BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w60 1/10 pp. 600-604
  • Lo scopo della mia vita

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Lo scopo della mia vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • BENEDETTO QUALE PIONIERE
  • GALAAD E SERVIZIO ESTERO
  • Lo scopo della mia vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
  • Lo scopo della mia vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • Il mio scopo nella vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
  • Lo scopo della mia vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 1/10 pp. 600-604

Lo scopo della mia vita

Narrato da Jack D. Powers

CONOBBI per la prima volta i testimoni di Geova il 4 luglio 1939, osservando nella Market Street di San Francisco i loro cartelloni pubblicitari che venivano portati in giro, e la seconda volta lessi mesi dopo in un bar di Sacramento la rivista Consolazione, ora chiamata Svegliatevi! In entrambe queste occasioni furono scosse le mie vecchie idee. Ero adirato contro ciò che credevo fosse propaganda fascista e, nello stesso tempo, colpito dalla profonda ferita operata dalla spada dello spirito, che smascherava la mia precedente chiesa quale principale parte del sistema satanico. Solo dopo aver trascorso una notte insonne pensando ai giorni della mia fanciullezza trascorsi nella chiesa cattolica di S. Vittore nella regione dei giacimenti auriferi Cripple Creek del Colorado, ai miei giorni di scuola presso l’Istituto per Ragazzi Cattolici di Canon City e al tempo passato come membro del circolo cattolico Newman, mi convinsi infine che i testimoni di Geova pubblicavano la verità. Riflettei anche che il Venerdì Santo le ginocchia mi doloravano mentre ero genuflesso dinanzi alle stazioni della via crucis e che il parroco non volle rispondere alle mie domande circa la ragione per cui adoravamo tali idoli.

Sì, tutti questi ricordi confermavano che la mia chiesa era più diabolica che divina. Avevo già compreso che la religione protestante era indegna, mentre facevo una gita con un ministro episcopaliano durante le mie vacanze. Quando visitammo un suo vecchio compagno di scuola che era divenuto vescovo episcopaliano, ci sorprendemmo ascoltando i suoi discorsi sui beni immobili e sulle bevande alcooliche. Che sorpresa ebbi quando appresi anni dopo che il mio vecchio amico s’era tolta la tonaca e si guadagnava da vivere facendo il panettiere! Egli ora ammette che i testimoni di Geova dicono la verità.

Passarono alcuni mesi dopo le mie prime conoscenze con i Testimoni, e continuai a perseguire ciò che credevo fosse lo scopo della mia vita facendo il saggiatore d’oro e argento. Mentre ero in una miniera presso il fiume Feather, nella California settentrionale, giunsi nel 1940 al punto di mettere quasi in dubbio l’esistenza di Dio e osservai il vuoto spirituale dei minatori. Mi sentii come dovette sentirsi Lot ai giorni delle corrotte Sodoma e Gomorra. Decisi allora di cambiare lo scopo della mia vita, e rassegnai le mie dimissioni. Non sapevo dove sarei andato, ma mi diressi verso il meridione per abbandonare ogni cosa. Quando mi fermai a Los Angeles per riposarmi, un uomo di buona volontà che non era ancora divenuto testimone di Geova cominciò a edificare la mia fede e a ricostruire ciò che era stato distrutto.

Da allora in poi le cose precipitarono. Quello stesso giorno comprai una Bibbia, e la domenica seguente partecipai allo studio de La Torre di Guardia accompagnato dall’uomo di buona volontà e dai suoi amici. Quello studio mi convinse che per la prima volta in vita mia avevo trovato persone che veramente credevano in Dio. Osservando i loro volti mentre davano le loro risposte — alcuni leggevano ed altri parlavano spontaneamente, ma tutti facevano pubblica dichiarazione della loro fede — il mio cuore si rallegrò.

Un fratello desto aveva preso il nostro indirizzo e dopo non molto tempo una sorella anziana ci fece visita. A me fece tanta impressione il disco fonografico del giudice Rutherford, che ella mi fece ascoltare, che domandai se potevo andare a far sentire questi dischi ad altre persone. Ella mi disse che il tempo indicato per cominciare a testimoniare sarebbe stato per me quello della locale assemblea dei Testimoni che stava per tenersi. Che assemblea! Ascoltai attentamente tutti i discorsi, e fra una sessione e l’altra tenni occupati i Testimoni che mi sedevano vicino con le mie numerose domande bibliche. Essi risposero a ciascuna di esse. Non dimenticherò mai la loro pazienza e la loro gentilezza.

