli!
5. Di che cosa Dio dotò gli uomini, e perché è giusto che cerchino di essere simili a lui?
5 Quando Dio contemplò per la prima volta la creazione del genere umano egli determinò generosamente di dotare gli uomini della grande possibilità di riflettere tutta la sua giustizia, poiché dichiarò: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, e tengano soggetti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e gli animali domestici e tutta la terra ed ogni animale strisciante che striscia sopra la terra”. Come è appropriato dunque che l’uomo nella sua piccola sfera di controllo debba modellare la sua condotta secondo l’esempio perfetto del Padre celeste, di cui è detto: “Geova è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere”. — Gen. 1:26, NM; Sal. 145:17, SA.
6. Perché esistono tante controversie e tanta depravazione, e quale n’è l’origine?
6 Immaginate a quale confusione, a quale sudiciume d’interessi contrastanti e influenze depravate, sarebbe ridotto l’universo senza quel grande e supremo Organizzatore e Perfezionatore! Infatti, tutta la civiltà del mondo è stata talmente corrotta e divisa nella lealtà e confusa nel modo di pensare che il Sovrano Dio dell’integrità ne è stato completamente scartato e gli uomini, per migliorare le loro condizioni, si radunano per progetti umani e ispirati dai demoni. Tutto questo cominciò quando la prima creatura ribelle, avendo permesso che la superbia e concupiscenza in se stessa concepite corrompessero e distruggessero la propria lealtà verso Geova, si servì di un condiscendente serpente per dire alla perfetta Eva: “È vero che Dio v’ha detto di non mangiare di ogni albero del giardino? . . . Voi non morrete certamente. Anzi Dio sa che nel giorno stesso che ne mangerete i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male”. — Gen. 3:1-5, NM.
7. Mostrate brevemente lo scopo del cherubino ribelle sia in Eden che nei giorni di Giobbe.
7 Qui notiamo in modo particolare il tentativo premeditato di spezzare l’integrità della prima coppia verso il proprio Creatore. Indurre il primo uomo e la prima donna ad ascoltare un’altra fonte d’informazioni, un’altra voce “autorevole”, dividere la loro lealtà e ridurre la loro fiducia e la loro fede nel Creatore ad una minima parte di ciò che era prima. Avrebbero ceduto all’influenza velenosa di Satana o l’avrebbero respinto coraggiosamente serbandosi integri nella loro devozione verso Colui che era il loro Creatore e Benefattore? La contesa provocata in Eden da allora non si è spenta né è stata definita. Nei giorni di Giobbe, circa trentacinque secoli fa, il millantatore ribelle accusò quel giusto davanti al trono di Geova, asserendo che Giobbe non fosse altro che un cercatore di favori, un individuo che approvava la disposizione di Dio per il solo scopo di ottenere le buone cose che Geova gli provvedeva.
8, 9. (a) Quale prova subì Giobbe? (b) Come la superò?
8 Quindi l’integrità di Giobbe fu messa alla prova. Le sue ricchezze e i suoi beni furono portati via, i suoi figli e i servi domestici furono uccisi, una ripugnante malattia di pelle lo colpì dalla testa ai piedi, e la sua propria moglie e tre falsi amici cospirarono per indurlo a rinunciare all’adorazione del solo vero Dio. Evidentemente il Diavolo adoperava questi portavoce umani per diffondere la sua propaganda distruttiva: ‘Il modo più facile per superare tutte le tue sofferenze è quello di maledire Dio e morire. Inoltre, egli non merita veramente la tua adorazione e devozione. È un dittatore irragionevole privo di vero amore per le proprie creazioni’.
9 Che cosa pensate voi dell’integrità di Giobbe? Si permise forse di non essere più deciso nella propria lealtà, o di corrompersi con dubbi, sospetti e l’astuta sofisticheria di questo mondo e del suo dio? No! Invece leggiamo che egli dichiarò con fermezza: “Fino all’ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità”. “Anche se mi facesse morire spererò in Lui”. (Giob. 27:5; 13:15, Ti) Prima che questa prova severa fosse stata applicata a Giobbe egli si era già distinto come fedele servitore di Geova. Ed ora, vittorioso nella prova, egli fu rimarchevolmente benedetto dal grande Donatore di ogni dono buono e perfetto. Veramente Geova ama quelli che sono pronti a soffrire per il suo nome e per la sua giustizia ed essi lo rendono felice. Questa condotta d’integrità, questa completa devozione, fiducia e ubbidienza verso il Creatore è la via della sapienza, e la paterna ammonizione di Geova verso i suoi figli è: “Figliuolo mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera”. — Prov. 27:11.
