Pascete il gregge di Dio
1. Quale ordine dà l’apostolo Pietro ai sorveglianti della congregazione?
L’APOSTOLO Pietro ordinò: “Pertanto, agli anziani che sono fra voi, do questa esortazione, . . . Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, non per forza, ma volontariamente, né per amore di disonesto guadagno, ma con premura, né come signoreggiando sopra quelli che sono l’eredità di Dio, ma essendo esempi per il gregge. E quando sarà stato manifestato il principale pastore, voi riceverete l’inalterabile corona di gloria”. (1 Piet. 5:1-4) Fate penetrare queste parole profondamente nella vostra mente; meditate su di esse ripetutamente finché non siano divenute vostre, perché a questa esortazione dell’apostolo deve ubbidire ogni pastore nell’organizzazione di Dio. Altrimenti egli sarà squalificato e disapprovato.
2. A chi appartengono le pecore? Spiegate.
2 I fratelli dedicati sono il gregge di Dio. Sono la Sua eredità. Una grande fiducia è stata riposta nei pastori che hanno ricevuto la cura del gregge di Dio. Queste pecore sono state redente per mezzo del prezioso sangue dell’Agnello di Dio, il Suo unigenito Figlio; quindi sono un possedimento comprato, un tesoro acquistato da Geova. Le pecore non sono la proprietà del pastore assistente, ma sono state poste sotto la custodia dal Principale Pastore. Quindi si deve prestar loro cura come si farebbe a Geova stesso. Tutti coloro che hanno una nomina come pastori (o sorveglianti) su qualsiasi parte del gregge devono rendersi conto della loro tremenda responsabilità verso Geova Dio e Cristo Gesù. Ricordate come Geova stesso trattò le sue pecore, cibandole, conducendole, proteggendole, sopportandole con pazienza in ogni tempo. Inoltre, tenete sempre presente come il nostro Signore Gesù curò le pecore del Padre, non facendo disperdere alcuna di esse e servendo continuamente nel timor di Dio, ma con amore e per amore.
3. Come devono essere trattate dai pastori le pecore di Dio?
3 Le pecore devono essere trattate dai pastori assistenti nello stesso modo in cui il Principale Pastore le trattò. Ciò dev’essere fatto conducendo le pecore nei pascoli dove saranno cibate spiritualmente e così diventeranno forti e a suo tempo in grado di aiutare i deboli. Tutti devono essere incoraggiati ad assistere alle adunanze settimanali della congregazione, come anche alle assemblee, e aiutati a predicare la verità con efficaci sermoni da pronunciare di porta in porta e nelle visite ulteriori. Devono essere custoditi sotto le disposizioni teocratiche della società del Nuovo Mondo. Trattateli con gentilezza, con amore e con molta considerazione, perché le pecore si spaventano subito e scappano; e con tenerezza, perché si abbattono con un trattamento aspro o duro. Non hanno alcun modo di difendersi, come hanno gli altri animali, quando sono attaccate. Cercano soltanto di scappare, e a volte incorrono in grandi pericoli.
4. Come sono nominati i pastori, e perché devono vivere nel timor di Geova?
4 I pastori sono un dono alla congregazione di Dio. Sono il dono di Dio. L’apostolo Paolo scrisse: “Egli ha dato alcuni come apostoli, . . . alcuni come pastori”. (Efes. 4:11) A tali pastori egli disse: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha nominati sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio, che egli acquistò col sangue del suo proprio [Figlio]”. (Atti 20:28) Dunque, se siete un pastore fra le pecore, fatevi questa domanda: Sto prestando attenzione al gregge di cui sono responsabile? Voi siete stati nominati pastori mediante lo spirito santo; pertanto non dovete trascurare tale nomina. Non dovete peccare contro lo spirito. Gesù disse: “La bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata. . . . a chiunque parla contro lo spirito santo, non è vero? Poiché sarete ritenuti responsabili. Quindi avete motivo di temere se non badate ai vostri doveri in modo dovuto. Esaminate voi stessi per vedere se state vivendo nel timor di Geova Dio, o non vi siete impressi nella mente che egli vi ritiene responsabili dell’opera di pastore? Temete veramente Dio?
5. È l’opera di pastore un duro lavoro? Che cosa impariamo dall’esperienza di Giacobbe?