Vi fu poi un congresso a Long Beach collegato per telefono con Detroit. Come mi piacque! Non perdetti mai uno studio de La Torre di Guardia in seguito, e cominciai a frequentare le adunanze di servizio. Pensavo che non avevo mai perduto una messa quando ero nella Chiesa Cattolica, quindi perché avrei dovuto perdere un’adunanza ora che avevo trovato la verità.

Andavo al servizio di campo quasi ogni giorno. Non facevo altro che studiare e predicare, finché all’improvviso il mio denaro terminò. Ora che cosa avrei fatto? Non volevo tornare alla mia vecchia vita. La miniera del settentrione mi invitava a tornare, offrendomi un posto migliore con aumento di stipendio. Ma se avessi accettato avrei dovuto smettere di predicare. La mia prima alternativa fu quella di accettare un lavoro notturno che mi lasciava libero durante il giorno per predicare e studiare. Ma questo mi faceva perdere le adunanze, perciò non lo feci per molto. Dopo aver provato due o tre altri lavori che non andavano bene perché richiedevano troppo tempo, trovai un lavoro che era ben compensato e mi lasciava molto tempo libero, ma era solo temporaneo.

Infine cominciai a pensare che il servizio di pioniere sarebbe stato la mèta della mia vita. Pochi ne sembravano entusiasti nell’unità di Hollywood, ma io notai che l’Informatore continuava a mettere in risalto il servizio di pioniere. Il servitore di zona m’incoraggiò. Egli disse che Geova sosteneva quelli che lavoravano per lui. Il servitore di zona mi consigliò di pagare i miei debiti e di cominciare il servizio di pioniere. Egli mi disse di confidare in Geova.

BENEDETTO QUALE PIONIERE

Nel mio cuore determinai di far questo. Quella stessa sera ricevetti una telefonata interurbana da Santa Maria che mi invitava ad andarvi il giorno dopo per ottenere un lavoro. La considerai un’indicazione di Geova e per tutta la notte feci il viaggio in automobile. Non era la specie di lavoro che io avrei scelto, ma era un modo d’intraprendere l’opera di pioniere.

Il primo sabato che trascorsi nella città trovai i proclamatori locali all’angolo della via. Era una città in cui vi era grande bisogno e vi lavoravano dei pionieri. Ogni minuto libero dal campo dove lavoravo lo impiegavo con questo diligente gruppo di fedeli pionieri. Chiesi di lavorare col turno di notte per trascorrere il giorno nel servizio di campo, dedicando le ore al servizio di pioniere. Ma le adunanze erano un problema. Chiesi al capo del campo se potevo assentarmi per un’ora durante la cena per frequentare lo studio de La Torre di Guardia la domenica sera. Egli disse che potevo assentarmi e mi permise anche di usare la sua automobile per risparmiar tempo quando andavo all’adunanza e tornavo. Dopo breve tempo avevo sufficiente denaro per pagare i miei debiti.

Stabilii di rassegnare le mie dimissioni quando si sarebbe tenuto il congresso di St. Louis. Quando giunse, entrai nell’ufficio dell’ingegnere capo e gli dissi che desideravo andar via. Egli non riusciva a capire come alcuno potesse rinunciare ad un buon posto come quello. Mi avrebbe aumentato la paga se fossi rimasto, poiché avevano bisogno di uomini capaci di fare il mio lavoro. Pareva che Satana stesso facesse l’offerta, ma io ero deciso a perseguire lo scopo che mi ero prefisso. Lasciai il posto e partecipai al congresso del 1941. Che benedizione! Fui il primo a far domanda di pioniere al congresso.

Il servizio di pioniere era diverso per me, e feci molti sbagli. Nel mio primo mese feci lo sbaglio di perdere troppo tempo per accomodare un vecchio capannone in cui abitare. Alla fine del secondo mese giunse una lettera della Società nella quale era scritto che non potevano riconoscere alcuno come pioniere a meno che non raggiungesse la sua quota di ore. Da quel giorno ad oggi non ho mai mancato di raggiungere la mia quota di ore. Ancora conservo quella lettera come documento valido.

Rimasi poi senza denaro. Cominciai a capire che cosa significava vivere per fede. Comunque, fino a questo giorno, dopo diciassette anni di servizio di pioniere, posso dire che non ho mai veramente sofferto la fame, benché di tanto in tanto abbia saltato qualche pasto. Ciò che perdevo un giorno lo riguadagnavo in quello seguente.

