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  • w60 15/5 pp. 318-319
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  • Domande dai lettori (1)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
  • Vedi anche
  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2006
  • I privilegi della donna cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
  • Il principio dell’autorità nella congregazione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2021
  • Il ruolo della donna nella congregazione del primo secolo
    Svegliatevi! 1978
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/5 pp. 318-319

Domande dai lettori

● È giusto che le sorelle facciano domande durante le adunanze di congregazione, considerato ciò che viene detto in Qualificati per essere ministri, Studio LXV, paragrafo 5? (Svegliatevi! del 22 giugno 1958, pagina 29) — A.M., U.S.A.

Questo paragrafo è basato su 1 Timoteo 2:11, 12 e 1 Corinzi 14:33-35. La prima scrittura dice che nella congregazione la donna dovrebbe ‘imparare in silenzio con piena sottomissione’, e non insegnare né avere autorità sull’uomo. La seconda dice: “Le donne stiano in silenzio nelle congregazioni, poiché a loro non è permesso di parlare, ma siano sottomesse, come dice anche la Legge. Se dunque vogliono imparare qualche cosa, interroghino i loro mariti a casa, perché è vergognoso per una donna parlare in una congregazione”.

Il paragrafo del libro dice come commento: “Le sorelle non dovrebbero cercare di dar consigli ai fratelli dedicati. A questo proposito, ‘stiano in silenzio’. Esse non devono discutere nella congregazione coi fratelli, non li devono contraddire, né devono cercar di correggerli o di dar loro istruzioni. Se vogliono imparare qualche cosa, possono rivolgersi ai loro mariti quando sono a casa, oppure, se non sposate, possono interrogare un fratello maturo. Non dovrebbero chiedere semplicemente per correggere qualche punto, né dovrebbero indurre i loro mariti o altri fratelli a correggere i servitori. No. Paolo dice che possono far domande, se esse stesse desiderano imparare qualche cosa”.

Quindi il libro è in armonia col consiglio di Paolo nelle scritture summenzionate. Come nelle scritture, così nel libro è “a questo proposito” di dare consigli a fratelli dedicati che le donne vengono consigliate di ‘stare in silenzio’. “Nella congregazione” le sorelle devono evitare di discutere, correggere o istruire i fratelli. Come spiega il libro “Questo significa vita eterna” a pagina 155: “La donna doveva imparare in silenzio nel senso di non discutere qui [nella congregazione] con gli uomini, sfidandoli ed entrando in discussione per dar luogo ad alterco, disprezzando l’assegnata posizione dell’uomo”.

Ai giorni di Paolo, tuttavia, nessuno dei suoi consigli imponeva alle donne assoluto silenzio nella congregazione e durante le adunanze. Le donne potevano pregare e profetare col capo dovutamente coperto in segno di sottomissione al loro capo, l’uomo. Similmente oggi le sorelle possono avere delle parti nelle adunanze del congregato popolo di Geova e, se in una congregazione non vi sono uomini per tenere le adunanze, le sorelle possono farlo col capo dovutamente coperto in segno di sottomissione all’uomo, di cui stanno prendendo il posto nell’adunanza. Quando le sorelle fanno commenti dall’uditorio allo studio de La Torre di Guardia o ad altre adunanze, non stanno prendendo il posto dell’uomo e quindi possono esprimersi senza bisogno di coprirsi il capo. L’ammonimento di Paolo di stare “in silenzio” nella congregazione non vieta questo, perché si riferisce specificamente al loro “silenzio” in quanto ad istruire o consigliare gli uomini, discutendo o litigando con loro.

Come questo non vieta del tutto alla donna di parlare nella congregazione, così il consiglio relativo sul far domande al marito a casa non significa che una sorella non possa mai fare una domanda durante un’adunanza di congregazione. Di nuovo la cosa che non si deve fare è di far domande in modo polemico e in tono di sfida, domande intese a dar consigli e istruzioni agli uomini nella congregazione. Tuttavia, come spiega ancora “Questo significa vita eterna” a pagina 155, ciò non significa che le donne non possano cantare cantici o fare e rispondere a domande sulle quali la loro fede e il loro intendimento si possono esprimere. Esse possono condividere oralmente la propria fede con altri e partecipare attivamente allo studio nella congregazione col desiderio d’imparare.

Si potrebbe anche aggiungere che queste istruzioni relative alla posizione della donna nella congregazione non intendono che se un fratello chiamato fa un commento sbagliato, una sorella chiamata in seguito debba rimanere in silenzio se conosce la risposta esatta, né che essa debba uniformare la propria risposta al commento sbagliato. Se è invitata a commentare essa può dare quella che secondo lei è la risposta esatta, naturalmente non in modo polemico, ma esponendo semplicemente la cosa come sta. Lo scopo e l’effetto del consiglio di Paolo e dei consigli dati dalle pubblicazioni della Società non è quello di soffocare la libera espressione della propria fede da parte di chiunque nella congregazione. Piuttosto è quello di preservare il giusto ordine teocratico di istruire e dirigere secondo il sistema d’autorità insegnato dalla Bibbia e di preservare l’unità e l’armonia del radunato popolo di Geova.

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