5 L’opera del pastore era veramente ardua. Non era per i deboli. Era accompagnata da tali difficoltà come gli attacchi di leoni, orsi, lupi, ladroni che a volte assassinavano anziché rischiare di essere scoperti, con i pastori esposti ad ogni specie di clima, vigilando le pecore nell’ovile e andando in cerca di quelle sperdute; sempre in guardia contro i pericoli. L’esperienza di Giacobbe dei tempi antichi è informativa, perché dà veramente un’idea dell’opera del pastore. Egli disse al suo suocero, Labano: “Le tue pecore e le tue capre non hanno sofferto aborti, e io non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge. Non ti ho portato nessun animale sbranato. Io stesso ne subivo la perdita. Sia che uno fosse stato rubato di giorno o fosse stato rubato di notte, tu ne ridomandavi conto alla mia mano. Ho provato che di giorno il caldo mi consumava e il freddo di notte, e il sonno fuggiva dai miei occhi”. (Gen. 31:38-40) Similmente oggi la cura delle pecore non è un compito facile.
6, 7. Che cosa fa un pastore quando ama le sue pecore? E come mostra il Salmo 23 che devono essere curate?
6 Le pecore non sanno quante ore devono essere dedicate all’opera pastorale. Non si rendono conto della costante cura, della vigilanza del fedele sorvegliante che le custodisce come un genitore custodisce i suoi figliuoli. Il genitore amorevole non rammenta continuamente al figlio quanto deve lavorare per provvedere una casa, cibo e vestiario, non è vero? Egli vuole che i figli siano liberi da qualsiasi preoccupazione e felici, pure avendo una certa misura di responsabilità. Per amore il genitore dedica molte ore alla famiglia senza mai cercare una ricompensa. Questa è anche l’esperienza del pastore con le sue pecore. Servite per amore.
7 Voi non volete perdere alcuna pecora che vi è stata affidata, non è vero? La sicurezza delle pecore dipende dal rimanere nell’ovile e dal confidare nel verace e giusto pastore che le custodisce. Il Salmo 23 ci rassicura: “Geova è il mio Pastore. Nulla mi mancherà. . . . Anche se cammino nella valle dell’ombra fitta, non temo alcun male, poiché tu sei con me”. Quindi dovete vigilare affinché le pecore non si allontanino dall’ovile. Il vostro lavoro è quello di tener lontano i predoni. Badate alle pecore. State attenti ai lupi in veste di pecora. Oggi moltitudini di persone si affollano alla società del Nuovo Mondo e tutte le specie di uomini vi si uniscono. Vogliamo aiutare tutte le specie di uomini a correggersi e dedicare la loro vita a Geova Dio. Quelli che non lo fanno, e che sono determinati a non farlo, dovete tenerli sott’occhio, per la protezione delle pecore. Pastori, curate il gregge di Dio che è fra voi.
8. Mostrate come i pastori dovrebbero trattenersi dal dare pesi alle pecore.
8 Dovete condurle ai pascoli, altrimenti s’indeboliranno e moriranno. Dimostrate alle pecore dove possono nutrirsi sulla Parola di Geova. Insegnate loro come studiare. Frantumate il cibo per loro mentre sono giovani. Date spiegazioni necessarie affinché comprendano. Più tardi masticheranno il cibo da se stesse. Mostrate loro le preziose verità della Parola di Dio. Fate loro comprendere i propositi di Geova. Man mano che mangiano vorranno girare nel pascolo. Mostrate loro come possono aiutare ancora “altre pecore” a mangiare il cibo buono e divenire forti. Addestratele a predicare costantemente. Guidatele nella via che dovrebbero percorrere. Non date loro dei pesi con i vostri problemi. Piuttosto, discuteteli con altri pastori, e se essi non possono aiutarvi, portate i vostri problemi al Buon Pastore e al Principale Pastore, Geova Dio. “Gettate su di lui tutta la vostra ansietà, perché egli ha cura di voi. Mantenetevi sobri, siate vigilanti”. (1 Piet. 5:7, 8) Egli sosterrà il vostro peso ed esaudirà le vostre preghiere, ma portate certamente il vostro peso e non scaricatelo sulle pecore. Portando il peso manterrete le pecore felici e in buona salute spirituale.
