Il libro dei libri
“DATEMI quel Libro! Ad ogni costo datemi il Libro di Dio. In esso vi è sufficiente conoscenza per me. Voglio essere un uomo di un solo Libro”. Questo solo libro, il più grande di tutti i libri che Giovanni Wesley tanto desiderava, è la Parola di Dio, la Bibbia. Uomini di ogni epoca, di ogni nazionalità e di ogni condizione sociale hanno cantato le lodi del Libro dei libri.
Giorgio Washington, primo Presidente degli Stati Uniti, esaltò la Bibbia con queste parole: “È impossibile governare il mondo con giustizia senza Dio e la Bibbia . . . Chi non legge la Bibbia e non riconosce la propria responsabilità verso Dio è peggiore di un incredulo”.
Il presidente John Adams chiamò la Bibbia “il miglior Libro del mondo”. Il presidente Thomas Jefferson aggiunse: “Ho sempre detto e sempre dirò che l’attento esame del Sacro Volume darà migliori cittadini, migliori padri, migliori mariti . . . La Bibbia forgia le migliori persone del mondo”.
Il presidente Abramo Lincoln considerò ben speso il tempo dedicato allo studio della Bibbia: “Mi dedico con profitto alla lettura della Bibbia. Considerate tutto questo Libro secondo la vostra ragione, e in base alla fede, e vivrete e morrete da uomini migliori”.
Il presidente Teodoro Roosevelt affermò: “Esorto a studiare la Bibbia ogni uomo che affronti la vita con sincero desiderio di fare il suo dovere in ogni cosa”. Il presidente Woodrow Wilson collegò strettamente il destino dell’America con lo studio quotidiano della Bibbia. “Ho una cosa molto semplice da chiedervi”, egli disse. “Chiedo ad ogni uomo e ad ogni donna in questo uditorio di comprendere da oggi in poi che una parte del destino dell’America dipende dal loro esame quotidiano di questo gran Libro”.
Il presidente John Quincy Adams vide nella Bibbia una fonte di sapienza, conoscenza e virtù. Egli disse di se stesso: “È mia abitudine leggere quattro o cinque capitoli della Bibbia ogni mattina appena alzato. . . . Mi sembra il modo più appropriato per cominciare la giornata . . . È una sorgente preziosa e inesauribile di conoscenza e virtù”. Il generale Douglas MacArthur preferisce leggere la Bibbia prima di andare a letto: “Credetemi, signore, non passa una sera, per quanto possa sentirmi stanco, che io non legga la Parola di Dio prima di coricarmi”. Daniel Webster, statista, avvocato e letterato, rammentò: “Da quando, ai piedi di mia madre o sulle ginocchia di mio padre, cominciai a balbettare i versetti dei sacri scritti, essi sono stati il mio studio giornaliero e la mia costante meditazione”. Ralph Waldo Emerson chiamò la Bibbia “il libro più originale del mondo”. Il poeta nazionale scozzese, Robert Burns, disse: “Mi sono dedicato alla Bibbia con impegno e ho letto già i cinque libri di Mosè e metà di quello di Giosuè; è veramente un libro magnifico”. Il saggista e storico scozzese Thomas Carlyle chiamò il libro di Giobbe “una delle opere più grandiose mai scritta con penna”. Il poeta inglese e scrittore di prosa Walter Savage Landor dichiarò che la Bibbia “contiene più saggi di genio e buon gusto di qualsiasi altro volume esistente”. Sir Isaac Newton, filosofo naturalista e matematico, affermò: “Trovo nella Bibbia maggiore concreta evidenza di autenticità che in qualsiasi storia profana”.
L’educatore americano William Lyon Phelps una volta disse: “Ho piena fiducia nell’istruzione universitaria per uomini e donne, ma credo che la conoscenza della Bibbia senza un corso di studio universitario sia di maggior valore di un corso di studio universitario senza la Bibbia”. E l’ex presidente Herbert Hoover dichiarò: “Lo studio della Bibbia è un corso di studio straordinario nella più ricca biblioteca dell’esperienza umana”.
La Bibbia è ancora di più. Secondo William Penn, “le Scritture contengono una dichiarazione della mente e della volontà di Dio . . . Dovrebbero esser lette, credute e adempiute ai nostri giorni. Noi le accettiamo come parole di Dio stesso”. Il commerciante John Wanamaker fece questo commento: “Non posso mettere in risalto abbastanza l’importanza e il valore dello studio della Bibbia, più importante che mai in questi giorni d’incertezza, in cui uomini e donne sono inclini a decidere problemi in base alla convenienza piuttosto che agli eterni princìpi stabiliti da Dio stesso”.
Lo statista, scienziato e filosofo americano Benjamin Franklin consigliò: “Coltivate una conoscenza basata su una salda fede nelle Sacre Scritture. Questo è il vostro sicuro interesse”. William E. Gladstone, statista, riconobbe che la Bibbia rende gli uomini valorosi. “Ho conosciuto ai miei giorni novantacinque eminenti uomini del mondo”, egli disse, “di questi, ottantasette seguivano la Bibbia”.
L’Autore della Bibbia diede questo consiglio: “Questo libro della legge non si dovrebbe dipartire dalla tua bocca e tu dovresti leggerlo sottovoce giorno e notte affinché tu abbia cura di fare secondo tutto ciò che vi è scritto, poiché allora riuscirai nella tua via e allora agirai con saggezza”. — Giosuè 1:8, NM.
Il salmista lodò la saggezza di questo consiglio, dicendo: “Oh, quanto amo la tua legge! è la mia meditazione di tutto il giorno. I tuoi comandamenti mi rendon più savio dei miei nemici; perché sono sempre meco. Io ho più intelletto di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze son la mia meditazione. Io ho più intelligenza de’ vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti. Io ho trattenuto i miei piedi da ogni sentiero malvagio, per osservare la tua parola. Io non mi sono distolto dai tuoi giudizi, perché tu m’hai ammaestrato”. — Sal. 119:97-102.
Cristo Gesù, profeta e re, acclamò le parole di Dio quale verità: “La tua parola e verità”. Egli disse che “ogni espressione che esce dalla bocca di Geova” è necessaria per la vita. — Giov. 17:17; Matt. 4:4, NM.
Anche gli apostoli di Gesù Cristo lodarono la Parola di Dio. Paolo dichiarò: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a rimproverare, a mettere le cose a posto, a disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente capace, del tutto fornito per ogni opera buona”. E Pietro aggiunse: “La parola detta da Geova dura per sempre”. — 2 Tim. 3:16, 17; 1 Piet. 1:25, NM.