10. Qual è lo stratagemma di Satana?
10 Il grande Oltraggiatore, Satana, continuamente guarda e aspetta che le creature si sviino dalla via della giustizia per poter aggravare il biasimo e vituperio che egli attribuisce al nome del Creatore. Facendosi rappresentare dall’animale più basso, un serpente strisciante sul suolo, avrebbe voluto deviare tutte le creature di Dio dalla retta condizione di adorazione e servizio di Geova. Questo è il suo piano, e quindi adopera ogni arma occulta per combattere contro i servitori dell’Altissimo, ben sapendo che deve solo riuscire a inserire il minimo dubbio nella mente di un incauto, e che quel dubbio servirà come l’istrumento che potrebbe infine far crollare l’integrità e la devozione della creatura.
11. Come si dimostra Geova un amorevole provveditore per gli uomini integri?
11 D’altra parte, Geova si rallegra grandemente nell’osservare le creature che serbano la loro integrità malgrado tutto il vituperio e tutte le sofferenze che questo mondo e il suo dio possono provocare, e che, come Giobbe, si sottomettono al Sovrano universale con lealtà indivisa e incontaminata. Egli è il Padre perfetto, che dà l’esempio d’integrità a tutti i suoi figli e figlie. Inoltre, egli ha amorevolmente provveduto nella sua Parola, le Sacre Scritture, un’abbondanza di informazioni circa i suoi meravigliosi princìpi e attributi, affinché l’uomo di Dio sia completamente fornito per respingere gli attacchi del nemico e attenersi saldamente alla rettitudine e alla verità. E ancora un altro mirabile provvedimento allo stesso fine è l’esempio pratico e indefettibile del suo amato Figlio che venne sulla terra in carne e sangue. Notate come il Padre espresse la sua fiducia così inequivocabilmente al tempo di quel battesimo unico, eseguito sulla sponda del Giordano: “Questo è il mio Figlio, il diletto, che io ho approvato”. (Matt. 3:17, NM) Infatti, e molti secoli prima, il premio dell’integrità ora conferito a Cristo Gesù fu anche ispirato con fiducia al salmista: “Tu ami la giustizia e odii l’empietà. Perciò Iddio, l’Iddio tuo, ti ha unto d’olio di letizia a preferenza de’ tuoi colleghi”. — Sal. 45:7.
CHE COSA QUESTO SIGNIFICA OGGI PER NOI
12. Perché è oggi importante che consideriamo la vita di uomini integri dell’antichità?
12 Ma, in quest’anno 1955, che cosa significa per noi serbarsi integri? La risposta a questa domanda diventa chiara quando esaminiamo la storia della vita di precedenti uomini integri. Questa storia è stata da Dio preservata per il nostro ammaestramento oggi in questi tempi di grande pericolo, in cui Gog, dai suoi quartieri di operazione nelle vicinanze della nostra terra, prepara e dirige personalmente una spietata campagna senza precedenti contro il popolo che si mantiene integro verso Geova Dio e il suo Re, Cristo Gesù. Mentre consideriamo brevemente le loro prove cerchiamo di comprendere quanto esattamente le loro circostanze si conformano a quelle in cui noi oggi ci troviamo.
13. Spiegate la questione che fu suscitata nei giorni di Abele e come egli ottenne il favore di Geova.
13 Nel caso di Abele possiamo notare che era in giuoco la pura adorazione. Abele sapeva quale sacrificio doveva offrire a Geova Dio perché fosse accettevole. Più tardi lo venne a sapere anche Caino, ma egli preferì seguire la propria idea. E così, come sua madre mirava ad essere saggia come Dio, anche Caino diede maggior valore al proprio giudizio circa la dovuta adorazione che non al giudizio di Dio. Ma come agì Abele in questo ambiente familiare? La determinata e indipendente attitudine di Caino non doveva contaminare la sua giusta devozione. Egli si attenne scrupolosamente alla pura adorazione malgrado che questo gli sia costata la vita. — Gen. 4:1-15.
