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  • Volete ragionare sulla religione?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 1/12 pp. 707-709

Volete ragionare sulla religione?

“UNA cosa che non faccio mai è discutere di religione”. Avete voi mai detto questo? Molte persone che discuteranno di politica o di sport o di altre questioni per delle ore, cercando di convincere altri della saggezza delle proprie vedute, non parleranno mai di religione. Essi dicono: “Ciò provoca troppa controversia”. Ma non è anche la politica un motivo di controversia? È forse più importante avere la giusta veduta nella politica che non la giusta veduta nella religione?

Probabilmente una chiara ragione per cui molte persone si rifiutano di discutere di religione è il fatto che sanno così poco al riguardo. Alcune persone non sono nemmeno sicure di sapere ciò che insegna il gruppo religioso che esse sostengono. Non avendo argomenti per sostenere le loro credenze non possono soddisfacentemente darne prova, quindi si irritano o si ritengono personalmente offese allorché qualcun altro rivela un’imperfezione nella loro credenza. Generalmente la gente è ansiosa di parlare di cose su cui è bene informata.

È forse una manifestazione di odio contrastare le dottrine religiose di un’altra persona? Niente affatto! Una discussione intelligente potrebbe essere di grande beneficio. Qualche volta anche la minima controversia potrebbe essere profittevole, spronandoci ad investigare. Pochissime persone hanno veramente investigato la loro religione. Come avete scelto la vostra religione? Avete semplicemente accettato quella che avevano i vostri genitori, o avete esaminato i fatti per conto vostro? È la vostra una religione che avete ereditata, oppure una in cui credete? Vi potrebbe essere una grande differenza fra le due.

Ma come si può sapere se una religione sia giusta? Investigando e ragionando su ciò che insegna, alla luce dell’unica guida verace sulla religione, il libro che ci dice che cosa è la vera religione prima che venisse divisa in tanti diversi gruppi religiosi. Questo libro, la Bibbia, è la vostra guida, la vostra carta topografica, il vostro libro di istruzioni sulla religione.

Ma quanto bene conoscete la Bibbia? Potete dimostrare nelle sue pagine ciò che voi credete? È importante che siate in grado di farlo. Pensate voi che la Bibbia sia troppo profonda perché la possiate comprendere, mentre sapete moltissimo su tanti altri soggetti più difficili e meno importanti? È vero che alcuni capi religiosi hanno cercato di rendere la Bibbia un mistero e di far credere che solo uno studente teologico possa capirla. Ma la loro teoria è sbagliata. Ogni Cristiano dovrebbe essere in grado di usare la Bibbia e dovrebbe esser pronto a difendere la sua fede per mezzo di essa, perché la sua fede ha valore soltanto se è conforme a questo libro che Geova Dio ha provveduto misericordiosamente e amorevolmente per il nostro beneficio.

Colui che ispirò la Bibbia affermò il principio: “Venite, e discutiamo assieme”. (Isa. 1:18) Discutere ragionevolmente vuol dire riflettere metodicamente e considerare fatti precisi; esige che siamo informati sulla Parola di Dio. La scrittura ci dice di essere “sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi domandi la ragione della speranza che è in voi, ma con gentilezza e profondo rispetto”. Dichiarare la verità è di vitale importanza. Potreste mai immaginare che gli apostoli di Gesù dicessero: “Non discuto mai di religione”, oppure che gli zelanti ed entusiasti Cristiani del primo secolo non fossero in grado di sostenere le loro credenze con le Scritture? Al contrario, i primi Cristiani ebbero tanto ardore nella loro predicazione che furono accusati di aver “messo sossopra il mondo”! Avete voi tale convinzione nella vostra fede? Altrimenti, che cosa aveva il Cristianesimo primitivo che la vostra religione non vi ha provveduto? Intendimento? Zelo? Maturità cristiana? — 1 Piet. 3:15, NM; Atti 17:6.

Giovanni disse: “Producete frutti degni del ravvedimento”. (Luca 3:8, 9, NM) Produce forse frutti l’uomo che non oserà parlare della sua fede? che non può difenderla con prove scritturali? Può egli aiutare altri se dice semplicemente: “La mia fede è quella giusta”, ma non può dare nessuna prova?

Nessuno può negare che il Cristiano debba sapere questi fatti. Paolo scrisse agli Ebrei dicendo che avrebbero dovuto essere insegnanti maturi, non bambini. Egli disse: “Il cibo solido appartiene a persone mature, a coloro che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere sia il bene che il male”. (Ebr. 5:14, NM) Esercita forse le sue facoltà di percezione colui che pensa che la giusta adorazione non abbia tanta importanza quanta ne abbia la presente situazione politica o la classifica della squadra sportiva favorita? che non sa nemmeno quali siano le sue dottrine? che non parlerà mai di religione e che non ragionerà mai su di essa insieme ad altre persone?

Ma quelli che rigettano la Bibbia, che non la ritengono una guida sicura, e che non sanno ciò che essa dice, non sono i soli che non ubbidiscano all’istruzione di Dio di discutere insieme. Vi è un altro gruppo che proclama ad alta voce e con vigore che crede nella Bibbia, cita scritture prontamente, sempre disposto a suscitare una discussione sulla religione, eppure non ragiona con altri sulla Parola di Dio. La sua maggiore preoccupazione è quella di dimostrare di aver ragione piuttosto che conoscere la verità. Costoro si servono delle emozioni invece che della logica, delle dispute invece delle discussioni intelligenti. Insultano Dio cercando di far appello ai sentimenti delle Sue creature, non alla loro ragione e intelligenza.

Il predicatore che strilla e declama ricorre alle emozioni piuttosto che alla ragione. Se egli deve provocare pregiudizi invece di presentare fatti, se deve cercare di impressionare i suoi ascoltatori col tono della voce e il magnetismo della sua personalità invece che con la verità dei suoi argomenti, se basa le sue pretese su questi particolari e non sul saldo appoggio scritturale, ciò significa certamente che tale individuo non sta ubbidendo all’istruzione di ragionare sulla Parola di Dio.

La verità della Parola di Dio è logica. Si trova su un alto grado, poiché rappresenta la massima intelligenza dell’universo. Eppure la sua straordinaria ragionevolezza la rende così semplice che chiunque lo desideri può comprenderla. Può essere discussa con calma e chiarezza, senza provocare emozioni o litigi. Il vero Cristiano è ansioso di ragionare sulla Parola di Dio, di convincere altri della sua verità. Egli s’interessa della religione e ne è ben informato. Sa che cosa crede e perché. È desideroso di discutere della sua adorazione perché è così importante. Quindi non vi trattenete, non rifiutate di parlarne, ma venite ora e ragioniamo insieme sulla verità della Parola di Dio.

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