9. Raccontate come Pietro fu salvato dalla considerazione e dalla preghiera del suo Pastore.
9 Ricordate l’esperienza dell’apostolo Pietro, quando Gesù gli disse: “Simone, Simone, ecco! Satana ha chiesto di avervi per vagliarvi come il grano. Ma io ho fatto supplicazione per te affinché la tua fede non venga meno; e tu una volta che sei tornato, sostieni i tuoi fratelli”. (Luca 22:31, 32) Pietro fu salvato dalla potenza di Satana mediante la supplicazione del suo Pastore a suo favore. Gesù non poteva aiutarlo a causa della propria imminente prova e morte; quindi pregò il Principale Pastore, Geova. Geova ascoltò ed esaudì la preghiera riportando Pietro ai sensi, e Pietro divenne una rocca forte per i suoi fratelli. Questa considerazione mostrata dal Signore Gesù per Pietro dovrebbe rendervi molto felici, poiché “Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi, e per sempre”. (Ebr. 13:8) Egli è il nostro Intercessore. Quando vedete avvicinarsi il pericolo, pregate Geova per le sue pecore, affinché non si disperdano. Se una delle sue pecore sta subendo una dura prova, non aggravate la situazione, ma cercate di alleggerirla con allegria, con il ricordo delle promesse della buona Parola di Dio. Pregate per i vostri fratelli affinché Satana non li vagli come il grano. È vero che dobbiamo fare i fatti nostri, ma dobbiamo aiutare spiritualmente. Questo è un affare vostro; se no, perché siete pastori?
10. Come un pastore dev’essere pronto a ‘spendere ed essere speso’?
10 Il nostro servizio di pastori non dovrebbe essere ristretto. L’apostolo Paolo, un pastore fedele, non pensò ai suoi comodi personali. Leggete le sue esperienze in 2 Corinzi 11:21-33. Egli fu percosso con verghe, fu lapidato, fu in pericolo da parte della sua razza, delle nazioni, fu in pericoli nel mare, nelle città, trascorse notti senza sonno: e perché? Affinché potesse presentare a Geova Dio un buon rapporto, il quale, mediante Cristo, gli aveva ordinato: “Io ti mando, per aprir loro gli occhi, per rivolgerli dalle tenebre alla luce e dall’autorità di Satana a Dio”. (Atti 26:17, 18) Egli disse: “Da parte mia, io molto volentieri spenderò e sarò completamente speso per le anime vostre”. (2 Cor. 12:15) Indietreggiate forse dal dare la vostra forza, il vostro tempo, o dal soffrire, o sacrificare le vostre comodità per le pecore? Siete voi pronti a ‘spendere ed essere spesi’ per il gregge di Dio? Tutti gli apostoli spesero e furono spesi.
11, 12. Come è possibile perdere pecore? E come può il pastore impedirlo?
11 Il Signor Gesù Cristo diede l’esempio per tutti, e la sua condotta fu perfetta. Come fedele pastore egli non perdette alcuna pecora. Esaminate la vostra condotta. Siete stati colpevoli di aver perduto qualche pecora di Dio? Si sa che alcune se ne vanno perché il loro cuore non è rivolto saldamente a Geova, e altre si allontanano parlando ingiuriosamente. Ma che cosa possiamo dire di tutte le altre? Ne avete perduto alcune per la vostra negligenza o trascuratezza, od offendendole, o non guidandole nelle vie e nel ministero di Geova e Cristo? Avete mancato di cibarle, non facendo loro visite ulteriori, non tenendo con loro studi biblici, non aiutandole alle adunanze? Quando si sono indebolite, siete andati subito al loro soccorso, o avete mostrato soltanto indifferenza? Se sono state malate spiritualmente, le avete curate? Ciascuno esamini se stesso e consideri questa opera pastorale più diligentemente e più attentamente nei suoi riguardi, e non nei riguardi di qualcun altro.
12 A volte la deplorevole condizione delle pecore richiede urgente soccorso. Dimostratevi un verace e fedele pastore per il gregge. Avete cercato di comprendere il loro problema, di considerare la loro vera difficoltà; come sono state cresciute, le loro circostanze domestiche, o l’opposizione nella loro famiglia? Si trovano forse in condizioni tristi? Se potete, aiutatele personalmente o per mezzo di qualcun altro. Se non potete raggiungerle, tenete sempre in mente che potete pregare. Il nostro Signore Gesù pregò per Pietro quando non poté aiutare Pietro personalmente. Non prendete alla leggiera il potere della preghiera. Le Scritture dicono: “E la preghiera della fede renderà la salute all’indisposto, e Geova lo ridesterà. E se anche ha commesso peccati, gli sarà perdonato. Confessate dunque apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, onde siate guariti. La supplica del giusto quando opera ha molta forza”. (Giac. 5:15, 16) Tenete sempre in mente quanto Geova, il Grande Pastore, e Gesù, il Giusto Pastore, sono stati benevoli e teneri verso di voi.