14. Che cosa è notevolmente messo in risalto nella condotta di Enoc?
14 L’opera di predicazione dà anche la sua speciale contribuzione per la vittoria finale nel campo d’integrità. Questo si trova nel racconto di Enoc il quale, secondo le parole ispirate di Giuda, parlò coraggiosamente e intrepidamente contro una generazione iniqua. Poco gl’importava essere in disaccordo con la vasta maggioranza della popolazione della terra. Il suo amore per la giustizia e la verità scacciava ogni paura di semplici uomini, e lo sosteneva nell’opera assegnatagli da Dio. (Gen. 5:18-24; Giuda 14, 15) Anche noi costituiamo una minoranza schernita e odiata, ma abbiamo tuttavia l’incarico di predicare nello stesso modo.
15. Esponete come Noè dimostrò la sua integrità e che cosa lo aiutò a farlo.
15 Camminare umilmente con Geova Dio come si cammina con un amico e tutore riverito, essere sempre ansiosi di rivolgerci a lui e imparare ad imitare il suo modo di agire, è un altro aspetto dell’integrità che non possiamo trascurare. Considerate l’esempio di Noè, di cui si rende testimonianza che egli “camminò con Dio”. E come Geova premiò meravigliosamente quest’uomo fedele che si dimostrò “integro, ai suoi tempi” in mezzo a quell’intera generazione di contemporanei corrotti! Il fatto ch’egli camminò con Dio e imparò diligentemente dal grande Maestro lo rafforzò per resistere alla rapida decadenza della moralità di quell’epoca che terminò con la distruzione provocata dal Diluvio. — Gen. 6:8 fino a 7:24.
16. Quale relazione ha l’ubbidienza con l’integrità secondo le esperienze di Abrahamo?
16 L’ubbidienza è un altro dovere per quelli che si serbano integri. In questo campo viene subito in mente lo splendido esempio di Abrahamo. Non esitò di negarsi le comodità e i piaceri del popoloso Ur dei Caldei. Ma questo fu solo il principio. I suoi viaggi susseguenti erano strettamente conformi all’itinerario che Dio gli aveva comunicato. Essi lo portarono in continuo contatto con tribù empie e regni pagani. Ma egli non vacillò mai nel mostrare ubbidienza al suo Dio; non manifestò mai minimamente indicazione che la sua integrità avesse subìto un qualsiasi danno. E la prova suprema servì solo per dimostrare inconfutabilmente la rettitudine della sua attitudine mentale verso Dio. Egli era pronto ad uccidere quell’unico figlio in cui era concentrato il suo devoto amore paterno, riconoscendo umilmente che Dio aveva il diritto e il potere sia di dar la vita che di toglierla, e anche di risuscitare i morti alla vita eterna. — Ebr. 11:19; Gen. 22:1-19.
17. Come si comportò Sara nel grande dramma d’integrità?
17 L’esempio di Sara rivela un’altra scintillante faccetta della gemma d’integrità. È vero ch’ella rise quando si sentì per la prima volta promettere che avrebbe partorito nella sua vecchiaia. Ma lo scrittore ispirato rende testimonianza che ella mantenne sempre la dovuta sottomissione verso suo marito, e, quando rammentò che la parola del Sovrano Supremo era connessa alla promessa, ella “ebbe paura”. Sara ebbe il timor di Dio, e questo timore costituiva la base della vera sapienza. La sapienza degli uomini e il loro modo di ragionare furono scacciati. La sua fede divenne una potenza conquistatrice che vinse la sterilità della vecchiaia. — Gen. 18:1-15; 21:1-7; 1 Piet. 3:6.
