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  • L’amore del prossimo non basta

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  • L’amore del prossimo non basta
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 15/2 pp. 99-100

L’amore del prossimo non basta

VERSO la fine del gennaio 1955, due donne inglesi si impegnarono in un contraddittorio che fu trasmesso per radio dalla British Broadcasting Corporation. Una delle donne era un’atea psicologa che promuoveva l’umanitarismo e aveva pronunciato discorsi per radio sul programma intitolato “Morale senza religione”. L’altra era la moglie di un ecclesiastico il quale era stato in India come missionario.

La sostanza dell’argomento della donna atea era che è meglio insegnare ai bambini un amore del prossimo che escluda Dio. La moglie dell’ecclesiastico ribadì che l’amore del prossimo senza considerare Dio diventa molto presuntuoso. Ma è questo l’argomento migliore che possa esser menzionato per mostrare che l’amore del prossimo da se stesso, o in se stesso, non basta?

Non che l’amore del prossimo in se stesso non sia una cosa buona. Esso lo è. Infatti, sta diventando sempre più una preminente caratteristica della medicina psicosomatica e sia i medici del corpo che quelli della mente lo prescrivono per le malattie mentali e fisiche e anche per le infermità morali. Uno psicologo disse: “Io credo che la miglior cosa che i genitori possano fare è di insegnare ai loro bambini come amare”. E in quanto a ciò che significa amare un altro, egli disse: “Un individuo maturo, con buona personalità, che abbia una ferma attitudine ad amare non ‘ama’ soltanto sua moglie o pochi speciali amici. Egli ama tutti”. E l’ex direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite disse: “Il nostro globale futuro dipende dal numero di persone mature di cui potremo disporre, persone capaci di amare, capaci di considerare i problemi del nostro mutevole tempo come ‘persone che amano’ non come ‘persone che odiano’”.

Mentre l’amore del prossimo che esclude Dio può incoraggiare uno spirito presuntuoso, non si può negare che faccia del bene, fino a un certo limite. Ma è proprio questo: non fa abbastanza. Mostrar amore al prossimo senza considerare Dio significa essere “avaro nelle piccole e prodigo nelle grandi spese”, cioè ‘colare il moscerino e inghiottire il cammello’! — Matt. 23:24, NM.

Quindi, l’amore del prossimo senza la dovuta conoscenza può far più male che bene. Alcuni preferiscono mostrare amore al loro prossimo ammalato prescrivendogli dei rimedi, ma se non conoscono tutte le cause il loro consiglio può far più male che bene. Questo ci fa ricordare i Bretoni che a migliaia mandarono medicine e ricette al loro Re quando stava molto male.

L’esistenza dell’universo come pure dell’uomo prova l’esistenza del Creatore. Poiché esiste un Creatore intelligente egli deve aver creata la terra per qualche proposito. Pertanto ne segue che sarebbe per noi il colmo della follia dirigere le nostre attività o cercar di aiutare il prossimo a dirigere le sue senza considerare il proposito della sua e della nostra esistenza. Il Creatore ha dato agli animali una guida infallibile, l’istinto, e ha pure provveduto alle nostre necessità materiali. Non è dunque ragionevole attendersi che egli debba anche provvedere alle nostre necessità spirituali, dotarci pure di una guida infallibile, che ci informi di ciò ch’è bene e di ciò ch’è male, del perché siamo qui, e di quale debba essere il nostro destino? I risultati ottenuti considerando la Bibbia quale guida infallibile provveduta dal Creatore all’uomo provano che questo è veramente il suo proposito. Essa mostra, fra l’altro, come l’amore del prossimo sia in se stesso inadeguato.

Per esempio, Eva, offrendo ad Adamo il frutto proibito, senza dubbio pensava di mostrare amore per il prossimo, poiché ella aveva creduto alla bugia del serpente, che sarebbe diventata tanto saggia quanto Dio e non sarebbe morta. Ma non considerando Dio, il suo amore del prossimo provocò la distruzione di Adamo. E come si nota in Proverbi 1:10-14, i malvagi potrebbero cercar d’indurre un altro ad unirsi a loro nei loro disegni d’immediato disonesto guadagno, ma quale utilità avrà tale gesto di generosità quando è motivato da un pretesto illegale?

Quando Gesù disse ai suoi discepoli ciò che gli sarebbe accaduto, “ch’egli doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose dagli anziani influenti e dai capi sacerdoti e dagli scribi ed essere ucciso . . . Pietro, presolo in disparte, cominciò a fargli forti obiezioni, dicendo: ‘Sii buono con te stesso, Signore; tu non avrai affatto questo destino’. Ma, voltandosi, egli disse a Pietro: ‘Va via da me, Satana! Tu mi sei una pietra d’inciampo, perché pensi, non i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini’”. — Matt. 16:21-23, NM.

Sì, non c’è nessun dubbio che Pietro amasse il suo Signore sforzandosi di mostrare amore per il prossimo, ma quando Pietro ignorò la volontà di Geova divenne uno strumento del Diavolo, nonostante tutte le sue buoni intenzioni. Molti psicologi oggi sono similmente strumenti del Diavolo e per la stessa ragione. Alcuni arrivano fino al punto di dire che tutte le afflizioni del genere umano sono causate dalla coscienza, dal senso morale, e che è dovere degli psicologi di liberare l’uomo dalla schiavitù del senso morale, che tutto ciò che conta è la salute fisica e mentale, ed essi indicano gli animali inferiori per sostenere la loro tesi. Certamente tale espressione di amore del prossimo dimostra che esso, in se stesso, non basta.

E non soltanto l’amore del prossimo non basta quando non tiene conto dei giusti princìpi di Dio, ma viene pure meno quando ignora i propositi di Dio e il suo calcolo del tempo, poiché egli ha un “tempo, e c’è il momento adatto per ogni cosa sotto il cielo”. Questo calcolo del tempo mostra, secondo le profezie bibliche che si trovano in Matteo 24, che noi viviamo alla fine di questo vecchio sistema di cose, in giorni simili a quelli vissuti da Noè e da Lot. — Eccl. 3:1, Ricciotti.

Come poco accorto sarebbe stato Noè se avesse ignorato le istruzioni di Dio e se avesse cercato di alleviare l’oppressione nei suoi giorni seguendo qualche suo disegno personale! Oppure se Lot avesse tentato di convertire Sodoma e Gomorra dopo che gli angeli l’ebbero avvertito di fuggire! Così oggi, la sola specie di amore del prossimo è quella basata sui pensieri di Dio e non su quello degli uomini. Questo amore del prossimo spinge le persone a dire ad altri: “Cercate [Geova], . . . cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse, sarete messi al coperto nel giorno dell’ira [di Geova]”. — Sof. 2:3.

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