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  • w56 15/1 pp. 49-54
  • ‘Siate ricchi in giuste opere’

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  • ‘Siate ricchi in giuste opere’
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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  • LAVORO NEL NUOVO MONDO
  • “Continuate a operare la vostra salvezza”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
  • Afferrate saldamente la vera vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
  • “Dov’è il tuo tesoro quivi sarà anche il tuo cuore”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
  • Lavoro, opera
    Ausiliario per capire la Bibbia
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 15/1 pp. 49-54

‘Siate ricchi in giuste opere’

“Da’ ordini a quelli che sono ricchi nel presente sistema di cose di non essere arroganti, e di riporre la loro speranza, non su ricchezze incerte, ma in Dio, che ci provvede riccamente tutte le cose perché ne godiamo; di far bene, di essere ricchi in giuste opere”. — 1 Tim. 6:17, 18, NM.

1. Qual è il consiglio di Gesù riguardo al tesoro?

CRISTO Gesù consigliò: “Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore”. Come possono creature terrene accumulare tesori in cielo? — Matt. 6:19-21.

2. Che cosa sorpassa in valore i metalli e gli oggetti preziosi, come si acquista, e che cosa significa per il possessore?

2 La verità di Geova sorpassa ogni paragone con l’argento e l’oro: “Ricevete la mia istruzione anziché l’argento, e la scienza anziché l’oro scelto; poiché la sapienza val più delle perle, e tutti gli oggetti preziosi non la equivalgono”. Per ottenerla dovete desiderarla profondamente, investigarla, cercarla diligentemente: “Figliuol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all’intelligenza; sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza, se la cerchi come l’argento e ti dai a scavarla come un tesoro, allora intenderai il timor [di Geova], e troverai la conoscenza di Dio”. Trovarla e applicarla vuol dire trovare la pace, la felicità e la vita eterna. “[Felice] l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene l’intelligenza! Poiché il guadagno ch’essa procura è preferibile a quel dell’argento, e il profitto che se ne trae val più dell’oro fino. Essa è più pregevole delle perle, e quanto hai di più prezioso non l’equivale. Lunghezza di vita è nella sua destra; ricchezza e gloria nella sua sinistra. Le sue vie son vie dilettevoli, e tutti i suoi sentieri sono pace. Essa è un albero di vita per quei che l’afferrano, e quei che la ritengon fermamente sono [felici]”. — Prov. 8:10, 11; 2:1-5; 3:13-18.

3. Come possiamo conservarci un tesoro in cielo, e ce lo strapperà forse la morte?

3 Dobbiamo far di più che semplicemente ascoltare la parola di Geova. Dobbiamo divenire “operatori della parola, e non uditori soltanto”. “Chi investiga la legge perfetta che appartiene alla libertà e persevera in essa, questi, essendo divenuto, non uditore dimentico, ma operatore dell’opera, sarà felice nel suo operato”. Ed egli diventerà ricco, non di argento ed oro che periscono, ma in giuste opere: “Da’ ordini a quelli che sono ricchi nel presente sistema di cose di non essere arroganti, e di riporre la loro speranza, non su ricchezze incerte, ma in Dio, che ci provvede riccamente tutte le cose perché ne godiamo; di far bene, di essere ricchi in giuste opere, di essere prodighi, pronti a condividere, tesoreggiando per se stessi con sicurezza un giusto fondamento per il futuro, onde afferrino saldamente la vera vita”. Geova “giudica senza riguardi personali secondo l’opera di ciascuno”, e per far questo si serve di Cristo, che dimostra la sua qualifica quando dice: “Io sono colui che investiga i pensieri più reconditi e i cuori, e darò a voi individualmente secondo le opere vostre”. Se investigate le sue parole di verità, le condividete con altri, fate le giuste opere che esse prescrivono, ed evitate le cattive azioni che esse deplorano, voi accumulerete un tesoro in cielo per l’avvenire e abbraccerete saldamente la prospettiva della vera vita nel nuovo mondo di Geova. Gli unti seguaci di Cristo che muoiono in questo tempo e sono istantaneamente mutati non subiscono alcuna perdita del loro tesoro di opere giuste, “poiché le cose che fecero vanno di certo con loro”. Ad essi non si può giustamente dire: “Non ve lo potete portar via con voi”. Lo stesso principio non permetterà che la morte privi le altre pecore del tesoro celeste: “Dio non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e l’amore che avete mostrato per il suo nome”. — Giac. 1:22, 25; 1 Tim. 6:17-19; 1 Piet. 1:17; Apoc. 2:23; 14:13; Ebr. 6:10, NM.