18. Quale aspetto dell’integrità fu messo in risalto da Giacomo in Giacomo 5:10, 11?
18 Un altro aspetto dell’integrità è la perseveranza. Com’è appropriatamente dimostrata la sua importanza da Giacomo nella sua epistola ai suoi conservi cristiani quando dice: “Fratelli, prendete come modello della sofferenza del male e della dimostrazione della pazienza i profeti, che parlarono in nome di Geova. . . . Avete sentito parlare della perseveranza di Giobbe”. (Giac. 5:10, 11, NM) E siamo in grado di additare la fonte che fornì a Giobbe la forza di perseverare? Che cos’altro poteva essere se non la salda speranza che nutriva nell’adempimento delle ricche promesse di Dio? Considerate, per esempio, questa espressione dalle labbra di un uomo che soffriva angosciosi tormenti: “Oh, volessi tu nascondermi nel soggiorno de’ morti, tenermi occulto finché l’ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me! Se l’uomo muore, può egli tornare in vita?” (Giob. 14:13, 14, nota in calce) La sua sicura speranza di vita mediante la risurrezione produsse la perseveranza, e a sua volta la sua assidua sopportazione rafforzò la sua speranza. Facciamo bene a considerare Giobbe come il nostro modello approvato da Dio.
19. Quale particolare attitudine di Mosè merita speciale attenzione a questo riguardo?
19 Come il Diavolo lo rende facile perché i servitori di Geova facciano soltanto qualche piccolo compromesso o addolciscano il loro tono o il loro messaggio! Ma non Mosè. Malgrado il pericolo e il biasimo egli rifiutò di scansare o accantonare le sue responsabilità. Abbandonò la corte di Faraone con le sue abbaglianti attrazioni perché la sua presenza in quel posto promuoveva una menzogna, un’apparente approvazione delle azioni e pratiche di Faraone, mentre interiormente egli apparteneva alla disprezzata e odiata minoranza ebraica. Più tardi, quando fu mandato in presenza dell’ostinato monarca con il messaggio di Dio, non era il caso di essere condiscendente, di attenuare il messaggio, ma egli dimostrò invece verso Dio e verso il suo incarico una fedeltà senza compromessi. Prese una salda determinazione per ciò che era giusto, e rimase incontaminato dalle influenze corrotte dell’Egitto. — Ebr. 11:23-29.
20, 21. (a) Mostrate come Gesù divenne uomo preminente nell’integrità. (b) Quali persone veramente impararono da lui, e con quali risultati?
20 In ciascuno dei summenzionati esempi d’integrità si distingue qualche aspetto o caratteristica speciale, come se si volesse richiamare la nostra attenzione e mettere in particolare risalto le molte qualità necessarie a coloro che si serbano saldi per la giustizia e contro l’iniquità. Ma ora notate come tutte si trovano nel mirabile esempio dell’unico Figlio di Dio, il quale non sostenne alcun’altra adorazione eccetto quella di Geova, predicò costantemente e coraggiosamente, rimase sempre l’umile Inviato del Padre suo, ubbidì alle istruzioni del Padre anche nella morte ignominiosa sul palo, manifestò fede irremovibile nella potenza del Padre suo e sopportò ogni cosa, e non fece mai compromesso, neanche per un momento, con il Diavolo nella contesa dell’integrità. Per questo motivo egli è ‘unto con olio di gioia più dei suoi compagni’. — Ebr. 1:8, 9, NM.
21 Quelli che veramente impararono da lui durante il suo cammino sulla terra manifestarono la stessa attitudine mentale. Invece di cedere nella prova d’integrità essi erano pronti a rinunciare alle comodità, ai beni materiali, a tutte le cose, sì, alla vita stessa. È questo che Paolo richiama alla nostra mente in Ebrei 10:34 (NM): “Poiché voi esprimeste simpatia per i carcerati e accettaste con gioia la ruberìa dei vostri beni, sapendo di avere per voi un possedimento migliore e permanente”. E Paolo stesso rese testimonianza che, per mostrarsi degno di essere chiamato seguace di Cristo, “ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero tanti rifiuti”. (Filip. 3:8, NM) La sua “ansietà per tutte le congregazioni” comprendeva una continua lotta contro le divisive e contaminanti influenze già in funzione per far crollare l’integrità della nuova organizzazione cristiana. — 2 Cor. 11:28, NM.
