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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
w59 15/2 p. 127

Domande dai lettori

● Nella serie di articoli sul matrimonio apparsi su La Torre di Guardia del 1957, a pagina 180, il paragrafo 36 dice: “Se una persona misericordiosamente riaccetta il coniuge riprovevole ciò dovrà essere fatto senza pretendere il risarcimento dei danni [per la donna]”. Il denaro che il re filisteo Abimelec diede ad Abrahamo quando gli restituì sua moglie Sara non potrebbe essere considerato “risarcimento dei danni per la donna”? — Gen. 20:14-16, VR.

Nella scrittura citata si legge: “E Abimelec prese delle pecore, de’ buoi, de’ servi, e delle serve, e li diede ad Abrahamo, e gli restituì Sara sua moglie. E Abimelec disse: ‘Ecco, il mio paese ti sta dinanzi; dimora dovunque ti piacerà’. E a Sara disse: ‘Ecco, io ho dato a tuo fratello mille pezzi d’argento; questo ti sarà un velo sugli occhi di fronte a tutti quelli che sono teco, e sarai giustificata dinanzi a tutti’”.

Secondo il racconto biblico, Sara non era un coniuge riprovevole. Abrahamo non prestò deliberatamente la sua bella moglie Sara ad Abimelec perché questi commettesse adulterio con lei per poter pretendere dopo ciò che è chiamato “risarcimento dei danni per la donna” da Abimelec quale suo violatore. Abrahamo non stava dando un esempio ai poligami che oggi hanno diverse concubine con l’apposito scopo di prostituirle, solo per pretendere ripetutamente “il risarcimento dei danni per la donna” per la stessa concubina.

Permettendo che il re Abimelec gli portasse via Sara, Abrahamo cercava di proteggere la sua vita. Se si fosse saputo che Sara era moglie di Abrahamo, i Filistei avrebbero potuto ucciderlo per portargli via Sara con la forza per i piaceri sessuali del re Abimelec. Sara era sorellastra di suo marito Abrahamo ed essi si erano messi d’accordo di dire sempre, in questo territorio nemico a Canaan, che egli era suo fratello affinché non vi fosse motivo o pretesto di uccidere Abrahamo per avere sua moglie. Perciò il re Abimelec prese Sara pensando che ella fosse semplicemente la sorella e non la moglie di Abrahamo.

Il re Abimelec fu in sogno informato da Dio che aveva preso la moglie di Abrahamo ma che Dio non gli aveva permesso di toccarla. Dio comandò allora ad Abimelec di restituire Sara ad Abrahamo perché questi era il profeta di Dio ed avrebbe poi supplicato Dio perché Abimelec rimanesse in vita e le donne della sua famiglia potessero di nuovo partorire.

Le pecore e il bestiame, i servi e le serve che il re Abimelec diede ad Abrahamo dopo avergli restituito Sara non erano il pagamento per rapporti sessuali che avesse avuti con sua moglie. Abimelec fece questo dono ad Abrahamo come ricompensa per averlo temporaneamente privato di sua moglie. Né i mille pezzi d’argento che Abimelec diede ad Abrahamo erano una specie di “risarcimento dei danni per la donna”. Il re Abimelec disse a Sara che questo denaro era un dono fatto a suo “fratello” perché le servisse da velo agli occhi di chiunque fosse informato del fatto, per mostrare che ella era innocente in questa faccenda e che era stata liberata dal re stesso da ogni biasimo di donna immorale. Abrahamo non accettò questo denaro in “risarcimento dei danni per la donna” perché Abimelec avesse commesso immoralità con sua moglie. Se Abrahamo avesse prostituito sua moglie Sara per ottenere il “risarcimento dei danni per la donna”, Dio non avrebbe detto ad Abimelec che Abrahamo poteva rivolgersi a lui in preghiera e supplicarlo di guarire Abimelec affinché sua moglie e le sue serve potessero di nuovo divenire incinte. — Gen. 20:6, 7.

La Bibbia è così liberata da qualsiasi precedente secondo cui un uomo prostituisse sua moglie per fare denaro dalla sua pratica d’immoralità.

Quindi se un marito cristiano perdonasse alla moglie il suo adulterio e la riaccettasse di nuovo con sé, dovrebbe essere unicamente perché ha misericordia di lei e non per trarre un guadagno finanziario dalla sua immoralità. Egli si giustifica perciò davanti a Dio e davanti agli uomini, mostrando che non ha acconsentito all’immoralità di sua moglie e che non ne era complice con la speranza di conseguirne un guadagno materiale. Non può, pertanto, essere disassociato dalla congregazione per l’immoralità di sua moglie. Con una coscienza pura egli può rivolgersi a Dio in preghiera e pregare Dio che guarisca sua moglie spiritualmente e l’aiuti ad essere in seguito una moglie fedele.

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