4. Che cosa significa 1 Corinzi 3:12-15?

4 Ma le opere degli empi periscono con loro: “L’uomo forte sarà come stoppa, e l’opera sua come una favilla; ambedue bruceranno assieme, e non vi sarà chi spenga”. Qualche volta anche quelli che sono nel servizio di Geova possono sbagliare ed edificare opere ingiuste sul fondamento, Cristo Gesù: “Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno ha da apparire qual fuoco; e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno. Se l’opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, ei ne riceverà ricompensa; se l’opera sua sarà arsa, ei ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco”. L’oro, l’argento e le pietre di valore resistono alle fiamme, ma non così il legno, il fieno e la paglia. Le prime simbolizzano le opere approvate che non vengono distrutte dalla Parola di Geova che è come il fuoco, mentre le ultime, che sono materie combustibili, simbolizzano dottrine ed opere erronee che non possono resistere alle ardenti prove di Geova. Se la persona attiva nelle opere ingiuste ne subirà la perdita, cesserà di farle, e si dedicherà alle opere giuste, essa sarà salvata. Se lascerà che la Parola di Geova elimini le false pratiche e intraprenderà le opere approvate dalla Bibbia, si salverà mediante questo ardente giudizio che netta e purifica; ma se si attiene alle opere false perirà con esse. — Isa. 1:31; 1 Cor. 3:12–15.

5. Perché dovremmo divenire esperti nell’opera di predicazione, e come possiamo divenirlo?

5 L’opera ora principale per i Cristiani è adempiere le parole di Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni”. La nostra opera di predicazione dovrebbe essere della migliore qualità a noi possibile, affinché siamo in grado di stare al servizio dei Re, Geova e Cristo: “Hai tu veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Egli starà al servizio dei re”. Per l’aiuto e ammaestramento necessario è provveduta la Bibbia, “affinché l’uomo di Dio sia pienamente capace, del tutto fornito per ogni opera buona”. Pertanto mediante lo studio privato e di gruppo, mediante una regolare partecipazione alle adunanze di congregazione e al programma di addestramento “fa tutto il possibile per presentar te stesso approvato a Dio, operaio che non ha di che vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. Satana, il dio di questo presente mondo malvagio, ha intessuto una gigantesca trama di menzogne religiose e la stende come un velo sulle nazioni in modo che gl’increduli siano ciechi alla illuminante buona notizia del regno di Cristo. Ma la Parola di Geova è come una spada a due tagli e i Cristiani devono essere esperti nel maneggiarla per squarciare il velo offuscante e far risplendere la luce nelle menti e nei cuori sinceri degli umili, uomini, donne e bambini. Il fatto che Satana renda difficile l’opera di predicazione non fa altro che accrescere la gioia di compierla, con l’aiuto di Geova. — Matt. 24:14, NM; Prov. 22:29; 2 Tim. 3:17; 2:15, NM.

6. Quali scritture considerano la quantità del lavoro come anche la qualità?

6 Non soltanto la qualità ma anche la quantità dev’essere considerata. I giorni sono critici e il tempo è breve, perciò l’ammonizione è questa: “Predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso”. “Siate saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che il vostro lavoro non è vano riguardo al Signore”. “Compite la vostra salvezza con timore e tremore”. “Non vi attardate nel vostro lavoro. Siate ardenti nello spirito”. “La pigrizia fa cadere in profondo sonno”. “Maledetto colui che fa l’opera dell’Eterno fiaccamente”. Se compiamo con abilità l’opera di Geova e ne compiamo tanta, la gioia del compimento sarà più grande e saremo più ricchi in giuste opere. — 2 Tim. 4:2; 1 Cor. 15:58; Filip. 2:12; Rom. 12:11, NM; Prov. 19:15, Di; Ger. 48:10.

7. Quale accusa del nemico ritorna a danno suo, quando saranno rettificate le condizioni, e che cosa dimostra che il tempo è maturo?