22. Come uomini integri fecero meravigliare il mondo nel primo secolo?
22 Dio benedì riccamente le attività altruistiche di Paolo e degli altri apostoli. In quel primo secolo di questa èra migliaia di persone mansuete, a causa del loro amore per la giustizia, ascoltarono l’intrepida proclamazione del Regno. Esse studiarono le Scritture diligentemente, vennero a conoscere Geova, divennero mature nella fede e s’impegnarono attivamente nella campagna di predicazione. Che spettacolo presentarono alla corrotta e pervertita generazione di quel tempo! Per nulla intimoriti, molti fedeli furono dati in pasto alle belve e, oppressi da bestiali persecutori umani, diedero prova con la loro vita d’incrollabile lealtà al Dio d’integrità. La completezza della loro devozione, sebbene fosse un fenomeno incomprensibile per gli uomini mondani, era fonte di meraviglia per tutti quelli che ne erano testimoni.
23. A quali domande investigatrici dobbiamo rispondere in questi tempi pericolosi?
23 In modo simile oggi i veri adoratori di Geova si trovano in mezzo ad una generazione ostile, una generazione corrotta e pervertita dal dio di questo mondo. Anche oggi quelli che camminano nel cospetto di Geova con cuori integri costituiscono un popolo che suscita meraviglia; sono mal compresi, odiosamente ostacolati, perseguitati, e in alcune parti della terra vivono sotto la minaccia della morte. Siete voi uno di questi solo con la semplice parola, o perché la vostra condotta personale d’integrità v’identifica come uno di loro? Ricordate che l’integrità è una questione che riguarda la mente e il cuore. È la vostra mente dedicata interamente a Dio e alla giustizia? È il vostro cuore così forte e puro da far costantemente circolare in voi la sapienza celeste che diventa una sorgente di vita eterna? Se la vostra risposta è affermativa, sarete felicemente numerati fra gli uomini d’integrità che servono Dio.
AMMONIZIONI PER NON VENIR MENO ALL’INTEGRITÀ
24. Spiegate come alcuni non si sono serbati integri.
24 D’altra parte, le Scritture riportano anche esempi ammonitori di persone che non si serbarono integre. In ciascuna circostanza si noterà che la defezione risultò dal fatto che la creatura non ebbe considerazione per l’unità e per il benessere di tutti gli altri membri dell’organizzazione universale di creature di Dio. Essa volse l’attenzione a se stessa. La stretta relazione fondamentale fra le parole fallire e ingannare mette in risalto il fatto che ogni persona pervertita s’inganna considerando se stessa più di quanto non dovrebbe, e quindi il suo Creatore ed i suoi simili meno di quanto dovrebbe. Una volta lanciata nella condotta dell’auto-inganno, il passo successivo di tale persona era quello d’ingannare altre creature.
25. Chi commise la prima defezione, e perché?
25 Le corti celesti furono testimoni della prima defezione, quando l’eccessiva ambizione di un potente cherubino lo spinse a trasgredire i giusti limiti di libertà e di preziosa responsabilità di cui il suo Fattore l’aveva circondato. Egli non si preoccupò del fatto che questa condotta avrebbe frantumato l’integrità della famiglia universale. Non era forse intelligente e bello, e dotato di grande potere e autorità? Perché non avrebbe dovuto essere ancora più grande? Perché non il più grande? L’auto-inganno rafforzò il suo desiderio illegale, e a sua volta il desiderio lo trascinò nel campo di azione illegale. Si fece colpevole di tradimento e cospirò di sostituire il Sovrano Supremo. — Ezech. 28:13-18.
26. Come si comportarono Adamo ed Eva in quanto all’integrità?
26 In Eden questo stesso ribelle provocò malvagiamente un’altra defezione d’integrità. Prima venne Eva con la sua stolta prontezza ad ascoltare il vituperio contro Colui che l’aveva sempre benedetta con buoni doni, e in seguito Adamo si unì volontariamente alle trasgressioni. Entrambe queste perfette creature umane cedettero alla dannosa influenza del Diavolo quando egli si mise di proposito a separarle dalla felice organizzazione di Dio e corrompere la loro attitudine mentale. Dissimile al fedele Abrahamo, quel privilegiato “primo padre” del genere umano voleva ricevere dal suo grande Benefattore tutte le cose buone ma non rinunciare a nulla. Come dovevano essere entrambi corrotti per dimenticare così presto la gloriosa incorruttibilità del loro Padre celeste! — Gen. 3:1-12; Isa. 43:27.
