Domande dai lettori
◆ A pagina 117, paragrafo 14, del libro inglese Voi potete sopravvivere ad Armaghedon per entrare nel nuovo mondo di Dio, si fa riferimento a Deuteronomio 30:13. Come si applica precisamente questa scrittura al paragrafo? — P. S., Stati Uniti.
Il paragrafo in questione, che considera la condizione del popolo di Geova nel 1918, in parte dice: “E quando essi hanno terminata la loro testimonianza [vestiti di sacco], la bestia selvaggia [la visibile organizzazione delle nazioni controllata da Satana] che ascende dall’abisso [il mare] farà loro guerra e li vincerà e li ucciderà”. “(Apocalisse 11:7-10; 13:1; Romani 10:7; Deuteronomio 30:13)”
Per capire perché viene citato Deuteronomio 30:13 dobbiamo prima notare ciò che dice Apocalisse 13:1: “E io vidi salire dal mare una bestia selvaggia, con dieci corna e sette teste, e sulle sue corna dieci diademi, ma sulle sue teste nomi di bestemmia”. Il contesto di questa profezia indica che questa bestia selvaggia e il mare da cui è venuta sono la stessa cosa della bestia selvaggia e dell’abisso menzionati in Apocalisse 11:7 e citati nel paragrafo precedente.
Deuteronomio 30:13 e Romani 10:7 sono citati perché quest’ultimo, scritto dall’apostolo Paolo, cita il precedente ma usa il termine “abisso” invece di “mare”. Perciò queste due scritture sostengono il fatto che “abisso” o “mare” sono la stessa cosa e vengono citate per questa ragione. La Cyclopædia di McClintock e Strong mostra che questi due termini erano usati scambievolmente perché si pensava che i mari o oceani fossero senza fondo, che è il significato letterale di abisso. La versione dei Settanta usa la parola greca abyssos in Genesi 1:2 riferendosi all’oceano primordiale o alle “ondeggianti acque” della Traduzione del Nuovo Mondo. Si veda la nota in calce c. Quindi Deuteronomio 30:13 e Romani 10:7 concordano nel provare la correttezza del paragrafo nell’usare “il mare” e “l’abisso” scambievolmente.