Perché mormorare?
IL MORMORIO della natura è un piacere per l’orecchio. La leggera brezza che mormora fra le foglie degli alberi procura un tale diletto da far scrivere a poeti e musicisti sonetti e melodie. Sono anche piacevoli i mormorii dei ruscelli, mentre scorrono per foreste e prati.
Ma non si può dire altrettanto del mormorare della lingua umana. È lungi dall’esser piacevole e dilettevole per l’udito. Il Dizionario Enciclopedico Italiano di Giovanni Treccani lo definisce come “parlottare sommessamente su argomenti un po’ maliziosi; lagnarsi, protestare, esprimere malcontento a mezza voce; fare della maldicenza su colpe altrui vere o supposte”. Notate che si tratta di qualche cosa detta a mezza voce; non di qualche cosa espressa apertamente e con franchezza. Evidentemente chi mormora ha dubbi, consapevolmente o no, sulla saggezza di quello che dice se non anche della sua veridicità e dei motivi che lo inducono a parlarne.
Oggi udiamo mormorare di continuo: i figli mormorano contro i genitori; le mogli mormorano contro i mariti; i lavoratori mormorano contro i datori di lavoro, e innumerevoli persone mormorano contro ciò che Dio permette dando a lui la colpa del male che esiste nel mondo. Perché? Non vi sono altre persone che in condizioni simili non mormorano? Senza dubbio!
Non vi è mai nessuna buona ragione per mormorare. Non è saggio, per dire il meno. Rende il mormoratore più infelice e dà fastidio ad altri, se non trasmette anche a loro per contagio lo spirito di mormorare. Spesso conduce al risentimento e a seguire una condotta stolta. Chi mormora può ritenersi privo d’amore verso Dio e il suo prossimo, se non pure d’amore verso se stesso.
Quelli che mormorano contro Dio mostrano mancanza d’amore verso di lui, poiché se amiamo qualcuno confidiamo in lui e non mormoriamo perciò contro di lui. Questa fu la difficoltà degli Israeliti. Non appena furono liberati al mar Rosso, cominciarono a mormorare per il cibo e le bevande. Vi era forse pericolo che qualcuno morisse di fame o di sete? Niente affatto. Quando in seguito i dieci esploratori infedeli tornarono con notizie sfavorevoli, dicendo che non potevano occupare il paese nel quale stavano per entrare, essi mormorarono di nuovo. Non aveva compiuto Dio molti miracoli per loro fino a quel tempo? Non avrebbe potuto egli assisterli anche contro i nemici che avrebbero incontrati, dal momento che aveva potuto sconfiggere il potente Egitto? Non aveva promesso loro di condurli in una terra che stillava latte e miele? Sì. Ma per mancanza d’amore non avevano fede, e perciò mormorarono. — Eso. 16:7, 8; Num. 13:25–14:29.
Quelli che oggi mormorano a causa di ciò che Dio permette mostrano similmente mancanza d’amore e fede in Dio. Non siamo ogni giorno ricolmi della bontà di Dio? Non vediamo dappertutto prove della sua sapienza e della sua potenza? Non potremmo dunque pensare che egli deve avere buone ragioni per permettere le condizioni che ci affliggono? Certamente! Non soltanto egli ha tali buone ragioni, ma le ha fatte scrivere nella sua Parola, la Bibbia. Lo studio di questa Parola, con l’aiuto che ha provvidenzialmente fornito, vi aiuterà a capire queste ragioni, la principale delle quali è la rivendicazione della sua sovranità.
Il mormorare può inoltre attribuirsi alla mancanza d’amore verso il prossimo. “L’amore copre una moltitudine di peccati”, ma il mormoratore non può coprire le mancanze di altri o scusarle e per questo mormora. Il mormoratore si pone a giudice e mormora perché altri non raggiungono il suo livello personale, trascurando completamente che ‘ciascuno resta in piedi o cade al proprio signore’ e che egli pure vien meno. — 1 Piet. 4:8; Rom. 14:4.
Questa mancanza d’amore si manifesta a volte con mormorii d’invidia. Questo è ciò che indusse Core, Datan e Abiram a mormorare contro gli eletti portavoce di Dio, Mosè ed Aaronne. Questi mormoratori, per mancanza d’amore, trascurarono completamente il fatto che Dio stesso aveva in principio nominato Mosè ed Aaronne per condurre il popolo e anche che non tutti possono dirigere ma alcuni devono per necessità seguire. — Num. 16:1-40.
Questo stesso spirito fu manifestato da alcuni nella parabola dei vignaiuoli narrata da Gesù. Come ricorderete, tutti ricevettero la stessa paga alla fine della giornata, benché lavorassero per un vario numero di ore. Quelli che avevano lavorato per tutto il giorno mormorarono perché gli altri ricevettero la stessa paga che fu data loro, sebbene essi ricevessero quello che era stato pattuito. A quei mormoratori il padrone della vigna disse: “Non è legale che io faccia con le mie cose quello che voglio? O è il tuo occhio malvagio perché io sono buono?” Sì, la mancanza d’amore per il prossimo li indusse a mormorare di invidia. — Matt. 20:1-5.
Il mormorare può essere causato non soltanto dalla mancanza d’amore verso Dio e il prossimo; può anche essere causato dalla mancanza d’amore verso se stessi. Il lagnarsi, come è stato notato, è pure una forma di mormorio. Quelli che non provano sufficiente amore per se stessi continuano a lagnarsi, rimproverandosi, mormorando contro se stessi e rendendo miserevole la vita loro e di quelli che li ascoltano. Oppure, essendo malcontenti di se stessi, sfogano il loro malumore contro altri, mormorando contro di loro. Il fatto che abbiamo il comando di amare il nostro prossimo come noi stessi mostra che dobbiamo avere un certo amore di noi stessi. Non ci dovremmo perciò aspettare troppo da noi stessi, ma avere un ragionevole punto di vista circa le nostre mancanze e i nostri successi.
Chi ha la tentazione di mormorare dovrebbe chiedersi: Sono privo di amore verso Dio, verso il mio prossimo o verso me stesso? Permetterebbe Dio le condizioni che mi affliggono se non ne dovesse derivare qualche cosa di buono? Sono senza apprezzamento per i benefici che ricevo da quelli contro i quali mormoro? Ho cercato di parlare benevolmente e con calma con colui contro il quale ho la tentazione di mormorare? Se non si può fare nulla in proposito, quale beneficio ricevo mormorando? Sono troppo severo con me stesso?
Particolarmente tutti i dedicati cristiani che sono nella società del Nuovo Mondo dovrebbero esaminare se stessi quando hanno la tentazione di mormorare. Geova guidava la sua organizzazione prima che noi ne facessimo parte; riponiamo quindi la nostra fede in lui e negli strumenti che ha scelti come sorveglianti in vari incarichi. Se le condizioni hanno veramente bisogno di correzione, abbiate pazienza e fede che Dio le correggerà a suo tempo. Intanto, non mormorate rendendo infelici voi stessi e altri. Sì, perché mormorare?