27. Ebbero creature spirituali parte alla questione d’integrità, e in quali circostanze?
27 Quindi ricordiamo che nei giorni di Noè altri figli angelici di Dio non si serbarono integri. Abbandonarono il loro giusto posto di servizio nelle corti celesti per visitare la terra e avere relazioni illegali con le figlie degli uomini. I loro desideri egoistici ebbero per loro più importanza che non i doveri loro assegnati nell’organizzazione celeste. Forse anche, nutrirono qualche giustificazione personale con l’idea che avrebbero potuto far molto per sollevare il genere umano e arrestare la sua degenerazione. Certamente inserire nella loro mente tale idea apparentemente giusta avrebbe servito lo scopo di Satana. Fece seguito un’epoca di terrore e di violenza sulla terra. La loro stirpe di creature ibride, giganti tirannici, dominò la scena terrestre e fece nascere ogni specie di empietà. Geova misericordiosamente sterminò l’incubo di quell’èra per mezzo del Diluvio, ed esiliò quegli amanti d’iniquità nelle tenebre del mondo di Satana. Che gloriosa eredità sprecarono con una condotta che frantumò la loro integrità! — Gen. 6:1-6; 2 Piet. 2:4, 5; Giuda 6.
28. Che cosa provocò la caduta di Saul?
28 Un altro notevole esempio d’integrità infranta fu il caso di Saul. Finché si considerò piccolo e umile godette l’alta stima di Dio. Ma col passar del tempo cominciò ad avere un’alta opinione di se stesso; si permise di ritenere il proprio giudizio superiore a quello di Geova, osò trascurare la chiara parola di Dio che regolava la sua condotta come re e condottiero degli eserciti d’Israele, e poi cercò in modo disonesto di giustificare le sue azioni. Il messaggero di Geova gli comunicò il seguente verdetto: “Giacché tu hai rigettata la parola dell’Eterno, anch’egli ti rigetta come re”. (1 Sam. 15:23) Il decisivo giudizio del retto Dio di verità penetrò i sotterfugi di Saul e categoricamente obbligò lui e quelli che lo appoggiavano a riconoscere la loro trasgressione. L’effetto depressivo dell’influenza satanica aveva corrotto il primo re umano d’Israele.
29. Quale esempio di defezione abbiamo nei giorni di Geremia?
29 Il profeta Uria, uno dei contemporanei di Geremia, prese parte alla speciale opera di annuncio della condanna di Gerusalemme e della sua iniqua casa reale. Quando cominciò a correr voce di minacce di rappresaglia contro di lui, Uria rimase irremovibile e intrepido nella forza del suo Dio? Manifestò egli lo stesso indomabile coraggio di Geremia? No. Egli vacillò. Permise che la paura dell’uomo distruggesse la sua integrità. Fuggì in Egitto, e anche qui non fu al sicuro, perché i suoi nemici lo presero per estradizione e poi lo sottoposero ad una morte ignominiosa. Oggi la paura può avere lo stesso effetto sulle creature che si basano sulla propria forza e mancano d’indossare la corazza che Dio provvede per la loro salvezza. — Ger. 26:20-24.
30. Che cosa c’insegna il racconto di Giuda e della sua fine?
30 In modo particolare Giuda fu un altro esempio di quelli che ricevono da Geova Dio tutte le buone cose (nel suo caso il prezioso privilegio di associarsi al Signore Gesù) e tuttavia mostrano d’essere non solo ingrati, ma, ciò che è molto peggiore, traditori verso Colui che è completamente benigno e misericordioso. Satana senza dubbio fece divampare ogni egoistica inclinazione di Giuda in una fiamma di odio, in modo da poter colpire il Principale fra gli uomini integri di Geova. La sua terribile fine, con ogni speranza distrutta, costituisce un potente avvertimento di ‘custodire il tuo cuore più d’ogni altra cosa, poiché da esso procedono le sorgenti della vita’. — Prov. 4:23; Matt. 27:3-10.
“Fratelli miei, considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti. Beato l’uomo che sostiene la prova; perché, essendosi reso approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che l’amano”. — Giac. 1:2-4, 12.