Nel 1941 ricevetti l’assegnazione di fare il pioniere speciale a San Fernando, che allora era territorio isolato. Vi conobbi il fratello Fred Anderson e la moglie, che divennero miei compagni l’anno successivo. Imparai molto da questi due veterani del servizio di Geova. Essi erano appena venuti dal Nevada, dove avevano evitato per poco di farsi coprire di catrame e di piume. Essi erano per me segni e meraviglie.

Non avevo un alloggio e disponevo di poco denaro per affittare una stanza, ma un fratello reso completamente inabile che si trovava all’ospedale a causa delle percosse ricevute da una turba mi prestò la sua roulotte. Io la portai nel cortile di un uomo di buona volontà.

Il sole scottava a San Fernando, ma io ero deciso a raggiungere la mèta che mi ero prefissa. Infine fummo assegnati a Reno, nel Nevada. Ancora una volta Geova fece in modo che i suoi operai ricevessero ciò che loro occorreva. Persone da poco interessate ci diedero alcune pesanti coperte e abiti invernali per quel clima più freddo. A Reno abitai con un gentilissimo fratello anziano che faceva lo spazzacamino. Trascorremmo un piacevole inverno insieme, ma sotto il fuoco della persecuzione. La polizia ci dava continuamente fastidio. Quasi un giorno sì e uno no andavo a finire alla stazione di polizia.

La più violenta opposizione vi fu una gelida notte all’angolo della via principale di Reno. Due giornalai locali cercarono di percuotermi mentre il loro cane mi morse una gamba. Per peggiorare le cose, la via si riempì di spettatori che mi chiamavano spia giapponese. Anche un poliziotto cominciò a darmi dei calci. Al momento cruciale, quando credevo che fosse tutto perduto, giunse un’auto della polizia facendo risuonare la sua sirena. Questi poliziotti dispersero la turba e portarono i due giornalai in prigione. Essi mi permisero di riprendere la mia predicazione. Dopo quell’avvenimento, molte persone si congratularono con me per la mia fermezza e accettarono le mie riviste. Nel frattempo noi tre ricevemmo l’invito di frequentare la prima classe della Scuola di Galaad, il che significava opera missionaria all’estero.

GALAAD E SERVIZIO ESTERO

Benché fossi munito di una laurea da ingegnere, il corso di Galaad mi tenne occupato. Ma che giorno fu quello del conferimento dei diplomi! Mi diede molto più gioia di qualsiasi altro diploma ricevuto nelle scuole mondane. Il fratello Knorr ci disse che stavamo appena cominciando una nuova vita e che avremmo dovuto mantenere la nostra fede fino alla fine. Da quel giorno in poi ho visto molti miei compagni di classe e mi rallegro che essi continuino ancora a perseguire lo scopo della loro vita.

Non tutti noi partimmo immediatamente per le nostre assegnazioni estere dopo il conferimento dei diplomi nel 1943. Io fui assegnato quale servitore dei fratelli nello stato dell’Ohio. Dopo circa sei mesi fui invitato ad andare alla Betel per prepararmi alla mia assegnazione estera in Argentina. Passò un altro anno prima che partissi. Ma che anno benedetto! Durante quel tempo potei restare alla Betel e lavorare nella stamperia. Imparai molto.

Molti fratelli erano per me segni e meraviglie, come il fratello Van Amburgh. Benché egli fosse stato oratore pubblico per anni, pronunciava discorsi di esercitazione e riceveva consigli. Che umiltà! Un giorno sbucciavo le patate nella cucina ed egli venne da me a chiedermi se gli permettevo di passare. Io mi meravigliai di questo. Chi ero io per dare a questo fratello il permesso di attraversare la cucina? Egli era il segretario della Società. Osservai che questi fratelli anziani erano diligenti nell’andare al servizio di campo nonostante la loro età avanzata.

Una mattina il fratello Knorr disse durante la considerazione della scrittura del giorno che il solo potere che poteva impedire ad alcuno di entrare in una nazione straniera era lo spirito di Geova, poiché egli è colui che comanda di predicare la buona notizia a tutte le nazioni. Alcuni giorni dopo l’ufficio passaporti del governo cominciò a rilasciare il passaporto a tutti noi. Sembrava che questo indicasse che Geova apriva la via. Ricevuto il mio passaporto, al principio, fui sconcertato perché il governo argentino rifiutò di apporvi il suo visto. In seguito la mia assegnazione fu cambiata per l’Uruguay.