RADUNAMENTO DURANTE IL “TEMPO DELLA FINE”
13. Come il Grande Pastore radunerà tutte le sue pecore?
13 Il Grande Pastore promise che al “tempo della fine” avrebbe radunato insieme tutte le sue pecore. Sarebbero state radunate da tutte le parti del mondo. (Ezech. 34:11-16, VR) Queste pecore sperdute devono essere trovate dagli assistenti pastori di Geova. Le pecore conoscono la voce del pastore; quindi dovete continuare a chiamarle. Non qualsiasi voce, poiché le pecore non rispondono ad una voce estranea. Gesù disse: “Le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Non seguiranno affatto un estraneo ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei. . . . Io sono il giusto pastore, e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me ed io conosco il Padre”. Poi riguardo alle “altre pecore” egli disse: “Quelle pure io devo addurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. — Giov. 10:4-16.
14, 15. Qual è la voce del Giusto Pastore? E come viene amplificata?
14 Oggi la voce del Giusto Pastore viene diffusa dappertutto in più di 160 nazioni. Qual è questa voce? È la buona Parola di Geova e di Cristo Gesù. Non solo la nostra diffusione della sacra Parola stessa, ma i nostri sforzi di farla parlare con la considerazione dei suoi adempimenti mediante le condizioni prevalenti fra il popolo di Dio e nel mondo. Richiamate alla mente la prima volta che comprendeste come la Parola di Dio si adempiva. Non ve ne rallegraste? Apprendeste che vi è un Dio in cielo. Egli veramente esiste. Forse avete avuto dei dubbi, ma ora sapete che Dio è. Che gioia e felicità! La Parola vi parlava. Era vivente, una Parola vivificante, con il potere di farvi pensare e agire.
15 Moltitudini di persone si uniscono oggi ai testimoni di Geova, e queste persone di buona volontà vengono così rapidamente che è difficile curarle tutte. Perché vengono? Perché hanno udito la “voce” del Giusto Pastore. Hanno udito che Dio è con l’organizzazione di veri pastori. Pertanto, il nostro lavoro, come pastori fedeli, è di applicarci a far udire la voce, e per far ciò dobbiamo portare questa voce in ogni luogo possibile. Le pecore sono disperse, quindi dobbiamo andare a cercarle e continuare a chiamarle affinché sappiano che il Giusto Pastore è vicino. Esse lo desiderano, ma si sono smarrite.
16. Descrivete ciò che apprendiamo dall’illustrazione della “pecora smarrita” oggi.
16 Se sapessimo dove trovare queste pecore smarrite, l’opera sarebbe relativamente facile, non è vero? Ma dobbiamo cercarle di casa in casa, di via in via, di villaggio in villaggio, di città in città. C’è veramente grande felicità quando sono trovate. Gesù fece l’illustrazione di un pastore con le sue cento pecore, di cui una si disperse. Quindi egli lasciò le novantanove pecore e andò in cerca di quella smarrita. “E quando l’ha ritrovata se la mette sulle spalle e se ne rallegra. E quando arriva a casa chiama insieme gli amici e i vicini, dicendo loro: ‘Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che fu perduta’”. (Luca 15:4-7) Spesso occorrono forza, tempo e denaro per continuare a cercare le pecore smarrite, ma che gioia quando sono trovate! Continuate a proclamare ad alta voce il messaggio della verità di Geova, facendo udire la voce della sua lode. Voi avete udito la sua voce e ora siete felici. Continuate dunque a cercare le altre pecore disperse. Siate pastori fruttuosi ottenendo approvazione.
