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  • Il nuovo libro “La fede in cammino”

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  • Il nuovo libro “La fede in cammino”
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
w57 1/11 pp. 664-666

Il nuovo libro “La fede in cammino”

MILIONI di persone sono oggi senza fede. Eppure molti non ne sono neanche consapevoli. Finché non sorgano circostanze estremamente critiche esse non hanno alcuna ragione di dubitare della sua forza o sospettare della sua debolezza.

Un nuovo libro nel campo della letteratura spirituale è stato appena pubblicato dalla Prentice-Hall, Inc., di Englewood Cliffs, New Jersey, ed è in vendita nelle principali librerie degli Stati Uniti e del Canada. Offre uno stimolante e commovente messaggio di speranza a persone di ogni tendenza religiosa. È il libro Faith on the March (La fede in cammino) scritto da A. H. Macmillan, recante sulla copertina il sottotitolo: “La mia vita di gioioso servizio con i testimoni di Geova”. Vi viene narrata la storia non semplicemente della fede di un solo uomo, ma della fede di un intero movimento religioso che ha felicemente superato alcuni degli anni più tempestosi che qualsiasi religione abbia mai sperimentato.

Come è dichiarato in una lettera ai lettori scritta come introduzione da N. H. Knorr, Presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati: “Questo libro è più che la storia della crescente fede di un uomo. Credo che il signor Macmillan abbia fatto un sincero sforzo per cogliere e descrivere la vera essenza della religione che, come egli riconosce, ha dato un significato alla sua vita. Ci mostra i testimoni di Geova come uomini. Ammette i loro errori . . . rivela le loro speranze, e presenta fondate ragioni scritturali per l’appello che queste speranze rivolgono a uomini di ogni specie. Il libro è un racconto sincero e verace. È particolare solo nelle esperienze personali di A. H. Macmillan. Sotto molti altri aspetti potrebbe essere la storia di uno qualsiasi delle centinaia di testimoni di Geova che ho conosciuto”.

Su questo tema lo schema del libro è indicato nel capitolo iniziale, “Una svolta”: “Le persone oggi cercano a tentoni la religione, perché la vita priva della verità su Dio e sull’uomo non soddisfa. Queste persone che vanno brancolando non sanno dove questo mondo vada. Una volta, anch’io non lo sapevo. Non sapevo dove stessi andando io stesso. . . .

“Quello che ho trovato io migliaia di persone lo trovano ogni anno. E sono persone proprio come voi e me, perché vengono da tutte le nazionalità, razze, condizioni sociali e sono di tutte le età. La verità non ha riguardi personali. Attira uomini di ogni specie e coloro che la seguono si sentono sempre più attratti insieme lungi da un mondo che dimostra un sempre minor riguardo per l’integrità personale, o anche nazionale.

“Ora io so dove vado. Sono anche sicuro di sapere dove il mondo va. . . . Quando per la prima volta cominciai a cercare queste risposte non erano affatto chiare come lo sono ora. Infatti, le evidenze che ora accettiamo come fatti di ogni giorno non esistevano neppure. A quel tempo erano solo profezie della Bibbia interpretate in molti diversi modi dai diversi gruppi. Ma un gruppo di sinceri studenti biblici presentavano gli argomenti in modo ragionevole. Ora vedo che la mia fiducia era ben riposta.

“Voi chiederete perché sono ancora parte attiva di questo movimento, perché il mio zelo è più intenso e la mia convinzione più profonda che mai? Ve lo dirò. Perché ho vissuto vedendo realizzarsi molta della speranza che riempì la mia giovinezza. Perché ho vissuto vedendo adempiersi profezie della Bibbia che ritenemmo care e sacre, eppure derise e disprezzate dagli increduli. Perché ho vissuto vedendo questo stesso movimento combattuto e perseguitato finché colpito a morte da coloro che pretendevano di servire Dio, solo per sopravvivere e rinascere a nuova vita, riorganizzato per un’opera ancor più potente, ma dedicato agli stessi requisiti della giustizia che hanno caratterizzato il suo operato fin dal principio. Ho visto questo movimento attenersi a quei requisiti, rifiutando di comprometterli per convenienza. Ho visto uomini ambiziosi sorgere entro l’organizzazione e cercare di pervertirla, solo per subire la completa disfatta perché la maggioranza degli associati a questo movimento è inalterabilmente dedicata a servire Dio, non l’uomo. Ho trovato l’amicizia, sì, la vera fratellanza, con persone di ogni razza e nazione. Queste sono le cose che ho desiderato fin dalla mia giovinezza.

“Potete dirmi perché un uomo che, non una ma molte volte, ha visto venire all’esistenza cose che gli fu detto avrebbe viste; perché un uomo che ha osservato lo svolgimento del predetto proposito di Dio e l’adempimento delle profezie; potete dirmi, io domando, perché tale uomo non dovrebbe aver fede? La mia fede è ogni giorno più forte. E avendo visto tante cose avverarsi, ho sempre più fiducia che quelle cose per le quali ancora spero saranno pure un giorno realizzate”.

