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  • “Sia fatta la tua volontà in terra” (Ventisettesima puntata)

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  • “Sia fatta la tua volontà in terra” (Ventisettesima puntata)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/5 pp. 313-317

“Sia fatta la tua volontà in terra” (Ventisettesima puntata)

Secondo l’undicesimo capitolo della profezia di Daniele, l’angelo di Geova aveva predetto che l’impero di Alessandro Magno dopo la sua morte sarebbe stato diviso in quattro imperi ellenici o greci sotto quattro generali di Alessandro. La dinastia di re originata da uno di questi generali sarebbe diventata il “re del nord” perché avrebbe regnato a nord di Gerusalemme. La dinastia di un altro di questi generali sarebbe diventata il “re del sud” poiché avrebbe regnato a sud di Gerusalemme. L’adempimento della profezia indica che il “re del nord” era dapprima la dinastia dei re di Siria discendenti del generale Seleuco Nicatore, mentre il rivale “re del sud” era inizialmente la dinastia dei re d’Egitto discendenti del generale Tolomeo Lago. Nel 187 a.C. il re del nord cominciò ad essere impersonato dal re di Siria, Seleuco IV. A suo tempo Tolomeo VI Filometore d’Egitto divenne il rappresentante del re del sud, spalleggiato dalla crescente potenza di Roma.

48. In che modo questo re del nord cadde e non fu più trovato, e chi gli successe?

48 Il re del nord, Seleuco IV, aveva bisogno di denaro per pagare il forte tributo che doveva a Roma, a causa della sconfitta subìta da suo padre a Magnesia. Si diceva che un tesoro fosse accumulato nel ricostruito tempio o santuario di Gerusalemme. Onia III era a quel tempo il sommo sacerdote giudeo. Per impossessarsi del denaro, Seleuco IV mandò il suo tesoriere Eliodoro a saccheggiare il tempio di Geova. Poiché Eliodoro stesso ambiva a salire sul trono di Siria come re del nord, assassinò Seleuco IV. Ma Eumene ed Attalo, re di Pergamo, si opposero all’assassino Eliodoro e posero sul trono il fratello del re ucciso, che divenne Antioco IV.

49. Che nome assunse ora il re del nord, e che cosa significava?

49 Il nuovo re era vissuto per quattordici anni a Roma come ostaggio. Egli regnò per circa dodici anni (175-163 a.C.) e fu soprannominato Epifane. Questa è un’abbreviazione del titolo che Antioco IV diede a se stesso sulle monete da lui coniate, cioè, Theós Epiphanés. Questo nome significa “Dio Manifesto”, cioè, dio che appare o si rivela. Gli Egiziani tradussero questa iscrizione “Dio che sorge”, cioè, sorge come il sole splendente, Oro, all’orizzonte orientale. Gli Egiziani identificarono così il re Antioco IV Epifane col dio che appare in trionfo.

50. In che modo Antioco IV Epifane cercò di mostrarsi più potente di Geova Dio?

50 Egli tentò di mostrarsi più potente di Geova Dio. Tentò di grecizzare o ellenizzare la Giudea e Gerusalemme. Depose il sommo sacerdote Onia III. Per denaro mise al suo posto il fratello del sommo sacerdote, Gesù, per continuare ad ellenizzare i Giudei. Giunse all’estremo di voler sradicare la religione ebraica, l’adorazione di Geova Dio. In sfida al Dio degli Ebrei egli dedicò a Zeus o Giove Olimpico il tempio che era stato ricostruito dal governatore Zorobabele. Il sommo sacerdote del tempio ridedicato fu Gesù, che grecizzò il suo nome in Giasone. Il 15 chislev dell’anno 145 dell’èra dei Seleucidi, o nel dicembre del 168 a.C., un altare pagano fu eretto sopra il grande altare di Geova nel cortile del tempio, dove si soleva offrire l’olocausto quotidiano. Dieci giorni dopo, il 25 chislev, fu offerto per la prima volta un sacrificio sull’altare pagano. (1 Maccabei 1:54-59) Questo fu offerto a Zeus del monte Olimpo di Grecia.a

