La pelle dei denti
● “Non m’è rimasto che la pelle de’ denti”. Questa espressione, che si trova in Giobbe 19:20 (VR), fa sorgere la domanda: Che cos’è la pelle dei denti? Una relazione sullo Scientific American del giugno 1953 dice: “Tecniche microscopiche rivelano ora che lo smalto dei denti non è un involucro senza vita ma il tessuto più duro e più resistente del corpo, una ‘superpelle’. . . . Essenzialmente i denti sono composti di due specie di tessuto duro: la dentina o avorio, e lo smalto o ‘pelle’. . . . Lo smalto è prodotto dalle cellule (epiteliali) della pelle. . . . Lo smalto è unico fra la materia vivente sotto due aspetti; non ha cellule né vasi sanguigni. . . . Certamente lo smalto non può riprodursi, come fanno generalmente i tessuti viventi. Ma del resto non lo possono fare neppure alcune delle cellule del corpo più altamente specializzate, come i neuroni del cervello. . . . Abbiamo usato isotopi radioattivi di fosforo, calcio, iodio ed altri elementi per scoprire se . . . si verifica il ricambio dello smalto. Gli esperimenti hanno dato risultati positivi. . . . In breve, lo smalto non è così statico o senza vita come sembra. Come per altri tessuti duri, in esso avviene un intenso movimento, quantunque senza l’aiuto di vasi sanguigni e di cellule”. Nell’edizione inglese del 15 novembre 1916, a pagina 348, La Torre di Guardia pubblicò una descrizione di questa ‘pelle dei denti’ in rivendicazione delle parole di Giobbe.