LE QUALITÀ DELLE VERE PECORE
17. Qual è la prima responsabilità di una vera pecora?
17 Consideriamo ora le pecore stesse. Mentre leggete queste parole, perché non chiedervi: Sono io una delle “altre pecore” del Signore? Faccio io parte del gregge di Dio? Se la vostra risposta è affermativa, siete una persona molto privilegiata di ricevere tale meravigliosa eredità. Come pecore di Dio voi non siete proprietà di nessun uomo, ma appartenete a Geova Dio e al Suo amato Figlio. Quindi la vostra prima responsabilità è di udire e seguire la loro “voce”, e certamente non vorrete ascoltare la voce di chiunque non parli con la loro autorità. Non date retta ad una “voce” estranea. Il Giusto Pastore vi condurrà certamente presso luoghi di riposo con molta acqua, ristorando l’anima vostra, ungendo il vostro capo con olio, facendovi giacere in pascoli erbosi con sicurezza. Non vi mancherà mai nulla. — Salmo 23.
18, 19. Quale disposizione prende il Giusto Pastore per pascere il gregge, e come possono le pecore distinguere chi sono i “veri pastori”?
18 Il Signore Gesù Cristo, il vero e giusto Pastore, è invisibile ai vostri occhi, ma non siete privi dei suoi visibili pastori, che egli ha dati per curare gli interessi del gregge. Seguite i pastori fedeli. Non vi condurranno mai fuori strada, né permetteranno che vi sopraggiunga alcun male. Ma, voi chiederete, come si potranno riconoscere i veri pastori? Innanzi tutto, devono essere nominati da Geova Dio e Cristo Gesù, e devono avere la loro approvazione e ciò significa che hanno lo spirito di Dio. Li riconoscerete dalla loro fede, dalla loro condotta e dalle loro opere. Uno che solo professa di essere un pastore non lo è. I pastori del Signore Iddio non si riconoscono da qualche abito strano o da qualche titolo altisonante o dall’aver frequentato qualche scuola superiore. Essi devono essere “ammaestrati da Dio”. Voi potete confidare nei veri e fedeli pastori, ma non in quelli che soltanto professano di esserlo. Dovete fare attenzione, perché la vostra vita potrebbe essere in pericolo. I falsi pastori potranno farvi sviare. Essi cercano i propri interessi, non i vostri. Il pastore “mercenario” se la svignerà dinanzi al pericolo; il vero pastore rimarrà con voi e penserà solo a come aiutarvi ad essere in pace e a vivere per il servizio di Geova Dio. Quindi non ascoltate mai una “voce” estranea.
19 I veri pastori sono fedeli servitori del Signore Gesù Cristo. Sono predicatori della verità, sinceri e onesti, studenti della sacra Parola di Dio. Servono l’Altissimo Dio e Cristo Gesù, non per ciò che possono ricavare dal loro servizio, ma per ciò che possono dare a Geova in riconoscimento di ciò che egli ha fatto. Tutta la loro conversazione è dedita alla giustizia, alla santità e alla pace. Questi pastori sono lieti di soffrire per le pecore. Sopporteranno la persecuzione e saranno anche pronti a morire per le pecore. I veri pastori nominati da Geova Dio hanno la sua approvazione, e ciò si manifesta nella loro vita devota. Sono essi che vi condurranno nei “pascoli erbosi” e vi assisteranno ad acquistare una verace ed accurata conoscenza dell’Eterno Creatore e del suo Figlio, l’Agnello di Dio. Vi aiuteranno a lodare e magnificare il nome di Geova e ad esaltare il nome del suo Figlio come Re dei re e Signore dei signori. Voi potete fidarvi di tali pastori, perché servono con purezza e con amore.
20. Quali caratteristiche non avranno le vere pecore? Che cosa devono fare?
20 Come pecore del Signore, dovete avere la giusta disposizione o attitudine mentale, perché dovete riconoscere il vostro servizio al Grande Pastore e al Figlio in cielo. Qual è la vostra disposizione, la vostra attitudine mentale? Siete superbi? Siete presuntuosi? Avete lo spirito millantatore? Avete l’abitudine di vantarvi? Siete egoisti, spingendo gli altri a parte affinché voi possiate andar avanti? Siete inclini al materialismo? Vi preoccupate solo di voi stessi? Siete privi di riconoscenza, gratitudine, apprezzamento di tutta l’immeritata benignità di Geova? Disprezzate gli altri? Avete sempre la tendenza di criticare, biasimando gli altri e lamentandovi di ciò che dovete fare? Se voi avete la disposizione di un capro o l’attitudine mentale che rispecchia alcune di queste caratteristiche, sarà necessario che cambiate, perché non troverete felicità, né troverete pace o contentezza con le pecore del Signore finché siete in questa condizione. Sì, dovrete rinnovare la vostra mente.
