Visita ai testimoni di Geova nel Messico e nell’America Centrale
NELL’INVERNO del 1954 il Presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati visitò gli uffici filiali e le case dei missionari nei Paesi a sud del Texas dove si parla la lingua spagnola. Il signor Knorr lasciò New York il 17 novembre, e fece sosta a Dallas. Ivi i testimoni di Geova provenienti da molti Stati si erano radunati quella sera nella sala di Fair Park per ascoltarlo. I 2.850 congressisti furono gioiosi nell’apprendere che una delle assemblee internazionali dei testimoni di Geova del 1955 sarebbe stata tenuta nel Cotton Bowl di Dallas dal 13 al 17 luglio. Questo annuncio divenne il punto culminante del suo discorso di 90 minuti basato su Ebrei 10:23-25. Da allora furono cominciati i preparativi per sistemare certi edifici dello stadio e del Cotton Bowl, onde ospitare le moltitudini che si prevedeva avrebbero assistito a questa Assemblea “Regno Trionfante” dei Testimoni di Geova. Il suo programma doveva esser trasmesso simultaneamente in inglese e in spagnolo. Per il programma spagnolo fu sistemato un padiglione speciale, e molti Paesi visitati dal signor Knorr in questo giro dovevano mandare rappresentanti a Dallas per questa importante assemblea.
Giovedì sera (18 novembre) il signor Knorr arrivò in aereo nella fiorente città industriale di Monterrey (400.000 abitanti). Qui i testimoni di Geova del Messico settentrionale si radunarono nella prima delle quattro assemblee di distretto della nazione. Una scritta “Bienvenidos” (Benvenuti), in grandi lettere illuminate al neon, abbelliva lo stadio sportivo adibito. Certamente tutti quelli che partecipavano a questa bella assemblea si sentirono benvenuti quando udirono la serie di discorsi su una vasta quantità di soggetti. Nel Messico non si può fare alcuna pubblicità, pertanto possono assistere soltanto gli invitati o i membri della Società.
Uno dei principali discorsi fu “L’amore di Dio libera il genere umano dall’afflizione”. I presenti erano 3.350. Molti Messicani presenti avevano percorso molti chilometri a piedi solo per stare insieme ai loro fratelli. Nessuna difficoltà era troppa, l’assemblea fu la loro meta. Essi vennero per ricevere le ricche benedizioni di Geova. L’amore per Lui e per i loro fratelli li entusiasmò, contenti com’erano di essere liberati dall’oppressione cattolica. Una volta i Messicani avevano scacciata dal loro Paese la potenza cattolica e quindi ridata al popolo la terra usurpata. La storia della Chiesa Cattolica nel Messico, le torture degli Indiani, la confisca del loro oro, argento e terre, merita d’esser letta. Privati anche di istruzione da quello spietato, egoistico potere, essi ora hanno sete di verità e giustizia, consci della loro necessità spirituale.
Subito dopo questa assemblea di tre giorni il servitore di filiale de La Torre del Vigia ed il Presidente della Società viaggiarono in aereo fino a Città di Messico per una seconda assemblea di distretto. Questa cominciò lunedì mattina. I testimoni di Geova provennero da Vera Cruz situata ad est, da Acapulco a ovest, e da sud fino allo Stato di Chiapas al confine del Guatemala. Alcuni provennero perfino dalla California, dal Texas, dall’Oklahoma e da altre parti degli Stati Uniti. Le adunanze furono tenute nell’Arena Coliséo, abbastanza grande per la massa di 4.006 presenti. Il custode dell’arena fu sorpreso di vedere l’ordine della folla. Fu qualche cosa che non si era mai vista in questa arena adibita alle competizioni di box e di lotta. Una pesante rete metallica è stesa dalle sezioni inferiori alla balconata per impedire che bottiglie rotte e altri oggetti raggiungano il quadrato allorché tali oggetti vengono scagliati da spettatori insoddisfatti. L’ubbidienza alla Parola di Dio rende gli uomini non disturbatori, ma pacifici, e questo spirito fu certamente manifestato in questo congresso.