Da questo tema emerge la vera storia di una “fede in cammino”. La lunga amicizia dell’autore con Charles Taze Russell gli permette di narrare la prima ricerca della verità di quest’uomo beneamato, le prove incontrate e la rapida crescita dell’interesse per il messaggio de “l’aurora dell’èra milleniale”. Egli trasporta il lettore all’anno 1914 con le speranze della “fine del mondo” aspettata a quel tempo, poi spiega perché il 1914 non fu una delusione e dà prove precise che il “tempo della fine” per il mondo di Satana giunse veramente quell’anno. La ribellione che seguì alla morte di C. T. Russell è descritta vividamente, in risposta a tutti gli ostinati oppositori dell’organizzazione di Dio. Il processo a carico dei direttori della Società, compreso l’autore stesso, nel 1918, e le loro successive esperienze nella prigione di Atlanta, sono esposti minuziosamente, seguiti dall’incertezza per l’opera alla loro liberazione, quindi da crescente entusiasmo e gioia finale per la nascita della società del nuovo mondo. Battaglie legali, violenza delle turbe, cambiamento della struttura organizzativa per conformarsi ai primitivi requisiti teocratici, espansione internazionale, finanziamento dell’opera, tutto ciò accompagna il lettore durante l’amministrazione di J. F. Rutherford quale secondo Presidente della Società e fino alla terza presidenza, quella di N. H. Knorr.

L’autore presenta un vivido documento per provare che la religione non è una filosofia che controlli la condotta dell’uomo o un rituale formale che prepari “l’anima” per un “aldilà”. Dimostra che la giusta religione è un sistema di vita, un mutato modo di pensare per conformarsi a specifici requisiti che Dio ha stabiliti per tutti coloro che vogliono avere la sua approvazione. Descrive la società di un mondo completamente nuovo che fin d’ora vive questa religione, che si leva dal presente ordine di sistemi avidi, malvagi ed egoisti; una società formata di persone di ogni razza, popolo e lingua, eppure unite nella comune adorazione di Dio.

Egli mostra come questo nuovo sistema di vita divenne necessario per la disubbidienza dei nostri primogenitori, Adamo ed Eva, e come, per risultato, la morte ha percorso tutta la terra senza che nessuno potesse fermare la sua strage. Ricorda al lettore che Gesù Cristo redense il genere umano dando la sua vita in riscatto quasi duemila anni fa, eppure il nemico, la morte, regna ancora sovrana sull’umanità e Satana è ancora libero quale dio di questo sistema di cose e impedisce qualsiasi tentativo gli uomini facciano per migliorare la loro posizione. Solo Geova Dio può correggere la situazione. Il suo proposito di farlo e come lo porterà a compimento costituisce il tema dell’intera Bibbia. “Se trarremo beneficio dal divino programma d’attività dipende interamente da come lo consideriamo e se vogliamo accettarlo ed adempiere lietamente ciò che richiede da noi”.

Questo è un libro per la nostra generazione. È nato dalla necessità di un mondo che cerca stabilità, fede e sicurezza. Poiché le nazioni sono armate fino ai denti con le armi più micidiali che siano mai state inventate; poiché timore, odio e sospetto sono presenti al tavolo delle conferenze; poiché sfiducia ed inganno minano anche i negoziati di una pace duramente conquistata e i tentativi di disarmo, quale piccola scintilla basterebbe per mettere il mondo in fiamme? Eppure c’è una speranza tangibile, ragionevole e reale.

Dalle pagine di questo libro emerge una storia di coraggio, di vite ben spese, dello spirito di sacrificio di uomini che vissero solo per servire il loro Dio e il loro prossimo. Vi è la testimonianza di centinaia di migliaia di persone che afferrarono e divorarono la conoscenza, persone che sono state premiate con pace di mente e sicurezza di cuore. Questi vedono e affrontano lealmente la contesa: “Volete continuare ad assecondare e sostenere un sistema di cose che ha riempito la terra di sofferenza, dolore, peccato e morte? O volete scegliere e conformarvi al nuovo mondo di Dio pieno d’amore?” Ecco la storia di una fede provata e purificata nel crogiolo, eppure è un racconto colmo di radioso ottimismo.

Parlando della speranza offerta nella Bibbia l’autore chiede in un appello finale: “Troppo bello per essere vero, voi dite? Al contrario, non sarebbe un povero ragionamento concludere che l’uomo decaduto possa pensare un miglior ordinamento per il futuro delle creature, create ad immagine di Geova, che non l’onnisapiente e amorevole Creatore? . . . Non vi siete mai chiesti: ‘Quanto amo veramente Dio? Se scoprissi che la Parola di Dio, la Bibbia, contraddice quel che ho sempre creduto, chi seguirei? Se dovessi scegliere fra qualche persona rispettata o molto amata e il mio Creatore, quale decisione prenderei? Se mi fosse improvvisamente proibito dalla legge di adorare Dio, se persistere nell’adorazione mi costasse la vita, che cosa farei?’

“Un giorno potreste affrontare tali circostanze per determinare se avete la giusta religione. Potrebbe essere una vera battaglia per voi, ma sono certo che se farete la giusta scelta vi darà pace mentale e piacerà a Dio. Io ho dovuto affrontare ognuna di queste decisioni e così anche molti altri, e oggi sono più determinato che mai a perseverare nella mia fede. Essa ha reso la vita degna di esser vissuta per me, e ancora mi aiuta ad affrontare il futuro senza timore.

“Spero che la mia storia vi aiuterà a fare lo stesso. In tal caso, valeva la pena di raccontarvela”.

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