Predicano scrivendo lettere
◆ OGNI dedicato cristiano testimone di Geova ha il dovere di predicare la buona notizia del Regno. Senza dubbio, il modo più efficace è andando di casa in casa. Tuttavia alcuni, per malattia, vecchiaia o altra invalidità, non sono in grado di partecipare all’attività di casa in casa. Molti di questi approfittano delle opportunità di scrivere lettere sulla buona notizia del regno di Dio.
◆ Pertanto una persona scrive: “Avendo avuto una paralisi tre anni fa non sono più in grado di andare di casa in casa, perciò faccio testimonianza scrivendo lettere. Poco tempo fa scrissi una lettera a una donna che aveva perduto improvvisamente il marito. In seguito questa donna venne a trovarmi e mi disse quanto la mia lettera l’aveva aiutata. Fui in grado di darle un’ulteriore testimonianza e disporre di fare uno studio biblico la settimana successiva. Lo studio procede bene ed ella dà testimonianza a tutti quelli che incontra”.
◆ Un’altra persona invalida scrive: “Da più di un anno sono confinata a letto. Non posso neanche sedere ma tuttavia scrivo lettere e mando molta letteratura. Benché in quasi quattro anni abbia ottenuto solo quattro abbonamenti a La Torre di Guardia, ho distribuito una Bibbia e parecchi libri, e pure distribuito centinaia di riviste e opuscoli”.
◆ Questa sorella dedica da 65 a 85 ore al mese scrivendo lettere. Ella è in un sanatorio da sei anni e mezzo, ma accettò la verità solo quattro anni fa. L’ultima volta che le fu permesso di lasciare il sanatorio, tre anni fa, poté essere immersa.
◆ Un’altra sorella inferma, che ha 72 anni, dedica circa 100 ore al mese scrivendo lettere nelle quali include opuscoli. La congregazione riferisce che le sue lettere hanno reso possibili molte efficaci testimonianze alla porta da parte di quelli che sono in grado di andare di casa in casa. Da una donna ella ricevette la seguente lettera:
◆ “Cara — , desidero ringraziarla per la bella lettera che ho ricevuto ieri. Per cominciare, io sono cattolica e amo moltissimo la mia religione. Non so come abbia avuto il mio indirizzo, ma sono stata molto colpita e interessata dalla sua lettera. Penso che è meraviglioso essere così sincera ed entusiasta della propria religione. La maggior parte della gente non si metterebbe a sedere per dedicare il tempo, come fa lei, a scrivere e parlare ad altri del nostro ammirevole e amabile Signore. Sono certa che Dio apprezza la sua opera. Ho una buona amica che fa parte dei testimoni di Geova, la sua stessa religione, una persona veramente ammirevole come lei e che svolge una grande opera nel campo missionario. Quindi grazie di nuovo e che Dio la benedica”.
◆ In una delle case Bethel della Società un fratello, prossimo agli ottant’anni, incapace di salire le scale a causa di mal di cuore, scrive lettere di conforto e manda pubblicazioni a persone i cui indirizzi sono pubblicati negli annunci mortuari a causa della perdita di un loro caro. Egli usa anche un elenco di nomi e indirizzi, ottenuti con una piccola spesa da un’agenzia commerciale, di persone che si professano cristiane e desidererebbero corrispondere con altri che si professano cristiani. Invia una breve lettera di presentazione, alla quale acclude trattati, un opuscolo o una rivista, chiedendo un accenno sulle pubblicazioni inviate dopo che saranno state lette. Egli ha ricevuto bellissime risposte da varie parti del mondo.
◆ Né dobbiamo dimenticare coloro che sono così storpi da non poter scrivere lettere e danno testimonianza per telefono, o integrano le loro lettere con conversazioni telefoniche. Una sorella, che fu costretta a letto per molti, molti anni, fece buon uso del telefono, che aveva vicino al letto, finché non fu più in grado di testimoniare neanche in questo modo a causa dell’artrite deformante.