7 Per aver compiute queste giuste opere spirituali e avere sconvolte le materialistiche religioni del loro tempo i primi Cristiani furono accusati di rovesciare il mondo, ma effettivamente erano i falsi religionisti che pervertivano le cose, e a simili ipocriti molto tempo prima di Cristo il profeta di Geova aveva fatto questa denuncia scottante: “Che perversità è la vostra!” (Isa. 29:16; Atti 17:6) Ad Armaghedon Geova si scaglierà contro di loro con la distruzione. Mediante la manifestazione di questa giusta indignazione “la terra e le opere che sono in essa saranno scoperte”, il che significa che tutte le opere vili del presente empio sistema terreno saranno scoperte come i suoi cieli e bruciate, insieme con gli operatori di tali empietà. E benché le persone vengano ora ammonite in anticipo di quest’opera di Geova, esse rifiutano di credere, come fu pure predetto. Tuttavia a causa del decadimento dell’onestà e del crollo dell’integrità e della rovina della moralità il tempo per essa è maturo: “È tempo che [Geova] operi; essi hanno annullato la tua legge”. Come disse Gesù agl’ipocriti del suo tempo: “Avete reso senza valore la parola di Dio a causa della vostra tradizione”. — 2 Piet. 3:10, NM; Sal. 119:126; Matt. 15:6, NM; Hab. 1:5; Atti 13:40, 41.

8. Come dovremmo ora impiegare saggiamente il tempo?

8 Dato che il tempo è maturo per l’opera distruttiva di Geova, è indispensabile impegnarsi ora urgentemente nell’opera di avvertimento. Il tempo dev’essere impiegato saggiamente, non sciupato, perché è breve. Per salvare altri e noi stessi dobbiamo diventar presto ricchi, non in senso materiale, ma in giuste opere. Impiegate il tempo lavorando. Alcuni, quando non fanno nulla, dicono oziosamente: “Non faccio che sciupare il tempo”. È vero che sciupano il tempo, ma, anche, il tempo sciupa loro. Il tempo continua; noi ce ne andiamo. Noi ci fermiamo; il tempo trascorre. Ci vuole poco perché il tempo ci sorpassi: settanta o ottant’anni, più o meno, una semplice goccia nel corso del tempo. Ma ora, in questi ultimi giorni, non ci resta neppure questa gocciolina, perché Armaghedon si avvicina con molta fretta. Se vogliamo avanzare col tempo invece d’esser superati da esso, dobbiamo proseguire di pari passo con la Bibbia e camminare con Dio. Dobbiamo apprezzare i valori spirituali e accumulare tesori durevoli, e non essere dei miopi materialisti che afferrano il vento e finiscono nel nulla, senza neanche il fiato. Dite che non avete tempo per studiare la Parola di Dio? Dite che non avete tempo per compiere la sua opera? Ciò è come dire che non avete tempo per respirare.

9. Per che cosa è buona questa vita, e che cosa proveremo se predichiamo e che cosa se rifiutiamo di predicare?

9 Questa vita presente, così come la vive il mondo, non è la vera vita. La persona “che cerca i piaceri sensuali è morta benché sia viva”. Questa vita è buona per una cosa sola, cioè, per divenir ricchi in giuste opere, per tesoreggiare un giusto fondamento per il futuro, per afferrare saldamente la vera vita nel nuovo mondo di Geova. Potremmo avere tutto quanto questa vita ha da offrire, eppure se è priva di opere giuste sarebbe sciupata e inutile. I giorni di questa vita son pochi e pieni di preoccupazioni e affanni, di dolori e sofferenze, di ansietà e delusioni, d’iniquità e di morte. I giorni sono pochi, ma ce ne sono abbastanza per farci diventare ricchi in giuste opere, se non tardiamo. Compiere tali opere ci reca gioia e soddisfazione, pace e contentezza, salute spirituale e vita eterna. Per quanto possa sembrare strano, non farle esaurisce, mentre farle rinvigorisce. Geremia aveva deciso di non predicare, ma finì col gridare: “Mi sono stancato per ritenerlo, e non ho potuto”. Quando Elihu comprese che era necessario predicare dichiarò: “Parlerò dunque e mi solleverò”. Come Geova fu sollevato dalla sua opera creativa, e come fare la volontà di Geova era come cibo ristoratore per Gesù, così pure l’opera di predicazione in questo tempo è ristoratrice per i testimoni di Geova. Perciò anche lavorando siamo sollevati, e anche nella persecuzione non ci stanchiamo di fare il bene, poiché “quelli che sperano nell’Eterno [Geova] acquistan nuove forze, s’alzano a volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano”. — 1 Tim. 5:6, NM; Ger. 20:9, Di; Giob. 32:20; Isa. 40:31.

LAVORO NEL NUOVO MONDO

10. Che cosa eviterà che la vita nel nuovo mondo diventi noiosa?

10 Ottenere la vera vita nel nuovo mondo non vuol dire ricevere una vacanza permanente. Le vacanze eccessivamente lunghe diventano noiose. L’ozio diventa monotono; la vita perde il suo scopo. La vera vita nel nuovo mondo non diverrà mai noiosa o monotona o priva di scopo, perché ci sarà abbastanza lavoro. Non il vano e futile lavoro di questo mondo che rende faticosa la settimana lavorativa e induce gli uomini ad iniziarla di mala voglia. Niente di tutto questo, ma sarà l’interessante e perfino affascinante lavoro di abbellire la terra, di esercitare l’amorevole dominio sulla vita animale, e allevare figli perché la terra si riempia di una razza giusta. Ci sarà sempre un giusto lavoro per la mente e per il corpo, e, come nel caso degli unti testimoni e del loro attuale lavoro, così allora gli uomini “godranno a lungo dell’opera delle loro mani”. O, più in armonia col testo letterale ebraico, “useranno al massimo” o “consumeranno” l’opera delle loro mani. Il frutto del loro lavoro non sarà rubato o inutilmente accumulato o abbandonato dal lavoratore senza aver potuto usarlo perché colto dalla morte. Nulla frustrerà il proposito di Geova secondo cui il lavoratore otterrà gioia e soddisfazione dal suo proprio lavoro. — Isa. 65:22; Ro; Yg.

11. Da che cosa avremo riposo nel nuovo mondo, e quali meravigliose opportunità di lavoro ci saranno disponibili?

11 Il regno millenario di Cristo sarà un tempo di riposo da siccità, miseri raccolti, uragani, terremoti, disgrazie e fatica oppressiva; riposo da affaristi ingannatori, corrotti politicanti e religionisti ipocriti; riposo da lotte razziali e divisioni nazionali, da guerre calde e guerre fredde, da sofferenze e dolori, da malattia e morte. Sarà un tempo di riposo da tutta la corruzione subìta dall’umanità durante i passati seimila anni di tirannia mediante uomini malvagi, demoni degradati e il Diavolo depravato. Ma non sarà un periodo di riposo da opere giuste. Ci sarà sempre nuovo lavoro, con nuovi problemi da risolvere e nuovi misteri da indagare. Questi costituiranno uno stimolo per la nostra mente e il nostro corpo e ci condurranno sempre verso ulteriore progresso nel lavoro, nella conoscenza, nella sapienza e nell’intendimento. E con un’esistenza senza fine, gl’individui avranno il tempo di terminare il lavoro che cominciano. Ora o gli uomini sanno poco di molto, oppure sanno molto di poco. I loro studi li rendono ampi e vuoti, oppure ristretti e profondi. Ma nel nuovo mondo dove il tempo non è razionato in periodi limitati di vita che sono come ombre fuggevoli, gli uomini avranno tempo di proseguire gli studi finché divengano ampi e profondi, imparando molto su molti soggetti. E la profonda soddisfazione della crescente conoscenza non avrà mai fine, perché non saremo mai in grado di saper tutto. Soltanto Geova sa tutto, e noi non potremo mai neanche cominciare a penetrare le profondità della sua illimitata sapienza! Quale meraviglioso avvenire di soddisfacente attività sta davanti all’ubbidiente genere umano!

12. Quale ammonimento viene dato per il nostro bene?

12 Per avere allora quella vera vita vale la pena di lavorare ora per essa. Geova lavora, Cristo lavora, l’uomo dovrebbe lavorare; se lavora sarà più felice, se lavora vivrà più a lungo; già adesso sarà soddisfatto del suo lavoro se adempie un proposito utile, e se le sue attuali opere sono giuste agli occhi di Geova gli guadagneranno la vera vita nel nuovo mondo. Accumulate tesori in cielo. Le ricchezze terrene sono temporanee. Lavorate per ciò che sussiste: “Non t’affannare per diventar ricco, smetti dall’applicarvi la tua intelligenza”. “Il mondo passa e anche i suoi desideri, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. Più si nutre un desiderio, più cresce la sua fame, sia un desiderio spirituale che materiale. Abbiamo soltanto una certa quantità di tempo, e più lo trascorriamo nei piaceri della carne meno ne avremo per le cose dello spirito. — Prov. 23:4; 1 Giov. 2:17, NM.

13. Qual è il subdolo pericolo del materialismo?

13 Le cose materiali eliminano le cose spirituali, se lo permettiamo; e qualche volta ciò avviene impercettibilmente, prima che ce ne accorgiamo. C’è la storia di un Arabo e del suo cammello. Era una notte fredda, e mentre l’Arabo sedeva sotto la sua piccola tenda il cammello guardò dentro e pregò che gli fosse concesso di far entrare la testa, a causa del freddo. Ben presto chiese di permettergli di infilare il collo, poi le zampe anteriori, e infine chiese di entrare interamente. Il permesso fu accordato, ma erano così pigiati che il cammello spinse l’Arabo e lo cacciò fuori, dicendo che nella tenda non c’era posto per entrambi. Così succede col materialismo. Se noi gli apriamo uno spiraglio esso abuserà sempre più del nostro tempo e della nostra energia e presto la spiritualità sarà spinta fuori dalla nostra vita. Ciò non significa che dovremmo andare all’altro estremo dell’asceticismo e assumere “una volontaria forma di adorazione e di finta umiltà, in un severo trattamento del corpo”, perché i beni materiali sono necessari, si devono godere, e possono essere pure usati nel servizio di Geova; ma se sono ricercati in misura eccessiva ai nostri bisogni ci costano troppo. Come questo vecchio mondo in rovina sta provando, la spiritualità è il prezzo che si paga per il materialismo, e pagare con la spiritualità è come pagare con la vostra vita: “Por mente alla carne significa morte, ma por mente allo spirito significa vita e pace”. Molti si gloriano nel dio del materialismo; in realtà ciò è la loro vergogna: “Il loro dio è il loro ventre, e la loro gloria consiste nella loro vergogna, ed essi rivolgono la loro mente alle cose della terra”. Fate l’opera di Geova, non il capriccio del vostro ventre! — Col. 2:23; Rom. 8:6; Filip. 3:19, NM.

14. Che cosa determina la nostra felicità? Quindi che cosa dobbiamo ora fare?

14 Il denaro non è ciò che determina la felicità. Alcuni ricchi sono felici, molti non lo sono. Alcuni poveri sono felici, molti non lo sono. La giovinezza non è ciò che determina la felicità. Alcuni giovani sono felici, alcuni non lo sono. Molte persone anziane sono felici, molte non lo sono. La salute non è ciò che determina la felicità. Alcune persone che hanno salute sono felici, ma molte sono tristi. Alcuni malati sono più felici di coloro che hanno salute. Si può dire lo stesso dei celebri e degli oscuri, dei popolari e degli impopolari, degli esperti e degli inabili; nessuna di queste condizioni è ciò che determina la felicità. L’essenziale per creare la felicità, la pace e la contentezza è conoscere Geova. Tutti quelli che conoscono Geova e lo servono, siano ricchi o poveri, giovani o vecchi, sani o malati, celebri od oscuri, popolari o impopolari, esperti o inabili, tutti sono felici, contenti e pieni di speranza. Acquistare conoscenza di Geova e Cristo e poi diffondere l’acqua di verità ad altri significa vita eterna: “L’anima benefica sarà nell’abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato”. Tali persone felici studiano ora la Parola di Geova, la comunicano ad altri, ubbidiscono ai suoi comandamenti, vivono una vita pura, predicano metodicamente, diventano ricchi in opere giuste, e in tal modo afferrano saldamente la vera vita che sarà colma e traboccante di opere soddisfacenti alla lode eterna del grande Dio Creatore, l’Onnipotente Geova. — Prov. 11:25; Giov. 17:3.

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