21. Descrivete le caratteristiche e la duplice protezione (a) delle pecore naturali; (b) delle “altre pecore”.
21 Consideriamo le pecore naturali. Sono animali innocui, non è vero? Spesso sono stolte, ma sono sempre inoffensive, docili e del tutto prive di astuzia. Rispondono alla gentilezza e sono ubbidienti alla chiamata del pastore. Il pastore non deve far altro che chiamare le pecore per nome, ed esse corrono verso di lui. Le pecore sono da se stesse alquanto prive di difesa, ma sono esposte a molti pericoli, come animali selvaggi, ladroni, ecc. In che cosa consiste dunque la loro difesa? In primo luogo, tenendosi unite alle altre pecore dell’ovile e, in secondo luogo, confidando in un fedele pastore che veglia su di loro. Così sono anche le pecore del Signore attualmente. Voi non conoscete veramente alcun modo di difendervi dall’attacco di crudeli uomini e organizzazioni di questo mondo. Dov’è dunque la vostra difesa? Consiste nel tenervi uniti al gregge di Dio, in seno all’ovile, e confidando in Geova Dio con tutto il cuore, nel Pastore dell’Israele spirituale, e nel Signore Gesù Cristo, il Giusto Pastore, e nei vostri fedeli fratelli che sono nominati pastori del gregge.
22. Che cosa significa appartenere alla società del Nuovo Mondo? E come siete protetti?
22 Geova Dio ha oggi un’organizzazione teocratica. Il Signore Gesù è il Pastore e Sorvegliante regale di tutta questa organizzazione, e quelli che sono nominati sorveglianti nell’organizzazione hanno la responsabilità di curare le pecore che appartengono alla società del Nuovo Mondo. Coloro che sono ammaestrati e hanno gli occhi aperti alla verità riconoscono la benedetta disposizione stabilita oggi per la comune associazione entro questo ovile teocratico, l’organizzazione del popolo di Dio, i testimoni di Geova, che sono governati da fedeli pastori sottomessi al legale corpo direttivo di questa organizzazione, la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Mantenetevi entro i suoi confini. Ricordate che non vi è alcuna protezione al di là del provvedimento che Geova Dio ha preso per il suo popolo. Qualche volta uomini malintenzionati cercheranno di approfittarsi di voi; i fedeli pastori saranno in guardia e li fermeranno. Le organizzazioni di questo mondo cercheranno a volte d’irrompere nell’ovile e far del male, ma siete sempre protetti dai Pastori in cielo, e ai loro ordini stanno “diecimila decine di migliaia” di angeli. Quindi voi siete protetti da uomini fedeli e dalle forze invisibili comandate dal Signore Gesù Cristo. Non dovete temere, poiché voi siete il gregge di Dio.
ABBIATE FIDUCIA NEI FEDELI PASTORI
23. (a) Perché potete fidarvi di fedeli pastori? (b) Se uno diviene infedele, quale misura è presa per proteggervi?
23 Potete fidarvi dei vostri fedeli fratelli? Sì, per questa ragione: Non saranno nominati pastori da quelli che hanno la responsabilità se non hanno le necessarie capacità. Devono soddisfare le giuste esigenze e possedere i dovuti requisiti per servire come pastori del gregge. In primo luogo, devono pascere il gregge nel timor di Dio. Se non temono veramente Geova Dio e Cristo Gesù, non sono veri pastori, e non saranno nominati per curare il gregge di Dio. A volte potrebbe verificarsi che un incaricato non abbia curato il gregge, e forse l’abbia oppresso. Se ciò è avvenuto e se il gregge è stato in qualche modo danneggiato, egli è prima avvertito e riprovato, oppure censurato, e se questo pastore non cambia i suoi metodi sarà rimosso dal suo incarico di pastore e un altro sarà nominato nel suo posto. Perché questo? Voi siete il gregge di Dio, e nella vostra associazione col popolo di Dio nella società del Nuovo Mondo non vi sarà fatto alcun male, poiché soltanto i fedeli pastori continueranno a servire. Ciò significa che i vostri fratelli nella verità sono molto ansiosi per il vostro benessere. Vogliono che voi otteniate vita eterna. Essi non vi costringeranno né vi signoreggeranno, perché voi siete l’eredità di Dio. Chiunque vi faccia del male fa male agli interessi di Dio, e dovrà pertanto rispondere a Dio, non agli uomini.
