Domande dai lettori
● Che cos’è il “rotolo della vita” menzionato in Apocalisse 20:12? In che modo il proprio nome è scritto su quel rotolo, e quando? — B. F., Stati Uniti.
Il “rotolo della vita” non è un rotolo letterale; è simbolico. Non potrebbe riferirsi specificamente alla Bibbia, perché la scrittura menziona solo un rotolo o libro della vita. Tuttavia ai giorni dell’apostolo Giovanni, che scrisse l’Apocalisse, esistevano già molti rotoli, il cui contenuto era ispirato da Dio e nei quali erano considerati i requisiti divini per ottenere la vita. Questi rotoli non erano stati riuniti in un solo rotolo o libro, la Bibbia, come oggi. Il racconto non parla di molti rotoli della vita, ma di uno solo. Il “rotolo della vita” si riferisce all’elenco che Geova farà di quelle creature umane che durante il millennio soddisferanno i suoi requisiti per essere approvate ed ottenere la vita eterna sulla terra.
Quei requisiti divini sono contenuti negli altri “rotoli” aperti prima, poiché “i morti furono giudicati dalle cose [i requisiti] scritte nei rotoli secondo le loro opere”. (Apoc. 20:12) Quindi i nomi sono scritti nel “rotolo della vita” alla fine del giorno di giudizio dei mille anni, quando Geova giustifica coloro che hanno soddisfatto i suoi requisiti. — 1 Cor. 15:24-28; Rom. 8:33.
● Perché Proverbi 8:24, 25, parlando della sapienza, dice che fu “generata come con le doglie”? — B. G., Stati Uniti.
Vien detto che la sapienza fu “generata come con le doglie” perché il testo ebraico in tal caso usa una parola che si riferisce alla donna al momento del parto. Questa parola ebraica mette in risalto specialmente l’argomento delle doglie, indicanti il contorcersi della donna quando ha le doglie e sta per dare alla luce il bambino. Così la Traduzione del Nuovo Mondo (inglese) mostra che la Sapienza personificata, o unigenito Figlio di Dio, venne alla luce come per nascita, come quando la donna partorisce il bambino. (1 Cor. 1:30; Col. 1:13-15) Per tutto ciò che soffre bisogna dar credito alla donna che dà alla luce un bambino. Ella ha ragione di rallegrarsene, come disse Gesù. (Giov. 16:21) Usando la parola ebraica in riferimento alla generazione della Sapienza personificata, vien dimostrato che bisogna dar credito a Dio per la creazione del suo unigenito Figlio, che la prima creazione è un’opera alla quale Dio ha prestato molta attenzione. Quindi la Sapienza personificata dev’essere molto apprezzata quale Figlio di Dio, quale “principio della sua via”.