51. Che cosa fu provocato dalla profanazione del tempio, e come terminò il dominio dei Maccabei?

51 Questa profanazione del santuario di Geova provocò la rivolta degli Ebrei al comando dei Maccabei nel 167 a.C. Per tre anni Antioco IV Epifane combatté aspramente contro di loro e dimostrò di non essere affatto dio di fronte a Geova. Nel 165 a.C., proprio nell’anniversario della profanazione del santuario, il comandante Giuda Maccabeo, ridedicò il tempio di Geova e fu così istituita la festa della dedicazione (Chanuccà). (Giov. 10:22) Fu rinnovata l’offerta dell’olocausto quotidiano o continuo. Tuttavia nel 161 a.C. i Maccabei fecero un trattato con Roma, il primo di cui si abbia notizia. Solo nel 104 a.C. i Maccabei stabilirono un regno, quando Aristobulo I assunse il titolo di re, ma negli anni successivi vi furono difficoltà. Infine Roma fu invitata ad intervenire; il generale romano Gneo Pompeo scese dalla Siria, che ormai era provincia romana, e dopo tre mesi d’assedio prese la città a metà dell’estate del 63 a.C. Si dice che egli sia entrato nel santuario, persino nel luogo santissimo del tempio. Egli diede ad Ircano II la carica di sommo sacerdote del tempio. Nel 40 a.C. il Senato romano nominò l’idumeo Erode re della Giudea. Egli conquistò Gerusalemme nel 37 a.C. e s’impose come re alla fine del dominio dei Maccabei.

52. Come spiegano il resto dell’undicesimo capitolo di Daniele i commentatori ebraici e cattolici; ma chi, e con quale profezia, assicura che l’identità del re del nord deve cambiare?

52 I commentatori sia ebrei che cattolici continuano ad applicare al re Antioco IV Epifane, in qualità di re del nord, il resto dell’undicesimo capitolo di Daniele, fino all’ultimo versetto (45 di Daniele 11). Tuttavia dal versetto 19 fino al versetto 20 di Daniele 11 l’identità del “re del nord” passa dalla dinastia dei re seleucidi di Siria a Roma, la nuova potenza mondiale che aveva assunto il dominio del Medio Oriente. È evidente che l’identità del re del nord non rimane la stessa fino a Daniele 11:45, perché Gesù Cristo si riferì al capitolo 11 di Daniele per indicare che l’identità deve mutare e diventare di grande attualità, proprio in questo ventesimo secolo. Gesù fece una meravigliosa profezia sul “tempo della fine” di questo mondo e citò Daniele 11:31. Tale profezia fu pronunciata nella primavera del 33 (d.C.), o 195 anni dopo la morte di Antioco IV nel 163 a.C.

53. Nella sua profezia, quando Gesù s’attendeva l’adempimento di Daniele 11:31, e quindi di che nazionalità doveva ora divenire il re del nord?

53 Gesù disse agli apostoli che l’interrogavano: “Perciò, quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, come è dichiarato per mezzo del profeta Daniele, stabilita nel luogo santo (il lettore usi discernimento), quelli della Giudea comincino a fuggire verso i monti. . . . perché allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. (Matt. 24:15-21) Gesù guardava innanzi, oltre il suo tempo per vedere l’adempimento di Daniele 11:31, non indietro al tempo del re di Siria Antioco IV Epifane. Nell’adempimento storico di Daniele 11:31 il re del nord non è un Siro della dinastia dei Seleucidi. Quindi dopo Daniele 11:19 deve avvenire un mutamento nella persona e nazionalità del re del nord. Gli avvenimenti storici stabiliscono che il mutamento ha inizio dal versetto successivo, Daniele 11:20. Il re è dunque romano.

54. In che modo Antioco IV Epifane s’inchinò al volere di Roma, e la Siria divenne infine provincia romana, segnando definitivamente quale mutamento del re del nord?

54 Ancor prima di Antioco IV Epifane, Roma aveva assunto una posizione predominante negli affari del Medio Oriente e dominava la Siria. Anche il cosiddetto “Dio Manifesto” si era inchinato al volere di Roma. Nella guerra contro l’Egitto Antioco IV aveva vinto e si era fatto incoronare re d’Egitto. Poi la flotta romana portò l’ambasciatore Caio Pompilio Lenate con gli ordini del Senato romano che Antioco IV rinunciasse alla sua sovranità sull’Egitto e lasciasse il paese. Il re di Siria ubbidì, conservando però il dominio su Celesiria, Palestina e Fenicia. Nel 163 a.C. morì mentre saccheggiava un tempio in Persia. Dopo di lui vi furono in Siria parecchi altri re indipendenti della dinastia dei Seleucidi. Ma nel 65 a.C. il generale romano Pompeo Magno detronizzò l’ultimo re, Antioco XIII Asiatico; e nel 64 a.C. la Siria divenne provincia romana. Allora Roma assunse definitivamente la posizione di re del nord, e nel 63 a.C. Gerusalemme si arrese a questo re del nord. Il re del sud in Egitto fu impotente ad impedirlo.

55. Per quanto tempo durò la dinastia tolemaica, e che cosa divenne l’Egitto?

55 La dinastia tolemaica in Egitto detenne la posizione di re del sud per qualche tempo ancora. Nel 31 a.C. si combatté presso Azio, la battaglia decisiva nella quale Cleopatra, regina d’Egitto, abbandonò la flotta del suo amante romano, Antonio, con conseguente sconfitta di questo. Il vincitore, Ottaviano, pronipote di Giulio Cesare, procedette quindi alla conquista dell’Egitto. Nel 30 a.C. Cleopatra si suicidò, e l’Egitto divenne provincia romana, soggetta al nuovo re del nord.

ABBATTUTO IL “CAPO DELL’ALLEANZA”

56. Chi fu il primo imperatore romano, e che cosa dice Daniele 11:20 di lui?

56 Nella lotta per il potere Ottaviano infine si affermò come unico dominatore di Roma e divenne il primo imperatore romano. Egli rifiutò i titoli di rex (“re”) e dictator; infine, nel 27 a.C., per decreto del Senato romano, gli fu conferito il titolo di Augusto. I Greci traducevano tale titolo Sebastós, che significa “Reverendo”. (Atti 25:21, 25) Alle sue azioni come re del nord in luogo della dinastia dei re seleucidi di Siria, l’angelo di Geova si riferì nel continuare la sua profezia a lunga scadenza, relativa alla contesa fra il nord e il sud: “Poi, in luogo di lui, sorgerà uno che farà passare un esattore di tributi attraverso il paese che è la gloria del regno; ma in pochi giorni sarà distrutto, non nell’ira, né in battaglia”. (Dan. 11:20, VR) La “gloria del regno” di Cesare Augusto includeva il “paese splendido” del popolo di Daniele. — Dan. 11:16, VR.

57. Quando tale “esattore” passò “attraverso il paese che è la gloria del regno”, e che cosa annotò Luca in merito?

57 La venuta dell’“esattore” ebbe luogo nell’anno 2 a.C. Lo storico cristiano Luca annotò questo evento particolare con queste parole: “Or in que’ dì avvenne che un decreto uscì da parte di Cesare Augusto, che si facesse un censimento di tutto l’impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Quirinio governava la Siria. E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Or anche Giuseppe salì di Galilea, dalla città di Nazaret, in Giudea, alla città di Davide, chiamata Betleem, perché era della casa e famiglia di Davide, a farsi registrare con Maria sua sposa, che era incinta. E avvenne che, mentre eran quivi, si compié per lei il tempo del parto; ed ella diè alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia perché non v’era posto per loro nell’albergo”. — Luca 2:1-7, VR, nota in calce.

58. Quando Quirinio fu governatore di Siria, e perché questo censimento fu uno degli eventi più importanti del regno di Augusto, meritando di esser menzionato nella profezia di Daniele?

58 P. Sulpicio Quirinio, senatore romano, fu due volte legato romano in Siria, la prima volta circa al tempo della morte del re Erode il Grande, che aveva ricostruito il tempio di Gerusalemme. Questo periodo di governatorato va dal 750 al 753 dalla fondazione di Roma, cioè dal 4 all’1 a.C.b Il censimento non fu fatto solo per sapere il numero della popolazione ma per stabilire la tassazione e la coscrizione degli uomini per il servizio militare. Questo particolare censimento fu uno dei più importanti avvenimenti del dominio di Cesare Augusto come re del nord. Fu il motivo per cui il falegname di Nazaret e sua moglie Maria andarono a Betlemme, perché Gesù potesse nascere in tal luogo in adempimento di Michea 5:1 (VR). (Matt. 2:1-11) A buona ragione dunque l’angelo di Geova incluse questo importante avvenimento nella visione di Daniele, in modo da aiutarci a determinare quando il profetico “re del nord” dai re di Siria della quinta potenza mondiale sarebbe passato ai governanti romani della sesta potenza mondiale.

59. Come mai, in qualità di re del nord, fu “distrutto, non nell’ira, né in battaglia”? E come mai dopo “pochi giorni”?

59 Cesare Augusto istituì la guardia del corpo imperiale nota come Guardie Pretoriane, che fu in seguito ampliata dal suo successore. Egli morì nel quarantacinquesimo anno del suo regno, il 19 agosto del 14 d.C. Ciò avvenne relativamente “pochi giorni” dopo che ebbe luogo l’importante censimento durante il quale nacque Gesù il Figlio di Dio, nella città del re Davide come suo erede regale. Come un attore in teatro, Augusto aveva governato bene; egli fu annoverato fra gli dèi romani, e templi ed altari furono eretti in suo onore.

60, 61. (a) Chi fu l’“uomo spregevole” sorto, e che parentela aveva con Cesare Augusto? (b) Perché non gli era stata “conferita la maestà reale”?

60 La profezia angelica indicava che anche il successore di Augusto avrebbe avuto stretta relazione con la vita terrena dell’unigenito Figlio di Dio: “Poi, in luogo suo, sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà stata conferita la maestà reale; ma verrà senza rumore, e s’impadronirà del regno a forza di lusinghe. E le forze che inonderanno il paese saranno sommerse davanti a lui, saranno infrante, come pure un capo dell’alleanza”. (Dan. 11:21, 22, VR) Questo misterioso “uomo spregevole” era Tiberio Cesare, figlio di Livia. Essa fu la terza moglie dell’imperatore Augusto; quindi Tiberio divenne naturalmente figliastro dell’imperatore. Cesare Augusto non voleva che Tiberio fosse il suo successore, poiché odiava questo figliastro per le sue cattive qualità. Non fu per suo volere che infine la “maestà reale” fu conferita a Tiberio. Augusto fu costretto ad accettare Tiberio quale suo successore all’impero solo dopo che ogni altra speranza era venuta meno. Come mai?

61 L’imperatore Augusto non aveva figli. Anche suo nipote Marcello, figlio di sua sorella, morì. Augusto nominò quindi suoi successori i due figli di sua figlia, Gaio e Lucio; ma perse anche questi alla loro morte. Egli amava il figliastro prediletto, Druso, fratello minore di Tiberio, ma questi morì prematuramente il 14 settembre del 9 a.C. Così Tiberio, che era un abile generale, rimase il primo soldato dell’Impero Romano. Morto nel 12 a.C. Agrippa, grande generale dell’imperatore, all’età di cinquantun anni, Livia, madre di Tiberio, indusse con gran difficoltà l’imperatore a mettere suo figlio Tiberio al posto del morto Agrippa. Per sostituire Agrippa fu tuttavia necessario che Tiberio divenisse genero dell’imperatore. Perciò con suo gran dolore Tiberio fu costretto a cambiare Agrippina, figlia del generale Agrippa, con Giulia, figlia dell’imperatore. Nell’anno 4 (d.C.) l’imperatore Augusto adottò Tiberio e Agrippa Postumo. Nove anni dopo, con una legge speciale, Tiberio fu elevato alla reggenza insieme all’imperatore Augusto. L’anno seguente, il 19 agosto del 14 d.C., Augusto morì, e Tiberio divenne imperatore. In tal modo quest’“uomo spregevole” ‘sorse’ o assunse il potere contrariamente alla volontà di Cesare Augusto.

62. In che modo Tiberio Cesare ‘s’impadronì del regno a forza di lusinghe’?

62 In quanto alla parte che le lusinghe ebbero col nuovo re del nord, Tiberio, l’Encyclopædia Britannica, Volume XXVI, pagina 916 (undicesima edizione), dice: “Gli storici romani dell’antichità ricordavano Tiberio principalmente come il sovrano sotto il cui dominio le esecuzioni per tradimento dietro insignificanti pretesti cominciarono a diventare prevalenti, e l’odiosa razza dei delatori cominciò ad ingrassare per i guadagni dell’assassinio legalizzato. . . . Ma la storia dei processi di stato durante il regno di Tiberio indica definitivamente che la violazione della legge dipendeva in primo luogo dalla compiacente lusinga del senato, . . . e fu da lui consentita verso la fine del suo regno, con sprezzante indifferenza, finché egli, influenzato dai suoi timori, divenne assetato di sangue”.c

63. In che modo ‘le forze che inondarono il paese’ furono “sommerse davanti a lui”?

63 Quando Tiberio divenne re del nord suo nipote Giulio Cesare Germanico era comandante delle legioni romane sul Reno. Subito dopo l’incoronazione di Tiberio un pericoloso ammutinamento si verificò fra queste truppe, ma Germanico impedì alle legioni malcontente di marciare su Roma. Nel 15 (d. C.) Germanico guidò il suo esercito contro l’eroe germanico Arminio (Hermann) volgendolo in fuga, e l’anno seguente lo sconfisse e catturò sua moglie Tusnelda. Finalmente la politica estera, che riguardava i confini romani, divenne una politica di pace ed ebbe successo. “Con poche eccezioni il compito delle forze romane alla frontiera si limitava a vigilare i popoli dall’altro lato mentre questi si distruggevano a vicenda”.d In tal modo si tennero a bada ‘le forze che inondarono il paese’, cioè queste furono “sommerse davanti a lui” e furono “infrante”.

(Continua)

[Note in calce]

a Vedi inoltre Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio, Libro XII, Capitolo V, paragrafo 4; ed anche 2 Maccabei 6:2.

b Vedi Commentat. epigraph., II, 86-104; De Syria romana provincia, 97, 98 di Zumpt; e Res gestae divi Augusti di Mommsen. Ed anche il Dizionario del Nuovo Testamento nella traduzione francese della Bibbia del canonico A. Crampon, edizione del 1939, pagina 358. Si confronti anche The Bible as History di Werner Keller, edizione del 1956, pagine 326, 327 (ed. di Londra), pagine 343, 344 (ed. di New York), in cui si narra che, secondo un frammento di un’iscrizione romana scoperta ad Antiochia, Siria, Quirinio era stato legato dell’imperatore Augusto in Siria ai giorni di Saturnino, proconsole prima dell’èra cristiana, e che Quirinio aveva stabilito a quel tempo la sede del governo e il quartier generale dell’esercito in Siria.

c Vedi anche The Eighteen Christian Centuries di James White (1884), pagine 18, 19; e Venga il tuo regno di C. T. Russell (1891), pagina 30, paragrafi 1 e 2 (inglese).

d L’Encyclopædia Britannica, Volume XXVI, pagina 915, paragrafi 2 e 3.

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