Insieme alle regolari adunanze dell’assemblea, fu tenuta una speciale adunanza dei servitori di circoscrizione e di distretto del Messico. C’era un problema che doveva essere considerato, dovuto alla mancanza di ministri celibi e maturi per adempiere i doveri di servitore di circoscrizione e di distretto. Perciò furono stabilite altre circoscrizioni nel Messico e maturi servitori di congregazione furono scelti e nominati servitori di circoscrizione, ognuno assegnato a visitare un dato numero di congregazioni stabilite. Ora ogni gruppo di testimoni di Geova nel Messico viene visitato almeno due volte l’anno da un servitore competente. Qualche volta i servitori di circoscrizione in servizio continuo con le loro mogli viaggiano finché è possibile in automobile, poi cavalcano un cavallo o un asino due o tre giorni per raggiungere le piccole congregazioni in zone di montagna o desertiche. Ci vogliono devoti ministri per compiere tale opera, persone sane e forti abbastanza per perseverare. L’opera è aumentata rapidamente nell’anno di servizio 1955. Infatti, nel gennaio del 1955 i proclamatori ammontavano a 11.563, mentre nel precedente gennaio erano 10.613.
Fu una vera gioia vedere lo splendido progresso dei testimoni di Geova nel Messico, che intrepidamente portano la buona notizia del Regno in ogni luogo e angolo di questo Paese. Due altre assemblee erano state disposte per gli altri distretti del Messico ma il Presidente della Società dovette rinunciarvi per raggiungere la sua seguente destinazione.
GUATEMALA
All’areoporto 250 persone attendevano il Presidente, ma egli non riuscì mai ad incontrarle. Proveniente da Città di Messico, avvicinandosi alla città di Guatemala, l’aereo fece sosta a Tapachula nel Messico meridionale. Dopo il rifornimento, mentre l’aereo stava decollando, uno dei grandi motori s’incendiò. Suonò l’allarme! I freni cigolarono e si sparse un odore di gomma bruciata. Il pilota fermò il grande apparecchio prima che arrivasse alla fine della pista di volo. Nessun danno, ma molta eccitazione per alcuni istanti! Quindi per otto ore i passeggeri dovettero aspettare nell’areoporto o tornarono in città. Ma nessuno poté sottrarsi all’intenso calore del sole. Riparandosi all’ombra di un albero di banane, N. H. Knorr lesse un po’ e poi si mise a scrivere. Alle 20,30 un altro aereo mandato da Città di Messico prese tutti i passeggeri, atterrando un’ora più tardi nella città di Guatemala.
Ma a quell’ora l’adunanza dei testimoni di Geova era terminata. Essi avevano aspettato il Presidente che avrebbe dovuto parlar loro, ma l’incidente dell’aereo lo privò del piacere di essere con loro. Per la visita del Guatemala era stata preparata un’intensa attività. Il martedì mattina (30 novembre) il servitore di filiale e il viaggiatore alle 5,30 erano alzati e in viaggio, sorvolando le bellissime vette che circondano la città di Guatemala, verso Mazatenango. Sorvolarono bellissimi laghi e anche montagne fumanti (le quali possono eruttare in ogni momento), attraenti poderi coltivati e moltissimi boschetti di alberi di banane.
A Mazatenango soltanto quattro proclamatori del Regno li aspettavano. Questi avevano entusiasticamente annunciato il discorso pubblico. Nel pomeriggio i testimoni di Geova e le persone di buona volontà delle vicine congregazioni si radunarono nella Sala del Regno riempiendola letteralmente. Sì, 140 di loro gremirono la casa dei missionari, e quelli che non poterono entrare rimasero fuori sul balcone. Essi prestarono profonda attenzione al discorso di servizio pronunciato dal fratello Knorr e tradotto simultaneamente in spagnolo.