Preso il visto uruguayano, partii immediatamente da New York insieme ad Albert Mann, compagno di classe che andava al Cile. Ricordo ancora il giorno che arrivammo nell’America Meridionale attraverso la Colombia. Era il 1945. Donne che portavano pesanti carichi sulla testa, e rumorose trombe di automobili, porte e finestre chiuse con grosse sbarre e lucchetti erano scene da non dimenticare. La nostra sosta nel Panama insieme agli Harvey è anche viva nella mia mente. I fratelli Knorr e Franz dovevano andare a Città di Panama la settimana seguente. Noi avemmo il privilegio di aiutare gli Harvey a fare i preparativi per questa visita, predisponendo i territori, cercando di affittare le sedie, stampando cartelloni pubblicitari, ecc., tutto in una lingua straniera.

Prima di giungere all’Uruguay, ebbi il privilegio di aiutare i fratelli di Buenos Aires a mettere in ordine il loro ufficio filiale. Quindi, il 1º maggio 1945, giunsi alla mia assegnazione uruguayana di Montevideo. Invece di trovare proclamatori quasi isolati, vidi che un mio compagno di classe era arrivato prima di me. Vi era anche un certo numero di pionieri tedeschi, inviativi dalla Germania durante la persecuzione di Hitler. Essi mi avevano preparato una bella colazione, una stanza pulita e un territorio. Arrivai alle sette del mattino e trascorsi otto ore nel servizio di campo, il primo giorno.

La prima casa non fu una povera capanna nativa come mi ero aspettato, secondo quanto avevo visto nel Panama e nella Colombia. Era la libreria dove si vendevano i libri universitari. Notai che il mio territorio era al centro di una operosa città moderna. Diedi testimonianza a un professore di università.

Sebbene fosse difficile lavorare tutto il giorno da solo in un territorio straniero, Geova mi sostenne con molte benedette esperienze. Una di esse fu il nostro primo discorso pubblico. Lo tenemmo nella nostra casa, servendoci di due stanze. Più di venti persone che avevo trovate nel campo vennero al primo discorso. Alcune divennero proclamatori e sono ancora attivi. Tante erano le persone desiderose di studiare che non potevo aver cura di tutte.

Dopo aver lavorato a Montevideo per un certo numero di mesi, ebbi l’incarico di servitore di circoscrizione per visitare le persone interessate che erano isolate nell’interno del paese. Allora compresi ciò che Paolo disse a Timoteo in quanto a non bere acqua a causa del suo stomaco, perché presi la diarrea cronica. Quando divenni così debole che credei di non poter continuare, fui incaricato di lavorare nell’ufficio filiale. Quantunque non mi sia mai rimesso pienamente, mi tornò sufficiente forza da poter continuare a perseguire lo scopo della mia vita.

La disposizione che aiutò i missionari ad assistere all’assemblea internazionale di New York del 1950, del 1953 e del 1958 aiutò me in due modi. Mi aiutò a ristorarmi spiritualmente a queste assemblee e mi aiutò a capire che non sto perdendo niente che veramente valga la pena di desiderare, essendo nella mia assegnazione estera. L’assemblea del 1958 rinnovò la mia determinazione di continuare a perseguire lo scopo della mia vita, servendo fedelmente Geova in questo paese.

Posso dire che le parole di Gesù furono veraci quando disse che se una persona lascia fratelli e sorelle in questo mondo per amor suo, ne guadagna molti di più. Io ho conosciuto centinaia di fratelli e sorelle spirituali. Per perseguire lo scopo della mia vita seguendo la via della verità, dovetti lasciare mio padre e le mie sorelle, nessuno dei quali era favorevole ad essa. Sposai una delle prime missionarie che vennero nell’Uruguay, ed ella è stata una strenua lavoratrice e una compagna fedele.

Pensando agli anni passati, sono veramente grato a Geova di avermi preservato nel suo servizio. Per questa ragione non ho mai rifiutato un’assegnazione, non ho lasciato il mio posto nell’organizzazione e non ho smesso di promuovere l’opera del servizio di campo. Che privilegio dedicare tutto il proprio tempo e tutti i propri sforzi al servizio di Geova!

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi