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  • Perché esaminare la Bibbia?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 1/11 pp. 643-644

Perché esaminare la Bibbia?

GLI ecclesiastici di oggi si compiacciono di fare dichiarazioni come le seguenti: “Ora io la vedo così”, “A mio parere”, oppure “Ebbene, quella è la vostra interpretazione”. Quanto era diverso il contegno di Gesù! Non disse mai: “Ora a mio avviso, tal dei tali ha ragione”, volendo dire che qualcun altro avesse potuto avere un intendimento diverso. Per Gesù e gli apostoli le dottrine erano giuste o sbagliate, veraci o false; non vi era una via di mezzo, una tinta grigia, indefinita, media fra la verità e l’errore.

Perché v’è questa differenza fra la veduta degli odierni capi religiosi e quella di Gesù e dei suoi apostoli? Dunque, Gesù e i suoi apostoli conoscevano la verità. Erano convinti della veracità di ciò che insegnavano. Non considerarono mai la Bibbia un semplice strumento su cui si potrebbe suonare qualsiasi vecchia melodia, ma essi compresero che le Scritture Ebraiche, quella parte della Bibbia che era stata scritta fino ad allora, era l’autentica Parola di Dio, da seguire esplicitamente. Eppure molti ecclesiastici del giorno d’oggi assumono proprio l’atteggiamento opposto, dimostrando maggior interessamento per altre questioni e molto meno convinzione nell’importanza della loro dottrina e nell’autenticità e purezza della Bibbia quale guida sicura.

Sebbene Gesù fosse il Figlio di Dio egli non dedusse di avere il diritto di trascurare gli scritti ispirati. Piuttosto, egli stabilì un notevole esempio basando la sua autorità direttamente su quelle Scritture. Questo modo scritturale è logico, poiché essendo la Bibbia ispirata da Geova Dio e essendo Gesù il Suo rappresentante, certamente Gesù sarebbe stato in armonia con questi scritti ispirati.

Gesù non respinse il tentatore, Satana, con le parole: “Ebbene, questo è il tuo parere”. Ma egli lo respinse tre volte riferendosi a ciò che era stato scritto. Inoltre, per provare che l’opera di Giovanni era preliminare alla sua egli si riferì a ciò che era stato scritto; per spiegare il suo atto nel cacciare i cambiamonete fuori dal tempio egli si riferì a ciò che era stato scritto, e per spiegare il tradimento di cui avrebbe sofferto in futuro, la sua morte e anche la confusione che i suoi seguaci avrebbero patito a quel tempo egli di nuovo si riferì a ciò che era stato scritto. — Matt. 4:4, 7, 10; 11:10; 21:13; 26:24, 31.

Egli condannò i presuntuosi Farisei citando le parole scritte da Isaia. Nella sinagoga di Nazaret lesse la sua ordinazione per predicare scritta nello stesso libro d’Isaia. Rispondendo alla domanda: “Facendo che cosa erediterò io la vita eterna?” egli si riferì a ciò che era stato scritto nella legge di Mosè. Gesù spiegò con le Scritture ispirate che egli sarebbe stato rigettato e ucciso. Egli disse: “Tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi dovevano adempiersi”. E precisò perfino come le profezie scritte avevano predetto la sua risurrezione nel terzo giorno. — Mar. 7:6; Luca 4:17-21; 10:25, 26; 18:31-33; 24:44, 46, NM.

Quale notevole conoscenza delle Scritture Ebraiche! E quale notevole esempio ha egli stabilito per noi basando la sua attività non sulle idee umane, ma sulla scritta Parola di Dio!

I discepoli di Gesù furono anche ben familiari con le Scritture e riconobbero la loro importanza quale guida degna di fiducia. Essi compresero che Gesù adempiva profezie scritte molto tempo prima, e richiamarono l’attenzione su ciò nei loro scritti. Paolo si riferì molte volte alle Scritture Ebraiche, dimostrando che anche lui le conosceva, poneva affidamento su di esse e riconosceva la loro importanza. Egli scrisse: “Credo a tutto ciò che è esposto nella Legge e scritto nei Profeti”. Sì, questi primi Cristiani dimostrarono conclusivamente di non appoggiarsi sul loro proprio discernimento, ma che credevano, accettavano, conoscevano e applicavano le cose già scritte nella Parola di Dio, la Sacra Bibbia. — Atti 24:14; Luca 3:4; Giov. 2:17; 12:14, 15; Atti 13:29, 33, NM.

Perché la giusta conoscenza del contenuto della Bibbia è così vitale? Perché voi non potete ricevere la salvezza e la giustizia mediante i vostri propri sforzi né in qualsiasi altro modo eccetto mediante il provvedimento di Geova. E la Bibbia dimostra qual è il provvedimento e ciò che dovreste fare al riguardo.

Paolo disse che Gesù “divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono causa di salvezza eterna”. Ma notate queste parole: “Per tutti quelli che gli ubbidiscono”. Per ubbidire dovete conoscere le sue istruzioni. Dove potreste apprenderle eccetto che nelle Sacre Scritture? L’apostolo non additò nessun altro posto quando scrisse al giovane Timoteo: “Fin dall’infanzia hai conosciuto i sacri scritti che possono renderti saggio per la salvezza mediante la fede relativa a Cristo Gesù”. — Ebr. 5:9; 2 Tim. 3:15, NM.

Tale sana fede non è cieca, ma è illuminata. È basata sui fatti, sulla logica, sull’intendimento e sulla fiducia. È basata sulla conoscenza di Dio e dei suoi propositi, della ragione per il riscatto e dei suoi risultati. E tale conoscenza vi induce ad esercitare una sana fede sia in Geova Dio che nel suo Figlio Cristo Gesù. La Bibbia, il libro che edifica questa fede, è potente. Può cambiare la vostra vita, rinnovare le vostre mire, trasformare la vostra personalità.

Ma, se la Bibbia ha tale potenza, perché sono così spiritualmente deboli tante delle religioni odierne? Perché i loro capi si compiacciono troppo di dirvi il proprio punto di vista, la filosofia che essi hanno sviluppata. Si preoccupano più delle loro teorie sul servizio che il clero dovrebbe rendere che non delle istruzioni di Dio stesso su ciò che dovrebbero insegnare. Ed è anche perché, troppo spesso, quando qualche volta si riferiscono alle Scritture ne fanno un’applicazione ridicola per sostenere le loro proprie idee preconcette piuttosto che attenersi a ciò che la Bibbia veramente insegna.

Vi sono comunque quelli che, come Gesù, gli apostoli e gli altri Cristiani del primo secolo, conformeranno la loro vita e la loro credenza a ciò che è stato scritto. La loro fede è salda, la loro condotta è saggia, e la loro conoscenza, applicata giustamente, conduce alla salvezza. Tale fede e conoscenza vi sono accessibili. Derivano dall’esame di questo libro e dall’ubbidienza alle sue istruzioni. Quindi, avete tutte le ragioni per acquistare un’accurata conoscenza della Bibbia e del suo contenuto. Risponderete a queste sane ragioni facendo ciò?

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