Domande dai lettori
◆ La tabella cronologica a pagina 336 del libro “Nuovi Cieli e Nuova Terra” indica che Noè predicò per una quarantina di anni. Come può ciò essere dimostrato scritturalmente? Genesi 6:3 non parla forse di un periodo di 120 anni? — E. J., Stati Uniti.
Dobbiamo fare attenzione a non leggere nelle Scritture quello che non dicono né a trarre deduzioni in base ad una sola scrittura. Effettivamente, Genesi 6:3 indica che in un certo tempo della storia umana Dio avrebbe dato a quel mondo antidiluviano altri 120 anni. Ma non fu allora che Dio diede l’avvertimento a Noè e gli disse di costruire l’arca. Come lo sappiamo?
Perché Genesi 5:32 ci dice che dopo che Noè ebbe compiuto cinquecento anni e mancavano meno di cento anni al diluvio, egli “divenne padre di Sem, Cam e Jafet”. E non solo questo, ma quando Dio diede a Noè il comando di costruire l’arca questi tre figli erano cresciuti e sposati, poiché Noè a quel tempo aveva tre nuore. (Gen. 6:18) Prima che tutti e tre i figli fossero divenuti uomini e si fossero sposati, secondo l’uso di quel tempo, passarono senza dubbio cinquanta o sessant’anni. Poiché probabilmente la predicazione cominciò con la costruzione dell’arca è ragionevole concludere che la durata della sua predicazione fu da quaranta a cinquant’anni e non di centovent’anni.
◆ Accludo alla mia lettera un ritaglio del nostro giornale, il Journal di Milwaukee del 10 gennaio 1957. È una figura di pastori giordani che portano le loro greggi al pascolo sulle montagne presso Gerusalemme. Questa è una fotografia dell’United Press e sembrerebbe screditare l’argomento secondo cui la nascita di Cristo non sarebbe avvenuta d’inverno. — B. B., Stati Uniti.
Abbiamo ricevuto altre lettere con simili osservazioni le quali dicono che, considerando il clima della Palestina, il fatto che le pecore fossero fuori di notte non poteva essere considerato come prova che Gesù non poteva esser nato il 25 dicembre. Tuttavia si noti che anche se in Palestina le greggi possono essere portate fuori al pascolo durante la stagione delle piogge, quando il tempo lo permette, questo non corrisponde alle condizioni esposte in Luca 2:8, cioè, che i pastori erano fuori per sorvegliare il gregge di notte; ossia, si trovavano ad una certa distanza dall’ovile e stavano fuori con le pecore nei campi giorno e notte. Ciò non poteva avvenire durante la stagione delle piogge, quando il tempo era incerto. A proposito di ciò il dottor Clarke afferma:
“Era abitudine degli Ebrei mandare fuori le greggi nei deserti verso la pasqua, e di ricondurle a casa all’inizio della prima pioggia: durante il tempo in cui erano fuori, i pastori le guardavano notte e giorno. Poiché la pasqua ricorreva in primavera, e la prima pioggia cominciava all’inizio del mese di Marchesvan, che corrisponde a parte del nostro ottobre e novembre, troviamo che le pecore erano tenute all’aperto in campagna durante l’intera estate. E poiché tali pastori non avevano ancora ricondotto a casa le loro greggi, si può desumere che ottobre non era ancora cominciato, e che, di conseguenza, nostro Signore non nacque il 25 dicembre, quando nessun gregge era fuori nei campi; né poteva esser nato più tardi che in settembre, dato che le greggi si trovavano ancora nei campi di notte. Su questa base la natività in dicembre dovrebbe essere scartata. Pascolare le greggi di notte nei campi è un fatto cronologico, che getta notevole luce su questo punto controverso”. (Commentary di Clarke, Vol. 5, pagina 370) La Cyclopædia di McClintock e Strong presenta un argomento simile e osserva inoltre che il censimento, non la tassazione “che rese il viaggio necessario (Luca 2:2 seg.), non sarebbe stato ordinato in tale stagione”. — Vol. 4, pagina 877.
Quindi il fatto che le pecore in Palestina pascolino nei mesi invernali non dimostra affatto che Gesù sia nato in dicembre, perché il caso riguarda i pastori e le greggi che stavano all’aperto notte e giorno. Fra i fatti che contribuiscono a stabilire la nascita di Gesù verso il 1º ottobre, vi è: (1) quello che il padre di Giovanni Battista, essendo sacerdote della classe di Abia, divenne padre circa sei mesi prima della nascita di Gesù e (2) che Gesù annullò i sacrifici del vecchio patto della legge con la sua morte nel mezzo della settantesima settimana, com’è predetto nella profezia di Daniele 9:24-27. Per particolari si veda La Torre di Guardia (inglese) del 1954, pagine 382, 383; “Questo significa vita eterna”, capitolo 8.