24. (a) In che modo non siamo “servitori degli uomini” e tuttavia serviamo sotto gli uomini? (b) E qual è l’attitudine corretta che si dovrebbe prendere verso questi pastori?
24 Inoltre, avrete sentito qualcuno dire: “Noi non serviamo gli uomini. Serviamo Geova Dio e Cristo”. Significa questo dunque che potete trascurare gli uomini? Potete servire Dio senza servire sotto gli uomini? No. Anche nei giorni dell’Israele naturale, Israele serviva sotto Mosè, il loro mediatore, come anche sotto altri fedeli uomini. Nei giorni degli apostoli, non servivano forse le pecore sotto gli apostoli? “Dio ha collocato i rispettivi membri nella congregazione”. (1 Cor. 12:28) L’apostolo Paolo ordinò: “Ora noi vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo verso quelli che fra voi lavorano strenuamente e presiedono su di voi nel Signore e vi ammoniscono, rivolgendo loro più che straordinaria considerazione con amore a causa del loro lavoro. Siate pacifici l’uno verso l’altro”. (1 Tess. 5:12, 13) E ancora: “Gli anziani che presiedono in modo giusto siano riconosciuti degni di doppio onore, specialmente quelli che lavorano molto nel parlare e nell’insegnare”. (1 Tim. 5:17) Da queste scritture si vede chiaramente che sarebbe ingiusto trascurare i servitori del Signore, o anche prenderli alla leggiera, o solo in modo ordinario, poiché sono uomini incaricati da Geova. Sono stati scelti per servire il gregge di Dio. Quindi, pensare che i sorveglianti fra il gregge possano essere trascurati disonora Dio, e condurrà nei sentieri sbagliati.
25. Perché le pecore devono essere sottomesse e ubbidienti a coloro che governano?
25 Le pecore hanno una grande responsabilità verso il pastore, che non può essere trascurata o evitata. Le pecore devono essere non solo umilmente ubbidienti a Geova Dio e Cristo Gesù ma anche sottomesse e ubbidienti a quelli che governano il gregge. Non è la prerogativa dell’assistente pastore di fare regole per le pecore, ma egli deve spiegare e applicare la volontà di Geova per loro. Ascoltate il buon consiglio dell’apostolo Paolo: “Siate ubbidienti a coloro che vi governano e siate sottomessi, perché essi vegliano sulle vostre anime come chi ne renderà conto, affinché possano farlo con allegrezza e non sospirando, perché questo sarebbe dannoso per voi”. — Ebr. 13:17.
26. Nel timore di chi la classe dello “schiavo fedele e discreto” ha governato, e perché?
26 È molto vitale comprendere che gli interessi del Regno inerenti alla terra sono stati affidati interamente alla classe dello “schiavo fedele e discreto”. (Matt. 24:45-47) Questo servitore deve vegliare continuamente su tutte le pecore. Che immensa responsabilità! Le anime di tutte queste centinaia di migliaia di pecore sono state affidate alla classe dei pastori di Dio sulla terra, allo “schiavo fedele e discreto”. Questa classe deve rispondere a Geova Dio per la loro opera pastorale. Nessuna delle pecore deve pensare che quelli che costituiscono la classe dei pastori prendano questa grande responsabilità alla leggiera. Essi sanno troppo bene che Geova Dio e Cristo Gesù li ritengono responsabili della vita delle pecore. Voi oggi siete serviti e curati da uomini timorati di Dio che sono consapevoli che il modo in cui vi trattano è costantemente considerato da quelli in cielo. Sono “come mandati da Dio, sotto la vista di Dio, in compagnia di Cristo”. (2 Cor. 2:17) Sì, quelli della classe dello “schiavo fedele e discreto” servono voi pecore nel timor di Geova Dio. Nessun male vi sopraggiungerà dai vostri fedeli fratelli.