La settimana precedente, in questo luogo, mentre i cattolici romani celebravano il loro dogma dell’“immacolata concezione di Maria”, i testimoni di Geova avevano annunciato il discorso pubblico “L’amore di Dio libera il genere umano dall’afflizione”. Fu riportato che i sacerdoti avevano avvertito le loro congregazioni che se qualcuno fosse andato ad ascoltare questo discorso avrebbe fatto peccato mortale, mettendo la propria anima in pericolo del fuoco eterno dell’inferno. Non tutti quelli così avvertiti ebbero paura di questi falsi insegnamenti, perché 347 persone andarono al teatro del paese per ascoltare il discorso alle ore 17. Sin d’allora altre otto persone si sono associate con la congregazione alla Sala del Regno.
La sosta successiva fu a Quezaltenango. Il viaggio fu fatto su lunghe, serpeggianti e strette strade, attraverso piantagioni di banane e di caffè, salendo e scendendo le montagne con curve cieche e svolte a gomito; e ad ogni svolta uno sfoggio imponente della sempre variata creazione di Geova; dalle grandi frastagliate pareti di roccia e cime torreggianti fra le nubi, alle delicate orchidee lungo la strada. Anche riguardo alla gente ci troviamo in un altro mondo, poiché si attraversa villaggio dopo villaggio in cui abitanti indiani, vestiti nei loro costumi originali, camicie e pantaloni variopinti, donne in abiti festivi gialli, vivacemente disegnati in rosso e blu secondo il loro stile, si fermano momentaneamente per guardare, tutti occupati nel portare pesi sulle teste o sui loro asini.
Infine, l’automobile piena di viaggiatori raggiunse la sua destinazione, percorrendo strette strade selciate con sassi, fermandosi brevemente a un pittoresco mercato, e poi per partecipare all’adunanza del pomeriggio, alla quale assistettero quaranta testimoni di Geova della congregazione locale. Poiché l’adunanza era tenuta in alta montagna, faceva fresco, specialmente all’ombra, a paragone del pomeriggio precedente in cui i viaggiatori si erano trovati nella pianura costiera del Pacifico. Quella sera nella sala comunale (affittata per il discorso pubblico delle ore venti) furono presenti 355 persone.
Ora si ritorna alla città di Guatemala. In automobile s’impiegavano più di cinque ore, attraversando vette alte circa 3.600 metri. Il percorso era fra le nubi e, certamente, per ogni autista ciò significava nebbia. Quindi giù dalle nubi al Lago Atitlan e alla città di Guatemala. Quella sera prima dell’adunanza c’era molto da fare all’ufficio filiale, ma nel frattempo i testimoni di Geova avevano completato l’intensa pubblicità compiendo l’opera della rivista con La Torre di Guardia (La Atalaya), distribuendo inviti, portando insegne annuncianti il discorso e percorrendo la città in automobili con altoparlanti, annunciando estesamente l’adunanza delle ore venti nel teatro. I loro sforzi furono ben ricompensati poiché vi assistettero 1.260 persone. Nei tre giorni 1.962 persone ascoltarono il discorso pubblico pronunciato dal Presidente della Società. L’opera in questo Paese dell’America Centrale progredisce eccellentemente. In ottobre c’erano 451 proclamatori; in novembre (mese della visita) 463; e nel primo mese del 1955 un nuovo massimo di 505 testimoni.
L’intero paese del Guatemala lotta tuttora per riprendersi dalla recente guerra civile. La ricostruzione procede lentamente; molti sono scoraggiati a causa delle sofferenze del dopo guerra. Ma contemporaneamente, un numero sempre maggiore di voci felici si unisce al crescente coro, inneggiando al nuovo mondo di Geova e al suo intronizzato Re e annunciando la buona notizia del suo regno.
(Continua)