27. In che modo il corpo direttivo in senso spirituale e i suoi incaricati hanno protetto, guidato e cibato le pecore?
27 Il corpo direttivo in senso spirituale sui testimoni di Geova, associato con la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di Pennsylvania, ha adempiuto il suo servizio nel timor di Geova. Gli incaricati di questo corpo direttivo, seguendo l’esempio del Giusto Pastore, hanno fatto la stessa cosa, e anche questi hanno progredito, adempiendo il loro lavoro nel timor di Dio. E non sono state forse curate le pecore? Sì, di certo. Le pecore sono state nutrite durante tutti questi anni con ricco cibo spirituale. Fra loro non vi è stata affatto la fame. Le pecore non hanno mai dovuto far senza un solo pasto spirituale. La classe dei fedeli pastori sulla terra non si è mai assunta la gloria, né ha cercato di rivolgere il cuore e la mente delle pecore verso se stessa, ma ha dato la gloria sempre ai Pastori celesti. Le pecore sono state protette da false dottrine e da errori. Ci è stato dato avvertimento contro gli empi disegni di Satana. Le pecore sono state protette dal cadere nell’immoralità, nel materialismo, nell’adorazione delle creature, nell’amicizia con l’empio mondo, e da tanti altri pericoli troppo numerosi da menzionare. Ma perché è stato fatto questo? La risposta è: Per amor vostro questi fratelli sono stati lieti di dare tutto ciò che avevano per servire voi pecore, affinché possiate vivere nella pace e nel favore di Geova Dio.
28, 29. Perché sono le pecore così benedette? Che cosa promuoverà ulteriore aumento?
28 Le pecore sono state assistite dai fedeli pastori nell’imparare come servire Geova Dio e Cristo Gesù in modo accettevole, come predicare la buona notizia del Regno, come ‘annunciare la buona notizia della sua salvezza’, come proclamare la sua lode, come dichiarare i suoi gloriosi atti ai figli degli uomini, come predicare la pace, come far conoscere i meravigliosi propositi del nostro Padre celeste e del suo Figlio, Cristo Gesù. (Sal. 96:2) Le pecore sono state ammaestrate a fare da sé queste cose e sono state ammaestrate come addestrare altri ancora a farlo. Le pecore sono state unite, e le pecore disperse sono state ricondotte nell’ovile. Benedette pecore! Come siete mirabilmente favoriti di essere pecore di Dio e di essere curati da pastori fedeli, di confidare nella conoscenza che essi sono uomini provati e fedeli! Gregge di Dio, siete protetti dal male, perché i vostri fedeli pastori sulla terra devono rispondere a Geova Dio e Cristo Gesù per voi.
29 È giunto il tempo per aumentare il gregge. Tutte le pecore devono essere radunate insieme, e Geova Dio ha comandato al suo popolo di portarle dal nord, dal sud, dall’est e dall’ovest. (Isa. 43:1-7, VR) Oggi la voce del Giusto Pastore è ascoltata in più di 160 nazioni, recando conforto ad ancora altre pecore disperse. Esse verranno in grandi moltitudini. È giunto il giorno di raccoglierle tutte. La prosperità del gregge è maggiormente promossa quando i pastori sono consapevoli della loro grande responsabilità verso Geova Dio e Cristo Gesù. I membri dell’organizzazione, le pecore del Signore, facilitano l’adempimento di questi doveri con l’ubbidienza e la sottomissione.
30. Che cosa devono continuare a fare le pecore, per rimanere protette?
30 Il gregge di Dio si mantiene unito. Le pecore non si allontanano dalla società del Nuovo Mondo. Nell’organizzazione del vecchio mondo vi sono insidie e tranelli. Vi sono pericoli dappertutto. Gli uomini e le organizzazioni si approfitteranno di voi, e non avrete alcuna protezione. Rimanete dentro l’organizzazione di Dio. Per far ciò dovete apprendere la volontà di Dio. Dovete essere ubbidienti alle esigenze teocratiche. Dovete seguire la pace e ubbidire alla giustizia. Dovete essere guidati e pascolati da quelli che sono stati nominati pastori. Mentre fate queste cose sarete addestrati in modo giusto affinché possiate offrire lode all’Iddio Altissimo in cielo, il cui nome Geova è degno di tutta la nostra lode. Gioite nella vostra liberazione dal vecchio mondo e nella vostra introduzione nella società del Nuovo Mondo, e siate felici di tutte le cose che Geova Dio ha fatto per voi e sta ancora compiendo per amor vostro, e per le cose meravigliose che egli ha in serbo per voi appena il nuovo mondo è stabilito in seguito alla battaglia di Armaghedon. Voi siete di questo gregge felice, rallegratevi di questo Grande Pastore dell’Israele spirituale e del suo Giusto Pastore, e ricordate che non vi accadrà alcun male, ma Egli vi condurrà per sempre nei pascoli erbosi e presso luoghi di riposo con molta acqua per amore del suo nome.